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Autore: Dreamer47    09/10/2022    1 recensioni
È il 2005.
Sam e Dean sono ancora all'oscuro dei piani di Azazel.
Le loro giornate sono intrise di mostri e di streghe, vogliono ancora trovare John ed uccidere l'assassino di Mary, quando una ragazza incontrata per caso entrerà a far parte della loro vita.
Hunters' legacies non è solamente la storia dei fratelli Winchester, ma anche quella di Abby Harrison, una giovane ragazza dal cuore spezzato e dal destino turbolento il cui unico scopo è la vendetta.
Insieme, riusciranno ad ottenere ciò che vogliono più di ogni altra cosa.
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU, Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
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HUNTER LEGACIES
Capitolo 13.
 
 
 
Terminò di delineare una striscia di sale sul pavimento proprio dietro la porta della stazione di polizia, per evitare che qualche demone sotto forma di fumo nero si insinuasse all'interno della stanza: erano in trappola e Sam lo sapeva bene quando sollevò lo sguardo per incrociare quello del fratello, che fece una smorfia di incoraggiamento per fargli forza.
Gli ultimi due mesi erano stati un disastro totale e gli sembrò di vivere una costante guerra: nel Massachusetts, a Sturbridge, avevano sventato una congrega di streghe inconsapevoli che stavano venerando un dmeone senza neanche rendersene conto e Ruby era apparsa per salvarli da quella strana circostanza, specialmente quando le streghe avevano iniziato a prendersela con Dean con tutta l'intenzione di ucciderlo. In quella stessa città, i tre cacciatori avevano scoperto il passato da strega di Ruby quando era umana, la cui anima era stata demonizzata all'inferno per numerosi anni. 
Nonostante continuassero ad odiare l'idea che Sam si fidasse di un demone solamente perché gli avesse detto di essere in gradi di salvare Dean dall'inferno, Abby e suo fratello dovettero riconoscerle il fatto che cercasse continuamente di dimostrarle la sua lealtà verso gli umani. 
Nel corso delle settimane avevano affrontato diverse cacce, così come quando pensarono che sarebbero morti di paura se Bobby non si fosse svegliato da quel coma misterioso in cui sprofondò, per poi scoprire con l'aiuto di Bela il modo per entrare nella sua mente ed affrontare colui che avesse tutta l'intenzione di ucciderlo. 
Ma l'esperienza più terrificante che Sam ed Abby fecero insieme, fu proprio quando vennero costretti in quel loop temporale dove vivessero ogni giorno una morte differente di Dean: il Trickster voleva che imparassero la lezione e che lo lasciassero andassero una volta per tutte, ma non era nelle loro corde l'idea di lasciarlo andare. Loro volevano combattere per lui, combattere per liberarlo dal suo patto e combattere per una vita differente. 
Volevano combattere e lo avrebbero fatto. 
Come in quel momento, quando si resero conto di essere completamente circondati dai demoni venuti fino a lì per ucciderli: Abby aveva cercato di spiegarlo all'agente Henricksen che catturare Sam e Dean non fosse una buona idea e che non si fossero macchiati dei reati di cui li accusassero, almeno non nel senso in cui intendessero loro, ma come risultato anche Abby fu arrestata e sbattuta proporio nella cella accanto alla loro. 
Dean ricordò di averla guardata con desiderio attraverso quelle sbarre, sorridendole in maniera maliziosa e sollevando un sopracciglio, ricordandole quanto fosse sexy con l'aria da malfattrice che resisteva alla polizia fino a farsi arrestare e le ricordò inoltre quanto solamente quelle sbarre l'avrebbero trattenuto dal prenderla in quel momento; si meritò uno scappellotto sulla nuca perché Dean doveva essersi scordato della presenza di suo fratello proprio accanto a sé. 
"Chi li ha mandati?". 
"Non hai detto al tuo fratellone e alla sua ragazza che c'è un nuovo demone in giro, Lilith, e che la sua più grande aspirazione è quella di uccidere i suoi due rivali?". 
