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Autore: Francyzago77    23/10/2022    6 recensioni
Amicizia, amore, famiglia, sfide, passione. E un pallone.
Quanto basta per raccontare una storia semplice ...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Kojiro Hyuga/Mark, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salirono velocemente su per le scale, Ted rincorreva Nat, avevano litigato e Matt cercava di capire cosa fosse successo. Erano in tre ma sembrava fossero in trenta.

Trovarono Mark che stava uscendo dalla camera della mamma, nel chiudere la porta intimò ai suoi fratelli:

-Basta con tutto questo chiasso! E non andate in bagno, c’è Chris ora. 

-Stavamo andando nella mia stanza – disse Nat ridendo – Ted deve fare alcuni compiti di matematica, devo dargli il libro.

-Non ti farò proprio niente! – esclamò il ragazzino non volendo sottostare al precedente ricatto propostogli dalla sorella.

-Devo dire tutto a Mark? – lo provocò Nat sotto lo sguardo incuriosito del piccolo Matt che non aveva compreso bene il motivo della lite.

-Ora non m’interessa – fu Mark stesso ad interrompere la discussione – devo invece dirvi che ci sarà una nuova sistemazione nelle stanze. Chris dormirà qui, io e lei prenderemo la camera della mamma.

-La camera della mamma? – ripetè Nat sbalordita, seguita da Matt che domandò immediatamente:

-Ed io dove andrò a dormire? 

Divideva infatti il letto con la madre.

-Non verrai in camera con me! – esclamò Ted allibito, tutto voleva tranne che ritrovarsi tra i piedi il fratello minore.

-La mamma – tentò di spiegare Mark – cercherà di trovare la migliore sistemazione. So benissimo che non c’è molto spazio ma Chris ha bisogno di un posto dove stare.

-Perché non ce l’ha una casa? – chiese Nat con una punta di sdegno.

-Non fare troppe domande! – la zittì subito Mark con tono severo.

Per un attimo ci fu silenzio poi Ted aggiunse:

-Ma è solo per questa notte?

Mark scosse la testa.

-Non lo so per quanto – rispose – ma vi chiedo di essere comprensivi,  di non fare troppa confusione e domattina di lasciare libero il bagno.

-E’ Nat quella che sta le ore in bagno! – gridò Matt facendo innervosire ancor di più la sorella.

-Quindi – replicò la ragazzina – non solo dovrei rinunciare alla mia stanza ma devo anche sbrigarmi in bagno? Ma io vado a protestare dalla mamma!

-Vengo con te! – affermò Ted seguito da Matt che era preoccupato perché non aveva ben capito dove avrebbe dormito.

-Grazie! – sentenziò Mark con sarcasmo osservandoli che scendevano in fila tutti e tre impettiti e ben intenzionati a far sentire le loro ragioni. 

-I miei compagni di squadra – pensò – mi considerano e mi rispettano molto più dei miei fratelli!

Li sentiva ancora protestare, sorrise. Sapeva che gli volevano un mondo di bene. E poi aveva fiducia nella mamma, lei avrebbe certamente risolto la questione.



 

Travolsero la mamma entrando in cucina con un impeto pari a un vento di burrasca.

-Ci spieghi perché hai permesso tutto questo? – Nat fu subito decisa e sicura – Ho faticato anni per ottenere una stanza solo per me e ora arriva quella e cambia ogni cosa!

-Io con Matt non ci dormo! – aggiunse Ted sovrapponendosi alla voce della sorella.

-E io non voglio starci in camera con te – gli gridò addosso il piccolo – io voglio dormire con la mamma, come sempre!

La donna sospirando si avvicinò di più a loro dicendo:

-Si tratta di una sistemazione provvisoria, sono consapevole non ci sia posto per tutti, staremo più stretti ma è un sacrificio che possiamo fare. 

-Mark non ci ha detto per quanto tempo – specificò Ted.

-Ci ha detto solo che dobbiamo lasciar libero il bagno – piagnucolò Matt facendo sorridere la mamma.

-Tutto questo – affermò Nat stizzita – per agevolare la principessa!

-Non usare quel tono quando parli di Chris – la rimproverò subito Ted.

-E’ per colpa sua – replicò la ragazzina – che non avremo più i nostri spazi.

-Basta! – fu categorica la mamma imponendosi – Ho deciso così e farete come dico io. Non voglio sentire più le vostre lamentele.

I tre non fiatarono, rimasero in silenzio guardandosi l’uno con l’altro, sapevano che la mamma era buona e comprensiva, pronta all’ascolto ma quando prendeva una decisione andava rispettata. 

-Nat, cerca di calmarti – ora il tono  della donna era più amorevole ma comunque fermo – e non farti uscire dalla bocca certe considerazioni. So perfettamente quanto tieni alla tua cameretta, io stessa ho voluto che tu avessi una stanza tutta per te, ma ora non è possibile e ti prego di assecondare le mie scelte. Ted, non sarà la fine del mondo dormire col tuo fratellino. E per te Matt può essere l’occasione buona per staccarti un po’ da me e, finalmente, anche alzarti prima la mattina per andare a scuola. 

Nessuno di loro era molto convinto eppure non osarono contraddire la mamma.

-Ho pensato – proseguì pacatamente la donna – che io posso spostarmi nella stanza di Nat, è piccola ma ci stringeremo. E Matt può andare nella camera di Ted, al posto di Mark. Mi sembra la soluzione più ovvia.

