Più di un anno fa ormai,
avrei voluto iniziare una raccolta
di momenti dedicati al momento della spesa delle varie ship.
Avevo iniziato con una KageHina
(this per la precisione)
poi il Nulla ahahah
Ci riprovo.

Cadere non è un fallimento

DAISUGA

- Suga, esattamente, cosa stai facendo su per quella scala? -

Daichi aveva iniziato a cercare Koushi tra le varie corsie del supermercato quando, dopo aver fatto una corsa per recuperare il riso, non aveva più trovato il proprio compagno nell’esatto punto in cui lo aveva lasciato. Aka intento a cercare i cereali per la colazione, con certosina attenzione.
Si sarebbe aspettato di tutto, Daichi, conoscendo l’altro, ma non di trovarlo su per una scala mentre si stava abbarbicando sull’ultimo scaffale intento a cercar di recuperare Dio solo sapeva cosa. E contornato di donne festanti al suo indirizzo al pari di un branco di scimmie urlatrici.
Non era uno geloso, Daichi, ma quella che sentì pulsare in quel momento – a veder tali scimmie urlatrici fissare con troppa insistenza il fondoschiena di Suga e dandosi anche di gomito con fare ammiccante – era indubbiamente la venetta sulla tempia sinistra.
- Ah, Daichi. Stavo aiutando questa signora a recuperare l’ultima confezione in offerta del detersivo per lavatrice. - Koushi si girò verso di lui, aprendosi nel suo solito sorriso rinfrancante.
- Vedo… - proferì Daichi al suo indirizzo, incrociando le braccia al petto – E si deve essere sparsa velocemente la voce che ci fosse un cavalier servente pronto ad aiutare signore in difficoltà. -
E qui serpeggiò un risolino tra le suddette scimmiehm: signore.
- Koushi-kun è così gentile, sa signor Agente. -
(Sì, perché Daichi era arrivato direttamente dal lavoro e quindi si trovava ancora in divisa)
- Ohh, lo so molto bene... - proferì con un tono e un’espressione a metà tra il sardonico e l’ammiccante.
Anche il nome sapevano già quelle bestie di Satana, oltre al fatto che lo stessero scanerizzando dalla testa ai piedi mentre Suga si trovava ancora su quella scala.
E ci cadde da tale scale, Koushi, e Daichi fu veloce a salvarlo, facendolo planare tra le sue braccia.
- È arrivato il mio principe salvatore. - rise Suga, mentre gli allacciava le mani sulla nuca e gli posava un bacio a stampo sulle labbra, per tentare di smorzargli quel cipiglio preoccupato.
- Sei tu la bestia di Satana, altroché. - lo beccò Daichi, senza metterlo a terra – Anzi: tu sei il Diavolo in persona proprio. -

Tutta quella scena non rimase ovviamente impunita.
- Agente, devo essere salvata anch’io. -
E si levò l’inevitabile coro. Che costrinse Daichi a darsi, poco coraggiosamente ma molto saggiamente, alla macchia.
- La prossima volta cambiamo supermercato, Suga. -
- Daichi, che esagerato. - rise Koushi, mentre si lasciava trascinar via di là a velocità supersonica, facendo intrecciare le dita delle loro mani tra di loro.

FINE

DaiSuga perché sì. Avevo troppo bisogno di domestic fluff e chi meglio di loro due? Amo tantissimo