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Autore: susiguci    23/10/2022    4 recensioni
ll MERTHUR ll CIRCUS ll INIZIO SEC. XX ll CRACK PAIRING ll
Dal primo capitolo:
["Piacere, io sono Arthur!" si sporse allungando la mano verso il ragazzo.
"Merlin!" disse il più giovane, allungandosi a sua volta e stringendogli la mano con poca forza.
"Dai, non fare quella faccia. Non è poi così terribile qui! Almeno avrai qualcosa da mettere nello stomaco tutti i giorni!"]
Dal terzo capitolo:
[Il pubblico applaudiva e mentre il biondo aiutava Merlin a scendere, il ragazzo si fece prendere in braccio e gli schioccò un bacio sulla bocca. Il pubblico rideva e urlava. Arthur era rimasto a occhi e bocca spalancati...]
Dal quarto capitolo:
[Arthur si inginocchiò e si apprestò a slacciare la cintura dell'altro...
...Arthur chiuse gli occhi. Non sopportava di vedere quel che stava per fare...]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Gwen, I Cavalieri della Tavola Rotonda, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Uncover















 

Arthur richiuse piano la porta del carro e tornò seduto sul suo giaciglio. Prese in mano il vassoio che gli aveva portato Merlin. Lo guardò a lungo poi con urlo di rabbia lo scaraventò contro la parete del carro. 

In mezzo a quel marasma di emozioni, si sdraiò e cominciò a piangere disperatamente, come mai aveva fatto in vita sua, nemmeno per Elyan.




 

Merlin dopo aver superato i carri cominciò a correre lungo le sponde del fiume lì accanto.

 

Corse ancora e ancora finché non ebbe più fiato.

Si buttò in ginocchio sulla riva che in quel punto era bassa e lasciò che le acque gelide del fiume lo lambissero.

Aveva male alla gola per il groppo che sentiva.

Rimase lì per diverso tempo, quasi bloccato, finché i denti cominciarono a battergli per il freddo.

Si spostò sull'erba tiepida e scoppiò a piangere come un bambino.

 

Non capiva come fosse possibile! Gwen aveva parlato di ossessione. Arthur era ossessionato da Alined? Non aveva nessun senso. Arthur … poteva avere qualunque donna, qualsiasi uomo. Perché scegliere Alined?

 

Merlin aveva una gran confusione in testa: voci, gesti, facce si rincorrevano dentro la sua mente, senza ordine e gli sembrava di impazzire.

Si ricordò di tutte le volte che Arthur aveva parlato male del vecchio e lo aveva disprezzato apertamente. 

 

'Forse lo diceva apposta per tenermi lontano da Alined. Non voleva che mi avvicinassi troppo a lui. Era geloso del vecchio…' pensò Merlin senza volerci credere. E ricordò quante gliene aveva dette quella volta in cui si era fatto baciare da Alined.

 

'Potrebbe quindi trattarsi di amore e non di ossessione!'

Arthur innamorato di Alined era un altro pensiero che non concepiva. 

'Una brutta storia', sentì dire dalla voce di Gwen dentro la sua testa; ma chi immaginava potesse essere così brutta?

 

Merlin soffriva, proprio come aveva previsto, probabilmente di più. Si sentiva male anche fisicamente. A un certo punto si mise in ginocchio e diede di stomaco.

Con gli occhi della mente rivide l'espressione triste di Alined, la volta in cui il capo gli fece capire che trent'anni di differenza erano troppi per due amanti. Parlava di se stesso e di Arthur. Ricordò il discorso del giovane maschio alfa sottomesso a quello vecchio. Con quello che sapeva adesso, quella frase gli risuonava nel cervello sinistra e grottesca.

 

'Sono  il solito ingenuo. No, di più! Stavolta sono stato uno stupido!'

Come aveva fatto a non capire? Quanti segnali c'erano stati di quella relazione? Gwaine gliel'aveva praticamente detto…


Merlin era ancora stravolto, nonostante si fosse sfogato per più di un'ora.

Rimanere lì non solo non serviva, ma non gli faceva neanche bene.

