Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: 20maggio2013    17/10/2022    2 recensioni
Nightbird, giovane cantante di grande successo. Ma di lui non si sa assolutamente nulla, la sua identità è segreta. Nessuno conosce il ragazzo dietro il cantante.
Blaine Anderson si è costruito questa doppia identità per poter realizzare il suo sogno di cantare, per evadere dalla realtà ma pur rimanendo un ragazzino qualunque, un semplice adolescente che va a scuola e vive una vita normale. Ma ultimamente Blaine ha perso di vista chi è veramente, dimenticando il vero motivo per cui fosse nato Nightbird. Sarà grazie alla punizione di suo fratello e alla nascita di nuovi rapporti che Blaine ricorderà perché gli piaceva essere soltanto Blaine.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'fearlessly and forever'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

7-A9-C21-D7-D2-E2-4-F8-B-B2-A5-4-CD7-E27-BD145

Era passato un altro giorno, era pausa pranzo quando Kurt entrò in mensa. Cercò il suo solito tavolo per andare a mangiare anche quella volta ma la sua attenzione fu attirata da altro. Blaine era seduto in disparte e non con il solito gruppo con cui era solito sedersi. Si morse il labbro mentre ripensava alle parole di Rachel della sera prima, ripensò anche al modo in cui Blaine si era chiuso dopo il suo commento acido. Forse non sarebbero più stati amici, ma gli doveva comunque delle scuse. Così prese un lungo respiro e lo raggiunse.
«Ehi.. posso?» chiese un po’ titubante, tornando a mordersi il labbro inferiore. Blaine chiuse di scatto il quaderno dove stava scrivendo e si tolse le cuffie che aveva alle orecchie. Guardò Kurt per qualche secondo, poi decise di accettare.
«Siedi pure» disse soltanto mentre spengeva il suo iPod e conservava tutto nella sua tracolla.
«Ecco io.. volevo scusarmi per ieri -disse tutto d’un fiato Kurt mentre Blaine lo osservava in silenzio.- Mi dispiace aver fatto quel commento senza sapere nulla» Blaine abbassò lo sguardo  sul suo piatto e si leccò le labbra.
«Infatti, non sai nulla» rispose poi tornando a guardarlo. Kurt annuì soltanto.
«Scusa ancora, non avevo il diritto di dire nulla» disse dopo diversi secondi di silenzio per poi alzarsi dal tavolo per andarsene.
«Sono stato picchiato alla mia vecchia scuola solo perché sono gay» sussurrò poi Blaine, senza sapere bene il motivo per cui si fosse aperto con Kurt. Non lo aveva mai raccontato a nessuno, neanche ai suoi amici di Los Angeles. Kurt gelò sul posto e deglutì, sentendosi sempre più in colpa per quello stupido commento.
«Mi.. mi dispiace Blaine, davvero -disse sinceramente e Blaine annuì, credendo alle sue parole, capendo che non erano dette solo per ma che Kurt lo capiva veramente- Io davvero non so cosa dire, come scusarmi per quello che ti ho detto ieri. È solo che..»
«Ti innervosisci quando qualcuno finge di sapere quello che hai passato o sminuisce la cosa -concluse Blaine al posto suo e Kurt annuì- Va bene, capisco perché tu abbia reagito così e apprezzo che ti sia scusato» aggiunse poi Blaine mostrandogli un sorriso. Un sorriso diverso da quelli che gli aveva rivolto il girono prima, un sorriso più sincero, un sorriso di chi lo capiva veramente.
«Era il minimo, volevo farlo sin da subito ma non ne ho avuto il coraggio»  
«Ora l’hai fatto. È questo quello che conta -disse ancora Blaine facendogli segno di risedersi. Kurt annuì e prese di nuovo posto difronte a lui.- Avevi problemi di bullismo a scuola?» chiese poi dopo qualche minuto di silenzio in cui avevano solo mangiato.
«Già.. spintoni e scritte sui muri, ma non mi hanno mai fatto veramente male. Però la situazione era diventata troppo pesante e sono andato via» Blaine annuì in un primo momento mentre mandava giù l’ultimo boccone del suo pranzo. 

