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Autore: gt26    22/10/2022    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Esmeralda, in punto di morte, avesse scelto di scappare con Frollo?
Me lo sono sempre chiesta. :)
Questo è come me lo sono immaginata.
Liberamente ispirato alla storia di Victor Hugo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fleur-de-Ly, La Esmeralda, Phœbus de Châteaupers, Quasimodo
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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"Claude?"

"Sì?"

"Vorresti dormire con me?"

Ammutolì. Non se lo spiegava, tutto quell'affetto improvviso. La guardò interrogativo. 

Il Claude di qualche mese prima avrebbe accettato senza esitare, avrebbe ceduto subito a quella richiesta. Sentì un brivido percorrergli la schiena: era qualcosa che bramava da sempre, ma ora che il momento era arrivato non se la sentiva – gli pareva fosse troppo presto.

"Intendo dormire e basta." Lo rincalzò lei.

Lui non diede risposta – era come paralizzato – aveva paura che gli impulsi prendessero il sopravvento. E se non si fosse controllato? Non voleva perdere la fiducia di lei, ma allo stesso tempo aveva voglia di sentire il suo calore – il suo odore da gitana.

Nell'indecisione, stette lì a fissarla.

"Qualche sera fa...so che hai dormito qui, sulla sedia. Ti ho sentito, nel sonno. Parlavi, non ho capito bene che dicevi ma era decisamente un incubo, quello."

Colpito. E affondato. La sua perspicacia di bambina lo stupiva ogni giorno di più.

"Non ti devi preoccupare; anche a me capita, di fare brutti sogni...in questo periodo spesso, a dir la verità. Phoebus, in particolare."

Quel nome. Guardò i suoi occhi neri. E riconobbe che, forse, quell'uomo non era più il tanto agognato sole dei primi giorni. Non era più l'eroico salvatore.

"Capisco come ti senti. Pensavo che magari, in due, riusciremo a sconfiggere la notte."

Non rispose. Ma cedette. 

Si disse che se non l'avrebbe fatto ora non sarebbe successo mai più, e che con lei anche le tenebre potevano trasformarsi in luce. 

Se Phoebus era il sole, lei era la luna. 

Gli fece spazio sul letto, decisamente troppo piccolo per starci in due. Ci stringeremo, pensò. Una parte di lei era curiosa di scoprire che corpo c'era sotto la tonaca. Si vergognò di quei pensieri, li ricacciò via quando sentì che l'arcidiacono faceva di tutto per evitare di sfiorarla, anche se impossibile, in uno spazio come quello. Sentì il suo petto contro la schiena, era vigoroso, nonostante l'età avanzata, e la pervase anche l'odore, un odore di incenso, di prete e di uomo.

Quella notte Esmeralda non sognò Phoebus, e Claude non sognò il suo dio che lo giudicava.

Dormirono, dormirono soltanto, abbracciati. 

Lasciarono la porta aperta, e Quasimodo, quella notte, che era sceso dalla sua stanza per vedere le stelle, si fermò un attimo a guardarli. 

Pensò che dovesse essere così che gli uomini si giurassero amore eterno per la vita.


 
   
 
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