Dance&love
Magia
interrotta
-…E quest’ultima notte… voglio passarla…con lei.-
Questo era il pensiero di Inuyasha che, mentre
accarezzava lentamente i capelli di Kagome, si
accorse di voler passare la notte con lei, sì, ma non lo sfiorò minimamente
l’idea del sesso. Questo, inizialmente, lo preoccupò un po’: insomma, che gli
era successo? Gli avevano fatto il lavaggio del cervello durante il sonno?
Quando aveva a che fare con una donna, automaticamente doveva andare a letto con lei.
Eppure, quella volta era
stranamente diverso.
Non c’era nessuna
perversione in lui, solo un senso di tenerezza che lo spingeva ad accarezzarla
convulsamente, quasi fosse spaventato di quello che sarebbe successo dopo.
-…Inuyasha?-
La voce cristallina di Kagome lo fece svegliare dalla sua trance improvvisa.
-Mh?-
-Stai bene?-
-…Non preoccuparti. Non mi
hanno ancora lanciato un pugnale dalla finestra.- e riuscì a fare l’ironico,
anche se un momento più serio di quello non avrebbe potuto trovarlo.
-Hai ragione! La
finestra!- Kaggy scappò dall’altra parte della camera
e, con uno scatto, chiuse la finestra tirando poi un sospiro di sollievo.
-Ehi…si può sapere perché sei
tanto agitata?- chiese Inuyasha riavvicinandosi.
-Come perché? Perché non voglio che quel pazzo
ti faccia del male, ecco perché!- balbettò lei.
-Hai detto tre volte perché, sai?- fece lui sorridendo.
-E perché me lo fai
notare?!-
-Siamo a quattro!-
sembrava che Inuyasha ci stesse prendendo gusto. Kaggy sbuffò rumorosamente e si sedette sul letto, con la
faccia imbronciata. Inuyasha si mise al suo fianco
con una faccia da cane bastonato.
-Dai. Perdonami.- e sbattè le ciglia di proposito.
-E tu vorresti farti
perdonare con quella faccia da ebete? Ma fammi il piac…-
Kagome venne interrotta da un soffice bacio. Pensò
che non era possibile che Inuyasha la interrompesse
sempre in quel modo.
-Così va bene?-
E la ragazza, alla vista
di quegli occhi dorati così sinceri, si sciolse tanto da riuscire soltanto ad
annuire. Non baciava Inuyasha da poche ore e già ne
aveva astinenza. Ma, mentre le loro labbra si incontravano di nuovo in una
danza lenta ed elegante, pensò che ormai i baci non le bastavano.
Voleva di più.
Aveva desiderio di lui
dalla prima volta che lo aveva intravisto dalla finestra.
Ma credeva che sarebbe
stato solo un bellissimo sogno ad occhi aperti, niente di più. Un sogno
irrealizzabile.
E invece adesso ce l’aveva
lì, tra le sue braccia, steso su di lei.
Adesso poteva toccarlo,
poteva sentire il suo profumo, poteva accarezzargli i capelli argentati.
Poteva parlargli,
guardalo negli occhi, sentirgli dire che la amava…
Un momento.
Cosa aveva appena detto?!
Kagome cercò di drizzare le
orecchie più che poteva per ascoltare anche il minimo rumore. Tutto ciò che
sentiva era il respiro di Inuyasha accelerare e lo
schiocco dei suoi baci lungo tutto il collo.
Eppure lei aveva sentito qualcosa…Inuyasha aveva parlato! Ma cosa aveva detto
esattamente? Ah, era così confusa. Confusa e stanca.
Ma lo stesso, ebbe la
forza per stendersi sul letto e trascinare il ragazzo con lei. Poi gli appese
le braccia al collo e continuò ad assaporare il sapore delle sue labbra. Era
come se fosse incollata: non riusciva a staccarsi da quei baci così sensuali.
Di tanto in tanto
schiudeva gli occhi e vedeva che anche Inuyasha li
teneva socchiusi, forse per fare attenzione ad ogni piccola smorfia di piacere
che avrebbe fatto lei. Si guardarono a lungo, ognuno intento nella
contemplazione delle pupille dell’altro, con la speranza di poter scoprire che
razza di sentimenti galleggiavano in quegli occhi.
Improvvisamente, mentre accarezzava delicatamente la pelle della
ragazza sotto la sua maglietta, Inuyasha ebbe di
nuovo quell’impulso, quella piacevole carezza interna che gli faceva correre
brividi lungo tutta la schiena. Lo disse una volta, forte e chiaro, in modo che
Kagome non potesse mal capire:
-Voglio fare l’amore con te.-
Inuyasha si aspettava che Kagome lo spingesse lontano da sé e cercasse di scappare, o
che gli rispondesse male e che cercasse di scappare comunque.
