Anime & Manga > Yuukoku no Moriarty/Moriarty the Patriot
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Autore: Europa91    20/10/2022    2 recensioni
Raccolta di storie per il #Writober 2022 indetto da fanwriter.it. Lista pumpNEON.
Dal primo capitolo:
“John, stanco di ascoltare i suoi vaneggiamenti, aveva iniziato con il fargli notare come il suo atteggiamento cambiasse di colpo quando Liam faceva la propria comparsa sulla scena, elencando ad una ad una, le prove a sostegno della propria tesi.
Ci sarebbero voluti solo molti mesi, casi di omicidio, la città semi distrutta dalle fiamme e una rocambolesca caduta dal London Bridge perchè Sherlock Holmes arrivasse ad ammettere che forse Watson aveva ragione.”

Tra presente e passato, l’evoluzione del rapporto tra William e Sherlock raccontata attraverso non solo i loro occhi ma anche di quelli che li circondano.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Albert James Moriarty, John Watson, Louis James Moriarty, Sherlock Holmes, William James Moriarty
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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20 - What’s your poison? 



 

Davanti all'austero portone che lo separava dall’ufficio di Mycroft Holmes, Albert si appuntò mentalmente di stringere la mano di Sherlock durante il loro prossimo incontro, anche se sapeva bene che un grazie non sarebbe mai stato sufficiente. All’inizio, la sua opinione verso il minore degli Holmes non era molto lusinghiera. Dal suo punto di vista, Sherlock rappresentava una pericolosa incognita nel piano di suo fratello. Nonostante le costanti rassicurazioni di William, il maggiore dei Moriarty, aveva sempre diffidato del consulente detective, vedendolo come una minaccia. Conoscendo meglio Mycroft, l’opinione di Albert nei confronti di Sherlock non era mutata anzi, se possibile addirittura peggiorata. 

“Sherly sotto certi aspetti è immaturo e ingenuo come un bambino. Stento a credere che dopo tutto questo tempo non abbia ancora scoperto la vera identità di William”

Si ricordò di una conversazione avvenuta proprio in quello stesso studio, qualche mese prima della soluzione finale. Albert si stava rivestendo, dopo l’ennesima sessione di sesso improvvisata. 

Un attimo prima, il giovane conte Moriarty stava consultando degli importanti documenti riguardo alla compagnia delle indie, quello dopo, era schiacciato contro una scrivania del sedicesimo secolo con il rappresentante del governo inglese sopra di sé. Non sapeva nemmeno lui come ci fosse finito in una simile situazione. Albert e Mycroft si attraevano e respingevano con la medesima forza e intensità di due magneti. Era più facile abbandonarsi ai propri istinti che cercare di trovare una soluzione razionale all’enigma che li coinvolgeva.

“Penso che Sherlock non sia così intelligente” era stato il solo commento del giovane conte, mentre si abbottonava distrattamente la camicia e lanciava l’ennesima occhiata al proprio compagno;

“Stai forse insinuando che tuo fratello sia più intelligente del mio?” Albert aveva sorriso in segno di sfida, umettandosi le labbra 

“Non sto insinuando nulla my Lord, mi sembra scontato. Sherlock si sta limitando ad essere l’ennesima pedina nelle mani di Will, e questo è un dato di fatto”

“Sei davvero un pò troppo insolente” lo ammonì avvicinandosi 

“Credevo ti piacesse il fatto che io sappia tenerti testa” la linea delle labbra di Mycroft si curvò in un accenno di sorriso anche se spaventosamente simile al ghigno di un predatore. Senza alcun preavviso, afferrò Albert per la nuca coinvolgendolo in un bacio voglioso che lasciò entrambi senza fiato.

“Perchè le dispute tra di noi devono sempre andare a finire in questo modo?” domandò con fare retorico il più giovane tornando con urgenza a spogliarsi. Mycroft preferì rispondere con l’ennesimo bacio, assecondando ogni suo movimento.

Erano passati tre anni da quel giorno e Albert fremeva d’impazienza. Non vedeva l’ora di rivedere Mycroft. Si erano scritti centinaia di lettere ma mai come in quel momento sentiva l’esigenza di abbracciare il maggiore dei fratelli Holmes. Per il proprio orgoglio, Albert aveva finito con l’allontanarsi anche da lui rifiutando categoricamente ogni sua visita o approccio. Dopo i primi mesi, Mycroft si era arreso di fronte a tanta testardaggine, accettando quel esilio ma iniziando un rapporto epistolare con l’ormai ex conte Moriarty.

“Ti vedo un pò sciupato” erano bastate quelle poche parole a far sentire Albert profondamente in colpa. 

Aveva pensato solo a se stesso, mettendo il proprio orgoglio sopra ad ogni cosa, anche alla relazione con Mycroft. Entrambi sapevano di come quel rapporto fosse destinato a non avere un futuro. Albert aveva già una fidanzata e un esercito di giovani dame adoranti che pendevano dalle sue labbra. Mycroft avrebbe dovuto portare avanti il nome degli Holmes. 

“Tu mi hai dato un filo di luce”

Albert non era riuscito a trattenersi. Voleva che Mycroft sapesse quanto i suoi messaggi fossero stati importanti, quanto gli fosse mancato. 

Il Direttore era rimasto al gioco fino al momento in cui non gli aveva mostrato l’invito di William. Solo allora si era deciso ad afferrare il braccio di Albert per coinvolgerlo in un bacio bramato da entrambi.

“Ce ne avete messo di tempo Mr Holmes” lo sfidò 

“Per una volta avreste potuto fare voi il primo passo my Lord” solo dopo aver incrociato lo sguardo di Albert, si accorse di aver fatto una gaffe;

“Scusami, non ricordavo”

“È stata una mia decisione quella di rinunciare al titolo nobiliare. L’ho fatto per espiare le mie colpe”

“Rivedere William è servito ad alleggerire la tua coscienza?”

“Non del tutto, ma ricevere il suo perdono è più di quanto sperassi. Tu sapevi che erano ancora vivi? Sherlock ti aveva forse detto qualcosa?”

“Come te ne ero all’oscuro. Sembra che i nostri fratelli minori abbiano fatto la loro scelta. Questo pranzo è forse per annunciare un fidanzamento?” Albert scoppiò a ridere all’idea;

“No, temo sia solo per il loro ritorno” Mycroft ne sembrò deluso

“Peccato, sarebbe stato divertente” fece una pausa,

“Albert”

“Si?”

“Se mai dovessi rifare una cosa simile o scappare di nuovo, sappi che abbatterò la Torre di Londra o l’intera città”

“Non ho intenzione di andare da nessuna parte, se non nel tuo letto” confessò ad una spanna dalle sue labbra.

Mycroft si trovò a deglutire chiedendosi come avesse fatto quel ragazzino a fargli perdere completamente il senno. 

Di fronte a due iridi color smeraldo cariche di lussuria il maggiore degli Holmes comprese la vera natura di quel veleno al quale ormai si era assuefatto. 

Insieme ad un’altra pericolosa verità; non ne avrebbe mai avuto abbastanza. 

  
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