Si lavò il viso nel fiume e tornò indietro. Come avrebbe potuto cambiarsi d'abito senza incrociare Arthur? E se si fosse trovato ancora sul carro?

Non aveva voglia di vederlo.

 

Nascosto dietro un albero, Merlin fece dei segni a Gwaine, il quale gli corse incontro sorridendo. Vedendo l'altro in quello stato si preoccupò: "Dio, Merlin, cosa combini? Sei caduto nel fiume?"

"Sono scivolato … ti prego, puoi controllare che il mio carro sia vuoto? … Per favore!"

Merlin era bagnato e sporco, aveva gli occhi arrossati e un'espressione supplicante: sembrava un pulcino appena nato e Gwaine si mosse a compassione. Storse un po' la bocca e senza dire nulla andò a controllare il carro e tornò da Merlin.

"Ci sono Leon e Arthur! Vieni sul nostro: lì non c'è nessuno. Troverò qualcosa da prestarti!"


Gwaine lo aiutò a cambiarsi. Merlin stava bene con la sua vecchia camicia. I calzoni invece gli ballavano decisamente quindi usarono delle spille da balia e un paio di bretelle. Poteva andare.

"Hai litigato di nuovo con Arthur?"

"No, non proprio. Lui … Arthur … mi ha detto di Alined!"

Gwaine scosse la testa. "Merlin, io capisco che tu sia sconvolto … scoprire che Arthur e Alined sono entrambi … diversi!"

"Diversi da chi?" lo guardò Merlin imbronciato.

"Diversi dagli uomini … normali"

"Non sono diversi. Sono uomini normali con gusti differenti dalla media"

"Intendevo diversi da me e da te!"

"Parla solo per te, Gwaine!"

 

Il capellone spalancò a lungo la bocca e disse solo: "Oh!"


"Scusa Merlin" sorrise Gwaine, facendo un passo indietro. "Non è che … si tratta di una cosa contagiosa?"

 

Merlin lo fissò stranito per un attimo poi si avvicinò all'altro con fare cospiratorio, sussurrando:

"Gwaine, hai presente tutti quei baci nel numero finale dello spettacolo? Io temo che sia a causa di quelli… "

"Dio! Davvero?" 

La faccia di Gwaine aveva l'espressione più buffa che Merlin avesse mai visto e scoppiò a ridere.

Gwaine incrociò le braccia al petto, risentito dal fatto di essersi lasciato prendere in giro in quel modo.

 

Merlin studiò un po' la sua reazione poi tornato serio aggiunse: "Comunque sapevo giá di Arthur e anche di Alined, solo … non insieme…"

Al che Gwaine rispose:

"Io credo che gli uomini che vanno con altri uomini, siano ... come dire … di bocca buona!"
"Cioé?"
"Uno vale l'altro!"

"Che boiata!"

"Non parlo di te!"

"Ci mancherebbe…"

"Scusa ... guarda Arthur! Alined lo posso già comprendere un po' di più! Credo che Arthur non sia male, anche se ... io sono un uomo e in quanto uomo non sono in grado di giudicare la bellezza negli altri uomini. .."

"Altra boiata!"

Gwaine lo guardò bieco per un momento: "Voglio dire che la differenza tra i due salta all'occhio a chiunque. Lo neghi forse?"

"No."

"Il bello e la bestia!" sghignazzò Gwaine.


Merlin scosse la testa poi lo salutò: "Ci vediamo tra poco per provare insieme. Sei stato molto gentile… grazie per come hai accettato quello che ti ho detto su di me. E scusami se ho esagerato… non sono in me!" 

"Lo vedo, ma va bene così. Vorrei chiederti un'ultima cosa…"

"Dimmi."

"Sei innamorato di Arthur?"

Merlin si sentì rimescolare i visceri. Non aveva mai osato chiederselo direttamente, ma era chiaro come l'aria che fosse innamorato di lui. 

"Sì, ma tra noi non ci sará mai niente … devo andare."

Gwaine emise un profondo respiro quando vide la schiena del suo amico scendere dal carro e allontanarsi.


Merlin si diresse al circo già montato e pronto per lo spettacolo del giorno dopo, dove si stavano esercitando gli altri ragazzi.

