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Autore: Violet Tyrell    07/10/2022    2 recensioni
Chi era, Minos, prima di abbracciare la causa di Hades?
Lui stesso lo aveva dimenticato, e non si poneva più domande strane su cosa fosse meglio; da quando era giunto in Ade, Minos aveva trovato la propria dimensione e non sentiva la mancanza di quella vita terrena che aveva vissuto per tanti anni.
Minos- Giudici - Nuovo pg.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grifon Minos, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Der Puppenspieler
Scuse doverose:

Sono passati dieci anni.
Giuro su ciò che ho di più caro al mondo che mai avrei creduto di arrivare ad aggiornare così in ritardo; non si tratta di mancanza di ispirazione perchè a grandi linee questa storia l'avevo già pronta(trama, dettagli ecc), semplicemente... diciamo che mi sono lasciata distrarre.
Ora sono qui dopo che casualmente mi sono ritrovata a leggerla e a dirmi"ehy Jenny ma che fai, non la finisci che hai tutto?" e questa volta andrò fino in fondo. Ci vediamo a fine capitolo per alcune considerazioni, voglio però già ringraziare chi leggerà, chi ha letto e sperato nel continuo e chiunque possa apprezzare la mia storia. Ovviamente sempre ben accette anche le critiche costruttive, buona lettura!





Der Puppenspieler



La bufera imperversava e la Foresta Nera pareva essersi piegata sotto il suo volere: gli alberi erano completamente ricoperti di neve e ghiaccio e il vento ululava così tanto che tutta la vegetazione pareva essersi piegata.
"Non rimanere ferma o ti congelerai sul serio".
La voce di Minos sovrastò l'ululato del vento, ma gli bastò poco per capire che Elise voleva essere più testarda di lui; scrollò impercettibilmente la testa mentre la osservava da distanza ravvicinata. Non c'era alcun dubbio che la ragazza dovesse avere freddo, e fortunatamente poco prima aveva ceduto alle sue insistenze e si era messa qualcosa di pesante addosso, diversamente presumeva che sarebbe potuta diventare un pezzo di ghiaccio in pochi minuti.
Non arrivò nessuna risposta: era ancora in piedi anche se una gamba aveva iniziato a tremare e cedere sotto il gelo opprimente, ma rimaneva ugualmente indomita. L'avrebbe anche ammirata se non avesse saputo che tutta quella tenacia era solamente per poterlo contraddire: in effetti da qualche giorno la sua allieva pareva passare dalla ribellione all'incredibile condiscenza verso di lui in pochissimi attimi. Quello era però il momento sbagliato, anche se l'idea di venire lì era stata sua; ma lui aveva previsto pochi minuti, non ore come lei pareva disposta a credere.
"Ora basta, torniamo a casa, proveremo domani".
Si avvicinò di più ben deciso a imporsi, avvolgendola nel mantello per portarla poi via, poco importava se si fosse messa a strepitare. E accadde in quel momento: in verità Minos non era sicuro che Elise fosse del tutto consapevole di essersi mossa, anche se poteva vedere che  era profondamente concentrata e fece un movimento repentino all'indietro per non rendere vano quello sforzo.
All'improvviso tutto parve scomparire, o meglio la figura di Elise parve scomparire soppiantata da un'altra. La donna gli dava le spalle, ma Minos la riconobbe subito, non senza una certa dolorosa sorpresa. Non seppe mai quanto tempo passò a fissare quell'improvvisa apparizione, stregato dai lunghi capelli biondi che si muovevano nel vento, perso in un ricordo che credeva fosse stato distrutto.
"Rosaria...?"
Crack.
L'immagine si infranse ma Minos non ricordava di essersi mosso, era semplicemente sparita come se qualcuno avesse tirato un sasso contro una fragile vetrata; ma un'improvviso dolore al braccio lo riportò alla realtà.
Elise era ancora in piedi, per quanto con un'espressione più sorpresa della sua, e con l'aria di chi non riesce a crederci. Minos si rese conto di essere a terra, la mano sinistra che si teneva istintivamente il braccio destro sprovvisto di protezione. Era vero, aveva tolto la surplice poco prima per convincere Elise che non si sarebbe avvantaggiato in quel modo in quell'esercizio che le aveva chiesto. Aveva voluto che lo attaccasse, le aveva detto, e lei lo aveva fatto constatò con sorpresa.
Non ricordava che qualunque suo allievo - per pochi che fossero - o spectre fosse riuscito nell'impresa, ma era effettivamente a terra e il silenzio era rotto solamente dall'ululato del vento.
Che sia stata lei a creare quella visione?
Minos si rimise in piedi quasi sovrappensiero, ignorando del tutto l'espressione di Elise che probabilmente ora si aspettava una sua mossa, o una qualunque reazione furiosa. Del resto sembrava essere la prima a non credere di averlo colpito. Il Giudice la osservò con un'espressione nuova sul volto, meno autoritaria e più riflessiva: Elise gli aveva già dimostrato varie volte di non temere nè lui nè le sue punizioni, ma quella era la prima volta che riusciva davvero a sorprenderlo. Ma era meglio non dirglielo subito, la ragazza era ancora un'incognita per lui e non desiderava farle credere di poter davvero sconfiggerlo. Dopotutto era riuscita a farcela solo perchè lo aveva ingannato. Consapevolmente o inconsapevolmente, questo lo doveva appurare.
"Prendilo come un suggerimento futuro: la prossima volta che il tuo avversario è a terra... non aspettare che si rialzi come ho fatto io, o potresti pentirtene".
Un bagliore violaceo oscurò la vista della ragazza che non avrebbe avuto il tempo di capire se il suo maestro la stesse attaccando oppure no; preso di nuovo possesso della surplice, Minos non aspettò neppure una reazione da parte di Elise e senza alcuna difficoltà la sollevò tra le braccia prima di levarsi in volo.


