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Autore: reggina    05/10/2022    3 recensioni
Binomio writober-malattia.
Ma i nostri protagonisti non saranno mai da soli ad affrontare i momenti difficili.
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Jun Misugi/Julian Ross, Yayoi Aoba/Amy, Yoshiko Fujisawa/Jenny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prompt 5: Sedia

Le sedie a rotella sono terribili pensa Amy la prima volta che sale su una.

Non è stata molto attenta ieri, durante il tragitto di ritorno a casa dall'ospedale, mentre teneva le stampelle saldamente tra le braccia e lasciava che la sua mente andasse alla deriva. Pensa che sua madre o suo padre avrebbero potuto dire qualcosa ieri mentre la stavano spingendo, ma non riesce davvero a ricordare cosa fosse ora.

Ora che è più consapevole di quello che sta accadendo, ha deciso che non le piace stare su una sedia a rotelle.

Certo è un sollievo non dover camminare con la sua gamba ingessata ma l'idea che qualcuno debba spingerla è...

"Posso aiutarti?"

Julian non sembra particolarmente turbato quando afferra le manopole della sedia e inizia a spingere Amy oltre il cancello della scuola. I loro occhi si incontrano per un breve momento e per la ragazza è naturale arrossire.

"Io...Non voglio farti affaticare!"

Balbetta ma il suono della risata cristallina di Julian riesce in qualche modo a calmare il suo di cuore che adesso batte all'impazzata.

"Una gentilezza non ha mai ucciso nessuno, Aoba!"

"Bene, andiamo allora!"


Le ferite fanno schifo; è la prima cosa che Amy pensa appena entra in classe.

Tutti i compagni la guardano e lei non si preoccupa di decifrare se è pietà, confusione o shock quello che legge nei loro occhi.

Affonda nel suo sedile, solo leggermente, e stringe lo zaino al petto.

Sarebbe dovuta restare a casa, oggi!

Julian è il suo salvatore ancora una volta. La aiuta a sistemarsi al suo banco, poi fruga nel borsellino alla ricerca di qualcosa.

"Posso firmare il tuo gesso?"

Julian chiede con il pennarello già in mano ed Amy gesticola in segno di consenso.

Guarisci presto .

Questo è l'input perché altre firme si aggiungano all'augurio di Julian e, addirittura, alcuni dei ragazzi della Mambo si offrono di comprare il pranzo ad Amy.


Quando la giornata scolastica finisce, la folla di ragazzi nel corridoio si divide come il Mar Rosso per non intralciare Amy che ancora fatica a manovrare la sua sedia a rotelle.

Può quasi sentire le mani di Julian che afferrano con disinvoltura le manopole e non può ringraziare abbastanza il buon cuore del ragazzo.

È difficile da vedere ma per Amy, che da bordocampo ha imparato a riconoscere ogni mimica facciale di Julian, è impossibile non riconoscere il suo sorriso morbido e le increspature agli angoli degli occhi.

"Smetti mai di sembrare felice?" Amy chiede, il viso rosso per la sua improvvisa spavalderia.

"Eh?" Julian non può fare a meno di ridere, per difesa piuttosto che per divertimento, mentre continua a spingere la sedia.

"Anche quando sei stanco. Esausto. In campo non ti fermi mai nemmeno quando sei al limite". Amy divaga. "Anche adesso mentre spingi la mia stupida sedia."

"Non sembro felice. Sono felice", risponde Julian con fiducia vacillante, una vaga stanchezza che lo raggiunge.

"Questa è una bugia. Puoi smettere".

"Ma se lo facessi, sarei triste." Risponde debolmente, sorridendo nervosamente. "Chi vuole stare con un ragazzo che è solo triste tutto il tempo?"

Io . Amy vorrebbe rispondere ma Julian è più svelto a cogliere l'attimo.

"Quando toglierai il gesso e non sarai più prigioniera di questa sedia, ti piacerebbe uscire con me, Amy?"

   
 
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