Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: Effye90    13/10/2022    1 recensioni
Dopo quello che sembra un incontro fortuito, uno strano virus (in apparenza influenzale), inizia a dilagare a Rodorio e al Santuario. I protagonisti, scopriranno ben presto che tale virus, è di origine divina. Questa storia avviene molto tempo dopo le avventure di Soul Of Gold. I cavalieri d'oro, sono riportati in vita un'ultima volta, forse.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aries Shion, Nuovo Personaggio, Pegasus Seiya, Saori Kido, Sasha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Chiunque sia il nostro nemico, potrebbe essere scritto, lì?”

Chiese Shura indicando i rotoli.

“Proprio così! Se è come penso, dovrò avvisare immediatamente Zeus!” –abbassò lo sguardo e poggiò lo scettro di Nike a terra- “se è come penso Shura, non so cosa potremo fare! Forse nemmeno Zeus stesso potrebbe risolvere questa situazione!”

Gli occhi del cavaliere lasciarono trapelare per un solo secondo incertezza e timore.

“Ma se nemmeno Voi o Zeus potete risolvere questa… questa situazione, cosa possiamo fare?”

“Prima di tutto, devo accertarmi che la mia teoria sia fondata.” –guardò negli occhi il cavaliere. Quest’ultimo notò che la mani di lei tremava appena- “Sappiamo che questo è un virus di origine divina e che si espande a macchia d’olio ogni ora che passa. Come tu stesso avrai notato, è arrivata fino a Nikaia la malattia!”

Shura rimase in silenzio.

“Se è come penso, nessuno, nemmeno l’artefice di tutto questo è in grado di fermare ciò chi si sta diffondendo con così tanta facilità!”

Saori a quel punto osservò il cielo.
Era ormai sera e le stelle brillavano sopra al santuario.

“Si dice che la notte porti consiglio ed io spero che sia così. Avanti Shura, dobbiamo leggere questi documenti; non possiamo più indugiare.”

“Milady prima però avrei bisogno di chiedervi una cosa!”

“Chiedi pure!”

“Vorrei sapere perchè avete affidato a me questo incarico e perchè ora, volete che sia io a leggere le informazioni raccolte. Perché non Shion?”

Saori si voltò verso di lui.

“Shion si trovava in Jamir fino a ieri e Seiya ancora non può raggiungerci” –sospirò- “eri l’unico a cui potessi affidare questa importante missione. Sapevo che la tua casa, sarebbe stata presidiata egregiamente da Shiryu ma non potevo immaginare che la malattia sarebbe arrivata a lui prima di noi!”

Si incupì.

Shura rimase in silenzio per molti minuti.
Guardò anch’egli il cielo e pensò tra sé:

“Shiryu, forse scopriremo chi ci sta dietro a tutto questo! Ma se Milady ha ragione, il sacrificio di Dohko è stato del tutto inutile!”

Strinse i denti così forte che il sangue gli uscì dalle gengive.

“Shura, per favore, ora leggi!”

A quel punto srotolò i fogli ormai stropicciati e iniziò a leggerli.
Li aveva trovati in un vecchio libro impolverato della biblioteca di Nikaia.
Iniziò a leggere senza mai staccare gli occhi dalla carta.
Ci impiegò all’incirca 15 minuti.

“Ebbene?”

Ma lui non rispose; non subito almeno.
Con bocca e occhi spalancati gettò i fogli a terra e si sedette su un gradino.

Il vento si levò in quell’istante e alcuni fogli volarono via.
Shura non fece niente per provare a prenderli; quello che interessava a loro, si trovava nel foglio che aveva bloccato col piede e che ancora teneva ben saldo sotto la suola.
Lo prese e lo consegnò a Saori.

“Credo che la risposta sia qui!”

Saori lesse.

Calarono sia il vento che il silenzio.

“Shura adesso voglio che tu raggiunga gli altri ma per adesso, non dir loro niente!”

“E Voi dove andrete Milady?”