«Come mai qui da solo? -domandò Kurt dopo qualche minuto di silenzio, seduto ancora al tavolo con Blaine che a quella domanda alzò lo sguardo confuso- Solitamente sei sempre seduto al tavolo con quelli del Glee» spiegò poi Kurt e le labbra di Blaine si aprirono in un sorrisetto divertito.
«Mi osservavi? -chiese poi e Kurt arrossì immediatamente rendendosi conto solo in quel momento di quello che aveva detto e di cosa significava. E poi Blaine rise divertito per la sua reazione, in parte compiaciuto che Kurt lo avesse osservato nei giorni precedenti- Nick e gli altri sono simpatici, ma a volte sono troppi impiccioni. Volvevo starmene un po’ per conto mio.» rispose poi stringendosi nelle spalle lasciando Kurt confuso, non sapendo bene come prendere quello che gli aveva detto. Blaine aveva detto che si era seduto in disparte per stare da solo, doveva per caso alzarsi e andare a sedersi da qualche altra parte? Lo stava disturbando?
«Puoi restare qui se è questo che ti stai chiedendo» disse poi Blaine risvegliandolo dai suoi pensieri e Kurt semplicemente annuì, riprendendo a mangiare in silenzio il suo pranzo. 

Kurt e Blaine erano rimasti seduti al tavolo per tutta l’ora di pranzo, avevano parlato del più e del meno. Più che altro delle lezioni, nulla di personale, ma si erano trovati bene in compagnia dell’altro. Per la prima volta da quando era tornato in Ohio, Blaine non aveva sentito la mancanza di Nightbird. Kurt non aveva fatto altro che ripensare a quel pranzo per tutto il resto della giornata, soprattutto una volta solo a casa dato che non aveva nulla da fare. Blaine gli sembrava un ragazzo molto riservato, ma anche alla mano e gentile e simpatico. Tutto quello che riusciva a pensare era che voleva conoscerlo di più, voleva sapere di più, perché era sicuro che Blaine avesse tanto da dare e che fosse una persona migliore di quella che sembrava. E poi solo in quel momento, mentre ripensava alla conversazione avuta realizzò che erano più simili di quanto credesse. Forse era così riservato a causa della sua esperienza alla vecchia scuola, infondo anche lui stesso si era chiuso ed era diventato più riservato dopo tutti quegli anni di bullismo. Si potevano capire e magari aiutarsi a vicenda. Il suo flusso di pensieri fu interrotto da una chiamata di Rachel, recuperò il telefono dalla tasca dei pantaloni e rispose alla chiamata.
«Allora? Hai parlato con Blaine? -domandò  senza neanche salutarlo. Kurt alzò gli occhi al cielo divertito, per niente stupito che Rachel si facesse gli affari suoi- Non alzare gli occhi al cielo e rispondimi» lo riprese Rachel che ormai lo conosceva fin troppo bene.
«Si, ci ho parlato e mi sono scusato, Rach» ridacchiò Kurt mentre si metteva seduto e iniziava di nuovo a pensare a Blaine.
«Credi che mi basti questo? Voglio tutti i dettagli Hummel -Kurt scosse la testa divertito per poi raccontarle la conversazione e di come si fosse trovato bene in compagnia sua- Quindi questo Blaine oltre ad essere bello, simpatico e misterioso è anche gay» commentò soltanto Rachel con tono malizioso.
«Non ho mai detto che è bello» ribatté Kurt, sorvolando ancora una volta sul fatto che Blaine fosse gay.
«Oh ma non ce n’è bisogno. È evidente che ti piaccia, lo hai osservato per due settimane senza trovare mai il coraggio di andargli a parlare e non fai altro che pensare a lui -disse ancora Rachel con tono che non ammetteva repliche- E non provare a negare perché ti conosco fin troppo bene Kurt -aggiunse e Kurt sbuffò sapendo che non avrebbe potuto averla vinta. Infondo era inutile negare l’interesse che provava per il ragazzo nuovo- E sono anche abbastanza sicura che anche tu piaccia a lui» aggiunse poi con tono malizioso.
«Non-» provò a ribattere ma Rachel lo interruppe subito.
«Oh avanti Kurt, possibile che tu sia così cieco? Ti ha detto di essere gay, ti ha invitato a prendere un caffè dopo che gli sei finito addosso, senza alcun motivo per farlo. Oggi si era seduto in disparte per stare da solo eppure non ha rifiutato la tua compagnia. Non dico che sia innamorato di te, ma hai sicuramente attirato la sua attenzione» gli fece notare Rachel e Kurt anche dopo aver chiuso la chiamata non riuscì più a pensare ad altro e non poteva fare a meno di chiedersi se la sua amica avesse ragione. Aveva realizzato solo in quel momento che Blaine era gay, ma il fatto che fosse gay non significava di certo che automaticamente provasse dell’interesse per lui. E allora perché il girono prima gli aveva offerto il caffè? Perché lo aveva fatto restare al tavolo dopo che gli aveva detto che non si era seduto con il solito gruppo perché voleva stare per conto suo?