-Anch’io.-
fece lei, con nessun segno di incertezza nella sua espressione. L’altro si ripetè la risposta due volte prima di rendersi conto che Kagome aveva davvero detto quelle parole.
Per non sembrare
incredulo, si abbassò di nuovo a baciarla, stavolta con più violenza, tanto che
per un attimo la ragazza non riuscì a tenere il suo ritmo.
Prese a baciargli le guance
e il collo meravigliandosi di quanto fosse dolce la sua pelle. Le mordicchiò il
lobo dell’orecchio, mentre una mano le carezzava l’addome sotto la maglia.
Lei fece un verso strano
quando quella mano andò a sfiorarle l’ombelico e poi le toccò il ferro del
reggiseno. Inuyasha si mise a cavalcioni su di lei e
iniziò ad armeggiare con due mani sul reggiseno, mentre Kagome,
senza troppa audacia, gli accarezzava le natiche e sospirava ogni volta che le
si staccava un gancio.
Inuyasha sentiva la voglia
ribollirgli nello stomaco e, con una velocità insolita, prese a tormentarle un
seno, mentre con l’altra mano era già pronto a toglierle i pantaloni attillati.
Proprio in quel momento, il cellulare di Inuyasha,
sul suo comodino, squillò, e una musica fin troppo familiare si sprigionò nell’aria.
-Ci mancava solo questa.-
disse Inuyasha, ma non in modo ironico, anzi
sorrideva dolcemente. In effetti era proprio l’unica cosa che mancava a quel
momento così surreale. Le note di “Sei
parte di me” fecero fare un balzo al cuore di Kagome
e le diedero più coraggio di quello che mostrava già.
Aprì la camicia del
ragazzo e passò le labbra sui suoi pettorali, poi, sentendo il respiro di Inuyasha farsi più affannato, un piacevole formicolìo si espanse in mezzo alle sue gambe, tanto che fu
costretta ad aprirle.
Vista l’occasione, Inuyasha si posizionò immediatamente tra le sue gambe e
prese a sbottonarle i pantaloni, nel mentre che lei era impegnata a baciargli
il petto. Anche lui iniziava a sentirsi i jeans stretti, così fece prima ad
abbassarsi i suoi, poi prese nuovamente il viso di Kagome
e la riempì di baci.
Lei,a sua volta, gli
prese una mano e lo aiutò a toglierle i pantaloni. Finalmente entrambi li
abbassarono fino alle ginocchia, così che Inuyasha potè toccarle l’interno coscia. A quel punto Kagome prese a respirare convulsamente, sussurrando un
debole “aspetta”, ma l’altro aveva la mente troppo annebbiata e avrebbe sentito
solo ciò che voleva lui.
Prese a tirarle l’elastico
delle mutande, avanti e indietro, in un movimento snervante.
-Ti prego…Inuyasha…-
mormorò, indurendo poi la schiena quando un dito di lui si introdusse nei suoi
slip.
-Shhh…- fece l’altro e la baciò
ancora, ricevendo come risposta degli ansimi trattenuti: musica per le sue
orecchie.
-Inu…Inuyasha…- ormai si mordeva le
labbra da sola per convincersi a stare zitta e muoveva una mano verso i suoi
boxer grigi, cercando di non sembrare tanto provata per quello che le stava
succedendo. Ma Inuyasha lo capì subito e non potè non farle la fatidica domanda.
-Kagome. E’ la prima volta per
te?-
Lei fece un sorriso
sforzato, quasi volesse sdrammatizzare. Senza vergogna rispose che sì, era la
prima volta. Ma lo pregò di andare avanti lo stesso. Disse che non gliene
importava e che era dalla prima volta che l’aveva visto che avrebbe sognato
fare tutto questo con lui. Inuyasha lesse la
sincerità nei suoi occhi.
-Allora ti accontento.-
sorrise, poi mise il secondo dito negli slip, osservando soddisfatto la smorfia
di piacere disegnata sul suo viso. Poi, sentì che anche lei aveva appena messo
la mano nel suo intimo e avvampò subito di caldo. Avrebbe voluto alzarsi e
aprire la finestra perché facesse entrare un po’ di fresco, ma cause di forze
maggiore lo tenevano inchiodato al letto.
Anche lui fece piccoli
ansimi, un gemito dopo un tot di sospiri, e, quando si sentì davvero
pronto, finalmente ripetè
quello che aveva già detto in precedenza, ma che non era sicuro fosse stato
sentito da Kagome.
-Ti amo.-
Non aspettò una risposta.
