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Autore: Violet Tyrell    15/10/2022    1 recensioni
Chi era, Minos, prima di abbracciare la causa di Hades?
Lui stesso lo aveva dimenticato, e non si poneva più domande strane su cosa fosse meglio; da quando era giunto in Ade, Minos aveva trovato la propria dimensione e non sentiva la mancanza di quella vita terrena che aveva vissuto per tanti anni.
Minos- Giudici - Nuovo pg.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grifon Minos, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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der puppenspieler 6


Bentornati, spero vi possa piacere questo capitolo, voglio inoltre ringraziarvi perchè è aumentato il pubblico per questa storia. Non posso che esserne orgogliosa <3.






Der Puppenspieler



Elise si sentiva in trappola, in attesa  in quella stanza completamente vuota: non le piaceva granchè quel palazzo nel mondo dei morti, troppo austero, troppo... severo. Non era nemmeno fondamentale che ci fossero Minos o quel prepotente arrogante di Rune, era come se le pareti stesse della struttura la giudicassero, una sensazione sgradevole tanto che preferiva concentrarsi sulla statua di Hades poco lontano: anche la primissima volta che era stata lì l'aveva vista, solo che le era sembrata crudele. Non sapeva se quello fosse l'aspetto reale di Hades ma aveva un'espressione molto severa; così aveva pensato i primi giorni di permanenza lì, confinata dallo stesso Minos prima che la portasse in Germania. Adesso le sembrava meno estranea, più affine e il marmo con cui era stata creata - così percepì lei toccando per un momento con la mano - non sembrava gelido come appariva allo sguardo.
A distrarla fu  il portone che si aprì e richiuse rivelando l'ingresso di Minos: vedendo l'espressione così immobile dello spectre, Elise provò l'assurda tentazione di cercare protezione dietro la statua di Hades, certamente meno arrabbiato con lei del suo maestro. Tuttavia si trattenne, in fondo non aveva fatto nulla di male... o almeno quasi.
"E' vero che hai aggredito lo spectre di Harpy?"
La voce algida di Minos e il suo sguardo autoritario le fecero passare completamente la voglia di mentire o di cercare di stemprare la tensione con una battuta tagliente.
"Si, però..."
Venne subito interrotta.
"E perchè non ti sei fermata quando il Giudice della Viverna ti ha detto di farlo?"
Se possibile, adesso sembrava che lo sguardo di Minos fosse ancora più immobile di pochi istanti prima: la risposta sincera sarebbe stata che lei non aveva proprio sentito l'ordine che era arrivato, impegnata com'era a picchiare quell'essere pieno di arroganza. Anzi, le dispiaceva non avergli fatto ancora più male, ma non aveva fatto i conti con il suo potere terrificante che l'aveva messa subito in difficoltà.
"Io...non l'ho sentito...non subito..."
Decise che era bene dire la verità, anche con il rischio che la punisse e di sicuro non sembrava contento: aveva l'impressione che il silenzio fosse interrotto dal battito del cuore che era quasi rallentato dalla paura in quel momento.
"Ho già sentito la versione di Valentine di Harpy sull'accaduto, ora mi dirai perchè sei andata a cercare guai ".
Elise avrebbe tanto voluto contraddirlo e fargli notare che lei non aveva fatto nulla di sbagliato, ma l'improvvisa debolezza provata dopo quel duello inaspettato e l'autorità di quel luogo la facevano sentire meno incline a sfidare Minos.
Sospirò prima di raccontare di come durante quel giro assieme a quel Byaku, che stranamente aveva incontrato le sue temporanee simpatie, si era imbattuta in uno strano spettacolo. Entrambi avevano visto tre spectre tra cui il caro Valentine sghignazzare all'indirizzo di un altro, come tre piccoli bulli che si erano sentiti grandi essendo in maggioranza numerica, ma se Byaku le aveva intimato di non fermarsi, lei non era riuscita a proseguire rendendosi conto che lo stavano effettivamente picchiando.
A Elise era salita un'improvvisa rabbia ed era intervenuta lanciando un sasso trovato lì dritto in testa a uno dei tre e alla fine la loro derisione si era spostata dall'ignoto spectre a lei, la quale tuttavia era stata tutto tranne che remissiva. Ovviamente sorda anche allo spectre del Negromante che più volte l'aveva ammonita a non cedere alle provocazioni facendola quasi ridere. Non ci riusciva Minos in quel compito, che era ben più temibile del Negromante, quali possibilità avrebbe quindi avuto lui?
