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Autore: NPC_Stories    12/10/2022    1 recensioni
Writober 2022, non è stato dato un tema ma siccome siamo a ottobre e sento già profumo di Halloween, lo farò a tema non morti.
31 storie, una al giorno, stay tuned.
Genere: Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Genere: Slice of life, fantasy, comico
Personaggi: Seyda, altri

12. Roadtrip


1371 DR, inizio estate, Marche d'Argento, sulla strada fra Rivermoot e High Hold

"Ehi, buon uomo" il soldato in armatura alzò una mano per richiamare l'attenzione del contadino.
Aveva un accento buffo e grossi mustacchi, quel soldato, e il suo stemma non apparteneva a nessuna delle città della regione. Il contadino fermò il carro, ma con titubanza. Non si fidava degli stranieri. Il soldato però aveva il fiatone e non sembrava poi molto pericoloso.
"Buongiorno, buon uomo. Avete visto passare uno scudiero? Aveva uno stemma simile al mio" chiese il baffone in armatura, indicando il simbolo che portava sul petto.
L'uomo di mezza età fissò il soldato con sospetto da sotto la tesa del suo cappello di paglia.
"Ho visto qualcuno con un simbolo così, ma non sembrava uno scudiero. Era una ragazzetta troppo piccola con una spada troppo grossa. A circa un'ora di cammino in quella direzione" indicò alle proprie spalle. "Sta con un cavallo azzurro, un carro senza ruote e una cassa ingombrante. Quando mi ha visto ha tirato fuori la spada e mi ha gridato di stare lontano dalla sua cassa."
L'uomo si passò una mano sul volto, sospirando pesantemente. "Era ferita?"
"Be'! Troppo bene non stava. Ma ferita penso di no, magari ha preso un colpo in testa" fece un gesto universale agitando un dito vicino alla tempia.
"Grazie, buon uomo!" Il soldato si avviò di buon passo - quasi al trotto, se una simile definizione si può applicare agli esseri umani - nella direzione che il contadino gli aveva indicato.

