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Autore: Bombay    05/10/2022    6 recensioni
Dal testo: - Osamu non amava particolarmente la saga di Harry Potter, aveva visto i film, trascinato al cinema da Atsumu.
“Hanno messo tutti i film on demand facciamo una maratona” gli aveva proposto e lui lo aveva accontentato. -
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Atsumu Miya, Osamu Miya
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Fandom: Haikyu

Tipo: one shot

Personaggi: Atsumu e Osamu Miya

Rating: PG-13, verde

Avvertimenti: Slice of life

PoV: terza persona

Spoiler: sì, sull’ultimo film e libro di Harry Potter se qualcuno non lo ha ancora letto o visto!

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Un solo cuore, una sola anima

 

Sbadigliò sistemandosi semisdraiato sul divano, lanciò un’occhiata annoiata al televisore, quindi spostò l’attenzione sul fratello che fissava lo schermo senza quasi battere ciglio.

Osamu non amava particolarmente la saga di Harry Potter, aveva visto i film, trascinato al cinema da Atsumu che era invece un fan sfegatato, aveva letto i libri più volte, l’ultimo capitolo lo aveva divorato in una notte.

“Hanno messo tutti i film on demand facciamo una maratona” propose con gli occhi brillanti, e lui non riuscì proprio a dirgli di no, e così ogni sera dopo gli allenamenti guardavano un film.

Osamu si appisolava di tanto in tanto troppo stanco e poco interessano.

Un suono lo ridestò dal suo torpore, sbatté un paio di volte gli occhi, mise a fuoco Atsumu che singhiozzava.

Si mise a sedere di scatto posandogli una mano sulla spalla.

“Ehi” lo chiamò guardando lo schermo dove si susseguivano le scene della battaglia.

“È morto Fred”

Osamu si era commosso fino alle lacrime quando erano andati a vedere Coco, ma quelli erano singhiozzi disperati e incontrollati gli pareva una reazione eccessiva. Quando avevano visto “Una tomba per le lucciole” aveva pianto senza ritegno ed era stato male per giorni, ma non Harry Potter.

Prese il telecomando e spense la TV nel silenzio che calò i singhiozzi erano ancora più forti.

Un senso di inquietudine pervase Osamu che attirò Atsumu verso di sé avvolgendolo in un caldo e rassicurante abbraccio. 

“Ehi mi sembra un po’ esagerata come reazione. È solo un film. Lo hai visto mille volte, lo sai che succede. Conosci le battute a memoria”

Atsumu strinse la forte la sua maglietta scura, ma i suoi singhiozzi non si placarono.

Pazientemente attese che si quietasse, ed intanto si arrovellava sul perché di quella assurda reazione.

Era morto Fred uno dei gemelli Weasley che, di tutti i personaggi erano quelli che gli stavano pure più simpatici. Trattenne il fiato folgorato, i gemelli, come loro.

“Sono qui Tsumu, non vado da nessuna parte” mormorò sui suoi capelli. Lo sentì irrigidirsi: aveva fatto centro.

Gli prese il viso tra le mani guardandolo negli occhi.

“Vedendo la scena” spiegò “Ho pensato che se succedesse a me, di perderti, non… non…”

Osamu lo abbracciò ancora, anche i suoi occhi erano lucidi, quando Atsumu stava male come in quel momento lui empatizzava provando quasi le stesse emozioni e viceversa era sempre stato così da che aveva memoria.

Avevano un legame viscerale che non erano mai riusciti a spiegare, che nessuno riusciva a comprendere.

Anche se a volte discutevamo litigavano, una volta erano arrivati addirittura a picchiarsi, ma poi tornavano sempre l’uno dall’altro. Si riavvicinavamo sempre occhi bassi, pugni serrati; troppo orgogliosi per cedere per primi, finiva che si parlavano sopra dicendo le stesse cose, poi scoppiavano a ridere e si abbracciavano. Erano dei momenti bellissimi.

“Se tu morissi io non…”

“Ehi, smettila! Non farti influenzare da uno stupido film” lo rimproverò afferrandolo per le spalle scuotendolo un po’, voleva che l’angoscia che gli aveva trasmesso si dissipasse dal suo stomaco.

Ma Atsumu era ancora agitato ed addolorato i suoi occhi erano pieni di lacrime, se lo strinse addosso.

“Tu cosa faresti?”

Osamu si irrigidì, non voleva neanche pensarci ad una eventualità del genere. Erano giovani e sani si impedì di pensare ad altri scenari.

“Tremi” bisbigliò Atsumu dolente.

Era vero, respirò a fondo cercando di calmarsi. Doveva essere una serata leggera e si erano ritrovati tremanti ed in lacrime. Abbracciati sul divano come capitava raramente.

Atsumu era una parte della sua anima e del suo cuore sarebbe stato sempre così anche quando sarebbero cresciuti ed inevitabilmente la vita li avrebbe portati a percorrere strade diverse, ma non avrebbe mai scisso il legame che esisteva tra loro.

“Andrei avanti” iniziò con voce contratta “Perché il mondo deve avere almeno uno dei gemelli Miya” 

Deglutì a vuoto era una bugia e Atsumu lo sapeva non poteva ingannarlo, quello bravo a raccontar balle era lui.

Sarebbe morto di dolore, ecco la verità, perché non si può vivere senza metà anima, senza metà cuore.

Si rendeva conto che chi non aveva un gemello non poteva capire, ma non gli importava. Comprendeva il turbamento profondo del fratello, perché provava gli stessi sentimenti.

“Andiamo a dormire” propose non si stupì affatto quando Atsumu si infilò nel suo letto, anche lui non voleva stargli distante, nonostante dividessero comunque la stanza, ma quella cosa li aveva turbati profondamente più di quanto entrambi volessero ammettere a voce alta.

“La prossima volta scelgo io che maratona fare, va bene?” mormorò nell’oscurità condividendo il calore con il gemello.

“Forse è meglio” mormorò assonnato.

“Atsumu” lo chiamò dopo un po’, un mugugno fu quello che ottenne come risposta.

“Ti voglio bene” disse piano, sembrava sempre una cosa scontata, ma sentirselo dire a volte leniva le ferite.

“Ti voglio bene anche io” rispose sbadigliando “Ora mi lasci dormire?”

“Certo, notte” sorrise chiudendo gli occhi, Atsumu era più tranquillo, ora, anche lui aveva smesso di tremare, si lasciò cullare dal respiro quieto del gemello e poco dopo dormiva profondamente.

 

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Note dell’autrice

Mi dispiace non avevo altre storie pronte su di loro e questa langue nel mio pc da un po’ di tempo. Quindi gliela dedico per il compleanno.

Grazie a chi è arrivato fino a qui e a voglia di dire la sua.

Alla prossima

Un Kiss

Bombay




   
 
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