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Autore: NPC_Stories    15/10/2022    2 recensioni
Writober 2022, non è stato dato un tema ma siccome siamo a ottobre e sento già profumo di Halloween, lo farò a tema non morti.
31 storie, una al giorno, stay tuned.
Genere: Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Genere: Romantico, slice of life
Personaggi: Erika, Terrence

15. First date


862 DR, autunno, Silverymoon

Per Erika era molto strano il pensiero di avere un appuntamento con Terrence. Si erano visti solo quella mattina per una questione burocratica e poi si erano salutati con un imbarazzato "ci vediamo dopo" perché entrambi sapevano che dopo, quella sera, si sarebbero visti per il loro primo vero appuntamento. Un appuntamento romantico, non un appuntamento per studiare o per vedersi come amici.
La vampira era molto indecisa. Non sapeva che cosa indossare, non sapeva dove sarebbero andati, né cosa avrebbero fatto. In realtà come amici avevano già fatto più o meno tutto quello che Silverymoon poteva offrire. Erano andati in biblioteca e avevano visitato musei e luoghi di interesse culturale, erano andati a fare picnic sulle rive del fiume (anche se ovviamente aveva mangiato solo lui), erano usciti la sera per andare a bere in taverna, si erano trovati la mattina per fare colazione insieme. Si erano accordati spesso per studiare insieme anche se all'università frequentavano corsi diversi. Ogni volta che facevano una di queste cose, intorno a loro vedevano coppiette che si tenevano per mano o che si scambiavano effusioni, per questo lei sapeva che tutte le cose che avevano già fatto erano anche attività papabili per un appuntamento romantico.
Erika cercò di ricordare com'era stata la sua vita prima. Prima di essere trasformata in una progenie vampirica. Era stata una normale ragazza di sedici anni, all'epoca come avrebbe fatto per attirare un ragazzo? E cosa ci avrebbe fatto, una volta attirato?
In realtà non ne era sicura. Aveva lasciato la città il giorno del suo quindicesimo compleanno per andare a trasferirsi in campagna da suo padre, e laggiù non c'era molta possibilità di fare vita sociale. Nell'epoca in cui aveva vissuto a Silverymoon sotto la tutela di suo zio, il barone Lesmiere, aveva partecipato a balli di gala e altre occasioni sociali per nobili, aveva occasionalmente flirtato con qualche giovanotto, ma era più per la sua stessa vanità che per interesse verso il prossimo. Una ragazza di quattordici anni poteva essere considerata adulta per il popolo, ma era ancora giovane per il matrimonio nell'élite nobiliare. Suo zio avrebbe potuto disporre di lei e fidanzarla a qualcuno, ma secondo la morale di Silverymoon sarebbe stato considerato indelicato procedere senza il consenso di lei - sebbene fosse legale - e i ragazzini non erano considerati in grado di dare un vero consenso prima dei quindici anni. Quindi si era ritirata ad una vita più modesta e lontana dagli occhi della società appena prima di diventare effettivamente maritabile, e circa un anno dopo era stata vampirizzata contro la sua volontà, ponendo quindi fine a qualunque possibilità di una vita normale.
Cercare di trovare una nuova normalità, una loro normalità, era sempre la più grande sfida per lei e per Terrence. Facevano tutte quelle cose che facevano gli umani, ma lo facevano per imitazione, per integrarsi, per sembrare uguali a loro. Non c'era malizia, non lo facevano per ingannare il prossimo: lo facevano perché la vita umana era l'unica normalità che anche loro avevano conosciuto, da giovani. Era l'unico punto di riferimento che avevano.
La prima volta in cui Erika aveva confessato a Terrence di essere una creatura vampirica, lui le aveva fatto una promessa:

"Ti aiuterò. Non mi sembri una cattiva persona, Erika Lesmiere, ma potresti diventarlo se venissi abbandonata a te stessa. Tu sei un predatore, la tua natura vampirica ti spinge a nutrirti dei viventi, anche di noi umani. Se venissi anche estromessa dalla società, potresti facilmente perdere il contatto con ciò che resta della tua natura umana."
"E credi che standomi accanto non accadrà?"
"Questo non lo so. Ma perfino noi umani possiamo diventare bestie quando ci sentiamo abbandonati. Non voglio correre questo rischio con qualcuno che ha un alto potenziale distruttivo, come te."


E lui parlava per esperienza personale dicendo che neppure gli umani hanno vita facile quando vengono abbandonati dalla società. Tecnicamente lui lo era, umano. Forse. Poteva definirsi umano qualcuno che ti rubava anni di vita solo toccandoti?
Immersa nei suoi pensieri, Erika alla fine indossò dei vestiti a caso, scelti solo in base al colore. In quel periodo le piaceva molto il color pesca, anche se aveva smesso di andare di moda un paio d'anni prima. Aveva anche un bellissimo cappello che si intonava con il vestito - Erika aveva una vasta collezione di cappelli - e l'unica cosa che le mancava erano delle scarpe coordinate, ma tanto si sa, gli uomini non guardano mai le scarpe.

Si erano dati appuntamento fuori dalla biblioteca Vault of the Sages, un luogo dove la consultazione dei libri era permessa dietro pagamento, ma il prestito era severamente vietato. Erano previsti degli sconti e delle convenzioni per gli studenti del collegio di magia, per fortuna. Erika e Terrence avevano già passato lunghi e piacevoli pomeriggi in quell'edificio elegante; a volte era bello anche solo parcheggiarsi lì nei giorni di pioggia e rimanere a guardare il panorama dalle splendide finestre, circondati di cultura. Era un bel posto, ma non era nulla di nuovo, quindi lei sospettava che Terry avesse scelto la biblioteca solo come punto d’incontro e non come luogo dell’appuntamento.

