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Autore: lolloshima    26/09/2022    2 recensioni
Non capita tutti i giorni di incontrare i propri eroi, scoprire i veri amici e festeggiare con il grande amore!
Chi c'era, può testimoniarlo: è successo davvero!
Tanti auguri di buon compleanno al centrale biondo che ha rubato il nostro cuore
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Tsukishima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Yama, te l’ho detto, io non ci volevo venire!”

“Sì, Tsukki, me lo hai detto, almeno 5 volte da quando sono venuto a prenderti. Ma ormai siamo qui. Dài, vedrai che ci divertiremo.”

Certo che glielo aveva già detto. Non ci voleva venire. Non avrebbe dovuto farsi convincere dal suo amico nerd ad accompagnarlo al Festival del fumetto di Sendai.

Aveva già il morale a terra per il fatto che Kuroo quel giorno fosse impegnato chissà dove e non potessero vedersi, e Yamaguchi aveva subdolamente approfittato di questa sua debolezza per strappargli un assenso a seguirlo in questo dannato posto.

E adesso si trovava in coda, circondato da una folla chiassosa, in attesa di entrare alla Fiera.

Lui odiava la folla chiassosa. Detestava la confusione, non sopportava il vociare inutile e fastidioso di persone ammassate in un unico luogo (con l’unica, segretissima eccezione del gruppo di fans della squadra dei Sendai Frogs assiepati sulle gradinate del palazzetto che gridano il suo nome).

Insomma, non c’era posto peggiore al mondo, per lui, di una fiera per otaku.

“Dai, Tsukki, entriamo.”

“Ma non saremo un po’ troppo grandi per una fiera del genere?” domandò a bocca storta mentre guardava disgustato un gruppetto di ragazzi in calzamaglia bianca bordata di fasce di pelle e lunghe spade in entrambe le mani.

Involontariamente, il cuore gli battè un po’ più forte nel petto quando riconobbe, tra di loro, l’inconfondibile capigliatura del Capitano Levi, che si esibiva per le foto dei fans a petto nudo.

In verità, adorava la serie di Attack On Titan, ma ovviamente non lo avrebbe mai confessato a Tadashi.

“No, Tsukki, queste cose piacciono a tutti, credimi!”

In effetti, poco più avanti, si imbattè in una giovanissima Rey, con tanto di bastone da Jedi ben ancorato sulle spalle, che si lamentava con un minaccioso Kylo Ren. Lui, nella sua armatura nera, incombeva su di lei dall’alto della sua statura, con l’inconfondibile spada laser rossa in mano.

“Papà, sono stanca!”

“Riposati un po’, amore. Intanto io e tua madre andiamo a comprare qualche gadget”.

Poco lontano, Spiderman se ne stava appollaiato su una strettissima balaustra pericolosamente affacciata sulla voragine del vano scale, in una posizione innaturale che sfidava la forza di gravità.

Tsukki si chiese, per un momento, se quello che aveva davanti agli occhi non fosse il vero, reale, Uomo Ragno, capace di equilibrismi impossibili ai comuni mortali.

Arrancando tra la folla, Kei e Tadashi si inoltrarono tra gli stand di fumetti e giochi in scatola, dove la folla si ammassava intorno ai tavoli per assistere ai tornei di carte: Pokemon, Dragon Ball, Yu-Gi-Oh, Cardfight... I giocatori muovevano abilmente i mazzi e sceglievano con sicurezza le figurine da giocare contro gli avversari, calcolando mentalmente classifiche e punteggi nel rapporto tra le forze e i poteri rappresentati nelle carte.

Questi sono dei veri mostri….”, pensò tra sé Tsukishima.

“Kei, vorrei acquistare qualche manga, scegliamo uno stand.”

“Beh, probabilmente in quello laggiù in fondo i manga li regalano. Guarda che folla c’è! Sono tutti ammassati… Anzi. Direi ammassate. Sono tutte donne…”

“Kei, quelli sono manga Boy’s Love…”

“Che?”

“Quell’espositore vende prevalentemente manga Yaoi, Tsukki. Piacciono moltissimo alle ragazze. E alle donne. Anche alle mamme, a dire la verità…” Yamaguchi ridacchiò vedendo la faccia di Tsukki arrossire violentemente a quella affermazione. Stava immaginando sua mamma intenta a leggere manga yaoi seduta al tavolo della cucina.

“Anche Yachi li compra, qualche volta. Io ne ho letto qualcuno, insieme a lei. E li trovo molto belli, soprattutto quelli di certe autrici”.

Certo, per Tsukishima non era una rivelazione. Ne aveva letti anche lui insieme a Tetsurou, soprattutto quelli molto sconci, e si erano divertiti a provare a imitare certe posizioni o a immedesimarsi nei ruoli dei protagonisti.

Tuttavia, quello era un argomento che preferiva non condividere, neanche con il suo migliore amico.

Si voltò per cambiare direzione, ma andò a sbattere contro un ammasso peloso e ingombrante. L’enorme testa di un lupo grigio gli si stagliò davanti. Si girò nuovamente per allontanarsi, ma alle sue spalle una strana creatura con il corpo di uomo e un’enorme sega elettrica al posto della testa lo stava fissando. Da quali occhi, non riuscì a capirlo, ma era certo, sicurissimo, che lo stesse fissando. Questo era troppo! Non ne poteva più!