Alla fine quando si era passati alle mani, Elise ne aveva atterrati due: erano debolissimi e quando avevano capito che avrebbe fatto sul serio, al primo odore di lotta con il cosmo se l'erano svignata.
Lo spectre di Harpy invece, no. Non solo era rimasto, ma le aveva detto che le avrebbe dato una bella lezione e così si erano scontrati; Elise aveva dovuto riconoscere che le era nettamente superiore, ma non avrebbe mai lasciato che vincesse così facilmente. Il codardo si era anche avvalso della sua armatura, ma Elise lo aveva ugualmente sorpreso facendogli parecchie ferite fisiche e lasciando il proprio cosmo libero di agire. Aveva però capito che Valentine era più esperto di lei, inoltre era furioso perchè lei non accennava ad ammettere la sconfitta. Elise era consapevole di finire male, ma allo stesso tempo non poteva permettergli di avere la meglio su di lei almeno a parole.
La lotta era terminata solo per l'intervento della Viverna, il quale aveva prima parlato e poi agito mandando entrambi a terra con un solo colpo. E lei lo aveva deliberatamente provocato dicendogli di stare zitto, meritandosi così un altro colpo che aveva fatto sembrare quelli presi da Valentine una carezza.
Quando finì di parlare pareva il silenzio si fosse fatto più forte di prima: si aspettava una reazione poco tranquilla da parte di Minos, che la stava ancora fissando come se non credesse alle proprie orecchie.
"La tua versione collima in gran parte con quella di Harpy, anche se ha aggiunto dei dettagli su quanto tu sia stata meschina. Non mi interessa nulla del vostro scontro, ma una cosa ora la devi fare. Vai dal Giudice della Viverna, ti inginocchi ai suoi piedi e chiedi perdono per averlo indispettito."
Per un momento Elise fu sicura di non avere capito bene, e l'attimo dopo espresse troppo in fretta il suo pensiero.
"Ma non gli ho detto niente di grave e..."
Il movimento di Minos fu talmente veloce che la ragazza non ebbe nemmeno il tempo di strillare e si rese conto di essere stata afferrata per il colletto della maglia ed era stata sollevata al punto che sarebbe bastato un minimo movimento della testa per sfiorare il viso di Minos, tanto era vicino.
"Non mi sembra di averti chiesto se lo vuoi fare. Io sono il tuo insegnante e quello che ti ordino lo devi eseguire senza nemmeno fiatare, soprattutto in questo caso; puoi ritenerti fortunata a essere ancora tutta integra, nessuno degli spectre può provocare uno di noi Giudici solo perchè gli va, figuriamoci una che ancora non lo è. Quindi adesso ti togli di dosso quell'espressione saccente e ti comporti come si deve; ti inginocchi bene fino ai suoi piedi e implori il suo perdono e solo dopo potrai tornare da me. Non lascerò che nessuno della mia legione getti fango su di me, spectre o apprendisti che siano. E se ti consola saperlo, ho dato una bella punizione anche a Byaku  per averti permesso di agire."
Solo in quel momento Elise si rese conto di avere di fronte di nuovo il Minos dei primi tempi, quelli in cui ancora non sapeva molto di quel mondo e in cui desiderava solamente scappare. Era la stessa creatura demoniaca che l'aveva senza volere annichilita e a cui non era riuscita a ribellarsi... Era quasi uno shock per lei riconoscere che almeno per quello che aveva visto, sembrava essersi notevolmente... addolcito? O semplicemente moderato quando aveva a che fare con lei; spesso si lamentava che era cattivo e le faceva male, ma solo in quel momento seppe che non era nulla in confronto al segreto terrore che le aveva appena instillato.
La stretta si fece meno serrata e si ritrovò di nuovo ad appoggiare i piedi per terra, tremando vistosamente: per una volta si trovò senza nulla da dire, o meglio, senza la volontà di poterlo fare.
"Quando avrai fatto torna qui, intendo trattenermi nell'Oltretomba per due giorni ancora e questa volta ti terrò personalmente d'occhio. A meno che tu non decida di sfidarmi rifiutandoti di fare ciò che ti ho detto... in quel caso la prossima volta che ti vedrò in questo palazzo sarai esattamente come le anime in attesa di giudizio. Spero di non avere bisogno di ripetermi".