«Blaine tesoro..- Pam Anderson entrò in camera del figlio senza bussare e quel gesto fece innervosire Blaine. Gli mancava la privacy che aveva a Los Angeles, suo fratello era un coinquilino molto migliore dei suoi genitori. Oltre ad essere presente, sapeva rispettare i suoi spazi rendendo così la convivenza tranquilla. Da quando era tornato a Westerville tutto quello era sparito. I suoi genitori non erano quasi mai in casa e quando lo erano non si preoccupavano di bussare prima di entrare in camera o in bagno, o di fare rumore se sapevano che lui stava dormendo- Dovresti andare a Lima. Ho ordinato un antico tappeto egiziano da mettere in salotto ed è appena arrivato in questo negozio che si trova solo a Lima. Solo che io ora ho un impegno, non è che potresti andare a prenderlo al posto mio?» domandò la donna con finto tono cordiale, ma Blaine sapeva che non era una richiesta ma un obbligo. Sapeva che se si fosse rifiutato avrebbe dovuto sentire la solita ramanzina per poi andare comunque a Lima per ritirare quel tappeto. Così non disse nulla, annuì soltanto e si fece dare il nome del negozio per poi uscire di casa.

Blaine aveva appena fatto in tempo a mettere il tappeto in auto che iniziò a piovere, o meglio a diluviare. Si affrettò ad entrare anche lui in auto cercando di bagnarsi il meno possibile, mise in moto l’auto pronto a tornare a casa ma l’auto non partì.
«Andiamo» borbottò contro l’auto mentre provava e riprovava a far partire la macchina, ma poi questa fece uno strano rumore e del fumo iniziò ad uscire dal cruscotto. Blaine sbuffò per poi cercare un ombrello o qualcosa con cui potesse ripararsi dalla pioggia. Trovò solo un cappello buttato sul sedile posteriore. Si allungò per prenderlo per poi scendere dall’auto e aprire il cruscotto per capire che problema ci fosse.