Sam pensò a questo particolare passaggio della conversazione avvenuta poco prima nella centrale, quando Dean avesse chiesto poco contento a Ruby, dopo che Sam le avesse aperto il passaggio per entrare, con chi avessero a che fare e perché quella quarantina di demoni che li aspettassero all'esterno avrebbero voluto mettere le mani su di loro. 
Ricordò il modo in cui Abby si fosse lasciata provocare da Ruby e si fosse izzata contro di lei solamente per colpirla con un sonoro pugno sul viso e ripagarla di averle fatto rompere un finestrino dell'Impala con la testa, e a Sam e Dean sembrò un dejavu perché dovettero separle di nuovo. 
Abby non sapeva spiegarselo, ma provava davvero un forte odio per Ruby e sapeva che poco c'entrasse il fatto che Sam si stesse lasciando abbindolare da lei, ma che ci fosse dell'altro sotto sotto di cui neanche Abby riuscisse a rendersi conto. 
Ruby se n'era andata dopo che i tre cacciatori si fossero rifiutati di seguire il suo rituale che implicasse l'assassinio della segretaria della stazione di polizia, dicendogli quanto fossero pazzi a non ascoltarla e che probabilmente sarebbero morti tutti quanti senza il suo aiuto. 
Combatterono tutti con le unghie e con i denti, fin quando stremati riuscirono a sopravvivere e a vincere contro tutti quei demoni rimandandoli all'inferno con un esorcismo di massa, e presto si affrettarono a lasciare la città e scappare lontano con la benedizione dell'agente Henricksen che dichiarò i due ragazzi ufficialmente morti e quindi nessuno sarebbe più andato a cercarli. 
Una volta tornati al motel Abby prese l'unico borsone che avesse dimenticato nel portabagagli dell'Impala e lo chiuse con uno scatto, estraendo immediatamente le chiavi per riportarle al legittimo proprietario nella sua stanza, ma sollevò lo sguardo e si trovò davanti l'ultima figura che si aspettasse di vedere e che stesse diventando fin troppo conoscente; sollevò un sopracciglio e guardò Ruby con un sorriso ironico. 
"Sei così stupida da essere tornata qui?". 
Ruby avanzò di qualche passo con le braccia conserte e lo sguardo impertinente di chi fosse venuto solamente per sbattere la verità in faccia. "Lilith ha ucciso tutti i vostri amici della stazione di polizia dopo che siete andati via! La prossima volta che ci porterò una soluzione, datemi retta razza adì imbecilli". 
Abby spalancò la bocca in un espressione sorpresa e per un momento pensò che forse avesse ragione, sentendosi dispiaciuta e scossa per quelle persone che credevano di avere aiutato. Ma poi la vide voltarsi ed andare via con aria soddisfatta, e la rabbia scattò nuovamente dentro di sé. "Perché dovremmo farlo? Sei solamente un demone schifo, feccia". 
Osservò il demone fermarsi di spalle e poi voltarsi e guardarla con aria ironica, e le sorrise divertita mentre avanzava verso di lei con lenti e corti passi, facendola innervosire anche di più: arrivata fino al bagagliaio, Runy continuò a guardare con aria intensa e sorridendo fra i denti, disse: "Io so chi sei, so tutto". 
Abby fece roteare gli occhi e scosse la testa, spazientita. "Azazel ha infettato anche me, che novità! Sono sconvolta". 
Ma Ruby continuò a guardarla con aria intensa e cercò di scavare nei suoi occhi per trovare la sua vera essenza, e quando la riconobbe, accennò un sorriso. "No, questa è una stronzata: sai che la storia di Azazel non è reale, che non può avere infettato il tuo sangue. C'è qualcos'altro e so che una piccola, stupida e assopita parte di te lo percepisce". 
