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Autore: Marlowe    12/10/2022    3 recensioni
Stiles Stilinski è solo, Scott l'ha abbandonato per unirsi al branco di Derek e lui non è il benvenuto. Cerca di crearsi una nuova vita, peccato che i guai sembrano avercela con lui anche se ha tagliato i ponti con tutti il soprannaturale. Branchi di Alpha, serial killer e ora una malattia che sperava di non avere. Ben presto Stiles scoprirà che tutto ciò che sapeva di sè è una bugia.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Derek/Stiles, Deucalion, Scott McCall
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 2
 
STILES
 
Erano passati quattro mesi da quella conversazione in cucina. Avevo preso il diploma con il massimo dei voti e stavo seguendo i corsi online come promesso a mio padre. Per ora non avevo trovato niente di difficile, avevo già dato due esami e mi erano andati bene. In questo tempo avevo fatto di tutto per non incontrare i miei ex amici nemmeno per sbaglio, non che loro mi avessero mai cercato. Era la prima volta che passavo così tanto tempo senza parlare con Scott, ma stavolta non avrei ceduto, non ero io ad aver sbagliato, quando si accorgeranno di aver bisogno di me, e succederà, mi divertirò a sbattergli la porta in faccia.
Grazie a Deaton avevo fatto delle piccole modifiche a casa mia rendendola a prova di lupo mannaro. Avevo apportato delle migliorie al sistema che utilizzava in clinica e ora nessun essere peloso ululante poteva varcare la soglia senza il mio permesso. Avevo miscelato il sorbo con alcune sostanze consigliate dal veterinario e l’avevo applicato su ogni soglia e finestra. Nessuna intrusione in casa Stilinski. Forse dovevo persino brevettarlo, scommettevo che i druidi di tutto il mondo l’avrebbero acquistato.
Per racimolare un po' di soldi avevo trovato lavoro in una pasticceria in centro. La Beauty Pastry, aveva un nome insolito, ma era davvero molto carina e la proprietaria, Mrs Collins era davvero una signora adorabile. Pensavo di fare il commesso ma a quanto pareva ero portato nella creazione dei dolci. Per puro caso mi ero cimentato nella preparazione di alcuni pasticcini ed erano piaciuti talmente tanto che la proprietaria mi aveva messo subito all’opera e devo dire che grazie ad alcune mie creazioni avevo una clientela fedele. Quindi oltre ai due corsi universitari, stavo seguendo anche un corso di pasticceria. Mio padre era entusiasta di questo lavoro, pensava di poter scroccare dolci ma il caro sceriffo aveva capito male. Qualche volta andava bene ma troppi dolci non facevano bene alla sua salute.
Mi stavo tenendo il più possibile impegnato per non ricadere per sbaglio del mondo del soprannaturale, non sapevo perché, ma ero una calamita per questo genere di cose. Deaton mi stava aiutando molto, ero anche sorpreso visto che Scott era il suo pupillo ma meglio per me.
Il lavoro era duro, ogni mattina alle cinque dovevo essere già in negozio per le preparazioni ma alle tre e mezza ero libero di andare. Avevo tutto il tempo per studiare e fare le faccende di case. L’unico elemento che manca nella mia vita al momento era la vita sociale. Avevo stretto amicizia con gli altri pasticceri in negozio ma erano adulti, non potevo di certo uscire con loro.
E a proposito di uscire, al momento era altamente sconsigliato farlo in città, da quanto mi aveva detto mio padre c’era un nuovo serial killer a Beacon Hills, ma mettevano gli annunci sul giornale? “Graziosa cittadina perfetta per gli omicidi e per i pazzi psicopatici”, altrimenti non mi spiegavo tutte queste calamità.
Papà era sempre più stressato in merito, da quello che avevo potuto origliare, l’assassino legava le sue vittime e gli tagliava la gola. Avevo sentito che Lydia aveva trovato un morto in piscina. Anche la mia amica Heater era stata uccisa, la sera del suo compleanno. Mi aveva invitato ma ero in fase depressiva e avevo rinunciato ad andarci, se magari ci fossi andato avrei potuto impedirlo. Sì come no Stiles, perché tu sì che sei in grado di fermare un efferato assassino.
Scrollai la testa, basta con questi pensieri negativi. Avevo appena finito di lavorare e dovevo andare a fare la spesa, il frigorifero in casa piangeva da quanto era vuoto.
Ormai non sapevo nemmeno più che rifilare di sano a mio padre, dovrei approcciare una dieta vegana tanto per cambiare? No meglio di no, se no era la volta buona che mi disconosceva.
Detestavo andare a fare la spesa, non sapevo mai cosa comprare e ogni volta trovavo alla cassa qualcuno che mi faceva aspettare due ore per battere solo due articoli. Ma se volevo mangiare era un supplizio che mi toccava fare. Presi un carrello e iniziai a riempirlo di verdura e carne bianca, potevo fare un petto di pollo alla griglia per cena!
Mi fermai un attimo alla corsia dei cereali, non avevo più niente per fare colazione, feci per prendere una confezione quando mi sentii chiamare.
<< Stiles? Che ci fai tu qui?>>
