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Autore: ChiiCat92    02/10/2022    0 recensioni
Quest'anno ho deciso di raccogliere le storie del Witober in un unico posto. Saranno per lo più storie originali, i generi saranno i più svariati, qui un piccolo elenco: fantasy, scifi, horror, slice of life, pranormale, porno, fluff, smut, yaoi, shonen-ai, yuri.
Partecipo con le liste di FanWriter.it!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardo intorno e il mondo è fermo, una strana istantanea della mia paura. 

Come una polaroid pian piano tutto torna a fuoco o tutto diventa reale o tutto esiste per la prima volta. 

Ho un corpo, perché è pesante e formicola e urla ed è schiacciato a terra dalla forza di gravità. 

C’è la forza di gravità! Ed io so cos’è! 

Anche quella è tornata ad essere, e con essa la direzione, il sopra, il sotto, e quindi il cielo, le stelle, la luna, la volta infinita dell’universo. 

La mia gola produce un suono, un lamento, e qualcosa di cui avrei fatto volentieri a meno mi aggredisce: dolore.

Fa male, ovunque. 

Tutto è dolore, tutto è più di quanto riesca a sopportare, eppure sono ancora vivǝ.

Vivǝ, anche questa è una cosa che torna all’improvviso, una consapevolezza che porta…gioia, sollievo, arriccia il naso, schiarisce la mente, fa frizzare il sangue nelle vene. 

Vivǝ, vivǝ, vivǝ!

Paura. 

Di nuovo, ancora. 

Potevo essere mortǝ. 

Ma perché? Cos’è successo? 

Batti le palpebre, fai tornare la vista, occhi apritevi e siate chiari, onesti. 

Fiamme rosse contro il cielo, rottami tutto intorno e l’istantanea scattata con la memoria si sovrappone con la realtà.

Non sono più a casa mia, ho dovuto andarmene, non per me, ma per quelli che devono venire dopo di me. 

Ma dove sono, perché ci sono? 

Alzati! Puoi? 

Le gambe mi reggono, sì. 

Controlla il sistema di supporto vitale. 

Sul mio braccio. 

Il computer. 

Ma certo, la tuta, il computer, il sistema di supporto vitale. 

Ero su un’astronave, un viaggio esplorativo su un potenziale pianeta abitabile. 

Qualcosa non va. Sul monitor del computer della tua lampeggiano diversi allarmi. Non riesco a sentirli. 

La cosa che mi manca dovrebbe chiamarsi udito, ma non sono certǝ di averla mai avuta prima, perché non ne avverto il bisogno. 

Sarà stato l’incidente a portamelo via? 

Ah, la collisione inevitabile con un oggetto di media grandezza; un frammento di asteroide o detriti spaziali ha mandato l’astronave alla deriva come un sasso nella corrente. 

Mi vedo precipitare, sempre più giù, e penso che morirò e che nessuno saprà mai com’è il pianeta che sono venutǝ ad esplorare. 

Ho fallito e tutte le speranze muoiono con me. 

E invece adesso sono cosciente, tutti gli arti funzionanti sembra, la vista che si schiarisce ogni minuto che passa. 

In piedi! 

Lentamente, anche il mondo vortica sotto la suola delle scarpe, mi alzo. 

L’ossigeno diminuisce, lo dice il computer, e se non faccio subito qualcosa a riguardo essere sopravvissutǝ allo schianto sarà stato inutile. 

Cosa posso fare? 

La navicella è in fiamme, all’ultimo secondo ho fatto in modo di espellere il pod di salvataggio, complimenti a me. Anche se mi ha salvato la vita mi ha proiettato lontano dal corpo principale dell’astronave. 

Devo raggiungerla. 

Corri. 

Un passo alla volta, falcate pesanti, affondo nella sabbia, scivolo sul terreno instabile. 

Ad ogni passo consumo l’ossigeno della tuta. Sempre meno, sempre meno, lo scheletro della nave è troppo lontana da me. 

Non posso.

Puoi.

Morirò soffocatǝ.

La tuta ti intralcia.

Non c’è abbastanza ossigeno. 

Fallo, fallo, fallo.

Faccio scattare le chiuse del casco, lo strappo via insieme ai guanti, pezzo dopo pezzo. Esco dalla tuta. 

E respiro. 

I polmoni si dilatano, si restringono, il sangue diventa rosso di vita. 

Respiro, respiro.

Mi fermo. 

Questo mondo è pieno di vita che riesco a sentire, ad est comincia a sorgere il sole. 

C’è aria e c’è respiro. 

Ho trovato una nuova terra. 

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Lista pumpNIGHT, prompt "Respiro" 

Vibes liberamente ispirate da Ted Chiang e i suoi meravigliosi racconti. 
   
 
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