Abby inclinò la testa di lato sentendosi quasi paralizzata dalle sue parole, rimanendo inerme ad osservare i suoi occhi mentre un sentimento che non conoscesse si mosse dentro di lei: un antico rancore sembrò tornare a galla, risalire in superficie e stabilizzarsi proprio dentro di lei. 
Il suo disprezzo per Ruby era arrivato alle stelle e si chiese perché lo avesse fatto, perché avesse voluto che Abby la guardasse in quella maniera, come se da un momento all'altro avrebbe potuto provare a strapparle la testa a mani nude. 
E così fu: Abby fu addosso al demone con uno scatto fulmineo, lasciando cadere il borsone a terra con un tonfo, ed iniziò a picchiarla con ferocia e violenza. 
Se solo avesse portato con sé il coltello curdo antidemone, a questo punto avrebbe potuto davvero farla finita ed ucciderla. 
Ma Ruby si liberò in fretta dalla sua presa, scaraventandola a terra ed iniziando a correre nella direzione opposta, scappando via di là il più velocemente possibile, lasciando Abby intenta respirare affannosamente per la breve lotta appena avvenuta. 
 
 
"Non preoccuparti, non è mio!" esclamò Abby chiudendosi la porta alle spalle in maniera scocciata e scostante quando notò come Dean, seduto sul bordo del letto a guardare qualche programma in TV, fosse scattato in avanti una volta accortosi delle sue mani insanguinate. 
Mollò il borsone e si diresse in bagno, ma Dean le impedì di chiudere la porta infilando il piede, e la osservò sciacquarsi le mani ed il sangue che finiva sul lavandino sotto l'acqua corrente: Abby teneva lo sguardo basso sulle sue mani insaponate perché non voleva essere costretta a guardarlo e rivelargli ciò che avesse appena fatto o come avesse perso le staffe fuori dalla stanza. 
"Vuoi dirmi che è successo, ragazzina?". 
Abby sollevò lo sguardo sullo specchio ed osservò il riflesso del ragazzo dietro di sé: lo sguardo così contratto e sconvolto, anche preoccupato e dispiaciuto, e capí subito che Ruby avesse fatto visita anche a lui e a suo fratello. Chiuse il rubinetto e si asciugò le mani, continuando a dargli le spalle e adagiando le mani sul brodo del lavandino scuotendo la testa. 
"Ruby. È venuta da me, mi ha detto cosa è accaduto ad Henricksen e agli altri e ho perso le staffe". 
L'espressione di Dean divenne leggermente più rilassata, scosse la testa e sospirò rumorosamente. "Abbiamo fatto tutto il possibile per loro, se lo avessimo saputo li avremmo portati via e..". 
"Non è questo! Insomma mi sento uno schifo per averli lasciati a morire, ma non è questo.." sussurrò la ragazza sospirando e scuotendo la testa, cercando le parole giuste per descrive ciò che sentisse dentro di lei e strinse le mani attorno alla ceramica del bordo fino a che le sue nocche divennero bianche per la pressione esercitata, per poi sollevare nuovamente lo sguardo verso il suo riflesso. "Non riesco a controllarmi: quando la guardo e vedo ciò che è, dentro di me monta questa rabbia dentro indescrivibile. Voglio solamente ucciderla, penso solo a questo!". 
"È normale, noi uccidiamo i demoni e..".
"No, è diverso!" esclamò Abby con un tono rabbioso, scuotendo la testa e superando il ragazzo per uscire dal bagno, dirigendosi verso la stanza che condividevano e sedendosi sul bordo, spegnendo la TV con troppa foga e sentendo un crack provenire dal telecomando. 
Dean la seguì in silenzio e la osservò per bene: la vide stringere i pugni e quasi tremare per la rabbia che provasse, e si avvicinò a lei fino a sedersi accanto, prendendole il viso fra le mani con delicatezza e sorridendole. "Un respiro alla volta, calmati". 
"Dean non funziona, mi da profondamente fastidio, non riesco a stare nella stessa stanza con lei: anche prima alla stazione, non è importante ciò che dica per provocarmi, non riesco a sopportare la sua presenza" disse Abby tutto d'un fiato fra i denti stretti, guardandolo con aria arrabbiata. 