Conoscevo quella voce ma pregai tutte le divinità possibili che fosse solo un’allucinazione da stress, mi voltai e no, Derek Hale era di fronte a me e mi fissava con la sua solita faccia da costipato. Non lo vedevo da quattro mesi ma mi sembrava ancora più muscoloso di prima e aveva una leggera barbetta, gli stava bene… ma non glielo avrei mai detto!
Sospiro, ma che avevo fatto di male in una vita precedente per avere sempre a che fare con lui? Uccidevo teneri coniglietti e li sacrificavo a divinità malvagie?
Il lupo scorbutico mi schioccò le dita davanti agli occhi per richiamare la mia attenzione, nemmeno fossi un cane, quello era lui.
<< Che vuoi?>>
<< Che voglio? Ti ho fatto una domanda ragazzino>>
Mantieni la calma Stiles, non lanciargli i cereali in fronte.
<< Bè, l’ho ritenuta così stupida che ho pensato non meritasse una risposta>>
Lo vidi digrignare i denti, il peggior difetto di Derek Hale? Perdeva subito la pazienza, soprattutto con il sottoscritto.
<< Come scusa?>>
<< Cosa vuoi che faccia in supermercato con il carrello Hale? Sto facendo la spesa. Se ora questo momento delle ovvietà è finito tornerei a fare quello che stavo facendo prima che mi interrompessi>>
Feci per andarmene ma mi afferrò per un braccio, strattonai il mio povero arto per liberarmi dalla sua presa. Non mi andava che mi toccasse e lo fissai arrabbiato.
<< Si può sapere che vuoi?>>
Mi guardò corrucciato, non che di solito con quelle sopracciglia le sue espressioni fossero così diverse.
<< Non c’è bisogno di fare il sostenuto, ti avevo solo fatto una domanda>>
<< E io ti ho risposto ora, se non c’è altro me ne andrei>>
<< In effetti c’è ancora una cosa che devo dirti>>
Ma perché? Mi aveva sempre ignorato, non potevamo continuare questa bella tradizione?
<< Cosa c’è ancora? Hai bisogno di indicazione per i prodotti antipulci?>>
<< Attento a quello che dici ragazzino o potrei aprirti la gola con i miei denti>>
Ah ecco la sua frase standard nei miei confronti. Inarcai il sopracciglio in attesa e gli feci un gesto con la mano per farlo proseguire.
<< Volevo solo avvisarti che in città c’è un branco di Alpha, non che siano affari tuoi ma in ogni caso vedi di fare attenzione, hanno già ucciso Erika>>
Erika era morta? Questo non me lo aspettavo, mi dispiaceva per lei, era strana e appiccicosa ma non meritava di morire.
Fosse c’era davvero quell’avviso su Beacon Hills, un branco di soli Alpha mi sembrava abbastanza inconcepibile, decisi di parlarne con Deaton, non mi sognavo nemmeno di mostrare interesse a Derek.
<< Ok>>
<< Ok? Tutto qui? Niente domande o supposizioni?>>
Feci una risatina, davvero non riuscii a trattenerla.
<< No, sono affari vostri e a me non interessano, ora se non c’è altro…>>
In quel momento vidi arrivare una donna di corsa e incollarsi al braccio di Derek, inarcai un sopracciglio, e questa ora chi era?
<< Derek tesoro, ti ho cercato ovunque, finalmente ti ho trovato>>
Nemmeno fossimo in un centro commerciale e lui un bambino di tre anni. Come facevi a perderti uno come il lupastro? Era un armadio che camminava.
<< Oh ma che maleducata, sei un amico di Derek? Sono la sua ragazza Jennifer Blake>>
Oh ma guarda il nostro caro alpha si era fatto una nuova fidanzatina, con la fortuna che aveva come minimo era lei la nuova serial killer.
<< Jennifer lui è…>>
<< Non sono un suo amico, stia tranquilla, ci siamo solo incrociati un paio di volte. Comunque mi chiamo Stiles Stilinski>>
<< Stilinski hai detto? Come il ragazzo che ha preso il diploma in anticipo con quel punteggio assurdo? Io sono la nuova insegnante di letteratura di Beacon Hills>>
Wow si era scelto una maestrina come ragazza? L’osservai bene, la classificai come scialba. Niente in lei mi ispirava bellezza, non sapevo perché ma mi dava la pelle d’oca. Lunghi capelli castani e fisico minuto, avevo l’idea che fosse una a cui piaceva passare per la damigella in pericolo. Così a pelle non mi piaceva, ma per fortuna non era a me che doveva piacere.
<< Proprio io>>
<< Hai già preso il diploma? I ragazzi pensavano che avessi abbandonato la scuola>>
<< E invece no, ora se non c’è altro, gradirei davvero finire la spesa, mio padre tornerà a casa fra poco. È stato un vero piacere incontrarla signorina Blake>>
E finalmente me ne andai. Santo cielo che strazio, mi sarebbe toccato cercare un nuovo supermercato ora che sapevo che Derek frequentava questo. Ma poi con quale coraggio mi fermava in mezzo a una corsia? Prima mi tagliava fuori e poi voleva sapere se avevo delle supposizioni? Bè ovvio, tra lui e i suoi beta era un miracolo se avevano un neurone funzionante.
Se davvero c’era un branco di Alpha in libertà forse erano loro i colpevoli dei nuovi omicidi, no, non credevo fossero loro. Che motivo avrebbero di mettere i cadaveri in quel modo? Qui c’erano due problemi distinti, il mio intuito me lo diceva chiaramente.
Sbattei le buste della spesa in macchina, perché quel lupo idiota aveva dovuto condividere queste informazioni con me? Ora il mio stupido cervello non avrebbe fatto altro che pensarci.
Dovevo parlare con Deaton.
 
