Libri > Notre Dame de Paris
Segui la storia  |       
Autore: gt26    22/10/2022    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Esmeralda, in punto di morte, avesse scelto di scappare con Frollo?
Me lo sono sempre chiesta. :)
Questo è come me lo sono immaginata.
Liberamente ispirato alla storia di Victor Hugo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fleur-de-Ly, La Esmeralda, Phœbus de Châteaupers, Quasimodo
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Al suo risveglio, Esmeralda trovò un paniere sopra la scrivania. C'era un biglietto. Non lo lesse. 

Aprì la cesta e trovò cibo. 

Nella stanza entrò Quasimodo, il campanaro. Era gobbo, deforme, coi suoi capelli rossi ispidi in testa.

Si conoscevano già; lui era stato incoronato papa dei folli, e lei lo aveva salvato alla ruota. Le aveva dato da bere. Da quel momento era sua amica.

Le sorrise. 

"Questa cesta te l'ha portata il padrone, questa mattina."

"Il padrone? Frollo? È così che lo chiami?"

"Non è cattivo. Mi ha salvato quando ero un bambino. Nessuno mi voleva, a causa della mia... - si interruppe – condizione."

"E ti ha portato qui? In una chiesa? Che vita!"

"Non è brutto sai? Ci sono le campane, i gargoyle, e vedi tutta la città dall'alto. Tutte le mattine passa a trovarmi, mi porta del cibo e chiacchieriamo un po'. Non è cattivo. È solo duro con le persone...e questo lo fa sembrare malvagio."

Le parole di Quasimodo l'avevano rincuorata. Prese il biglietto che aveva scartato. 

"Sai cosa c'è scritto? Io non so leggere."

"Nel caso avessi fame. Claude."

"Grazie."

"Se vuoi, posso chiedere al padrone di insegnartelo. È bravo, sai. L'ha fatto con me. Mi ha insegnato a leggere, scrivere e far di conto."

"Non so se..."

"Hai ancora paura, vero?"

Lei si zittì. Aveva paura.

"Non ti preoccupare, ci parlo io."

A sera Frollo ritornò a trovare la zingara. Aveva qualcosa di diverso. Pareva più gentile. 

Fu lei, con sua sorpresa, a rompere il silenzio. 

"Grazie per il cibo."

"Non c'è di che." 

Si zittirono. Poi lui disse:

"Quasimodo mi ha detto che non sai leggere."

"È vero; non ho mai imparato."

"Ho portato questo. Ti potrà aiutare." 

Era un libro per bambini con le lettere dell'alfabeto e alcune frasi semplici. Claude lo aprì. 

"Era mio, di quando ero piccolo."

Iniziò così una serie di lezioni, e ad Esmeralda piaceva, a dirla tutta, leggere quelle sillabe e dar loro un suono, un senso. Era grata all'arcidiacono per il tempo che le stava dedicando.

Una volta finita una sessione di due ore, Frollo si alzò, uscì dalla stanza e lasciò Esmeralda sola.

Lei accese una candela e si addormentò, lasciando che il rumore della notte la cullasse. 

Frollo ritornò dopo qualche ora. Stava appoggiato sullo stipite della porta, e vedeva quella ragazzina dimenarsi nel sonno. Incubi? Sembrava di sì. 

Si sedette alla scrivania, aprì un vecchio tomo di alchimia, sua grande passione, e si tuffò in quel mondo che aveva imparato ad amare. Non si rese conto della morsa di Morfeo che lo raggiunse, si addormentò con il naso sui libri.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Notre Dame de Paris / Vai alla pagina dell'autore: gt26