Ma Dean non si lasciò scoraggiare da quello sguardo e le sorrise, annuendo ed invitandola a respirare insieme a lui: un respiro dopo l'altro, Abby sputò fuori tutta l'energia negativa che si fosse incanalata dentro di sé mente elo guardava negli occhi, fin quando un grande senso di tranquillità e pace la invase, rubando il posto alle emozioni negative. E Dean notò il suo cambiamento di espressione e sorrise di più, avvicinandola a sé e stringendole forte fra le sue braccia. 
La capiva, del resto era un'altra delle cose che avevano in comune: il problema della rabbia. Fin'ora però non aveva mai visto Abby perdere il controllo in quella maniera, almeno fin quando non era comparsa Ruby nelle loro vite. 
Abby si lasciò adagiare sul suo petto e respirò in maniera più pacata, ridendo nervosamente perché mai nessuno era riuscito a calmare quei suoi stati di rabbia. Nessuno, eccetto.. 
"Perché stai ridendo?". 
Abby si morse il labbro inferiore sorridendo e si accorse di come Dean l'avesse appena scostata dal suo petto per guardarla meglio in viso. 
La ragazza fece spallucce e tornò dritta con la schiena, percependo però ancora le sue mani su di lei, e gli sorrise teneramente. "Sai che a vote posso essere fin troppo testarda e impulsiva, e fino ad oggi solamente mio padre riusciva a calmarmi così quando perdevo il controllo". 
Dean la guardò sorpreso per qualche istante, chiedendosi se quella fosse una cosa positiva o negativa, ma poi sorrise e aggrottò le sopracciglia. "Davvero? E lui che avrebbe detto in una situazione del genere?". 
Abby gli sorrise e fece spallucce, lasciando vagare il suo sguardo sulla stanza. "Beh, di cercare l'origine di questa rabbia dentro di me e che probabilmente era ricollegabile a qualcosa accaduto in un'altra vita". 
"Un'altra vita?" chiese Dean sollevando un sopracciglio, osservandola a metà tra l'ilarità e l'incredulità, perché pensava che già la sua vita fosse uno strazio, ripeterla per più volte lo sarebbe stato di più. "Tipo reincarnazione?". 
Abby fece spallucce e sospirò sorridendogli di cuore. "Già". 
"Credi a quel tipo di cose?" chiese Dean aggrottando le sopracciglia, lieto di scoprire qualcosa in più sulla ragazza. 
Abby sollevò un sopracciglio, notando l'ilarità nel suo sguardo e fece spallucce. "E tu perché non ci credi?". 
Dean la guardò negli occhi e avrebbe trovato almeno un milione di motivi per dirle che probabilmente non esisteva neanche la vita dopo la morte, figuriamoci la reincarnazione. Così scosse la testa e rise divertito, afferrandola con forza dalle spalle e costringendola a distendersi sulla schiena insieme a lui, passandole un braccio attorno alle spalle ed attirandola a sé. 
Abby rise e giocherellò con il bracciale che avesse regalato al ragazzo e che tenesse sul polso sinistro, e adagiò la testa sul suo petto, depositandogli un bacio sopra, mentre sentiva le labbra del ragazzo dischiudersi sulla sua testa per lasciare un tenero bacio. 
"Siamo stanchi e oggi mi hanno sparato, quindi perché non ci riposiamo un po', che dici ragazzina?". 
Abby ripensò a quando quelle stessa giornata un demone fosse riuscito ad impossessarsi di uno dei poliziotti e avesse aperto fuoco contro di lui, sparandogli alla spalla, ed annuí, sollevando il viso verso di lui con un piccolo sorriso divertito."Devi smetterla di chiamarmi così..". 
Dean intercettò il suo sguardo e sorrise divertito, annuendo e ridendo di gusto. "Certo.. ragazzina!". 
  
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