 
DEREK
 
Quel ragazzino mi avrebbe mandato al manicomio prima o poi. L’avevo visto aggirarsi fra le corsie e non avevo resistito. Avevo detto a Scott di dargli il ben servito dato il pericolo degli alpha. Un ragazzino indifeso e pelle ossa era una distrazione eccessiva per il branco, non avevo tempo da perdere dietro a uno come lui eppure non avevo potuto evitare di parlargli.
Era sempre stato sfacciato e sarcastico ma almeno dimostrava di temermi un po', oggi invece era come se per lui non fossi niente. Non aveva battuto ciglio. C’erano volte in cui mi pentivo di averlo escluso, soprattutto quando i miei beta iniziavano a straparlare e a tirare fuori teorie strampalate, l’unico che mi guardava con biasimo era Peter. Mio zio aveva la fastidiosa abitudine di farmi capire quanto io fossi incapace, me lo diceva proprio in faccia. Se ne andava in giro per l’appartamento dicendo “Ah se ci fosse Stiles a questo punto avremmo almeno una pista da seguire”, “Derek hai fatto davvero una stupidaggine, qui era l’unico con un cervello oltre al sottoscritto”. Lo sapevo benissimo maledizione! Il ragazzino era una dannata risorsa ma era un umano, quelli come lui non dovrebbero essere coinvolti nelle faccende dei lupi mannari.
I beta mi avevano anche avvisato che non lo vedevano a scuola da un po', la faccia da cucciolo bastonato di Scott era un supplizio da sopportare ma non mi aspettavo si fosse diplomato con due anni di anticipo, cos’era un genio?
Mi girai a guardare la donna ancorata al mio braccio, un altro dei miei colpi di genio. Ma si Derek, salva la professoressa ed escici insieme, di certo non ti si attaccherà come una cozza allo scoglio. Lei però lavorava al liceo, magari sapeva qualcosa di Stiles che io non sapevo.
<< Jennifer?>>
<< Si tesoro?>>
Alzai gli occhi al cielo, per la miseria com’era stucchevole, ma cosa ci avevo trovato in lei all’inizio?
<< Hai detto che Stiles ha già preso il diploma? Ma non è un po' in anticipo?>>
<< Oh si, ha fatto l’esame qualche giorno prima dell’inizio dell’anno scolastico, ha ottenuto un punteggio pieno. Ho letto qualche sua verifica eppure non sembrava così intelligente. Se davvero ha un potenziale del genere è stato davvero uno spreco da parte sua non sfruttarlo appieno>>
Che Stiles fosse intelligente era un dato di fatto, ma un genio? Dovevo chiedere a Scott magari lui sapeva qualcosa in più. Il ragazzino era una continua fonte di sorprese e stava stuzzicando la mia curiosità.
Dovevo tenerlo d’occhio, il mio istinto me lo stava dicendo chiaramente e un lupo seguiva sempre il suo istinto.
 
 
 
 
 
 
   ANGOLINO DI MARLOWE

Solo per oggi posto un altro capitolo (anche perchè gli altri li devo ancora scrivere). Prima interazione fra Derek e Stiles, non è andata tanto male no? Fatemi sapere cosa ne pensate
A presto
Mar
  
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