nota: d'ora in poi i capitoli saranno scritti in prima persona, saranno letteralmente gli scritti dei due ragazzi
** nella storia principale la società ha gravissimi problemi e gli omega non hanno alcun tipo di diritto, nemmeno un identità o una vita degna d tale nome, tale discriminazione – senza troppi spoiler – sarà alla base degli eventi
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Emma
Le bustine di zucchero, ovvero la mia collezione, ed il mio strano metodo per arricchirla in tempo di guerra, e con un Presidente come genitore.
Ormai avrò un migliaio di bustine, catalogate per nazione, portatemi dalle più svariate personalità. Presidenti, Imprenditori, Papi, Imam, Rabbini, Teste coronate di ogni sorta echi più ne ha più ne metta.
I regali in queste visite sono una prassi, è vero, ma la postilla "non dimenticate una bustina di zucchero per Miss Emma Bertod" scritta dal mio fratellone su ogni invito è una peculiarità tutta nostra.
La guerra mi impedisce di viaggiare, ma in questo modo io ho potuto conoscere il mondo, al sicuro nella mia cittadina.
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Joshua
Ironico per me, diabetico e poco incline ai sapori dolci iniziare questo compito con questo tema.
Prima della diagnosi di diabete facevo impazzire lo schiavo omega che doveva cucinarmi i pasti, un ottimo cuoco e una specie di nonno.
Mi insegnò a mangiare qualsiasi tipo di alimento, ma su una cosa miseramente fallì: LO ZUCCHERO BIANCO.
Quella poltiglia bianca proprio non faceva per me, e ancora adesso, in quei rari casi in cui mi è concesso, per lo più per evitare malori uso un suo insegnamento << Joshua caro, mangia un frutto. Starai meglio senza quel sapore che tanto poco aprezzi >> mi diceva, ed è vero.
Morì qualche mese fa, poco dopo mio fratello, e nella sua tomba io scelsi di mettere dei frutti giocattolo.