***

"Sei stato troppo severo, non era necessario arrivare fino a quel punto".
Minos scrutò infastidito Aiacos che era tornato e gli aveva domandato com'era proseguita quella storia; glielo aveva detto e non si era aspettato di sentirlo quasi contrariato, tuttavia non avrebbe certo cambiato linea di condotta per via della sua opinione contraria.
"Era necessario invece o non imparerà mai come rapportarsi a noi. Evidentemente sono stato di manica troppo leggera in queste settimane, forse devo stringerle di nuovo il guinzaglio attorno al collo finchè non impara..."
Minos era infastidito da quell'atteggiamento e sapeva di avere ragione: Aiacos poteva anche considerare troppo severo il suo comportamento, ma era anche vero che a parte con lui, Elise non aveva l'abitudine di incontrare gli altri Giudici e non aveva idea di quanto facile fosse farsi prendere in antipatia a causa del suo comportamento. Non voleva pensare però che la soluzione fosse tornare a essere così intransigente come agli inizi, credeva di avere fatto dei grandi passi avanti nelle ultime settimane: alzò lo sguardo in attesa che arrivasse l'altro spectre, colui che si era fatto picchiare. Lo aveva mandato a chiamare dopo avere visto che si era allontanato mentre lui sgridava la ragazza.
"Comunque c'è almeno una cosa positiva in quello che è successo: conosco Valentine, è parecchio forte e oggi le ha prese. Se non altro almeno ha imparato a lottare, cominciavo a credere di non essere riuscito a insegnarle niente... la prossima volta mi aspetto che gli faccia molto più male."
Minos non era per nulla turbato da quell'aspetto, anzi, anche se era avvenuto in circostanze poco adatte, il fatto che Elise riuscisse a mettere in difficoltà uno esperto come Harpy... beh era tutto per il meglio, ovviamente, e lui poteva così credere che col risveglio totale imminente gli rompesse ben più che il naso se si fossero scontrati nuovamente. Anzi, poteva quasi considerare questa come un'ottima previsione per il futuro; era un peccato che fosse stato costretto a rimproverarla a quel modo proprio quando aveva dimostrato di essere sulla buona strada, avrebbe dovuto trovare un modo per farle capire quel dettaglio.
"Se non mi sbaglio, adesso sicuramente anche Valentine le sta prendendo, ma da Rhadamantys... sicuramente furibondo perchè si è lasciato mettere i piedi in testa da un'apprendista. Non so cosa darei per vederlo; e se fossi in te sarei preparato, quando torna la tua allieva... mi sa che pure tu scoprirai cosa significa avere a che fare con una donna arrabbiata. Farà sicuramente quello che le dici ma troverà il modo di fartelo scontare, vedrai, se è davvero il peperino che mi hai sempre descritto".
E Minos non ne sarebbe  nemmeno rimasto sorpreso visto che le aveva implicitamente imposto di ingoiare l'orgoglio con il suo ordine, le parole di Aiacos non erano per lui una grande novità: Elise aveva sempre agito a quel modo, esplicitamente oppure no quindi credeva di essere preparato a eventuali atteggiamenti di sfida. Stava per rispondere quando vide arrivare chi stava aspettando.
Non molto alto, capelli scuri abbastanza trasandati, occhi chiari e aspetto molto nella norma. Gli rivolse la sua totale attenzione dopo avere visto che si era subito inchinato presentandosi. Almeno a un primo sguardo poteva essere un inutile spectre privo di importanza, ma qualcosa aveva destato il suo interesse e dopo avere ascoltato la sua versione di quello che era successo, gli pose la domanda fondamentale.
"Perchè ti stavi facendo picchiare?"
Minos non perse tempo pur continuando a osservarlo: adesso che lo vedeva bene si ricordava di lui, ma più per la fama oscura che si portava dietro. Bruno si chiamava, rappresentante di Heka, una divinità egizia della saggezza e protetto dalla stella della terra abbandonata. Così risultava e pensava che fosse un soggetto molto curioso.
"Ci sono abituato, non è un problema, se non mi lamento si stancano presto. Ecco perchè li lascio fare; ma oggi ho visto l'arrivo di qualcosa di nuovo quindi è durato un po' più del solito".
Se avesse dovuto essere sincero, Minos avrebbe ammesso di non avere capito nulla e continuò a fissarlo: non sembrava a disagio in sua presenza, solo...annoiato? Svagato?
"Cosa intendi dire per visto? Dubito Elise si sia palesata da lontano e..."ma lo spectre scrollò la testa e lo interruppe.
"No signore, è il mio potere: vedo cose e dico la verità. Di solito non piace a nessuno e quindi sto da solo; stamattina ho Visto l'arrivo di questa spectre e la stavo aspettando, ero solamente curioso ma sapevo che sarebbe arrivata".
