Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Albascura_    12/10/2022    3 recensioni
Levi non saprebbe identificare l’esatto momento in cui ha smesso di vedere le cose con chiarezza.
» Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
» Day 12, prompt: "We see what we want"
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Writober 2022'
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Writober, giorno 12. Prompt:

We see what we want

 

Levi non avrebbe saputo identificare l’esatto momento in cui aveva smesso di vedere le cose con chiarezza.
 
Forse era successo quando era ancora un bambino affamato, quando la mano tesa di Kenny era sembrata salvezza; oppure quando aveva imparato a maneggiare un coltello prima ancora di saper scrivere il proprio nome, a conoscere la cedevolezza della carne contro la lama prima della ruvidità della carta contro le dita, come bisognava lavare via il sangue piuttosto che l’inchiostro.
 
O forse era stato quando, prima ancora di sapere cosa fosse un abbraccio o una carezza, aveva sperimentato l’umiliazione dell’abuso, lasciato steso in mezzo alla polvere, agonizzante; lui che nella sua breve vita la violenza era stato abituato solo a infliggerla.   
 
C’erano voluti ancora molti anni prima di scoprire che oltre alla violenza, che conosceva così bene, poteva esserci altro, che oltre al dolore poteva esserci la giustizia, che oltre alla prepotenza poteva esserci il rispetto. C’era voluto il Corpo di Ricerca, c’era volta Hanji, c’era voluto Erwin. Soprattutto Erwin.
 
Poi, con un fulmine e un rombo di tuono, era arrivato il moccioso.
E se prima Levi credeva di essere riuscito a mettere un po’ di coerenza, di ragionevolezza, in quel susseguirsi di tragedie che dentro le Mura si illudevano di chiamare vita, guardando in quegli occhi verdi ebbe la certezza assoluta che no, non era così.
 
 
Perché non importava quanto il moccioso fosse cambiato, o continuasse a mutare: da ragazzino a uomo, da salvezza dell’umanità a terrorista, da classe quindici metri a Gigante Fondatore…
Qualsiasi cosa dicessero gli altri, quando Levi guardava in quegli occhi verdi vedeva lo stesso ragazzino della cella. Vedeva ancora Eren Jeager. 
Il suo moccioso.
   
 
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