“Io devo fare una cosa!” –dal suo sguardo traspariva tutta la sua tristezza. Riprese lo scettro di Nike- “dovrete fare molta attenzione d’ora in poi. Ora che sappiamo con chi abbiamo a che fare, è fondamentale che prestiate la massima attenzione.”

Fece una pausa e si avvicinò al cavaliere.

“Ti ringrazio Shura per aver accettato questa semplice missione. Grazie a te, ora sappiamo con chi abbiamo a che fare ma voglio essere sincera con te. Come temevo, forse nemmeno noi dei saremo in grado di fermare l’epidemia.” –abbassò lo sguardo di nuovo per poi rialzarlo pochi secondi dopo- “Ora va! Gli altri sono ormai vicini all’undicesima e tempo per le sorti del cavaliere che la presiede. Dovete arrivare al Grande Tempio quanto prima Shura! Va ora e non dire nulla agli altri per adesso!”

Diede un’ultima occhiata al foglio che ancora teneva tra le mani e iniziò a scendere la scalinata lasciando il cavaliere solo coi suoi pensieri.

“Così sia Milady; non ne farò parola con nessuno però…” –guardò la stella che brillava più delle altre poi pensò- “Dohko sei stato uno stupido!”

Ripensò poi a ciò che gli aveva detto poco prima.
Era in pensiero per Hyoga.
Che lei sapesse più di quanto non gli abbia detto?
Anche l’undicesima casa sarebbe stata nuovamente la tomba di uno o più cavalieri?

“MALEDIZIONE!”

Tirò un pugno alla colonna più vicina e alzò lo sguardo verso la casa di Aquarius.

“Meglio che raggiunga gli altri. Camus si è ritirato a vita privata eppure avrei giurato poco fa di aver percepito il suo cosmo non troppo lontano da qui. Possibile che…”

Non finì la frase e iniziò a salire le scale.
Il nome che aveva letto sul foglio, distoglieva il pensiero da qualsiasi altra cosa.
Mai lo aveva sentito nominare prima d’ora ma nei fogli, ne lesse e se stesse dialogando con qualcuno. anche un secondo.

“Loki…”

Disse a voce alta:

“Che scoppi una nuova guerra sacra? Molti cavalieri ci hanno già lasciato e a noi rimasti è concesso rimanere per un tempo limitato. Se scoppiasse davvero una guerra, chi difenderà gli abitanti di Rodorio e della Grecia? Su questo mondo troppo sangue è stato versato. Se ciò che mi ha detto Lady Saori corrisponde a verità, allora ben presto non esisterà più anima viva ne al santuario, ne a Rodorio, ad Atene e in tutta la Grecia. Se avesse ragione, sarebbe la fine per il mondo intero!”

Un brivido gli percorse la schiena.

Lo ignorò e iniziò a salire le scale che lo separavano dall’undicesima casa.
Non impiegò molto a raggiungerla e quando entrò, riuscì a stento a stare in piedi.
Il pavimento era quasi completamente congelato.

Hyoga si stava battendo contro un cavaliere che ricordava stranamente Camus!

“Va avanti Shura! Mi è stato ordinato di presidiare e proteggere questa casa finchè ne avrò la forza e così farò!”

Shura osservò il cavaliere dai lunghi capelli verdi che si strava scontrando contro l’ex cavaliere del cigno.
Voltò le spalle a Hyoga e procedette verso la dodicesima casa proprio come gli era stato imposto pochi secondi prima.
“Aurora thunder attack!”

Hyoga scatenò delle cariche di vento violente contro l’altro cavaliere.
Shura era appena uscito quando una di quelle correnti lo raggiunse anche se flebile.

Il freddo avvolse tutta l’area circostante.

Diete un’ultima occhiata alla casa dell’acquario e si avviò prontamente verso la casa dei pesci.
Aphrodite era già impegnato in battaglia?
Dègel non ebbe problemi a schivare e bloccare le raffiche di vento create da Hyoga.

“Indossare un’armatura d’oro, non significa aver sempre la forza sufficiente per combattere. Specie se l’avversario, è anch’egli un ex cavaliere d’oro.”