Adesso la bufera di neve si era placata pur lasciando uno spesso manto bianco come testimonianza, ma il vento aveva smesso di costituire un problema per chi voleva stare all'esterno. Elise si godeva il caldo tepore della stanza ben decisa a non uscire per parecchio tempo, anche perchè proprio prima uno degli skeleton le aveva riferito che il Giudice non desiderava essere disturbato dato che si trovava nella biblioteca e che lei poteva fare ciò che voleva.
La ragazza non se lo era fatto ripetere due volte ed era rimasta raggomitolata  a letto maledicendo la sua idea di uscire in notturna dalla finestra la sera prima, per incontrare proprio quell'essere demoniaco del suo maestro. Tuttavia aveva ricordi confusi degli ultimi momenti in quella bufera, anche se era sicura fosse stato lui a sollevarla per riportarla lì. Non tanto perchè lo ricordasse quanto perchè essendo stati soli era impossibile ci fosse riuscita da sola, e poi era certa di essersi aggrappata a lui più di quello che avrebbe dovuto fare.
Una cosa, però, la ricordava perfettamente. Prima di essere colpito, Minos aveva pronunciato il nome Rosaria rivolto a lei, forse sorpreso, forse addirittura spaventato, ma Elise era sicura di averlo sentito.
Pensandoci a posteriori era abbastanza offensivo che l'avesse chiamata a quel modo: Aiacos non le aveva detto esattamente chi fosse questa donna, ma lei era certa che fosse stata qualcuno di importante. Un amore perduto, forse? Oppure anche qualcosa che era stato distrutto, entrambe le opzioni erano possibili; rimase a osservare il fuoco nel caminetto con aria furibonda.
Elise odiava già quella donna morta, pur non avendola mai conosciuta, ed era profondamente offesa all'idea che le somigliasse. Per quale ragione altrimenti Minos si sarebbe confuso così rivolgendosi a lei?
A meno che non avesse risentito del freddo pure lui e avesse iniziato a delirare, ma lo riteneva così poco probabile. Si guardò un momento nel riflesso della finestra osservando i capelli scuri e le iridi verdi, cercando di capire quanto potesse somigliarle questa donna: di certo caratterialmente no, Minos le diceva continuamente che era insopportabile e di sicuro questa Rosaria doveva essere stata un essere angelico, in contrapposizione al demone che era lui.
Elise non riusciva a immaginare un Minos diverso da quello che lei vedeva, sempre così freddo e insensibile a tutto... e crudele, era impossibile fosse stato una persona diversa, anche se doveva riconoscere che rispetto agli inizi sembrava meno... meno demoniaco. Per contro era sicura si fosse imbattuto in una bambolina insulsa; si riscosse dai suoi pensieri osservando all'improvviso il mobile dove solitamente appoggiava le sue poche cose e si rese conto che c'era qualcosa di strano.
Un ventaglio.
Viola.
Lo guardò sorpresa tenendolo tra le mani: non lo aveva mai visto e per un istante pensò che avesse brillato di luce propria, anche se in quel momento proprio non sembrava. Era di legno con alcune decorazioni, ma così frammentarie che non riusciva a capire di cosa si trattasse; Elise lo rigirò tra le mani constatando che era abbastanza grande ma senza capire come fosse arrivato li. Lei non amava granchè i ventagli anche se ne aveva alcuni a casa, ma non solo non aveva potuto recuperarli, ma non era neppure la stagione giusta. Delle sue cose era riuscita a riprendere solo dei vestiti e alcuni oggetti strettamente personali utili soprattutto alla propria pulizia personale - ancora non sapeva in che modo Minos fosse riuscito ad averli, si era servito di un suo sottoposto per entrare nella sua casa  così le aveva detto, e lei aveva immaginato uno skeleton dalle fattezze di Marchino che si introduceva in casa tramite camino in una grottesca versione di Babbo Natale e che magari aveva terrorizzato la sua famiglia, anche se aveva poi saputo che neppure si erano accorti dell'intrusione.
Il resto giudicato futile era rimasto altrove.
Per un momento fu sfiorata dall'idea che fosse stato proprio Minos a metterlo lì, ma solo due minuti prima non c'era e non credeva che lui potesse rendersi invisibile.
Decise che non avrebbe aspettato e sarebbe andata a cercarlo, pur sapendo che non desiderava essere disturbato, ma non era la prima volta che Elise passava sopra a cosa voleva Minos. Inoltre per quanto scettica si trattasse di qualcosa di seriamente importante, era possibile che fosse un argomento che avrebbe trattato con lei.
Elise aveva attraversato il cortile interno che pareva così sonnolento sotto la neve che era caduta e si fermò improvvisamente una volta sulla scalinata che conduceva al piano superiore; uno degli skeleton le aveva detto che sicuramente il Giudice era nelle sue stanze ma l'aveva anche ammonita a non andare. Come non avesse nemmeno parlato: Elise non si sarebbe certo fatta fermare da quello che lui aveva ordinato anzi, in qualche modo violare quell'ordine poteva esserle utile a mettere Minos a disagio, o comunque a ridurre la distanza. E le serviva che succedesse. Se si fosse arrabbiato... beh in qualche modo avrebbe contenuto la sua collera, con le buone oppure anche con le cattive.
