Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Nuage_Rose    12/10/2022    2 recensioni
[Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it]
Day12: penna, dalla lista pumpNIGHT
Hermione ha urgente bisogno di una penna nera, così va a chiederla al suo vicino di stanza. Galeotta fu la penna.
AUmodern
#writober2022 #fanwriterit
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

» “Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”

» Prompt: penna, lista pumpNIGHT

» N° parole:766 


My Pencil

 

Hermione agitò la penna. Più volte. Perché non scrive? Con un mugugno di frustrazione, si alzò dalla sua scrivania ed iniziò a frugare tra i vari cassetti alla ricerca di una penna funzionante. Ne trovò cinque… tutte scariche. Il foglio bianco su cui le aveva provate sembrava deriderla.
Era domenica e il giorno dopo avrebbe dovuto presentare il suo elaborato scritto all’insegnante di letteratura moderna, il professor Piton, famoso per essere poco clemente con i suoi studenti.
Si disse che forse avrebbe potuto continuare a scrivere con la penna blu. Ma poi immaginò la scena in cui Piton guardava il suo elaborato e lo bruciava con lo sguardo: non era una opzione, se voleva avere la perfetta media scolastica.
Il college non era uno scherzo ed Hermione era determinata ad essere la migliore del suo anno, se non di sempre. Non si sarebbe fatta rovinare tutto da uno scritto su Margaret Atwood, una delle sue scrittrici moderne preferite per il suo messaggio fortemente femminista.
Non conosceva molte persone al campus, era il suo primo anno e le lezioni erano iniziate da poco, ma tanto valeva arrischiarsi e tentare la sorte. In fondo, quanto sarebbe stato difficile trovare uno studente con una penna nera funzionante? Così decise di provare a bussare alla porta dei suoi vicini di stanza, ossia la numero 94.
Sentì una voce maschile borbottare qualcosa che assomigliava vagamente ad un “arrivo”. La ragazza si lisciò la gonna scozzese e arricciò una ciocca dei capelli crespi bruni, cercando di risultare presentabile a chiunque avesse aperto la porta, che si spalancò dopo pochi secondi.
Un ragazzo dai capelli arancioni, il viso lentigginoso e con uno spazzolino azzurro in bocca pieno di schiuma bianca al mentolo la guardò, confuso. “Cosa c’è?” le domandò, levando lo spazzolino dalla bocca.
Lei fece una faccia disgustata a causa della schiuma che sembrava bava colante dalla bocca del rosso, ma non si perse d’animo: “Piacere, sono Hermione Granger. Sono nella stanza accanto alla vostra. Mi domandavo se, cortesemente, potreste prestarmi una penna… ho un compito molto urgente che devo assolutamente ultimare.”
Il ragazzo alzò un sopracciglio, interdetto: “E tu ti alzi alle dieci del mattino di domenica per i compiti? Cielo, che secchiona… Comunque piacere mio, sono Ron Weasley.”
Le porse una mano e la ragazza la strinse, pentendosene dopo: era appiccicaticcia, non seppe dire se fosse colpa del dentifricio o di una qualche marmellata.
Ron le fece cenno di accomodarsi in quel marasma che lui chiamava camera. La stanza era invasa da libri, maglioni dai colori autunnali e carte sparse ovunque, persino sui due letti a castello dai plaid rossi e arancioni.
Il ragazzo prese a rovistare in uno dei cassetti della sua scrivania, disordinata come poche: “Questa è anche la stanza del mio coinquilino, Harry Potter. Adesso non c’è perché è agli allenamenti di Lacrosse: pare sia un vero portento, ha ottenuto una borsa di studio sportiva.”
Hermione incrociò le braccia al petto e commentò con uno svogliato: “Capisco.” Non aveva tempo per quelle sciocche conversazioni. Dopo alcuni minuti, Ron estrasse trionfante una penna nera ed Hermione fu sollevata dal vedere che non era mangiucchiata e piena di morsi: poteva accettarla. Il suo compito era salvo. La prese tra le mani come se fosse fatta di vetro e la cosa fece sorridere Ron: “Tu sei una ragazza strana, lo sai? Come mai è la prima volta che ti vedo? Strano, siamo vicini di stanza.”
Hermione rispose distrattamente: “Probabilmente seguiamo corsi differenti. E sono molto concentrata sullo studio, quindi mi perdo tutti gli eventi sociali.”
Il ragazzo infilò le mani nelle tasche dei jeans, sospirando: “Peccato, penso che ti farebbe bene socializzare e fare amicizia… intanto oggi, grazie alla tua penna scarica, puoi dire di aver fatto la conoscenza del grande Ron Weasley.”
Il suo tono era volutamente ironico e la ragazza non poté fare a meno di ridacchiare. Forse l’ho giudicato male troppo in fretta. La accompagnò alla sua stanza, anche se era a tre metri di distanza.
Hermione gli chiese se voleva avere una tazza di tè o qualcos’altro, ma Ron le disse: “Non c’è bisogno, grazie. Conto di rivederti presto, Hermione.”
Le sorrise e con un cenno della mano la salutò, tornando alla sua stanza. Hermione lo seguì con lo sguardo e, quando fu lontano dal suo campo visivo, si decise a chiudere la porta.
Appoggiò la schiena al legno e si lasciò scivolare fino al pavimento di parquet. Nascose il viso tra le ginocchia mentre le sue guance si tingevano di rosso, come i capelli del ragazzo che aveva appena conosciuto.
Galeotta fu la penna.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nuage_Rose