Che strano! Non avere voglia di vedere Arthur e avere voglia di vedere Will. Il suo mondo si era capovolto. In realtà voleva stare un po' in mezzo agli altri, per cercare di non pensare troppo.

Se quella sera sul carro con Arthur, avesse ceduto ai sentimenti … quanto avrebbe sofferto? Era stato a tanto così dalla tragedia, ma il suo istinto di sopravvivenza, all’ultimo lo aveva salvato.

Pensare di farlo con Arthur mentre stava ancora con Gwen e vedeva Alined al contempo… 

 

'Che schifo!'

 

Arthur non era poi così diverso da Mordred.

 

Ma la colpa era anche sua. 

Forse non era nemmeno così innocente come credeva.

Era attratto, anche se non del tutto consapevolmente, da quel genere di uomini, bellissimi e perversi. Il cliché si ripeteva con poche varianti. 

 

In passato, dopo Mordred, aveva sempre diffidato degli uomini belli che gli facevano gli occhi dolci. Eppure, proprio dal più bello di tutti si era lasciato confondere ed ammaliare. Si vedeva che la lezione non gli era bastata. Si vedeva che era più superficiale di quanto credesse!

Aveva rifiutato Arthur, era vero, ma aveva continuato a pensare a lui.


Merlin cominciò a esercitarsi con i nuovi numeri di magia. Anche stavolta aveva scelto esercizi semplici eppure risultavano sempre troppo complicati da eseguire. Voleva far levitare una pallina e muoverla nell’aria, ma la bava trasparente e il sottile fil di ferro gli sembravano sempre un po’ troppo visibili e la maledetta pallina andava dappertutto fuorché dove doveva andare.

In lontananza vedeva Gwaine che insegnava a Sefa gli ordini e i gesti da impartire ai cani per farli alzare sulle zampe posteriori, per farli saltellare o rotolare per terra.

Alle sue spalle arrivò Will.

Merlin sobbalzò. “Possibile che devi farmi venire un accidenti, ogni volta?”

“Sei tu, Merlin, che sei nervoso. Scatti come una molla!”

“Oggi … non ti do torto!”

“Puoi spiegarmi perché fai tanta fatica, quando potresti ottenere un effetto dieci volte migliore senza sforzo? So che me l’hai detto prima, ma continuo a non capire. Se non vuoi che il pubblico si accorga dei tuoi occhi dorati, anche se farebbe un magnifico effetto durante lo spettacolo, potresti chinare la testa e l’ampio cappuccio nasconderebbe il tuo viso: non se ne renderebbe conto nessuno.”

“Ti ho detto che ho smesso!”

“Anche a causa mia! Lo so bene! Ascolta … era una vecchia casetta di legno: non ci avresti ucciso anche volendo.”

“Ma io volevo. O almeno volevo farvi del male. Il motivo esatto era perché non volevo faceste sesso insieme, in quel momento e in quel posto specifico, anche se immagino che prima di proporvi a me … fosse già successo tra voi …”

“No. Te lo giuro! Non è successo niente, né prima, né dopo! Nemmeno un bacio! A Mordred non interessavo, quanto meno … non da solo!”

Strano a dirsi ma Merlin gli credeva. In ogni caso era passato tanto tempo e non aveva più molta importanza.

 

“Cos’hai fatto, dopo che sono andato via da Ealdor?” 

“Mordred mi perseguitava, a causa tua. Era convinto che che io sapessi dov’eri. Era sicuro che noi fossimo ancora in contatto, però …”

“Però?”

“Però non sono riuscito a evitare che parlasse con tua madre … mi dispiace!”

Merlin impallidì all’improvviso. “Le ha fatto del male? Mia madre non mi ha scritto niente …”

Will lo interruppe: “No, non le ha fatto niente! Io lo seguii dentro casa tua. Non mi fidavo. Le disse di essere un tuo amico poi le chiese dove fossi andato. Tua madre mi guardò e io scossi la testa, così lei capì. Mordred si arrabbiò con me e le disse di essere il tuo amante e che ti avrebbe trovato per conto suo.”