Tuttavia si fermò, sbalordita.
Alcune delicate e coloratissime farfalle si stavano avvicinando a lei. Elise era sicura che non fossero comuni animali, percepiva un cosmo provenire da loro, ma non aveva idea di che cosa fossero o a chi appartenessero. Le vide proseguire e fermarsi un attimo di fronte al portone immenso che nascondeva la biblioteca, quella dove non poteva entrare nemmeno lei senza il permesso di Minos e per quanto ci avesse provato, era impossibile sul serio. Serviva il cosmo di uno spectre, le aveva detto in seguito quasi con un sorriso divertito, di uno la cui stella era completamente ridestata. Non era servito irritarsi, aveva provato ma la porta si era sempre rifiutata di aprirsi, tranne le volte in cui era proprio Minos a farla entrare per costrignerla a studiare qualcosa di noioso.
La ragazza ammirò ancora quelle farfalle ma rimase indispettita quando, un momento dopo, queste sparirono davanti alla porta... ed entrarono attraverso, facendola rimanere a bocca aperta. Lei non riusciva nemmeno a scalfire quella porta e delle farfalle invece ne erano in grado!
Rimase imbambolata per un po' di tempo finchè non le vide ritornare e svolazzare attorno a lei; si rese conto poi dopo che le avevano tolto il ventaglio dalla mano. Come avessero fatto era un mistero, ma non aveva la minima intenzione di lasciarglielo fare. Stava già per protestare quando si sentì stranamente osservata e voltandosi, vide tre persone.
Tre spectre per la precisione e di loro riconobbe, un po' a fatica, Minos: era privo di armatura e per quanto fosse alto, sembrava meno imponente del solito e in quel momento da sotto il mantello era vestito con una camicia molto scura, pantaloni bianchi e stivali dello stesso colore della camicia.
Non ebbe nemmeno il tempo di sorprendersi che il suo sguardo cadde sugli altri due. Più vicino a lei c'era uno strano tizio con una surplice molto diversa dalle poche che aveva visto finora, colorata e aveva proprio una fisionomia  curiosa e la stava fissando. Con interesse?O curiosità?
"Venite subito qui, non è vostro!"
Elise si chiese a chi si riferisse quello strano spectre e poi vide le farfalle andargli incontro, come se avessero ascoltato le sue parole, per consegnare a lui il ventaglio che passò molto rapidamente nelle sue stesse mani con tanto di scuse da parte di quello stravagante essere.
"Sono molto spiacente, a volte alle mie piccole piace giocare un po' e non si accorgono di esagerare. Spero non ti abbiano infastidito."
Per un momento Elise non si rese conto che si era rivolto a lei, in un modo un po' ossequioso ma gentile, almeno rispetto a quanto si aspettava e continuò a rimanere perplessa, tanto che a rispondere non fu lei bensì Minos e con parole di congedo.
"La mia allieva non ha mai visto prima d'ora le tue temibili fairy, Myu, quando sarà pronta sono certo che le potrà apprezzare. Ora ti lascio al tuo compito, è stato un piacere vederti. Anche te Rhadamantys, ci vediamo più tardi suppongo".
Solamente in quel momento Elise si accorse del terzo spectre e le sembrava impossibile credere di averlo notato solo in quel momento, tanto alto e possente era. Forse per via della surplice? Stava per parlare ma sentendo quel nome decise di tacere: quello era certamente il terzo dei tre giganti dell'Ade e che fino a quel momento non aveva avuto modo di conoscere, e considerando come si era messa nei guai prima con Minos facendo la ribelle durante l'addestramento e poi con Aiacos cadendo nella sua trappola verbale, era meglio per il momento limitarsi a tacere abbozzando solamente un inchino.
Non ci teneva a rischiare pure con lui, inoltre solo da un'occhiata pareva molto temibile: i due si allontanarono uscendo dalla fortezza per poi sparire. Si chiese che cosa ci facessero lì, lei fino a quel momento non aveva visto molto movimento e quindi forse c'era qualcosa di importante che bolliva in pentola.
"Ti avrei fatta chiamare tra poco, sto per recarmi in Oltretomba per vedere Pandora e questa volta voglio che tu venga con me visto che mi sembri in forma. Naturalmente non andrai oltre il Tribunale: sarebbe meglio che tu indossassi la tua divisa da allenamento, se qualcuno ti vedesse così passeresti parecchi guai".
Elise si guardò: non aveva nulla di vistoso addosso, sembrava proprio una ragazza comune, ma era pure vero che se doveva recarsi nel regno dei morti forse era il caso di ascoltarlo, anche se era sorpresa di sapere che non l'avrebbe lasciata lì. Avrebbe voluto accennare al ventaglio che teneva ancora in mano, ma non credeva ci fosse del tempo ora. Inoltre un dettaglio aveva attirato la sua attenzione: c'era l'accenno di una fasciatura al braccio sotto la camicia che lo spectre indossava, cosa che sorprese Elise. Era possibile che la notte precedente l'avesse davvero ferito al punto da necessitare di una fasciatura?