Allora Nat e Ted si diedero un’occhiata poi la ragazzina si fece coraggio e chiese:

-Mamma, ubbidiremo alle tue direttive, come sempre, però una domanda devo fartela. Perché fai dormire insieme Mark e Chris? Non sono mica sposati!

La donna avrebbe potuto rispondere che anche quella era una sua decisone e non andava discussa ma, dopo un leggero imbarazzo iniziale, preferì specificare e raccontare ai suoi ragazzi cosa stava accadendo.

-Vedete – esordì con non poco impaccio – tra qualche tempo, non subito perché dovranno passare alcuni mesi, Mark e Chris avranno un bambino.

-Un bambino? – la interruppe immediatamente Nat seguita da Ted che ripeté  esattamente le due identiche parole.

La mamma annuì col capo andando poi a fare una carezza sulla testa di Matt che guardava tutti con i suoi grandi occhi neri spalancati.

-Quindi – ora fu Ted a parlare – diventeremo zii?

-Eh già – gli sorrise la donna osservando ora anche Nat che aveva improvvisamente cambiato espressione.

-Diventerò zia! – esclamò la ragazzina con aria sognante – Nessuna nella mia classe è zia.

E pregustava un primato allettante per far morire d’invidia alcune delle sue compagne di scuola.

-Non sarò più il piccolo della famiglia – rise Matt che rivolto a Ted specificò – non potrai più prendermi in giro su ogni cosa!

-Potremo regalargli i nostri giocattoli – propose quindi Ted al fratello. 

-Le mie macchinine – sottolineò Matt – e il tuo pallone.

-E se fosse una femmina? – Nat puntualizzò subito – Ci penserei io a farla divertire.

-A me andrebbe benissimo lo stesso – asserì con fermezza Ted – non credere di avere l’esclusiva, se fosse una bimba. 

-Ora state correndo troppo – disse divertita la mamma – però devo ammettere che il vostro entusiasmo è contagioso!

-Nella tua stanza mamma – chiese Nat che nella sua testa si era già creata grandi cose – c’è spazio per una culla?

-Lo troveremo lo spazio – rispose invece Ted col fare da saccente.

La mamma scosse il capo sempre con il sorriso.

-Adesso siete felici – disse – di stringervi e rinunciare alle vostre pretese. 

Nat arrossì mentre Ted abbracciò il fratellino come per accoglierlo. 

Matt, ancora euforico per quella notizia inaspettata, domandò a gran voce:

-Io però non ho ancora capito, come è possibile che Mark e Chris avranno un bambino se non sono sposati?

Ted e Nat scoppiarono a ridere mentre la mamma, pensierosa, lo avvicinò a sé discretamente.

Con aria di superiorità Ted si rivolse al fratellino:

-Sei proprio piccolo Matt!

-Non sai come funzionano certe cose! – aggiunse la sorella che dall’alto dei suoi dodici anni sentiva di sapere tutto.

Ma la mamma aveva portato il figlio accanto alla finestra, noncurante delle parole degli altri due. Scostò la tendina ed esortò il bambino a guardare fuori. Era ormai notte e in cielo si poteva scorgere, qua e là, qualche stella.

Allora anche Nat e Ted si avvicinarono, capirono che la mamma avrebbe narrato una storia speciale e avevano una gran voglia di ascoltarla. Ormai erano grandi, loro due, ma i racconti della mamma avevano sempre un sapore particolare.

-Guarda le stelle Matt – iniziò la donna scrutando il cielo insieme al piccolo – non sono molte stasera ma alcune riusciamo a vederle.

Lui annuì tutto preso da quell’atmosfera non smettendo di osservare attraverso il vetro.

-Tutti i bambini – continuò la mamma – prima di venire al mondo si trovano in cielo, dietro quelle stelle. E quando sono pronti per nascere sanno che devono scegliersi dei genitori con cui stare. Allora rivolgono il loro sguardo quaggiù e scrutano, osservano e fanno delle considerazioni. Se trovano subito una mamma e un papà pronti a voler loro del bene non aspettano il matrimonio perché il desiderio d’amore è talmente forte che fremono dalla voglia di incontrarli e di starci insieme.

Fece una pausa, Matt domandò:

-Quindi il bambino di Mark e Chris ha fretta di conoscerli?

-Credo proprio di sì – sorrise la mamma mentre Nat dava una gomitata a Ted che si era incantato quasi quanto il fratello.

Matt sembrò soddisfatto di quella spiegazione ma, guardando ancora fuori, disse:

-Mamma, una volta ci hai raccontato che anche papà è in cielo tra quelle stelle.

La signora Lenders non riuscì a rispondere subito perché il suo sguardo si soffermò su Nat che si era intristita al solo nominare il padre e Ted l’aveva d’istinto abbracciata con calore.

-Forse – continuò Matt rivolgendosi alla madre – è stato proprio papà a suggerire al bambino di scegliere Mark e Chris come genitori.

La mamma non poté far a meno di sorridere, rispondendo con una semplice ma sentita carezza. 

-Chissà – chiosò la donna – forse è così, chissà!

Poi andò vicino agli altri due e li strinse forte entrambi.

Dopo quegli attimi intensi Ted prese per mano il fratello esortandolo:

-Dobbiamo preparare la nostra stanza, andiamo!

E corsero di sopra non prima di aver salutato la mamma.

-Ti aspetto in camera – disse allora Nat alla donna – sarà bello dormire con te come quando ero piccolina.

Velocemente uscì dalla cucina anche lei.

La mamma allora sistemò la tendina della finestra e si accinse a tirar giù la serranda.

Una stella, in alto, brillava più delle altre.  

   
 
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