Il Giudice rimase in silenzio, soppesando con lo sguardo quel Bruno e trovando molto curiose le sue parole.
"Vedi cose? E che cose?"
La surplice che lo spectre indossava sembrava anonima, ma vide chiaramente che entrambe le braccia e le gambe parevano avvolti da serpenti intrecciati tra loro. Conosceva poco e niente su Heka, un po' come su di lui.
"Il futuro. Anche il passato a volte se mi viene chiesto e ho avuto anche qualche sprazzo di cose successe nel presente: il mio potere è la divinazione, ma quando le persone lo scoprono e mi chiedono qualcosa, poi accade che non le trovino di loro gradimento e si arrabbino."
Per qualche motivo Minos sentì un lungo brivido lungo la schiena, ma si riscosse subito. Era scettico. Per fortuna poco prima Aiacos era tornato ai propri impegni altrove così non avrebbe assistito a quel breve momento di dubbio che l'aveva colto; sembravano normali parole ma c'era qualcosa che lo aveva messo a disagio e non sapeva che cosa fosse di preciso. Se quel giovane uomo era in grado sul serio di fare ciò che millantava, era molto più prezioso di quanto non sembrasse.
Costui ha però una fama oscura e di dubbia morale, può essere per via di ciò che vede?
Minos non lo conosceva di persona, almeno fino a quel momento, ma il suo era un nome che veniva pronunciato molto di rado: aveva irritato moltissimi spectre in quegli anni e nessuno lo voleva avere vicino, così aveva sentito dire lui. Era per le visioni?
"Hai stuzzicato la mia curiosità, voglio proprio mettere alla prova i tuoi poteri. Dimmi qualcosa che solo io conosco riguardo al mio passato".
Minos in realtà non credeva granchè a quelle frasi, quanti spectre millantavano di possedere poteri migliori degli altri o più arcani, lui non sarebbe stato il primo; era più propenso a credere si trattasse solo di vanteria, anche se c'era qualcosa in quella figura dall'aria solitaria che lo aveva attirato. Bruno sospirò come se in qualche modo se lo fosse aspettato.
"Va bene. Ricordate però che la verità ha sempre il costo più alto possibile, anche per un Giudice. Persino per un Dio... "
Minos non capì cosa volesse dirgli con quelle parole, ma non ebbe modo di riflettere perchè gli prese le mani e per qualche attimo Minos ebbe l'impressione di essere stritolato da due enormi serpenti. Si rese però conto che si trattava di una mera illusione, anche se era parsa così veritiera; non ritrasse le mani osservando lo spectre che, così  concentrato, pareva avvolto da un'aura davvero minacciosa color verde scuro. Aveva chiuso gli occhi e quando li riaprì, Minos avrebbe voluto ordinargli di richiuderli: perchè in quelle iridi aveva l'impressione di poter vedere sè stesso.
"Ah ecco, questo è cio che cercavo. E' la vostra scuola, vero? Se non ho sbagliato, avete undici anni qui..."
Minos si ritrovò a osservare una figura apparsa proprio vicino a lui, seduto su una panchina che sarebbe stata colpita da dei raggi solari se non fosse stata protetta da alcuni alberi che garantivano l'ombra. Un bambino stava leggendo qualcosa, un libro scolastico ed era quella la figura che aveva attirato la sua attenzione: il Giudice abbassò lo sguardo e si sentì improvvisamente strano.
Quel bambino già abbastanza alto per la sua età, l'espressione fintamente concentrata su quel libro che parlava di storia e che sedeva lì da solo era sicuramente lui. Non si poteva sbagliare, anche se era meno massiccio di come era ora e aveva i capelli molto corti per via delle regole rigide della scuola; Minos si guardò per un momento attorno, riconoscendo l'antica scuola cattedrale che aveva frequentato alcuni anni, a Oslo. Non ci pensava da... da moltissimo tempo, e anche se  credeva di averla dimenticata, eccola lì. Stava quasi per dire a quel sè stesso qualcosa, magari anche un rimprovero per come se ne stava lì, quando questi chiuse di scatto il libro e si alzò di corsa, raggiungendo un gruppetto di amici che lo avevano chiamato per giocare assieme. Probabilmente a basket, non aveva mai praticato tanti sport da piccolo e quello era l'unico di gruppo che bene o male sopportava.
Gli sfuggì involontariamente un sorriso, ma la scena si interruppe: senza che se ne fosse reso conto, lo spectre aveva interrotto quel contatto e Minos avrebbe anche voluto rimproverarlo e di farsi gli affari suoi. Aveva avuto la strana e curiosa impressione che quel bambino lo avesse visto durante quella visione e non era sicuro di cosa ciò volesse dire.