***
L'elmo venne appoggiato sul tavolo e Minos si concesse una smorfia. Ora, lontano da quella sgradevole persona che era Pandora, poteva almeno rilassarsi: a volte si chiedeva come potesse essere sempre così pretenziosa, soprattutto sulle stesse cose... Lo spectre non aveva avuto dubbi quando aveva saputo della convocazione, la sacerdotessa lo voleva vedere per sapere come mai la missione non era ancora conclusa. E di nuovo si era sfogata su di lui.
Ovvio e scontato. Come se lui non fosse ansioso di far uscire quella stella malefica quanto lei, cosa che non aveva detto. Pandora era pure sgradevole come temperamento, ma era comunque l'Oracolo di Hades e non poteva in alcun modo contraddirla o permettersi di aggredirla.
Per fortuna il Tribunale era silenzioso e, in quel momento, persino vuoto a parte Rune poco distante che trafficava con alcuni antichi documenti dietro sua richiesta; non c'era ombra di anime in attesa di giudizio, Elise era stata spedita in giro assieme al suo più valido luogotenente e quindi almeno per un po' si poteva rilassare.
Il suo sguardo cadde su quel curioso ventaglio di cui la ragazza gli aveva accennato qualche ora prima prima di arrivare lì; lo aveva appoggiato quasi casualmente lì prima di vedere la sacerdotessa e ora si chiedeva se dovesse davvero interessarsi della cosa. Era un oggetto nemmeno troppo particolare e privo di interesse... eppure c'era qualcosa che lo inquietava, soprattutto per la sua improvvisa comparsa. C'erano alcune raffigurazioni sopra, ma soprattutto alcuni ideogrammi orientali che lui non riusciva a tradurre.
Dopo un po' di tempo trascorso a pensare un'idea lo folgorò: e se fosse stato qualcosa a che fare con la futura surplice di Elise?
Minos sapeva benissimo come non vi fosse una regola precisa con le loro armature, apparivano nel momento più propizio per il loro possessore, quando la stella si liberava definitivamente e lo spectre poteva indossarla con estrema facilità. Lui stesso non era sfuggito a quella regola. Ricordava ancora l'orrore di quel volo che l'avrebbe portato a schiantarsi su quelle rocce, spinto dalla mano infame che aveva creduto fosse amica e che si era rivelata invece nemica. La surplice del Grifone che indossava con tanto orgoglio e fierezza lo aveva avvolto all'improvviso, un attimo prima che il suo corpo si disintegrasse sulle rocce e diventasse cibo per animali selvatici. L'armatura era comparsa all'improvviso, senza che lui chiedesse effettivamente un aiuto anche perchè visto quello che era accaduto, degli spectre ai tempi ne sapeva davvero pochissimo.
Era stato un momento traumatico ed esaltante allo stesso tempo, la conoscenza dei propri poteri era avvenuta però solo in seguito dopo essere stato rintracciato da quelli che ora erano i suoi più fidati compagni e amici, Aiacos e Rhadamantys. Si era nascosto in quello che scherzosamente avevano definito l'antro del Grifone, prima che arrivassero loro; Minos sapeva che in un certo senso a Elise il risveglio totale sarebbe sembrato meno traumatico rispetto al suo. Forse sarebbe avvenuto in un momento difficile, ma era già a conoscenza dei propri poteri  e quindi non ci sarebbe stata nessuna sorpresa sulla sua missione come spectre. L'unico dilemma era il quando.
Inoltre era anche dubbioso: cosa se ne poteva mai fare uno spectre di un ventaglio durante i combattimenti? Sventolava via gli avversari? Da quello che sapeva lui le armi presenti nelle surplici avevano tutti uno scopo molto preciso, per esempio Rune usava la sua frusta per aiutarsi con il lavoro, e anche eventualmente per difendersi... ma un ventaglio a cosa poteva servire?
Appoggiò l'oggetto poco lontano dal suo elmo quando percepì dei passi in avvicinamento e sospirò. Sapeva già che si trattava di Aiacos dal modo quasi saltellante con cui veniva avanti, certamente doveva avere saputo che era lì' e si era mosso col suo modo baldanzoso di sempre e sapeva non sarebbe servito a niente ricordargli di non fare rumore all'interno del Tribunale, già lo sapeva e solitamente se ne infischiava, anche se non arrivava a sfidarlo proprio completamente.
"Allora, come andiamo? Qualche novità succulenta? Ultimamente quando passo da qui vedo solo il tuo sostituto, ti sei proprio preso a cuore l'addestramento!"
Minos alzò gli occhi al soffitto, cercando di reprimere una brutta esclamazione che rischiava di sfuggirli. Ecco cosa voleva, anche se non era la prima volta che l'amico glielo chiedeva in quel modo e lui anche quella volta ignorò il suo sarcasmo.
"Il prossimo sarà tutto tuo, del resto con questo infinito processo di risveglio non credo ne reggerei degli altri. Sei venuto solo per commentare o devi dire qualcosa di costruttivo? Altrimenti io e Rune avremmo da fare qui..."
Indicò i vari volumi, ma Aiacos non sembrava per nulla impressionato, soltanto un po' annoiato sotto il suo ghigno strafottente.
"Oh andiamo, non c'è nessuno. Non è più come un tempo quando c'era sempre pieno di anime, non posso nemmeno più sedermi a prendermi gioco di loro. E di te. No aspetta, quello posso farlo, quindi ora permettimi una domanda. Ho sentito che sei tornato con la tua... allieva... ma non la vedo, dove l'hai lasciata? O l'hai nascosta sotto la scrivania?"
