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Autore: ciliegina156    09/09/2009    1 recensioni
io non appartenevo a nessuno, nemmeno a Laura e a Neri che erano i mie migliori amici,gli unici che riuscissero a capirci qualcosa in uno come me...
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SPERO CHE VI PIACCIA QUESTO PICCOLO MONOLOGO. LA VOCE NARRANTE è MASCHILE E HO TROVATO INTERESSANTE SCRIVERE DAL PUNTO DI VISTA DEL SESSO OPPOSTO AL MIO.
BUONA LETTURA^^


Ho sempre considerato Laura  più di un’ amica…l’ ho sempre vista come una sorella.
 Mi stupii infatti di aver sognato di baciarla. Ripensandoci su,però,non era proprio un bacio d’ amore. Più che altro sapeva di disperazione,solitudine e voglia di appartenere a qualcuno.
 Già, perché io non appartenevo a nessuno,non ancora.
 Nemmeno a Laura  e  a  Neri che erano i miei migliori amici,gli unici che riuscissero a capirci qualcosa in uno come me.
 Lentamente e con pigrizia aprii gli occhi e rimasi ancora per qualche minuto disteso nel letto. Il braccio sinistro formicolava insistentemente,là dove erano presenti tagli che anche a chi non fosse medico sarebbero sembrati non accidentali.”  Alla fine decisi di alzarmi e andai a dare il buongiorno a quel languido 13 settembre,l’ inizio di un nuovo anno scolastico che per me non era altro che il continuo di un’ estate fatta di studio e stress.
 In primis feci le cose con estrema lentezza …non mi sarebbe dispiaciuto arrivare in ritardo… ma non potevo . non potevo dato che quello sarebbe stato il primo giorno del nuovo anno che avrei trascorso nel nuovo liceo.
 “Nuova  scuola nuova vita" pensai e fu allora che aprii il portone di casa e uscii. Non immaginavo certo che nella classe, la mia nuova classe, avrei trovato la persona a cui sarei appartenuto. 
So solo che se in quel momento me lo avessero detto,non ci avrei creduto.
 Laura  lo aveva sognato…sia che presto sarei uscito dalla mia depressione dovuta agli anni trascorsi nel liceo precedente sia che avrei trovato l’ amore.
 Io mi sono messo a ridere non tanto per la prima  quanto per la seconda parte del sogno,
ma mi sbagliavo.
 La vidi  là, seduta al secondo banco della prima fila vicino alla porta. Parlava quasi esclusivamente con quella che poi avrei conosciuto come Elena, la sua amica insopportabile.
 Durante la lezione era sempre zitta, concentrata su quel che diceva il professore.
 Ho sempre visto che era molto carina,bassa ma con capelli biondo cenere e due occhi verde-azzurro che in seguito avrei imparato a conoscere,leggere,amare. Inzialmente ,però,non la trovai troppo simpatica, anzi era troppo riservata e timida pensai
ma mi sbagliavo,
come del resto ho sempre fatto nella mia vita. Solo a novembre ho capito che lei era quella giusta per me e iniziai ad avere una   paura matta del suo rifiuto. Non me lo sarei potuto permettere, non dopo che ero finalmente riuscito ad aprire il cuore ad una ragazza dopo una precedente e cocente delusione.
No,
 o lei sarebbe stata mia o niente.
 Non ce l’ avrei fetta a  rimanerle amico, mai.
Mi scoppiò il cuore di felicità quando lei dopo un discorso ingarbugliatissimo al telefono mi disse che ricambiava quel sentimento.
 Ancora più gioia la provai quando, la sera del giorno dopo la baciai sulle sue labbra vergini che seppur tali mi trasmisero una tenerezza infinita.
È da lì che è cominciata la nostra storia.
  
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