Kurt era in giro con Rachel quando iniziò a piovere, dopo la telefonata nel primo pomeriggio, si erano visti ed avevano trascorso il resto della giornata al centro commerciale.
«Ma quello è Blaine -mormorò confuso Kurt quando riconobbe il ragazzo scendere dall’auto e aprire il cruscotto.- Rachel ma sei impazzita?» domandò poi quando la sua amica frenò di colpo.
«Blaine? Quel Blaine? -domandò poi emozionata dopo aver accostato per poi guardare per strada e vedere un ragazzo di spalle.- Beh se è quel Blaine devo dire che ha un bel lato B» commentò maliziosamente e Kurt la colpì sul braccio.
«Cosa ci fa qui?» domandò più a se stesso Kurt mordendosi il labbro inferiore.
«Vai a vedere no? Sembra abbia problemi con l’auto» disse Rachel spingendolo fuori dall’auto, Kurt alzò gli occhi al cielo ma non obiettò. Recuperò un ombrello e poi raggiunse Blaine.
«Tutto bene?» domandò poi riparando Blaine dalla pioggia.
«Kurt? -domandò confuso di vederlo lì, ma accennando un sorriso quando vide che stava dividendo l’ombrello con lui- Che ci fai qui?» chiese poi, perché di certo non si sarebbe mai aspettato di vedere Kurt a Lima.
«Abito qui vicino, tu cosa fai qui? Problemi con l’auto?» domandò Kurt sporgendosi verso il motore dell’auto che faceva ancora uno strano rumore.
«È la vecchia auto di mio fratello e dubito che i miei l’abbiano fatta controllare in questi anni. Credo si debba cambiare il motore» sbuffò Blaine chiudendo il cruscotto per poi poggiarsi su di esso.
«Beh sei fortunato allora. Mio padre è il miglior meccanico dell’Ohio e sono sicuro che potrei farti avere qualche sconto -disse Kurt notando il nervosismo di Blaine e provando così a distrarlo. Poi sorrise soddisfatto quando lo sentì accennare una risata.- Forza, vieni con me. Andiamo da mio padre e appena smette di piovere torniamo a prendere l’auto» si offrì gentilmente Kurt e Blaine non gli seppe dire di no.
«Va bene, grazie» sorrise anche lui sentendo tutto il nervosismo scivolare via. Spense l’auto e dopo averla chiusa seguì Kurt verso la sua auto. Intanto Rachel non aveva fatto altro che osservare i due ragazzi emozionata e quasi urlò quando li vide tornare insieme.
«Ehi ciao, io sono Rachel, la migliore amica di Kurt» si presentò subito, non appena Blaine salì sui sedili posteriori.
«Ciao, sono Blaine» si presentò educatamente.
«Ci porti all’officina di mio padre?» intervenne Kurt, facendo capire così a Rachel di non fare domande inopportune. La ragazza si limitò ad annuire per poi partire verso le officine Hummel.
«Oddio adoro -esclamò Rachel quando riconobbe una delle canoni di Nightbird in radio, così alzò il volume e iniziò a cantare mentre Kurt alzava gli occhi al cielo, sperava soltanto di non spaventare Blaine che se ne stava seduto in silenzio.- A te piace Nightbird, Blaine?» domandò poi Rachel a canzone finita e Blaine quasi si affogò con la sua stessa saliva a quella domanda.
«Oh io.. ecco, credo che sia bravo sì» disse poi, rimanendo sul vago.
«Bravo? Solo bravo?» iniziò Rachel ma Kurt la fermò subito, sapeva bene quanto Rachel potesse parlare all’infinito di quel cantate.
«Rach non ha mica detto che fa schifo, poi non tutti possono stravedere per Nightbird» la interruppe lui e Rachel alzò gli occhi a cielo tornando a concentrarsi sulla guida.
«A te non piace Nightbird?» domandò invece Blaine improvvisamente curioso di sapere se Kurt fosse o meno un suo fan.
«Non nego che sia molto bravo e che abbia una bella voce -disse Kurt mentre Blaine sorrideva compiaciuto di quei complimenti, molto più di quando li sentiva da altre persone- Ma ecco non mi ritengo esattamente un suo fan» spiegò poi spengendo così il sorriso di Blaine.
«Siamo arrivati, mi fermerei ancora ma i miei papà mi aspettano. -intervenne Rachel impedendo così a Blaine di fare una nuova domanda- Ci vediamo domani Kurt, è stato un piacere conoscerti Blaine» disse poi salutando i ragazzi una volta che erano scesi dall’auto.