Si sbagliava.
"Cioè vuoi davvero passare l’ennesimo pomeriggio in biblioteca?" Lei si sentiva un po’ delusa, e non si curò di nasconderlo.
"Non è solo l’ennesimo pomeriggio al Vault of the Sages. Tempo fa ti avevo accennato al mio piano: ho bisogno di copiare di straforo i tre tomi di Teoria dei Mythal Oscuri" le ricordò, perché in effetti gliel’aveva già detto, la prima volta che avevano parlato di un eventuale appuntamento. "E non è facile, perché i libri che trattano quel tipo di magia, pur se in modo teorico, non sono nemmeno disponibili per la consultazione… men che meno per la copia."
"Ma… per un appuntamento? Pensavo scherzassi."
"No no" il giovane uomo scosse la testa, convinto. "Mia madre, pace all’anima sua, mi ha dato un ottimo consiglio. Mi ha detto ‘Terry, se mai ti troverai una compagna o un compagno, c’è una cosa che devi tenere a mente. La complicità è la cosa più importante in un rapporto. Quindi trovati qualcuno che sia un buon complice’." Si fece una risata. "E ti assicuro che lo intendeva anche in senso criminale!"
Questo risvegliò l’interesse della vampira. Sapeva che Terrence provava un grande affetto per sua madre, anche se lei era morta da tempo, ma non ne parlava mai.
"Detto così, sembra un saggio consiglio in effetti. E va bene! Hai un piano, o ne dobbiamo discutere insieme?"
"Ho un abbozzo di piano, ma richiede la tua approvazione. Come te la cavi a distrarre vecchi bibliotecari?"
"Dipende. Pacchetto studentessa carina che vuole consigli, o rovesciamento a catena di librerie?"
Lui sorrise come un manigoldo. "Bella domanda. Da una parte, detesto l’idea di chiederti di fare la carina con altri al nostro primo appuntamento. Dall’altra, l’idea di rovinare dei libri mi fa accapponare la pelle…"
"Uhm. Una via di mezzo: e se…" Erika sapeva ragionare in fretta quando voleva "…studentessa carina ma svampita che causa un sacco di piccoli disguidi ma nessuno letale per i libri?"
Lui allargò ancora di più il suo sorriso. "Adesso ci siamo! E se riesci a tenere i bibliotecari impegnati per una mezz'oretta, tanto meglio. Dopo, prometto che andiamo a prenderci un gelato."
"Il gelato non fa esattamente parte della mia alimentazione" scherzò lei.
"Lo so… il gelato è per me. Dopo ti lascerò bere il mio sangue" promise con totale tranquillità.
La mente di Erika decise di andare in blackout. Se lui le avesse detto ‘e dopo faremo sesso matto fino all’alba’ lei non avrebbe potuto essere più sorpresa. Fino a quel momento c’era stato a malapena contatto fisico, e lui proponeva di punto in bianco qualcosa di così… così intimo.
"Io… uh… non ho mai bevuto sangue umano" mormorò lei.
Terrence si strinse nelle spalle. "E io non sono mai stato abbracciato da una bella ragazza, ma c'è una prima volta per tutto, no?"
Lei ci mise un po’ a ricollegare le parole di lui a concetti intelligibili.
"Non stai sul serio mettendo sullo stesso piano queste due cose? Non ho mai bevuto sangue umano!" sussurrò, ma in modo ansioso. Non erano proprio davanti alle porte della biblioteca, ma erano comunque nelle vicinanze e qualcuno avrebbe potuto sentirli. "Che accadrebbe se la cosa si rivelasse una specie di droga e io non riuscissi a controllarmi?"
"Penso di poterti gestire, sai?" Le rammentò, facendo riferimento ai suoi poteri arcani.
"Ma non voglio rischiare che il nostro appuntamento diventi un momento di conflitto! Preferisco procedere per gradi… con il contatto fisico e con la familiarità."
"Ah. Uhm. Allora che ne dici di un bacio sul ponte? Tutte le coppie lo fanno, prima o poi."
"Stare sul ponte mi fa venire la nausea. Scusa, è l’acqua corrente…"
"Hm. Giusto, giusto. Non ci avevo pensato."
"Un bacio da qualche altra parte?"
"Sono aperto a suggerimenti."
"Sotto la casa di quel tuo collega coglione che ha cercato di flirtare con me?"
"Wow. Ammiro il tuo livello di meschinità, ma preferirei che il nostro primo appuntamento girasse solo intorno a noi due."
"Un bacio nella nostra caffetteria preferita?"
"Dai! Sono sicuro che metà delle cameriere facciano il tifo per noi come coppia."
"Cosa, solo metà?" Erika si finse offesa. "E l'altra metà?"
"L'altra metà, sono innamorate di me" Terry sospirò in modo teatrale. "Sarà doloroso per loro dover ingoiare questo amaro calice, ma…"
"Ma smettila, fanfarone" lo rimbrottò la vampira. "Non sei il rubacuori di Silverymoon."
"No, è vero, ho mentito" ammise lui. E dopotutto, era un ragazzo piacente ma nella norma, nessuno si girava due volte a guardarlo. "Tanto c'è un solo cuore che mi interessa."
Erika sorrise. Non si erano proprio dichiarati amore - era troppo presto per quello - ma il reciproco interesse ormai era chiaro. E che lui facesse quel primo passo, ammettendo di avere dei sentimenti, per lei significava moltissimo.
Anche perché era stata lei, fin dall'inizio, la prima dei due a prendersi una cotta.
   
 
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