Con un movimento rapido del dito indice, avvolse tutto il corpo di Hyoga in alcuni anelli di ghiaccio.
Fu piacevolmente colpito nel vedere il giovane liberarsi quasi subito da quella mossa.

“Immaginavo che tu conoscessi già questa mossa ma ho dovuto verificare!”

I loro sguardi si intrecciarono per un lungo momento.
Si misero poi entrambi nella stessa posizione e gridarono all’unisono:

“Diamond Dust!”

Due flussi d’aria gelida contenenti anche sottile frammenti di ghiaccio, si scontrarono proprio nel centro dell’undicesima che ricominciò a ghiacciarsi laddove ancora non lo era.

Tennero entrambi il braccio destro alzato e continuò ad uscirne corrente fredda.

“Sei degno di indossare quell’armatura d’oro, ragazzo! Tuttavia devo dirti che Shiryu, mentre presiedeva la decima casa, è stato travolto dalla malattia e poi dalla pazzia!”

Sasha e gli altri non avevano avuto il tempo di fermarsi in convenevoli e spiegazioni.
Lasciarono Dègel solo all’undicesima contro la volontà di un riluttante Kardia.
Voleva infatti fermarvisi anche lui per dar manforte all’amico qualora fosse stato necessario.
Fu proprio il cavaliere di aquarius a dirgli di avanzare assieme agli altri.

“Che cosa è successo a Shiryu?”

Chiese a quel punto Hyoga ponendo fine al proprio attacco.
Dègel abbassò a sua volta il braccio e le correnti d’aria si dissiparono nel nulla.

“Non sono io che dovrei darti spiegazioni tuttavia, non appena varcata la soglia della casa del Capricorno, ci ha attaccati con la sua Excalibur. Colpo andato a vuoto perché, a causa della pazzia, il settimo senso non avrebbe mai potuto raggiungerlo!” –fece una pausa e si tolse gli occhiali poggiandoli ai piedi di una colonna- “ad ogni modo, ci ha attaccati più volte ma fatale per lui è stato l’aver provato ad attaccare direttamente Saori.”

Hyoga abbassò lo sguardo e lasciò le braccia penzoloni e molli lungo i fianchi.

“Cosa gli è successo?”

“E’ stato fermato dal suo maestro; sono ascesi assieme al cielo. Un sacrificio!”

Dègel sospirò e altrettanto fece Hyoga.

“Tu… tu stai mentendo! Shiryu, loro non sono… non sono…”

Le lacrime gli carezzarono il viso.

“Sei un bugiardo!”

Prese la rincorsa e col pugno chiuso, avanzò verso il suo avversario.

Dègel sospirò nuovamente ma non si mosse.
Blocco il pugno con la sola mano sinistra.

“Mio dovere è accertarmi che tu stia bene. Non hai notato che non ti ho ancora colpito volutamente? Sto rispondendo solo a questi tuoi attacchi. Attacchi di rabbia direi. Credi che io sia tuo nemico? Che ti stia mentendo sulla morte del tuo amico?” –col pollice e l’indice destri si strofinò gli occhi- “un cavaliere non mentirebbe mai su una cosa grave come la morte di un altro cavaliere!”

Gli liberò la mano.

“Dunque Hyoga, come desideri procedere? Mi crederai o mi attaccherai di nuovo?”

Il giovane strinse i pugni e iniziò a digrignare i denti.
Il sapore del sangue iniziò a farsi sentire nella sua bocca.

“Io non posso accettare che Shiryu sia… io non posso credere che…”

Lasciò morire la frase in gola.

“Diamond Dust!”

Di nuovo dalla sua mano destra scaturì una nuova corrente ancor più fredda della precedente.

“Ragazzo, perché?”

Rese vano il suo attacco bloccandolo con la sola mano destra.
Sospirò.