***


"Ancora! Non hai finito, l'esercizio è ancora lungo!"
Elise digrignò i denti, maledicendo tutti, includendo sè stessa, il suo diabolico maestro che l'aveva messa in quella situazione e anche quello sciocco di Byaku che le stava urlando ordini, in una pallida imitazione di Minos. Non sapeva come o perchè ma dopo quei due brevi giorni all'interno dell'Ade, era stata spedita lì proprio da Minos il quale - così aveva detto - aveva da fare e aveva affidato temporaneamente il suo addestramento al suo vice. Il Negromante poteva pure essere un bel giovane, non le mancavano gli occhi per apprezzarlo dopotutto, ed erano anche andati subito d'accordo ma non era per nulla gradevole se investito di autorità; erano tre giorni che Elise faceva forza su sè stessa per non insultarlo apertamente.
Non avrei mai pensato di dirlo ma si sente la mancanza di quell'essere diabolico.
Si rimise in quella ridicola posizione a testa in giù cercando di mantenersi in equilibrio sulle mani e facendo affidamento sul cosmo: le girava la testa ma aveva imparato con Minos che non era il caso di lamentarsi e non voleva dare modo al suo supplente di sfogarsi su di lei. Sotto l'apparenza così normale, Elise aveva scoperto quanto quello spectre fosse galvanizzato all'idea di avere qualcuno da comandare e non disdegnava nemmeno la forza dato che più volte l'aveva colpita con un bastone, neanche fosse il suo cane. Non che lei se lo fosse lasciato fare impunemente, riuscendo sempre a reagire, però era ugualmente fastidioso; era abbastanza ironico per lei riconoscere che se non altro il Giudice del Grifone era meno incline a ferirla ogni volta che sbagliava o percepiva il dolore. Certo, non disdegnava di farlo, ma non in modo così frequente.
Stava già pensando a come rendergli sgradevole la serata, magari con qualche dispetto sul cibo, quando fu di nuovo lui a parlare e ponendo fine a quello stupido esercizio.
"Mi allontano alcune ore, non voglio essere costretto a cercarti dappertutto o il maestro lo saprà!"
La ragazza sbuffò senza rispondergli: dubitava fortemente che Minos avrebbe manifestato sorpresa qualora lei decidesse di allontanarsi e fare impazzire Byaku anzi, era quasi certa che si attendesse un resoconto molto lungo su tutte le sue trasgressioni. Che il Negromante non ci fosse per un po' almeno le consentiva di respirare senza essere controllata, e nonostante fosse notte inoltrata poteva anche fare un giro della spiaggia. Quella era la prima volta che vedeva Atene e se non fosse stata costretta a sopportare quello spectre, era sicura che l'avrebbe trovata molto piacevole.
Il sole stava per fare capolino ed Elise si trovava in un angolo più in alto delle scogliere quando percepì distintamente passi umani poco lontani da lei; seduta su quella roccia contemplava l'altezza e lo splendore dell'acqua cristallina che si trovava circa a un centinaio di metri più in basso. Sentì un formicolio ai piedi e si voltò di scatto, pronta a lamentarsi con chi era venuto a disturbarla: si aspettava Byaku pronto a fare finta di avere l'autorità di Minos e trovò invece quella che pareva essere una donna.