Dopo aver spiegato a Burt quale fosse il problema e aver deciso che sarebbero andati a prendere l’auto non appena avesse smesso di piovere, Kurt aveva portato Blaine a casa sua e gli aveva prestato qualcosa di asciutto da mettere dato che si era completamente bagnato sotto la pioggia. Per fortuna era riuscito a proteggere i suoi capelli, altrimenti a quest’ora si sarebbe trasformato in un cespuglio.
«Grazie per i vestiti» disse Blaine uscendo dal bagno e raggiungendo Kurt seduto sul divano di casa sua.
«Figurati -gli sorrise facendogli spazio sul divano- Come mai eri a Lima se sei di Westerville?» domandò poi curioso Kurt.
«Mia madre mi ha chiesto di prendere un tappeto da un negozio di qui -sbuffò Blaine stringendosi nelle spalle, Kurt annuì di nuovo- Come conosci Rachel?» chiese poi Blaine, in parte perché era curioso, in parte per fare conversazione. Ma presto furno interrotti dall'arrivo di una terza persona.
«Ehi Kurt! -Finn entrò in casa salutando il fratellastro- Ciao io sono Finn» si presentò poi a Blaine che ricambio il saluto e si presentò a sua volta.
«Siete fratelli?» domandò poi Blaine osservando attentamente i due ragazzi cercando di notare qualche somiglianza ma senza trovarla.
«Fratellastri. -disse subito Kurt- Mio padre e sua madre si sono sposati» spiegò mentre Finn annuiva.
«Io e Kurt ci siamo conosciuti al Glee della mia scuola e poi Kurt ha fatto in modo che i nostri genitori si conoscessero» sorrise Finn mentre Blaine annuiva per poi voltarsi di scatto verso Kurt.
«Eri nel Glee club della tua vecchia scuola?» domandò poi e Kurt annuì mentre guardava male suo fratello.
«Okay io vado, vi lascio soli. Ci si vede Blaine» si dileguò Finn dopo aver visto l’occhiata che gli aveva lanciato Kurt.
«Perché non ti sei unito ai Warblers allora?» chiese confuso Blaine mentre Kurt abbassava lo sguardo e si stringeva nelle spalle.
«Non saprei, forse un po’ per quel Sebastian»
«Oh ma Sebastian è innocuo in realtà. Dovresti provare ad entrare, posso parlare con Nick» disse poi Blaine, non sapendo perché stesse insistendo con quella cosa. Insomma cosa importava a lui se Kurt facesse parte del Glee club o meno?
«Ormai mancano pochi giorni alle regionali, non avrebbe senso» replicò Kurt scuotendo la testa, ma Blaine sembrava intenzionato a non mollare la presa.
«Puoi sempre fare i provini e unirti a loro dopo le regionali»
«Perché non ti unisci tu invece? Sei amico di tutto il gruppo e sei già sempre con loro» Chiese Kurt di rimandano lasciando per un attimo Blaine senza parole.
«Io.. io non canto» disse la prima cosa che gli venne in mente Blaine, infondo quella poteva essere un’ottima scusa per non entrare in un gruppo di canto coreografato.
«Ah.. -mormorò Kurt stupido. Non sapeva perché si aspettava che cantasse, infondo se era amico di metà Glee Club non significava che anche lui cantasse-  scusa, non so perché ma ho pensato che dato che suonavi il piano cantassi anche»
«Chi ti ha detto che suono il piano?» domando Blaine già pronto a negare, improvvisamente nervoso. Prima di tornare in Ohio era sempre riuscito a tenere separate le sue due vite, nessuno gli aveva mai fatto domande scomode a Los Angeles. Cooper l’aveva fatto tornare in Ohio per farlo allontanare da Nightbird, ma da quando era arrivato sembrava che fosse sempre più difficile tenere separate le sue due vite.
«Ti ho sentito suonare l’altro giorno.. sei davvero bravo» disse Kurt notando il cambiamento di umore di Blaine ma senza capirne il motivo.
«Beh anche se suono non significa che io canti. -disse poi Blaine cercando di essere il più tranquillo possibile- Ora devo andare» disse poi alzandosi dal divano.
«Blaine aspetta.. ho detto qualcosa di sbagliato?» chiese Kurt confuso, più cercava di capire Blaine più rimaneva confuso.
«No.. -disse subito Blaine voltandosi verso di lui per poi accennare un sorriso- Devo tornare a casa, è già tardi» Kurt annuì e si alzò anche lui dal divano.
«Fatti accompagnare, sei senza auto»
«Va bene, grazie» accettò Blaine per poi seguirlo fuori casa.

Ed eccomi qui con un nuovo capitolo..
Kurt va a chiedere scusa a Blaine che sembra aver capito il suo comportamento del giorno prima e oltre ad accettare le sue scuse si apre anche con lui lasicnadolo consufo. Sembra che inizino a costruire un rapporto di amicizia anche se alla fine del capitolo vediamo di nuovo Blaine chiudersi in se stesso. 
Rachel da brava impocciona vuole sapere tutto e spinge Kurt a raggiugnere Blaine quando lo incontrano per caso, ma non si accorge che in realtà Blaine è Nightbird, però fa a Blaine domande sul cantate e lui subito che chiede se Kurt è un suo fan rimendnoci male quando scopre che non è così..
comunuqe alla fine del capitolo riceve di nuovo domande scomode alle quali evita di rispondere andando via. Ma è senza macchina e Kurt lo deve accomangare a Westerville e il tragitto è un po' lungo.. non dico nulla, ci vediamo settimana prossima
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: 20maggio2013