Ne bloccò nuovamente i movimenti usando gli anelli di ghiaccio.
Stavolta, ne creò in numero maggiore.
Dopodiché, a sua volta, usò la Diamond Dust che andò a segno.
Hyoga era appena riuscito a liberarsi nuovamente dagli anelli congelanti ma venne colpito in pieno dalla corrente gelida scagliata da Dégel.

Aveva congelate la gamba sinistra, parte del busto e il braccio sinistro.
“Accidenti!”

Disse con un filo di voce e tremando da capo a piedi nel tentativo di divincolarsi.

“Non voglio farti del male, Hyoga! Non è questo il mio scopo ma tu non mi dai altra scelta.”

Gli si avvicinò e ne toccò il braccio congelato.

“Il tuo amico Shiryu non ha avuto alcuna possibilità di salvezza ma tu, io lo so per certo, non sei malato. Evitiamo altre morti inutili!”

Hyoga si abbandonò alle lacrime per un paio di minuti.
Dègel non proferì parola.
Con la coda dell’occhio, osservò l’entrata.
Gli era parso di percepire un cosmo alle proprie spalle.
Un cosmo famigliare ma non riuscì a capire a chi appartenesse.

Hyoga in quel momento, liberatosi dei sentimenti negativi, riuscì a liberare il suo corpo dal ghiaccio.

“Io ti credo Dègel di Aquarius! Devo onorare questa armatura d’oro. Il mio maestro e predecessore me l’ha affidata e non posso ignorare ciò.”

“Questo ti fa onore!”

Successe tutto in un battito di ciglia.

“AURORA EXECUTION!”

Dègel spinse via appena in tempo Hyoga.

“CAMUS, MAESTRO!”

Urlò.

“Il cosmo che avevo avvertito pochi secondi fa allora…”

“Era quello di Camus di Aquarius, ora solo Camus. Fiero maestro di questo ragazzo!”

“Maestro ma allora perché…”
Questi lo zittì.

“Ti sei liberato facilmente dai suoi anelli di ghiaccio e lui è un nostro predecessore. Sei cresciuto Hyoga; sei diventato ancora più forte e devi essere fiero di quanto hai fatto in quanto cavaliere d’oro di Aquarius. Tuttavia devo chiedertelo anche io.” –fece una pausa e lo guardò severamente. Quello sguardo, riportò il giovane indietro di alcuni anni. All’ultimo loro scontro all’undicesima dove proprio lui ne uscì vincitore- “perché lo hai attaccato non appena ti ha avvisato di Shiryu? Non credevi che fosse morto per davvero? Questi tuoi sentimenti possono essere sia forza che debolezza.”

Dègel lo guardò senza troppa ammirazione.
Perché torturare il suo ex allievo in quel modo?
Si era difeso bene dai suoi attacchi e su questo aveva ragione ma allora perché continuare ad insistere sulla morte di Shiryu?
Non capiva.
Rimase in silenzio e dolorante ad ascoltare quel botta e risposta.

“Maestro io ero arrabbiato. Quando uno sconosciuto ti dice che un tuo caro amico è morto quando fino a pochi minuti prima percepivi chiaramente il suo cosmo...” –strinse il pugno- “bè ho pensato ad uno scherzo di cattivo gusto e questo mi ha fatto arrabbiare. Mi è stato ordinato di presidiare e non lasciare mai questa casa fintanto che l’epidemia continua ad espandersi a vista d’occhio.”

Si sedette sul pavimento congelato a braccia e gambe incrociate.

“Però ho capito che Dègel” –lo indicò- “era in buona fede e voleva solo avvertirmi di quanto accaduto!”

Camus rimase ad ascoltare la sua spiegazione.

“Hai visto morire Isaac, hai visto morire me e pensi ancora che qualcuno faccia scherzi così stupidi riguardo la morte di una persona? Mi meraviglio di te Hyoga. Diffidare della parola di un cavaliere; un cavaliere che ha indossato anch’egli quella stessa armatura parecchi anni fa” –indicò aquarius- “come puoi non credergli visto quanto sta succedendo?”

Hyoga si scusò poi prese coraggio e gli chiese:

“Maestro, io sapevo che voi vi eravate ritirato. Che il santuario non faceva più parte di voi. Perché siete qui?”