"State lontani, gaglioffi! Alla larga!" La ragazza stava in piedi su una grossa cassa, agitando una spada che ovviamente non arrivava neppure vicino alle teste degli uomini che circondavano il suo carro.
"Calma, calma, signorina. Non siamo briganti."
"È quello che direste se foste briganti…"
"Ma! Siamo una pattuglia di guardie di Silverymoon, di stanza a High Hold" obiettò uno di loro, indicando la propria uniforme.
"È quello che direste se foste briganti!" Ripeté lei. "E non sono una signorina, sono una… una… attendente di retrovie… dei Compagni della Maschera Pallida di Bezantur. E alzare le mani su di me equivale ad inimicarsi l'enclave thayan di Luskan, cosa che non vi conviene proprio. La nostra maga è una divinatrice! Se mi accadrà qualcosa di male, lei lo saprà."
"Se non smettete di agitare quell'arma verrete multata per atti minacciosi in luogo pubblico" promise l'uomo che aveva parlato prima. "Questo farebbe piacere all'enclave thayan di Luskan?"
"Lo dite per potermi comodamente disarmare!"
"Cessate il vostro ogni ignominioso comportamento!, prima di causare un incidente diplomatico."
"Ah! Qualcuno ha mangiato una biblioteca" ribatté la giovane scudiera. "Se siete davvero delle guardie, ditemi quale legge sto mai violando per meritare un simile trattamento."
"State occupando metà della larghezza della strada commerciale!" Sbottò una delle guardie, esasperata.
"Sì, adorerei non farlo, ma questo carro non ha le ruote, nel caso non l'aveste notato! Come faccio a spostarlo fuori dalla strada, secondo voi?"
"Sembra proprio un lavoro per il Sergente Cazzituoi" intervenne un altro dei soldati. "Lo chiamerei, ma risponde sempre 'sono cazzi tuoi'..."
"Ah! Avrei dovuto capire che dite la verità e siete guardie: tutti i gendarmi sono bastardi!"
"Venite giù da quella cassa subito!" Sbraitò la prima guardia, al colmo della pazienza.
"SEYDA!" Gridò un uomo, sopraggiungendo di corsa e col fiato corto. "Seyda… maledizione… cosa stai facendo?"
"Mi difendo da questi gendarmi senza onore né buonsenso, sir Dralas."
Sir Dralas, dopo averla a lungo cercata, all'improvviso provò il forte desiderio di poter girare i tacchi e andarsene.
"Seyda, per grazia degli dèi, riponi la spada e collabora con le dannatissime autorità. E perché questo carro non ha più le ruote?"
"Me le hanno rubate dei gremlins."
"Stai scherzando!"
"Signorina, non ci sono gremlins nelle Marche d'Argento" intervenne una guardia. "Fate come dice il cavaliere e riponete la spada."
"Ah! Perché lui è un cavaliere e io sono una signorina? Sono una scudiera!"
"Quale scudiera non obbedisce al cavaliere che serve? Signorina, faccia come le è stato consigliato."
"Non è lui che servo, ci sto solo viaggiando insieme. E vi dico che io sono la vittima qui! Un gruppo di gremlins alati, tozzi e panciuti e nudi, hanno smontato le ruote del mio carro e se le sono portate via!"
"E hanno colorato d'azzurro il vostro destriero?"
"Eh? No, lord Archibald Betser II è azzurro perché gli piace."
Seguì un breve silenzio.
"È azzurro perché una volta hanno cercato di rubarcelo" sospirò sir Dralas. "Un gruppo di truffatori si sono fermati con noi per la notte a qualche giorno da Mirabar, e poi si sono presi il nostro cavallo cercando di farlo passare per uno dei loro."
"Hanno avuto la faccia di merda di accusarci di mentire e di volerli derubare perché siamo gente del Thay. Un gruppo di avventurieri di passaggio ha quasi attaccato noi sulla scia di quella truffa!"
"Dopo quell'esperienza l'abbiamo colorato di azzurro per renderlo diverso dagli altri cavalli, anche al primo sguardo."
Le guardie ormai cominciavano a trovare la storia abbastanza divertente da valere la pena di tutto quel disturbo.
"Qualcos'altro?"
"In che senso?"
Le guardie nascosero un sorrisetto sotto i baffi, quelle che li avevano. "No, è che sembra una storia avvincente. È successo qualcos'altro a parte i gremlins nudi e i truffatori?"
Seyda e sir Dralas si guardarono in silenzio. Quel viaggio sembrava stare durando un'eternità.
"C'è stata quella notte in cui la piazzola dei carri dei mercanti era già tutta piena e abbiamo dovuto accamparci più lontano dalla strada, e abbiamo montato la tenda sopra un cerchio delle fate." Racconta il cavaliere sopprimendo un brivido. "Il giorno successivo qualunque frase io cercassi di pronunciare mi usciva con un tono malizioso e seducente. È stato un assoluto incubo perché la strada era intasata di carri e ho dovuto chiedere in giro che cosa stesse succedendo, c'era un banale problema con del fango che aveva fatto impantanare una diligenza, ma prima del tramonto una cinquantina di persone mi hanno preso a male parole pensando che stessi flirtando con loro… e alcuni altri hanno cercato di infilarsi nella mia armatura."
Metà delle guardie a questo punto stavano ridendo.
"A me è andata molto meglio" intervenne Seyda, rinfoderando finalmente la spada. "Per tutto il giorno successivo il mio elmo ha puzzato di formaggio."
Le guardie che già stavano ridendo adesso erano piegate in due. Uno era particolarmente roboante.
"Basta, basta" supplicò il più giovane dei soldati. "Mi fa male la pancia!"
"Che è esattamente l'effetto che mi fa l'odore del formaggio" sospirò Seyda, sconsolata, scatenando una nuova cascata di risate.