Le iridi scure di Aiacos scintillarono e Minos gli lanciò un'occhiataccia. Sapeva cosa voleva intendere, lui e quella sua stupida scommessa... anche se credeva Elise l'avesse definitivamente abbandonata non avendo notato alcun tipo di approccio.
"L'ho spedita in giro per le prigioni con Byaku, con lui certamente non finirà nei guai e io posso occuparmi del lavoro qui. E... cosa c'è, adesso?"
Minos si era interrotto perchè Aiacos improvvisamente aveva sbuffato: pareva un ghigno più che altro e non riusciva a capire cosa avesse detto di così divertente, a parte non avere abboccato alle sue allusioni.
"Non so se lo sai ma Byaku ha la fama di sedurre qualunque cosa di genere femminile che sia in grado di respirare: mettere una ragazzina nelle sue mani è esattamente come offrire del vino a un alcolizzato. Ho sentito che dalle sue parti ci sono più donne incinte che in qualunque altra regione! Pare piaccia molto, fossi in te mi preoccuperei di cosa possono fare quei due non visti."
E sghignazzò di nuovo , ma Minos decise di non proseguire quel particolare discorso.
"Non oserebbe, quanto a ciò che fa al di fuori dei miei comandi non è cosa che mi riguardi finchè non va contro ciò che dico."
In effetti anche lui sapeva che Aiacos non stava mentendo, ma era anche sicuro che non fosse per nulla pericoloso affidare la ragazza a lui per un giro delle prigioni. Non per nulla lo spectre del Negromante era il suo diretto sottoposto, anche se in modo diverso da Rune: lui si occupava del tribunale quando era impossibilitato a farlo di persona, ma Byaku era proprio il suo braccio destro. In caso di battaglie gli aveva conferito l'onore e l'onere di comandare in sua assenza e fino a quel momento il ragazzo non gli aveva dato alcun tipo di problema. Quello che faceva poi quando era nel mondo degli umani... a lui non interessava, purchè non si facesse troppo notare.
"Oh guarda un po' chi c'è! L'abbiamo nominato proprio ora e appare, e... oh..."
Minos alzò lo sguardo chiedendosi che cosa stesse succedendo e perchè Aiacos si fosse interrotto: un'improvvisa apparizione di cosmi aveva già attirato la sua attenzione, ma non gli aveva prestato la dovuta attenzione. Riconobbe Byaku, anche Elise - che cosa diamine ci stava facendo proprio trasportata in braccio dal Negromante - e riconobbe Rhadamantys tanto che si alzò, senza capire il perchè della sua presenza lì.
Poi vide che la Viverna teneva letteralmente due spectre con una mano, nemmeno fossero dei gattini inoffensivi anche se apparentemente poco felici e uno in condizioni poco sane a giudicare dal sangue che gli sgorgava dal naso.
In lui riconobbe Valentine di Harpy, l'altro era illeso ma non sapeva chi fosse.
"Scusami Minos, ma ho pensato fosse giusto lasciare che fossi tu a giudicare. Prima però credo che la tua allieva" e Minos riconobbe un profondo disgusto nella voce del compagno d'armi e si inquietò, chiedendosi cosa fosse accaduto "necessiti di qualche cura. A questo qui penserò io, ma solo dopo avere sentito il tuo giudizio" concluse lo spectre della Viverna, scaraventando di malagrazia Valentine a terra.
Sentiva che Aiacos era perplesso a sua volta, era ben raro vedere Rhadamantys lì a parte per qualche saluto, soprattutto non così evidentemente irritato e lui temeva seriamente qualcosa di grave. Vide che anche l'altro spectre era stato rilasciato, ma senza la stessa violenza di Valentine.
Minos osservò solo per un istante Byaku, per poi rivolgersi direttamente a Elise avvicinandosi dopo avere lasciato il suo scranno.
"Sei ferita gravemente?"
Il suo tono era il solito di sempre, algido e privo di espressione, ma aveva la stranissima espressione che Aiacos lo stesse osservando attentamente e che fosse in qualche modo seriamente divertito: esisteva un momento in cui l'amico non fosse divertito? Non era comunque riuscito a impedirsi di preoccuparsi dello status di salute di Elise, pur non sapendo esattamente cos'era successo. La vide scuotere la testa come a negare, ma lui aveva capito che era l'esatto contrario; era impossibile che digrignasse così  i denti  se non avesse un forte dolore, però forse non c'erano ferite interne o troppo gravi.
"Byaku per favore portala dai guaritori, poi torna qui così che possa capire cos'è successo".
Minos era furioso sotto la sua algida apparenza e il comando apparentemente atono: era pur vero che Elise era una sorta di pericolo pubblico, ma lui era il più responsabile dei suoi sottoposti e avrebbe dovuto in qualche modo arginare il suo temperamento. Inoltre lui si era più volte raccomandato con la ragazza di non mettersi nei guai o di provocare qualcuno e aveva ragione di credere che non fosse così sciocca da creare volontariamente un casino.
"Ce la porto io, non ti preoccupare che te la riporto prima del previsto completamente a posto" fu la voce fintamente seria di Aiacos quando Rhadamantys gli disse che era necessario che proprio il Negromante rimanesse lì per dare subito la sua versione. Minos non aveva nulla da dire in quel cambiamento, ma non gli piacque neppure per un momento l'occhiata che gli lanciò: sembrava che celasse la certezza di sapere qualcosa che lui non riusciva ad afferrare.