Le tolse in fretta gli slip ed entrò in lei in un colpo solo.
-Ahhhn… Anche…ah…anche
io…- fece Kagome e sentì
come se si stesse sciogliendo sul letto. Il sudore le imperlava la fronte,
avrebbe volentieri preso una boccata d’aria. Eppure, tutto ciò che voleva veramente era di rimanere distesa su
quel letto, con l’uomo che amava avvinghiato a lei, con quei “ti amo” che
aleggiavano nell’aria calda, con la loro
musica che continuava a suonare…
Ma…com’è che quel cellulare squillava
ancora? Chi è che lo chiamava in modo così insistente?
§§§
Dopo che ebbero finito di
far l’amore, erano già le dieci e mezza passate.
Kagome si accoccolò al cuscino,
ritenendo di aver fatto scampare al suo ragazzo il pericolo. Inuyasha andò subito ad aprire leggermente la finestra, poi
si rimise mutande e pantaloni, sedendosi accanto alla ragazza.
Le accarezzò per qualche
minuto i capelli, poi gli venne in mente qualcosa. Kaggy
pensò di aver visto addirittura una lampadina che gli si accendeva sulla testa.
-Mi mostreresti l’ultimo
messaggio che ti è arrivato?- chiese.
Kagome annuì e gli porse il
cellulare, che era rimasto nei pantaloni ai piedi del letto. Dopo che ebbe
letto, il ragazzo storse il naso, e se Kaggy non gli
avesse chiesto cosa c’era che non andava, forse non si sarebbe azzardato a
esporre i suoi pensieri.
-Sei sicura che per “anima
gemella” si riferisca a me?-
Ed ecco che il dubbio di Kagome tornò a galla.
-B-beh…credo di sì…-
-Credi? Rifletti un attimo…chi è che sa della nostra relazione?- fece lui. Kagome si mise a contare sulla punta delle dita.
-London e Sango.-
-Chi è questa Sango?- domandò, ma poi decise di lasciar perdere da
subito. –Beh, allora, se per “anima gemella” intende
me, significa che l’autore (in questo caso, autrice) di questi fatti è una
delle persone che hai detto…-
-Ma…l’unica ad essere in Francia
è London…- disse Kaggy
titubante, sapendo già come avrebbe ribattuto Inuyasha.
-Allora dev’essere lei…-
-Ma è mia sorella!! E da
quando ci siamo conosciute, siamo andate sempre d’accordo, siamo state sempre insieme…Sembravamo gemelle per quanto eravamo attaccate e…-
-Che cosa hai detto?-
-Oh.-
In quel momento, il
cellulare si mise a squillare per l’ennesima volta. I due si lanciarono un’occhiata
fugace, quasi avessero avuto un presentimento. Inuyasha
attraversò il letto e rispose. Non fece neanche in tempo a dire “pronto” che
una voce squillante rischiò di farlo diventare sordo.
-Professor Uzumaki! Ma che ha fatto in tutto questo tempo, me lo
spiega? E’ da dieci minuti che la chiamo senza sosta!- era la professoressa Aruna. Inuyasha guardò l’orologio:
erano le undici meno venti.
-Che è successo? Mi dica…-
-Che è successo, mi dice?
Che è successo??! Ma dove vive lei, sulle nuvole? C’è che una ragazza ha
rischiato di morire e adesso c’è il caos…Ma…Chi c’è
lì con lei?- strillò l’insegnante, dopo aver sentito l’urlo mozzato di Kagome, che aveva ascoltato la conversazione. Quest’ultima
sentì un senso di colpa attanagliarle la gola. Si rivestì alla velocità della
luce.
-Dov’è successo questo
fatto?- chiese Inuyasha tenendo d’occhio i movimenti
di Kaggy.
-Nel bagno della mia camera…Erano le dieci e mezza, ero appena rientrata e…-
-Va benissimo così,
professoressa. La raggiungiamo subito.- e allontanò il telefono per poter
chiudere la chiamata.
-Raggiungiamo?? Ma in quanti siete, scu…-
e la chiamata fu interrotta.
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Hola! Ecco il capitoletto
bello bello che aspettavano in molte (se non tutte)
^^.
Peccato
che la magia della prima volta di Kagome sia stata
interrotta così brutalmente…E vabbè,
è la vita. (E’ più sfiga che vita_nd_inu)
Naturalmente
aspetto di sapere che ne pensate della piega che sta prendendo la storia ^^.
E
ditemi…avete già un’idea di chi sia stata aggredita
questa volta?(Lo so, è una domanda scema, visto che è così evidente XD)
E
niente…al prossimo capitolo!
Mirokia