Alla fine le guardie ebbero pietà di loro, e si misero di buona lena per spostare almeno il carretto dalla strada. Sir Dralas partì in sella al cavallo, sempre azzurro, per recarsi al più vicino insediamento e comprare delle ruote per il carro. Seyda rimase con i gendarmi, una volta capito che era solo una ragazzina si dimostrarono anche abbastanza protettivi. Abbastanza da offrirle un po' di birra e scoprire che il formaggio non era l'unica cosa che il fisico della ragazza non digeriva.
"Queeesto è" gridò lei, puntando un dito verso il fuoco da campo. "Questo. È il viaggio. Più stupido della mia vita, eh. Io devo solo consegnare dei silveri a Librimoon. No. No. Dei libri… dei libri a Silver Moon. Così? O… boh, ma perché io, alla fine? Sono così stanca di essere l'ultima ruota del carro."
"Se eri una ruota del carro" una guardia appena meno ubriaca di lei le sbatté una manata dietro la schiena. "I gremlins alati rubavano pure te."
"Non me lo ho inventato!" Protestò Seyda, facendo ridere tutti. "Erano alati ed erano nudi e… vi ho mai detto che… una volta ho visto uno scoiattolo che parla? Uno… scopattolo? Eheh… scopattolo… si chiamava… Frittol, penso. Viveva in un cappello."
"Certo, certo. E mio zio vive in una scarpa."
Seyda cercò di mettere a fuoco la guardia che aveva parlato.
"Scoooomodo."
Altre risate.
"E quindi, vieni dal Thay. La terra dei Maghi Rossi?"
"Sì. Sono degli stronzi. Non… proprio tutti, quella che sta… a Laskan… che fa i bulabula e vede il futuro…"
"La divinatrice dell'enclave?"
"Eh, lei" la scudiera annuì con solennità. "Lei non è malaccio. Però poteva darmelo uno straccio di cavallo in più. Di questo passo non ci arriviamo mai a Slipperymoon. Un… un viaggio su ruote. Bah. Come fossimo nel sesto secolo!"
"Ruote? Io non ne vedo tante, per ora!"
La battuta fece ridere anche Seyda.
"La prossima volta perché non assumete dei corrieri professionisti?" Consigliò un altro soldato.
Seyda rivolse un pensiero agli unici corrieri che conosceva. C'era una chierica di Lathander fra loro - due, in verità - e non poteva certo mandare quella gente a consegnare un pacco a una vampira. Neppure a una relativamente civilizzata.
"È… complicato."
Non che fare sto viaggio io me medesima sia semplice, rifletté, di malumore.

Sir Dralas tornò la mattina dopo con delle ruote, e si rimisero in viaggio. Lui guidava il carretto, lei stava riversa sulla cassa, mezza svenuta e in doposbornia.
"Non stiamo dando una buona immagine del Thay" commentò lui, non appena lei si mostrò un po' più lucida.
"Embè? Il Thay non ha una buona nomea comunque. Abbiamo quella roba caffè?"
"No. L'hai bevuto tutto il primo giorno."
"Ah, già." Lei esitò. "Ne ho ricordi confusi."
"Hai rischiato che ti scoppiasse il cuore" le rammentò lui, zelante.
Seyda ci pensò un attimo, poi fece spallucce.
"Jergal mi prenderà quando sarà il momento della mia morte" commentò in tono fatalista. "E qualunque grande viaggio ci sia dopo, non sarà peggiore di questo."
Sir Dralas annuì. Non era un seguace del dio dei morti, era solo uno sfortunato cavaliere thayan incaricato di scortare quella ragazzina e la sua dannata cassa a Silverymoon. Però non poteva che concordare con quell'affermazione.



**********
Note dell'autrice:
Seyda è un png incontrato dai miei giocatori in una campagna di D&D; lo stesso gruppo che si forma alla fine di Lathander take the wheel (più un paio di amici raccattati lungo la strada). La chierica di Lathander a cui si riferisce è Dora Honeycomb.
PS: i gremlins alati e nudi non se li ha inventati, sono Fremlins.
   
 
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