Note:


Come detto manco da dieci anni, tempo in cui per forza di cose decidendo di continuare la storia ho dovuto rimetterci mano. Non completamente però, le idee sono le stesse, sono andata a modificare alcuni dettagli e sistemare altre cose che mi sembravano un po' forzate. Ve li elencherò:
- ho inserito il nome originale Rune invece di Lune(questo era già previsto)
- ho rivisitato il totem mitologico preso per Elise. Nel senso che pur avendolo già ideato, avevo scartato l'idea che userò perchè mi era parsa troppo strana. La stella di riferimento(Stella del Cielo Incerto) rimane, così come i poteri associati anche se questi hanno avuto una rivisitazione. Ho tenuto il vento(già accennato), ho tolto il fuoco(non l'avevo ancora scritto nei capitoli)e ho seminato un dettaglio importante di quale sia il secondo potere, che in qualche modo è legato al primo. Ho aggiunto illusioni, anche se in questo frangente è stato MOLTO casuale come utilizzo perchè lei non ne è ancora consapevole. E qui devo aggiungere un dettaglio che mi pare ovvio: Elise non ha minimamente la forza/capacità di atterrare un guerriero esperto come Minos, pur avendo un ottimo potenziale(credo si sia capito non sarà una spectre come Zellos diciamo XD poro zellos gli vogliono tutti male, me compresa). Si è naturalmente trattato di un caso isolato e difficilmente ripetibile, dovuto alla concatenazione di eventi. Inoltre erano in mezzo a una bufera perchè questi due non sono eccessivamente normali, ma dettagli.
Elise non ha cambiato nulla in sè, ho solo ridefinito il suo aspetto fisico(avevo già scritto che aveva capelli neri e occhi verdi ma non l'avevo segnato nei dettagli dei miei appunti) rendendola più alta di quello che avevo previsto dopo aver scoperto che il buon Minos è... un gigante LOL che svetta oltre i 180 cm e quindi diciamo che meglio non sia una nanetta, anche se non ci sarebbe niente di sbagliato
- ho sistemato il bg di Minos(sempre secondo me, ci tengo a dirlo) e anche quello di Rosaria che ho di nuovo citato. Inoltre, riguardo Minos, ho aggiunto le modalità del risveglio della sua stella malefica che finora non avevo trattato.
- questo invece è un appunto: dopo un'attenta ricerca ho dovuto a malincuore togliere dalla storia lo spectre di Basilisk, anche se ancora non l'avevo inserito, perchè ho scoperto essere della legione del nostro amato monociglio e io invece lo volevo come vice di Minos. Purtroppo non me la sono sentita di fare questa modifica e ho indagato meglio e l'ho sostituito con Byaku del Negromante: questo spectre io nemmeno ricordavo esistesse però pare essere apparso solo in Lost canvas(byak o byaku come nome) e viene considerato proprio come uno che può comandare in nome di Minos se lui è assente, ruolo ovviamente differente da Rune che si occupa di più del tribunale. Non mi cambia granchè ovviamente, era più per i poteri dato che avrei preferito il basilisk col suo veleno... niente.