"Perchè hai una maschera sulla faccia?"
Era la prima cosa che aveva notato Elise, ancor prima dei lunghi e ondulati capelli turchini e dell'abbigliamento: era un'armatura, quella? Pareva brillare di luce propria, una luce molto chiara dato che era argentea come colore. Per lei abituata a vedere soprattutto quella indossata da Minos, era una novità assoluta: pareva molto più piccola e anche più banale. Essere così chiara le ricordava la luce purpurea che circondava la surplice del Grifone in particolar modo, quasi a renderla viva.
"La domanda giusta è perchè tu non ce l'hai, ma forse non sei una Saint. Sento puzza di morte attorno a te, sei una dei demoni avernali?"
Elise si chiese per quale motivo dovesse portare una maschera sulla faccia e non le sembrava di ricordare che Minos gliene avesse mai parlato; non le era sfuggita l'allusione ai Saint però e capì che era nei guai. Lei era la prima che incontrava ed era alquanto bizzarra.
"Non sono affari tuoi e non sto facendo nulla di male, guardo il mare. Non mi dirai che sei venuta fin qua solo perchè osservo l'acqua!"
La ragazza decise di non rispondere, dopotutto non erano affari suoi chi lei fosse; temeva solamente che si volesse scontrare con lei, soprattutto ora che non c'era quello stupido di Byaku. Dopotutto erano lì per colpa sua e dubitava fortemente che Minos sarebbe stato felice di sapere che l'aveva deliberatamente lasciata lì nei guai andando chissà dove.
Un'ombra oscurò il pallido sole di Grecia e Elise si ritrovò proprio Minos alle sue spalle, le enormi ali dell'armatura parzialmente richiuse contro di lei come se fossero una protezione.
"Nonostante tu abbia cambiato il colore dei capelli, ti ho riconosciuta subito. Purtroppo".
Si tolse persino l'elmo, una cosa che la ragazza non gli aveva mai visto fare almeno in una situazione come quella.
"Ci sono io, Elise, non cadrai di sotto".
Lei, che non ci aveva neppure fatto caso, si rese conto che entrambi si trovavano sullo strapiombo della roccia e represse un brivido, anche se ora appoggiata contro di lui pareva difficile credere di poter sul serio precipitare e si sentì meglio.
Ma fu la reazione della Saint a lasciare perplessa Elise, che tutto si aspettava tranne che facesse addirittura un passo indietro, incredula.
"Tu...ma tu sei morto!"
A Elise sarebbe tanto piaciuto dire che Minos secondo lei era troppo crudele persino per morire, ma non per insultarlo, solo per vedere che cosa le avrebbe detto. Tuttavia riuscì a trattenersi; osservò la reazione di lui e le parve che avesse un'espressione tesa, infastidita sul volto.
"La prossima volta assicurati di cercare i resti di un corpo quando tenti di uccidere qualcuno, mia cara... Ora scusami ma io e Elise abbiamo un appuntamento altrove. Quanto a te... Goditi il tuo salto nel baratro."
Elise non ebbe alcun bisogno di stringersi al braccio di Minos, fu lui stesso a imprimere più decisione nella stretta poco prima che la roccia esplodesse sotto i loro piedi e l'urlo poco eroico della Saint le riempisse le orecchie.




