Introduzione

Quest’anno volevo partecipare anche al writober 2022 indetto da fanwriter.it i prompt scelti sono davvero belli e volevo mettermi in gioco. Purtroppo, le ultime settimane di settembre sono stata troppo impegnata per riuscire a scrivere, e per una settimana sarò via e non potrò partecipare comunque; ma voglio provare pubblicare lo stesso come fuori challenge.
Non sono riuscita a caricare la mia PumpBlank (ho scelto di fare un mix delle tre liste), perciò indicherò il promnt e la lista a cui appartiene.
Eccolo la mia flash spero vi piaccia.

FANDOM: Haikyuu!!
TITOLO: Dango
PROMNT: Zucchero (PumpInk)
PERSONAGGI: Hinata Shoyo, Kageyama Tobio
COPPIA: KageHina
WARRING: SPOILER

«Mi passi lo zucchero?»
Kageyama è troppo imbambolato per capire la domanda. «Cosa?»
Le labbra di Shoyo si muovono di nuovo. «Lo zucchero, bakeyama!»
«Ah sì…»
Non fa caso neanche all’insulto.
Guarda il tavolo alla ricerca dell’ingrediente. «Eccolo,» Kageyama gli passa la ciotola azzurra.
Shoyo versa lo zucchero in un pentolino dove prima ha versato, acqua, salsa di soia, amido e comincia a mescolare per addensare la salsa per i dango.
Ammette che Shoyo vestito con una maglietta lunga abbastanza da coprigli quasi interamente i boxer, mentre spadella, è una immagine edificante.
Concede pure che i dango fatti dal suo ragazzo sono davvero buoni però... invece di cucinare non dovrebbero fare altro? Qualsiasi altra cosa più costruttiva?
È andato a trovarlo ad Osaka, per poter sfruttare ogni momento libero prima della sua partenza per l’Italia. Tutti e due sapevano bene cosa significa essere lontani e non potersi vedere tanto quanto vorrebbero; la lontananza è un fatto inevitabile per via della loro carriera sportiva, ma rimane doloroso stare separati.
Si amano comunque, non importa quanti kilometri o quanto tempo avrebbero impiegato per rivedersi, quello che sentivano non accennava a diminuire. Sfruttavano week and, periodi di pausa, qualsiasi scusa è buona per stare insieme.
Hinata è come lo zucchero, crea dipendenza.
Ha bisogno di tenerlo stretto, baciarlo, di giocare insieme a lui, a pallavolo o ai videogiochi, parlare di tutto e di niente. Ha in testa una lista lunghissima di cose da fare molto più importanti di dolcetti che potrebbero benissimo comprare.
«Hinata…»
Shoyo si volta verso di lui con il broncio. «La salsa si sta addensando fra poco è pronta, non essere impaziente!»
«Non mi importa nulla di quegli stupidi dolci!»
Tobio si pente subito del tono, delle parole, di tutto. «Scusa non volevo urlarti addosso.»
«Mi piace la tua cucina,» cerca di recuperare per non essere frainteso, «Mi piace anche cucinare e fare qualsiasi cosa con te, ma…»
Le parole gli muoiono in bocca incapace di esprimersi senza far danno. Kageyama è fatto così, non ci può fare nulla; gli dispiace ma anche quello spesso non viene capito.
Però Shoyo gli sorride. «Abbiamo poco tempo, lo so.»
Hinata spegne il fornello. Prende la salsa ormai condensata con un cucchiaio e la versa sugli spiedini che hanno preparato prima. Non sono belli, le palline hanno dimensioni diverse poco omogenee e dalle forme bizzarre, eppure sono stranamente invitanti.
«Però non è importante quanto tempo e cosa facciamo ma come,» Shoyo gli afferra una mano e la stringe. «Voglio avere qualcosa da poter ricordare quando sarai via, qualcosa che non potrò dimenticare.»
Se si tratta di pallavolo ha più vittorie del suo ragazzo e se ne vanta. Se si tratta della loro vita, invece, Shoyo lo batte dieci a zero.
Sconfitto di nuovo, Tobio lo afferra stretto e lo bacia.
«Grazie.»
Perché lo capisce sempre.
Perché trova la soluzione giusta quando lui non riesce a vederla.
«Tieni, mangia,» dice Shoyo avvicinando uno spiedino alla sua bocca. Tobio morde una pallina chiudendo gli occhi.
Creare ricordi fatti di sensazioni, come l’impasto morbido sulle mani, o l’odore della salsa o il sapore dolce dei dango nella bocca, se sono vissuti con la persona che si ama sono più intensi e davvero indimenticabili.
«Allora?»
«Buonissimi.»