veniamo al capitolo

- il ventaglio. Oh quanto bramavo l'idea di inserirlo e sì, Minos ha ipotizzato giusto nella sua casualità: quello è un pezzo della futura surplice di Elise. Comparso dal nulla, ovviamente. Ho fatto delle ricerche, non viene mai detto come si trovano le armature infernali e in virtù della stella scelta per Elise(cielo incerto), ci ho lavorato sopra e deciso che almeno un pezzo poteva apparire. E' anche un segno, vuol dire che piano piano sta per terminare il risveglio(e Minos non ne può più poveraccio XD) e niente, a me piaceva l'idea di inserirla.
-papillon. Oh quanto volevo inserire il mio farfallone preferito! Mi sembra il suo nome sia Myu, comunque lui per adesso è una comparsa ma in futuro tornerà con un ruolo un attimino più importante. Si lo so che è anche lui della legione di Rhady però è forte e tenuto in considerazione perciò nulla di strano se gira assieme al suo capo legione quando si fa i fatti propri.
-non si può entrare nella biblioteca di casa Hades/Minos(ricordo che è una base di Hades, non casa del grifone, la usa solamente dietro concessione) perchè... me lo sono inventato io. La vedo più come luogo del sapere e quindi serva proprio uno spectre, pertanto Elise a meno che non sia Minos stesso a farla entrare, se ne deve stare fuori :P
-giro nell'oltrertomba. Proprio qualcuno si era chiesto nelle recensioni che tipo di rapporto avrebbe potuto avere Elise con gente come Pharao o Valentine.
Pharao non l'ho inserito(non è lui lo spectre finale che Minos non sembra riconoscere) ma su Valentine... ahahhaah decisamente NON andranno d'accordo, ovviamente voi non sapete perchè, è materiale per il prossimo capitolo.