Camus gli si avvicinò.

“Purtroppo, l’epidemia ha raggiunto anche il paese in cui mi trovato. Credevo che i cavalieri ne fossero immuni e invece ho udito voci su Rodorio e sul santuario e mi sono affrettato a far ritorno. E sono arrivato giusto in tempo a quanto vedo!”

Fece una pausa e uno strano bagliore gli illuminò gli occhi.

“HYOGA!”

Dègel urlò.
Espanse il proprio cosmo e disse a Hyoga di far altrettanto.
Aveva capito la situazione.
Prima Camus li aveva attaccati alle spalle e ora riempiva di complimenti il suo allievo.
Notò questo cambio repentino nel suo modo di fare e si mise in allerta.

“Che cosa pensate di fare voi due?”

“Maestro, voi siete malato!”

“Malato? Pensi che io sia malato, Hyoga?”

Gli scaraventò la sua polvere di diamanti che il giovane schivò appena in tempo.

“Sei diventato ancora più lesto!” –sogghignò- “ma non basterà!”

Scagliò nuovamente la diamond dust ma con più potenza stavolta.
L’attacco colpi di striscio anche Dègel.

“Hyoga, sai cosa è più opportuno fare ora, vero? Trova la forza in te stesso e libera il tuo maestro.”

Hyoga digrignò i denti e strinse la mano destra a pugno.

“Perché di nuovo? Perché maestro? La malattia non è colpa e nemmeno la pazzia. Ma se attacchi un tuo allievo o un qualsiasi altro cavaliere, questi è costretto a difendersi! CAMUS!” –il nome lo urlò a chiare lettere- “devi essere liberato!”

Lo osservò prendere posizione per lanciare il sacro aquarius e sorrise beffardo.

“Facciamo lo stesso gioco allora, Hyoga!”

Il cosmo di Camus si ampliò e divenne sempre più minaccioso ed intenso.
L’undicesima casa ormai era quasi interamente ghiacciata e la temperatura si avvicinava a grande rapidità allo 0 o forse anche sotto.

Dègel assunse anche lui la posa dell’Aurora Execution.

La casa si riempì di cosmi che vennero percepiti anche da coloro che si trovavano ora davanti alla seconda.

“Ma allora quel cosmo… Camus!”

Disse Shura a voce alta.
Guardò Sasha e la trovò con le braccia conserte in segno di preghiera.
Anche il suo cosmo inziò ad espandersi in direzione dell’undicesima.

“AURORA EXECUTIOOOON!”

Dègel, Hyoga e Camus attaccarono nello stesso momento con la stessa forza.
I colpi si scontrarono gli uni con gli altri e l’energia fredda da essi generata, andò nelle più disparate direzioni.

Silenzio.

L’esterno della casa, assieme alle scalinate più vicine si ghiacciò all’istante; così successe anche a tutto ciò che vi si trovava all’interno.

“Perdonami! Perdonami di nuovo Hyoga!”

Un colpo di tosse e poi sopraggiunse la morte.

Il giovane cavaliere si rialzò a stento e si avvicinò a Dègel.
Non vi era battito.

“Grazie, Dègel di Aquarius!”

Sorrise appena e forzatamente poi si avvicinò al corpo di Camus.
Aveva sentito le sue ultime parole ma non aveva forza ne voce per rispondere.
Di nuovo, si trovò a rivivere quanto successo anni prima.
Il maestro che si scusa con l’allievo.
Guardò per l’ultima volta il volto pallido e congelato di Camus e lo accarezzò delicatamente, sfiorandolo appena.

“Addio, maestro!”

Disse con flebile voce nel tentativo di rialzarsi per avviarsi verso la dodicesima casa.

Avanzò di qualche metro poi le ginocchia iniziarono a tremargli e la terra si stava facendo sempre più pesante sotto ai suoi piedi.
Qualcosa lo stava attirando verso il basso.

“Athena…”

Cadde a pancia in giù e spirò.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Effye90