Note:


Ho un po' saltato la descrizione della piccola lotta tra Elise e il simpatico Valentine perchè non era fondamentale ai fini della storia, solo per fare vedere che c'è qualche miglioramento.
Evil Minos. Non si è mica intenerito se offendi i suoi due compari :P ci tengo comunque a dire che a livello gerarchico, Elise sarebbe una scema a inimicarsi uno dei tre. Cioè già lo fa con Minos che essendo però il suo mentore(sadico XD) le consente almeno sulla carta  di non ritenerlo irraggiungibile o a livello di addestramento non imparerebbe nulla, ma con due no. E se frequentasse di più l'Oltretomba lo avrebbe imparato molto prima, ma sta quasi in isolamento e secondo me è credibile che non sia molto cauta. Ora l'ha imparato però :P

Bruno. Palesemente preso a piene mani da Bruno Madrigal di Encanto... in realtà avevo già un personaggio simile ma ho smaniato un po' per inserire uno come lui, lo trovo anche più simpatico. Inoltre era donna all'inizio e mi sa che Elise l'avrebbe presa a pugni in faccia o.O comunque spero vi piaccia come inizio, comparirà di nuovo.
L'accenno alla scuola frequentata Minos è la nota scuola cattedrale che si trova a Oslo, molto rinomata e di stampo medievale. Sono molto rigidi(ho chiesto anche ad alcuni amici norvegesi, giusto per avere qualche indizio);  ho quindi rispettato le informazioni originali che danno Minos norvegese, anzi presto ci torniamo in Norvegia per la sua gioia
io non sono affatto felice nd Minos irritato
zitto u.u
comunque non ce lo vedo senza i suoi swishosissimi capelli lunghi :( però ci sta, era un adolescente, mica può essersi tenuto la stessa pettinatura tutta la vita.

Elise spedita dal supplente Byaku perchè Minos ogni tanto deve pure lavorare in ade :P e lei che lo trova fastidioso, ovviamente. E sente pure la mancanza del maestro XD(già ben avviata sulla strada giusta come vedete)
e come supplente non è nemmeno il massimo dato che la porta in grecia
io lo ammazzo, in tutti i posti proprio in grecia doveva andare nd Minos
si tranquillo ma lascia qualche pezzo che ti serve :D

Chi è la Saint dai capelli turchini apparsa sul finale?
Secondo me già lo avete intuito ma non dico niente, naturalmente comparirà di nuovo.
Ci vediamo presto con l'aggiornamento :D


FantasyAnimeManga96
eh eh sono sicura di averti sorpresa e mi ha fatto molto piacere leggere il tuo commento. Ebbene si il vecchio Minos tornato più pimpante che mai e con qualche capello bianco in più dopo dieci anni. Ah giusto, li ha già chiari, quindi... bene spero ti possa piacere anche  questo e se puoi, fammi sapere!


stardust94
e invece qui il mio è simpatico, Aiacos :P almeno spero, comunque ha anche le altre qualità che hai elencato :D
ghiaccio no, ma ahimè in effetti non ho rilasciato dei dettagli chiari per i poteri, si scopriranno presto
bene se vuoi farmi sapere cosa ne pensi ti ringrazio :D
   
 
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