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Autore: N a d a    03/10/2022    3 recensioni
Questa raccolta partecipa al Writober organizzato da Fanwriter.it
Day 1 ~ Pierre x Louis ~《Hai bisogno di più zucchero.》
Day 2 ~ Hermann x Karl ~ We wanted to be the sky
Day 3 ~ Louis Napoleon ~ Non so spiegarlo e non lo farò, ovvero non dirò di essere innamorato
Day 4 ~ Hermann Kaltz ~ Nel bagliore di un sogno
Day 5 ~ Louis x Pierre ~《Hai ragione: non sei un codardo, ma un coglione sì.》
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hermann Kaltz, Karl Heinz Schneider, Luis Napoleon, Pierre Le Blanc
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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~ Fragments of everyday life ~

 

 

 

 

 

Alla mia carissima e dolcissima Sato 💙

 

 

 

 

 

Day 2 ~ We wanted to be the sky

 

 

 

 

    Un sospiro lasciò le labbra di Hermann mentre il cielo si tingeva di rosso salutando un sole che moriva, agonizzando tra nuvole color arancio simili a zucchero filato. Avevano perso, era un dato netto, schiacciante, crudo; avevano perso contro il Bayern Monaco di Karl e, ancora peggio, si era fatto squalificare, come un idiota – ma forse idiota lo era davvero, visto come aveva reagito alle provocazioni di Karl! Era palese stesse cercando di fargli perdere la calma, di demoralizzarli per assicurarsi la vittoria e lui ci era cascato con tutti e due i piedi. Ma non si era pentito del calcio che gli aveva dato, affatto! Un po’ il giovane Kaiser del calcio tedesco se lo era meritato, d'altronde era lui quello che aveva cambiato squadra, era lui che aveva scelto di giocare “ad un alto livello”, trattandoli come perdenti! E – per lui la cosa peggiore – era sempre lui ad aver tradito il ricordo di quei tempi in cui giacevano esausti sul campo dopo aver corso dietro un pallone, lo sguardo innocente e felice rivolto ad un cielo identico a quello che ora si mostrava ai suoi occhi, ma che raccoglieva sentimenti diversi. Dov’era l’innocenza, la felicità, il divertimento che veniva dai loro cuori? E l’amicizia che li legava? Che permetteva alla squadra dell’Amburgo di vincere così tante volte da perdere il conto? Non c’era più nulla, solo una cocente sconfitta è una squalifica che bruciava come fuoco nella sua anima.

    Non si voltò Hermann quando percepì la presenza dell’altro calciatore accanto a sé: sapeva benissimo di chi si trattasse, lo conosceva ancora prima di incontrare Genzo.

«Come va la ferita al polpaccio, Karl?»Il fedele stuzzicadenti lì fermo all’angolo della bocca.

«Non male, alla fine era una ferita superficiale.» Il giocatore del Bayern Monaco alzò le spalle con non curanza «Ma non è quello ad avermi fatto male» Lo sguardo azzurro e gelido si posò sul volto inespressivo dell’altro. Hermann tirò un sospiro mordendo il suo stuzzicadenti: aspettava quel momento, era lì apposta.

«Lo so, ma dovevo dirtele.»Ora sul volto c’era un’espressione seria, così seria da sembrare gelida – e forse era per questo che Karl avvertì un brivido lungo la schiena. «Sei cambiato, Karl.» Ora fu il turno di Karl di sospirare: Hermann aveva ragione; aveva sacrificato la loro amicizia per poter crescere a livello calcistico, per potersi affermare e non importava che l’allenatore fosse suo padre, lui voleva solo diventare il migliore. «Lo so.» fu la sua laconica risposta «So quale era il nostro sogno, Hermann e sinceramente pensavo che ci tenessi anche tu… ma invece ti ho ritrovato contro di me. Perché? Noi volevamo essere il cielo, che troneggia sopra tutti noi, volevamo fare della Nazionale tedesca la migliore, perché non è stato più così?» Lo sguardo di Schneider nascondeva una nota di malinconia e forse anche nostalgia per quei tempi ormai perduti. Hermann sputò il suo stuzzicadenti, mai come allora era stato più serio: dovevano ritrovare il loro ruolo, rinsaldare quell’amicizia e quei sentimenti che la competizione e l’orgoglio stavano spazzando via.

«Mi odi, Hermann?» Sul volto di Karl si aprì un sorriso triste. L’interpellato si avvicinò e prese una mano dell’loro fra le sue.

«No.» Fu la risposta secca che gli diede «Ma rivoglio il mio Karl, rivoglio il nostro sogno: essere grandi come il cielo.»

Gli occhi di Schneider si sgranarono per la sorpresa, bastò solo un secondo perché la presa delle loro mani si rinforzasse e le labbra si unissero per ritrovare il sapore tanto amato e perduto, cancellato da rabbia ed orgoglio. Gli occhi di entrambi si alzarono verso il cielo ora completamente infuocato, proprio come erano le loro anime: avrebbero ricostruito tutto, si sarebbero ripresi il loro sogno.

 

 

 

 

 

 

Considerazioni dell’autrice

 

Salve a tutti!

Sono già in ritardo e siamo al terzo giorno della challenge. La vedo male ^^”

Dunque, questo capitolo è tutto su Hermann e Karl, coppia che mi piace sia dal punto di vista romantico che da quello amichevole: la loro amicizia – estesa anche a Genzo, ma dettagli – per me può essere approfondita di più ma non essendoci molto spazio per loro, ci proverò con queste fiction.

Per questo capitolo ho fatto riferimento alla partita giocata dall’Amburgo contro il Bayern Monaco che appare nel capitolo 55 della saga “Road to 2002”. Mi sono permessa di creare questo momento perché volevo approfondire quello in cui Hermann si scusa con Karl a fine partita.

Bene, credo di aver detto tutto. Spero sia stato di vostro gradimento! Ci vediamo al prossimo capitolo (che cercherò di recuperare presto).

N a d a

   
 
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