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Autore: Albascura_    03/10/2022    11 recensioni
Perché sebbene non fosse nato ieri, e sapesse come girava il mondo, non aveva calcolato che forse, nell’altro emisfero, Hinata Shouyou non si era dedicato proprio solo al volley (come invece aveva fatto lui) e che forse non era così una buona idea continuare a curiosare nelle gallerie altrui. E soprattutto che certe cose, una volta viste, non potevano più essere cancellate.
E ormai Tobio le aveva viste. Eccome se le aveva viste.

» Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
» Day 3, prompt: I can’t explain and I won’t even try
» Day 5, prompt: Sinners
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama, Yachi Hitoka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Writober 2022'
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Writober day 03: I can't explain and I won't eve try



He's a grower, not a shower


 
Non era nato ieri, come amava ricordare ai suoi compagni di squadra quando fingeva di aver capito un doppio senso o forzava una risata ad una loro battuta. Sapeva che la gente normale non viveva di sola pallavolo. Insomma, sapeva come girava il mondo. 
Quello che Tobio non aveva calcolato era che effettivamente oltre una certa linea chiamata Equatore (gliel’aveva spiegato Romero) le cose cominciassero veramente ad andare all’incontrario. Le stagioni, ad esempio. L’acqua dello sciacquone. Ed evidentemente anche la vita del suo ex compagno di squadra.
 
