Nell’ansia
del
ritardo anticipo me stessa,
[tipico dell’anormalità
intrinseca.]
persino
arretrando
proseguo con consapevolezze contrastanti;
[sono
inciampata!]
penso
allo sguardo
indiretto,
[la luce intensa
mi accecava!]
ed
una volta veduto
un tale sorriso lo si brama ogni volta che s’alzano gli occhi
dal pavimento.
[era grigio,
le piastrelle piccole, levigate. Anormali.]
Indubbiamente
le cose accadono quando smetti di sperarci davvero,
[volevo una
fata ma ebbi solo una farfalla morta …]
non
pensandoci t’appare
d’innanzi l’inimmaginato.
[ma era
pallido; il suo fantasma!]
Ed
ora,
se
tornassi a sperare, sarà di nuovo il nulla,
la mia ricompensa?
Ho
visto un sorriso
in lontananza,
[rifulgeva
di voraci rimembranze!]
una
voce bramata attraverso
la nebbia,
per
una volta rivolta
nella mia direzione.
[avrei
voluto correre sorridere ed abbandonarmi all’oblio
…]
Ma
il tocco è stato
fugace,
distolto
dal pensiero
reale,
sono
rimasta
immobile,
[a lasciare
ogni sogno svanire].