Prima di passare a ringraziare i recensori qualche piccolo appunto.
Aiacos e Rhadamantys.
Povero Aiacos che l'ho messo fisso a fare il rompi pelotas di Minos XDDD in verità avendo per lui adottato il ruolo di amico per Minos, non ce lo vedo male. Io non ho alcun ricordo di come Aiacos sia nella serie classica, credo di ricordare molto di più quello del Lost Canvas, perciò l'ho rielaborato così e mi piace che comunque ci sia un rapporto di amicizia abbastanza stretto. C'e anche con Rhadmantys ma per come ho imbastito il bg di Minos, diciamo che è più Aiacos quello "rilassato" a prendere per il sedere l'amico e ricordargli di darsi una mossa XD
Rhady invece è più serioso secondo me.
La wiki dice invece che i tre giudici si rispettano a vicenda ma sono molto inclini a ostacolarsi a vicenda per la gloria, però non mi è piaciuto molto e ho tenuto la mia versione. D'altro canto non è tutto uguale.

byaku è effettivamente di mia invenzione quindi stando alle parole di Aiacos è uno abbastanza figo esteticamente e a cui piacciono un sacco le donne. E' tutto vero XD lo conoscerete un pochino meglio nel prossimo capitolo comunque.

Minos accenna al risveglio della sua stella malefica, solo un assaggio ovviamente, ma ho ben specificato che per lui è stata una cosa traumatica e improvvisa e che non sapeva cosa succedeva esattamente. Mentre poi pensa che effettivamente Elise per quanto acerba è possibile rimanga meno scossa dal risveglio dato che appunto sa già tutto. Credo sia una differenza molto interessante tra i due.

Chi è lo spectre non nominato? eh, aspettate, questo è una novità, ma c'era già chi aveva quel ruolo e l'ho semplicemente sostituito con uno ex novo.

Non ho idea se qualcuno leggerà la storia(spero di si) ma spero di ricevere qualche commento, anche solo un'opinione.
Il capitolo è molto lungo(lo avevo previsto più corto)ma credo dieci anni di assenza meritassero un po' di più!


FantasyAnimeManga96: ti dirò che in parte è grazie al tuo messaggio che ho ripreso questa storia, sarò molto lieta di sapere cosa ne pensi nel caso tu abbia ancora modo e voglia di proseguire la lettura!


petitecherie:
Allora, la scena della tortura non è messa come cosa gratuita a sè stante, anche se riconosco lo possa sembrare. Condivido con te l'opinione sugli spectre riguardo al gruppo e all'umanità, tuttavia rimangono beh ahimè cattivi. O comunque non saint, credo di non riuscire davvero a spiegare come lo intendo: d'altro canto credo lo stesso Minos non sembri solo cattivo e basta(da quanto ci ho lavorato sopra lo spero, almeno) e pure Aiacos, diciamo però che se hanno preso un prigioniero è ovvio che vogliono avere informazioni, soprattutto da uno con un ruolo così importante. Poteva anche farlo Minos in effetti, ma ha voluto testare la reazione di Elise, per vedere cosa avrebbe fatto ed eventualmente come: questo è un pensiero un po' sadico ma Minos non è uno che si scandalizza(direi proprio di no visto cosa fa lui XD), voleva solo capire fino a che punto la sua allieva si sarebe spinta. E inoltre Elise non è esattamente una tranquilla, già nel suo passato ha detto e fatto cose abbastanza sopra le righe e senza il bisogno dell'influenza della stella malefica che - per contro - l'avrebbe pure calmata di più se fosse già libera. Di sicuro comunque Elise non avrebbe mai preso l'iniziativa di una tortura così gratuita, nel senso mai sarebbe scesa lei da sola nel sotterraneo a fare cose. Spero sia chiaro cosa intendevo dire e fare :)
Su Elise ti confermo che la vena ribelle ci sarà e soprattutto, che come dici tu al risveglio della stella starà un attimino più calma soprattutto coi tre giudici che mica ci puoi parlare come se fossero banali spectre. Per adesso le va bene che Minos è più interessato a farle ridestare la stella, ma se sgarra troppo...sono dolori, Ti ringrazio comunque per gli apprezzamenti e spero tu possa farmi sapere anche riguardo a questo nuovo! Nonostante capisca come sia passato tanto tempo e certamente non ricordi tutto XD




   
 
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