“Yama, vado a prendere un po’ d’aria. Vuoi qualcosa al bar?”

“No, grazie, Ti raggiungo lì.”

Non appena finalmente fu all’esterno del capannone, socchiuse gli occhi inspirando a fondo l’aria fresca. Quando li riaprì, il suo cuore ebbe un sussulto.

Davanti a sé, in coda alla cassa del bar, c’era l’oggetto dei suoi desideri di bambino, il personaggio che aveva ispirato tante sue avventure immaginarie, il suo eroe.

Batman!

Era proprio lui, in carne ed ossa, che lo guardava dall’alto dei suoi due metri e passa (anche senza considerare le orecchie appuntite, che gli facevano raggiungere un’altezza impressionante).

Tsukki fu costretto a guardarlo dal basso, la bocca aperta dalla sorpresa e la gola secca, che gli impedì di dire qualsiasi cosa.

Batman lo guardò ancora qualche istante, e poi si voltò per scomparire, facendo volteggiare il suo immenso mantello nero.

Gli occhi di Kei brillavano.

Forse non era stata poi una cattiva idea, venire alla fiera.

Quando avrebbe detto a Kuroo di aver visto Batman in persona, con maschera, mantello, stivaletti, cintura, pettorale nero e tutto il resto, ne sarebbe stato sicuramente invidioso!

Testurou, vorrei tanto che tu fossi qui.

“Ehi Tsukki! Ma che hai visto? Dai, prendiamo un tavolo.”

Tsukki, ancora imbambolato, si lasciò trascinare da Yamaguchi verso l’area ristoro all’aperto, dove erano sistemati numerosi tavoli, già presi d’assalto dai presenti.

“Non troveremo mai un tavolo, Yama!” si lamentò. L’effetto Batman era durato poco, ed era ritornata prepotentemente la sua insofferenza per tutto quello che lo circondava.

“Possiamo sempre sederci con loro!”

Yamaguchi lo stava conducendo ad un tavolo già completamente occupato, dove erano seduti… i giocatori del Karasuno? E c’erano anche i suoi amici del liceo!

Tsukishima non poteva crederci.

Molti dei suoi ex compagni vestivano le divise del Karasuno. Daichi stava sussurrando qualcosa all’orecchio di Suga, Noya e Tanaka ridevano fragorosamente, Kageyama e Hinata stavano litigando come al solito.

“Tsukki!!” Bokuto lo accolse con un abbraccio stritolante. Accanto a lui, Akaashi sorrideva e, di fronte, Atsumu Miya alzò una mano a pugno nella sua direzione. Indossava la felpa dei Black Jackals.

In un angolino del tavolo, se ne stava silenzioso Kenma. L’unica persona, tra tutti, che si sarebbe aspettato di trovare in un posto del genere.

“Ragazzi, ma che cosa ci fate tutti qui? E come siete vestiti?” li apostrofò Kei, talmente stupito da non riuscire a imprimere alle sue parole il tono sarcastico che avrebbe voluto avere.

“Ma come?” risposero quasi all’unisono.

Da sotto il tavolo, nella confusione più totale, sbucò una gigantesca torta di fragole. E qualcuno tirò fuori da una borsa un numero imprecisato di bottiglie di champagne.

Calici e piattini invasero il ripiano.

“Buon compleanno Tsukki!” urlarono tutti in coro.

Kei rimase di pietra. Solo gli occhi davano segni di vita, perché si stavano velocemente riempiendo di lacrime e sembravano vibrare alla luce del sole.

“Buon compleanno, amore mio.”

Tsukki si voltò a quelle parole sussurrate al suo orecchio.

Kuroo aveva le braccia aperte, e lo avvolse in un abbraccio stretto.

Il tavolo esplose di risate e applausi.

La torta era buonissima, e Tsukki si morse la lingua per non dire che lo champagne era caldo. Non gli importava. Lo gustarono fino all’ultima goccia.

Scherzarono tra loro, si presero in giro, ricordarono i tempi del liceo, rivissero i momenti più divertenti dei loro incontri, delle partite, dei ritiri.

Kuroo con un braccio stringeva il fianco di Kei e ogni tanto gli lasciava un bacio sulla guancia.

Suo malgrado, si godette ogni istante di quella meravigliosa giornata, ringraziando il fatto di avere degli amici folli, imprevedibili e straordinari come quelli seduti a quel tavolo. E ovviamente di avere incontrato Batman.

“Tetsurou…”

“Sì amore?”

“Non ti sembra di essere un po’ ridicolo, alla tua età, a vestirti ancora con la divisa della Nekoma?”

“Ti amo anch’io, Tsukki.”

 

 

* * *

ANGOLO AUTRICE

 

Ciao, grazie per aver letto questa piccola storia.

Chi c’era può capire.

Grazie a Amalia Frontali, Vianne Kiki e laurelleguleh, per aver organizzato una meravigliosa giornata in onore del nostro amato Tsukki.

Grazie anche all’amico Tony, che Tsukki non lo conosce, ma ha accettato di accompagnarmi.

Spero di aver reso l’atmosfera che abbiamo vissuto insieme, e di avervi richiamato un sorriso.

Buon compleanno Tsukki.

<3

   
 
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