#18
~
Routine ~
C’è
stato un tempo in cui voleva cambiare
il mondo – beh, ciascuno ha il suo passato. No? Ed era
davvero, davvero
convinto che un mondo ricco d’acqua sarebbe stato una
benedizione che agli
uomini non era stata concessa e che era suo dovere portare sulla terra.
Baggianate,
d’accordo; ma da ragazzo ci
credeva sul serio.
Oggi
Ivan crede in cose completamente
diverse. Crede in una colazione particolarmente abbondante e nel
lavoro, lavoro
duro che insudicia le mani (cosa che, lo deve ammettere, lo diverte
come un
bambino), nel pranzo e in altro lavoro. È noioso,
d’accordo, e abitudinario e
monotono: ma è la sua vita, adesso, la sua vita di uomo
adulto e concreto che
si sporca le mani e porta il pane a casa, e gli va bene
così. Non ha più spazio
per le illusioni, adesso. E crede anche nella sua casa, una casa solida
che lo
tiene al caldo, e gli piace tornarci, la sera, e sapere con certezza
che ci
sarà una cena in tavola ad aspettarlo, o eventualmente un
take-away da ritirare
lungo la strada del ritorno.
Dopo
cena, lui e Max rassettano la
cucina e poi guardano un po’ la tv, o lui gioca ai
videogiochi mentre Max legge
un libro barboso, e vanno a letto presto. Questo è il
momento della giornata
che preferisce: infilarsi tra le lenzuola fresche e distendere le gambe
stanche, mentre Max si rannicchia sotto le coperte durante qualsiasi
stagione,
e concedersi l’ultima mezz’ora di cellulare prima
di dormire. La sua cosa
preferita, e non ha alcuna vergogna a dirlo, è guardare
insieme video buffi di
cuccioli di Pokémon che fanno cose e, tendenzialmente,
cadono in modo adorabile.
Max si appoggia alla sua spalla mentre legge e ogni tanto, quando lo
sente
ridere più forte, alza lo sguardo sul video e ride anche lui.
Ivan
crede fermamente che questo sia il
miglior mondo possibile. Per questo non gli sembra più che
valga la pena
sforzarsi di cambiarlo.