Butter

Hotter, sweeter, cooler, butter!

Butter, BTS

Lo sfrigolio della padella riempiva la cucina. Hinata era concentrata al massimo, quella colazione era molto importante per lei. Aveva sentito dire che una buona moglie doveva essere anche brava in cucina e lei si riteneva abbastanza brava, ma era la prima volta che cucinava per suo marito... nella loro cucina della loro casa da sposini.
Il burro sciolto aveva ricoperto la superficie della padella, con un mestolo arancione prese la pastella e la depositò accuratamente al centro. Il composto si dispose in maniera perfetta ed Hinata sorrise compiaciuta: eppure le avevano detto che il primo pancake viene sempre male.
Infatti così fu e, con un lamento di sconforto, Hinata prese il pancake mezzo bruciato e lo mise da parte, ma senza perdere tempo riprovò con lo stesso procedimento.
Sentì allora dei passi, doveva essere suo marito che scendeva le scale. Ma era troppo impegnata e concentrata sulla riuscita del secondo pancake per distogliere lo sguardo. Naruto arrivò in cucina con il busto scoperto e solo un paio di pantaloncini azzurri a coprirlo.
Cercava la moglie e, quando la trovò, sorrise ancora di più: adorava l’espressione di massima concentrazione che era dipinta sul volto di lei. La abbracciò da dietro quando vide che aveva finito di versare la pastella nella padella e le sussurrò all’orecchio: “Buongiorno.”
Le baciò dolcemente una guancia, inspirando il profumo dal collo di lei: “Cosa stai preparando? Mi sono sentito solo nel letto… mi aspettavo di trovarti accanto a me. Magari… avremmo potuto riprendere a… farci le coccole.”
Quella allusione alla notte precedente fece sobbalzare e arrossire Hinata che, nonostante fosse ormai una donna sposata, tendeva ancora ad imbarazzarsi per certe cose. E Naruto adorava questa cosa di lei, ogni tanto la stuzzicava solo per vederla arrossire. Perché Hinata arrossiva così solo per lui.
“Stavo facendo la colazione… ho pensato che avessi fame.” si giustificò lei, girando il pancake con una spatola. Naruto la strinse di più a sé, affondando il viso tra i capelli corvini di lei: “Hai ragione, ho fame… ma ho più fame di te. Sei sempre così dolce. Così morbida. Così calda… così eccitante.”
Le morsicchiò l’incavo del collo e un brivido la scosse, mentre sentiva le mani del marito cingerle i fianchi. “Sei come il burro, Hinata… e voglio mangiarti tutta.”
Il resto della pastella dei pancakes restò dentro la ciotola trasparente dove l’aveva lasciata Hinata.
Ed il burro in tavola si sciolse leggermente per il calore del sole.