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Autore: Alarnis    08/10/2022    3 recensioni
"Quel giorno fu lei a restare ferita, solo ora se ne rendeva conto."
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 NdA:  anche questa volta sono incorreggibile. Ho macinato capitoli. Perciò attenti all'ultimo capitolo letto!
Un grande abbraccio a tutti dalla vostra Alarnis ^_^


Amata… Amato…
 
Ricordava gli svenevoli commenti di Fiamma e Doralice “Come siete fortunati! Dimorerete a Montetardo!” “E’ un luogo meraviglioso?”.
Lei e Nicandro quasi soffocati da quell’impeto vivace quanto ipocrita. Retorica e semplice chiacchiericcio di due affettate domestiche, che dimenticavano che per lei Montetardo fosse già casa!
Strinse la mano a Nicandro, imbarazzato per quei discorsi che non sapeva commentare, appuntando per entrambi “Non vediamo l’ora di rientrare!”.  Sorrise civettuola.
Lo disse, mentre Carlotta sembrata invidiare il loro prossimo viaggio mentre Viviana restava muta quasi fosse amareggiata di non poterla accompagnare come fidata, come se Gregorio non sapesse rimpiazzare le sue moine con quelle di un’altra fanciulla altrettanto leziosa.
“E’ naturale.” aveva alzato le spalle, come scrollandosi di dosso un peso fastidioso ma ovvio e, la verità… Aveva fatto apposta a iniziare quell’argomento. Da bravo pescatore aveva buttato l’amo perché un pesciolino abboccasse.
“Certo! Guglielmo l’ha restaurata e fortificata.” appuntò breve, evidenziando fosse più appropriata dimora di Raucelio. Aveva imparato a sminuire i privilegi, come fossero banali, perché s’era accorta che più lo faceva più le domestiche cadevano nella lusinga per una vita che le invidiavano. Nel dirlo si sedette sulle gradinate che anticipavano il portone principale del palazzo di Raucelio. Nicandro prese posto accanto a lei. Le amiche fecero altrettanto, quasi delle copie della loro padrona.
Lo fece, guardando Moros diritta: un pesce difficile da tirare nella sua barca.
Eppure c’era stato un attimo in cui aveva creduto fosse già attaccato alla sua lenza. Lo vide fermarsi su due piedi all’udire quel monito che annunciava una separazione dal cugino. Era rimasto in piedi, come lui non potesse prendere posto accanto a Nicandro.
Il viso tirato, nella sensazione della terra che ti si cancella da sotto i piedi, che diventa friabile all’improvviso e ti annienta così, senza darti il tempo di realizzare cosa sta succedendo attorno a te.
Ed ora quello stesso giovane si poneva in sua difesa e il principe Ludovico, un nemico, l’aveva definita amata di quel giovane cuore.
Come aveva fatto ad essere così sciocca?
“Credo che un taglia legna abbia di meglio da fare, che cercare me.” aveva detto a Malia, ignorando che era sempre stata lei a cercarlo. Del resto quel giorno nella foresta aveva lanciato le sue frecce pensando che prima o poi avrebbe incontrato un eroe che l’avrebbe fatta innamorare.
   
 
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