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Autore: Miravel0024    09/10/2022    1 recensioni
#8 Ottobre / PumpInk / Carne
Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
N° parole: 563
"Ogni famiglia ha i suoi segreti, alcuni sono più strani di altri."
Genere: Dark, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Writober 2022'
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Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Prompt:
Carne
N° parole: 563
 


Potevo sentirli mangiare. Il suono dei loro denti affilati che affondano nella morbida carne, il suono bagnato del sangue che gli riempiva le bocca, le atroci urla del loro "spuntino".

Potevo sentire tutto da sotto le coperte e non riuscivo a dormire. Mi rigiravo nel letto pregando che smettessero, ma quando lo facevano il silenzio che seguiva era solo peggio.

Tutto ciò si ripeteva ogni notte, ed ogni mattina era come se nulla fosse successo, come se il loro "spuntino notturno" non mi tenesse sveglia per ore anche dopo che ogni suono era cessato, come se le immagini non continuassero a comparire davanti ai miei occhi ad ogni occasione.

Anche quella sera, puntuale come i rintocchi delle campane, lo "spuntino" ebbe inizio, ma non sarei rimasta ad ascoltare. Non quella notte.

Scesi lentamente le scale in legno, la vestaglia da notte che frusciava dietro di me, così bianca che riluceva nel buio della casa. Quando posai un piede nudo oltre la soglia del salone affondò in qualcosa di caldo e viscido, un brivido mi corse lungo la spina dorsale. Ora il suono di corpi smembrati era più forte. Avanzai oltre raggiungendo il più silenziosamente possibile il tavolo su cui sapevo essere sempre riposta una lampada ad olio. La sollevai più in alto che potevo e girai la manopola. Una piccola zona venne istantaneamente illuminata da una fioca luce, ma fu abbastanza. Mia madre e mio padre erano chini sul corpo di una giovane donna, a poca distanza  si trovava mio fratello chino a sua volta sul corpo di un giovane uomo, i volti coperti di sangue e carne. Il corpo della donna era martoriato, grossi pezzi di carne mancavano da varie parti, i suoi occhi erano vuoti e spiritati, le labbra ricoperte del suo stesso sangue. Doveva esserci soffocata.

«Giselle tesoro, non dovresti essere qui. Torna a letto, ti stai sporcando tutta.» Mia madre si alzò in agitazione, pronta a ricondurmi nelle mie stanze, prima di ricordare in che stato si trovasse e rinunciare.

«Come pensate che io possa restare nelle mie stanze quando voi siete qui a banchettare. Riesco a sentirvi ed è esasperante!» Istintivamente sbattei il piede a terre, il sangue schizzò sulle mie gambe e sull'orlo della mia vestaglia.

«Giselle cara, non ti agitare.»

«Non ditemi di non agitarmi padre! Sono stanca di venire esclusa, perché devo essere obbligata a sentirvi banchettare ogni notte quando non mi permetterete di unirmi a voi. È ingiusto!» Lacrime di frustrazione scesero lungo il mio volto, ecco cosa accadeva quando venivo privata del mio sonno.

«Tesoro ti prego, non piangere. Lo sai che se fosse per noi saresti la benvenuta, ma conosci le regole, niente carne umana prima dei sedici anni. Una volta che ti sarai presentata alla luna di sangue potrai unirti a noi.»

«Lo so, conosco le regole, ma non lo rende meno difficile. Non potreste farlo da un'altra parte, in un'ala più lontana delle mie stanze magari?» Ormai stavo tirando su col naso come una bambina piccola, era imbarazzante, ma a volte era così difficile essere la più piccola della famiglia.

«Certo tesoro, avremmo dovuto pensarci. Su, ora asciuga quelle lacrime e vai a darti una lavata mentre noi finiamo qui. E fatti coraggio, ormai non manca molto al tuo compleanno.» Con un piccolo sorriso tornai di sopra. Ancora qualche mese, solo pochi mesi.

   
 
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