La partita Adlers vs. MSBY era finita ormai da un po’ e lo stadio si era lentamente svuotato.
Kageyama aveva approfittato della quiete per parlare un po’ con Shouyou e chiedergli delucidazioni in merito a quella questione dei ninja. Proprio non capiva perché un giocatore del calibro di Romero avesse chiesto un autografo al tappetto!
Era vero, Hinata era cambiato molto in quei pochi anni passati separati, ma Tobio capì subito, e con un certo sollievo, che certe cose non sarebbero cambiate mai: infatti Hinata iniziò a raccontargli della sua carriera nel beach volley con estrema dovizia di particolari, enfatizzando il tutto con grandi gesti delle braccia e abbondanti suoni onomatopeici.
Ad un certo puntò andò persino a recuperare il telefono negli spogliatoi per potergli mostrare alcuni scatti e video a riprova delle sue parole.
Erano notevoli. Hinata si era fatto veramente un culo quadrato per ottenere una crescita sia muscolare che tecnica così spiccata in relativamente poco tempo.
 Tobio sentì rimestarsi lo stomaco in un moto di orgoglio, ma si guardò bene dal dargli voce. Certe cose non dovevano cambiare.
Dopo aver osservato con attenzione la ripresa di una ricezione davvero spettacolare, Tobio fece un altro swipe. 
Quello del non ritorno.
Perché sebbene non fosse nato ieri, e sapesse come girava il mondo, non aveva calcolato che forse, nell’altro emisfero, Hinata Shouyou non si era dedicato proprio solo al volley (come invece aveva fatto lui) e che forse non era così una buona idea continuare a curiosare nelle gallerie altrui. E soprattutto che certe cose, una volta viste, non potevano più essere cancellate.
E ormai Tobio le aveva viste. Eccome se le aveva viste.
E continuava a vederle, perché il suo indice continuava a scorrere le immagini contro la sua volontà, come preda di un tic nervoso.
Quando trovò la forza di parlare il suo viso era ormai sconvolto dal raccapriccio.
«Hinata, ma che cazzo!»
Shouyou, che si era distratto un attimo, si sporse per controllare lo schermo e dopo aver compreso lo guardò con gli occhi sbarrati. 
«Oh merda, scusa!» strillò cercando di riprendersi il telefono, ma Kageyama lo teneva ben stretto e fuori dalla sua portata.
«Perché il tuo telefono è pieno di… Pieno di peni?»
«Me li hanno mandati! Non li ho mica chiesti io!» si giustificò cercando di acchiappare il telefono, ma Kageyama lo bloccò tenendolo per la fronte come faceva quando erano ragazzini.
«Certo… Però li hai salvati in galleria!»
Sul viso del rosso passò l’ombra di un ghigno «Beh, sono un bel vedere.»
«Hinata!!! E guarda qua: sono pure tutti diversi! Ma quanti ce ne sono?»
«Kageyama dai, smettila! Questa è una violazione della privacy!»
Intanto Kageyama si era alzato in piedi e continuava a scorrere le immagini sempre più incredulo. Per qualche ragione non riusciva a fermarsi, era come sopraffatto da qualcosa di morboso che non riusciva a capire cosa fosse, se ribrezzo o curiosità. Ma ad un certo punto si pietrificò.
Hinata arricciò le labbra. Sapeva perfettamente a quale foto doveva essere arrivato l’alzatore. Lo capì dalla sua espressione di totale sconcerto e orrore. «Ops.»
«Perché… Perché hai una foto di Oikawa Tooru nudo con in testa una corona?»
Hinata si grattò la nuca. Provò a dissimulare ridacchiando ma aveva le orecchie scarlatte e iniziava a sudargli la fronte. «Eh, perché lo chiamo sempre Grande Re e allora…»
Tobio ormai aveva gli occhi spalancati come piattini. Hinata lo vide fare swipe un’altra volta e si sentì in dovere di avvertirlo.
«Kageyama io eviterei di andare oltre se non te la senti di riconoscere qualcun altro…»
Kageyama lo fissò a bocca aperta. «Mi stai dicendo che questi… Questi genitali appartengono a persone che conosco? Non sono di tizi sudamericani random?»
Hinata alzò le mani in segno di resa, «Non posso spiegare e non ho neanche intenzione di provarci.»
«Oh dio, mi sento male. Sei un pervertito!» Inveì tornando allo schermo. «Guarda qua! Non potrò più guardare negli occhi la metà dei miei avversari. E… anche un mio compagno di squadra!» Sottolineò orripilato.
«Oh, se ti può consolare quella me l’ha girata Tooru-san. Stavamo scommettendo su chi fosse il più dotato della monster generation. Avevo puntato su Bokuto-san ma come puoi ben vedere ho perso, ehehe.»
Tobio fu investito dalla sgradevolissima sensazione di essere rimasto all’oscuro di ciò che realmente gli accadeva intorno per tanto, troppo tempo. Neanche fosse nato ieri. Perché Hinata Shouyou possedeva una collezione di nudes da fare invidia ad un sito porno e soprattutto perché era una foto del pene di Wakatoshi quella che splendeva sullo schermo che teneva in mano. Una foto enorme
«Kami sama ma come fa a camminare con quella cosa?» 
Hinata scoppiò a ridere. «Siamo ancora telepatici! Quando me l’hanno mandata ho detto la stessa identitca cosa!!!»
«Ma quando siamo nelle docce non ce l’ha così… Così gigantesco
«Ele é um avantajado, não um exibido, ehm, come si dice… He’s a grower not a shower. Cresce molto quando è in tiro. Così mi hanno riferito.»
«Ahhh, ok…»
«Comunque è impressionante! E vuoi sapere una cosa? Non ci ero andato lontano, Bokuto-san è il secondo in classifica! E lo sai chi è il terzo? Un insospettabile!!!»
Tobio si riaccomodò a fianco di Shouyou sulla pachina, rassegnato. Forse era arrivato anche per lui il momento di vedere come girava il mondo. Forse gliel’avrebbe mostrato proprio il tappetto.


 
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Si, ovviamente si: queste melanzane rappresentano tutti i genitali che Shouyou ha salvato il galleria 🤣
State ridendo? Ditemi che state ridendo! Perchè io sto ridendo da sola come una deficiente 🤣
Questa idea arriva da questa fanart (credits: https://www.pixiv.net/en/artworks/98377079)
   
 
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