“Quindi lei lo sa?” chiese Merlin smarrito.

“Sì, ma Hunith è una donna fantastica e ti ama infinitamente, lo sai. A lei importa solo che tu sia felice.”

“Va bene, grazie per avermi avvertito!” 

 

A Merlin dispiaceva di non averglielo detto. Sua madre doveva aver sofferto di più per il fatto che non l’aveva resa partecipe, rispetto al fatto in sé.

Will continuò il suo racconto.

“Mordred  partì da Ealdor quel giorno stesso e non l'ho più rivisto. Poco dopo me ne andai anch’io e cambiai il mio cognome. Avevo paura che Mordred tornasse a cercarmi per avere informazioni su di te. Lui era pur sempre uno stregone, e neanche di quelli buoni! Ti ha mai ritrovato?” 

“No. Il primo anno stavo a Lavenham e per fortuna non l’ho più incontrato!”

“Sono sicuro che se foste arrivati a combattere con la magia, l’avresti surclassato!”

“Non lo so, non ci ho mai pensato!”

“Io credo che tu sia un mago molto potente!”

“Questo non puoi saperlo, come non lo so io!”

“Che cos’hai fatto? Hai una faccia come se ti fosse morto il gatto … credevo fossi felice che avessimo fatto pace. Io lo sono!”

“Anch’io, ma … non ho niente!”

“Sono stato il tuo migliore amico per quasi tutta la vita e so quando sei giù di morale, e ora sei giù di morale!”

“È una cosa per la quale non ci si può fare niente.”

“Riguarda quell’Arthur?”

“ … Non mi va di parlarne …”

“Anche se gli uomini non mi piacciono (nonostante quella volta tutto fosse contro di me) ho anch’io gli occhi per vedere che è un bell’uomo … E se non fosse sufficiente, io e Sefa abbiamo discusso proprio di questo, l’altra sera. Non mi piace come lo guarda!”

“Non ti fidi di lei?”

“Sì, ma mi dà fastidio lo stesso … sai come sono!”

“Dio, povera Sefa. Tu sei un geloso nato! Allora dovrei dirti di stare più attento a Gwaine che ad Arthur.”

“Che cosa?” disse Will guardando verso la moglie, con aria preoccupata!”

 

“Gwaine è un dongiovanni … Arthur è come me …” 

“No! Un altro della serie -Largo ragazze! Uomini a me!-” disse Will ridendo sguaiatamente.

“Una via di mezzo …” puntualizzò Merlin.

“C’è qualcosa tra voi, vero?”

“No, ma questo non significa che non ci abbia pensato. 

È una lunga storia, che non ti racconterò mai …”

“Orribili storie di tradimenti?” fece Will con un piccolo sorriso curioso.

“Ora basta, Will!” si schermì Merlin, sorridendo anche lui.

Parli del diavolo e spuntano le corna … Il tuo bello sta venendo qui …”

Merlin si girò con occhi spaventati. “Non voglio parlare con lui!” 

“Posso aiutarti?” mormorò Will.

“Sì! Parla fitto fitto con me, per fare un po’ di scena”

“Se vuoi ti bacio pure …” ridacchiò  Will.

“Idiota!”

Merlin si accucciò a terra, mettendo la testa sotto il tavolino per mostrare a Will il trucco che non avrebbe dovuto essere visto dal pubblico. L’amico lo imitò.

Erano abbastanza nascosti ma Arthur li vide bene.

Will gli sorrideva, lo guardava, annuiva solennemente poi  mise un braccio attorno alle spalle di Merlin, come per sorreggersi in quella posizione dall’equilibrio precario. Gli tolse anche un paio di pelucchi inesistenti dal viso. ‘Will è un ottimo attore…’ pensò Merlin.

Arthur passò davanti a loro, fissandoli con cipiglio altezzoso e li superò a passo spedito.

“Grazie, Will. Ha funzionato!”

“Percival si chiederà dove sono finito” disse Will.

“Bene, ci vediamo più tardi allora …”

“Un’ultima cosa, Merlin. Qualsiasi problema tu abbia, non sei solo!”
“Ti ringrazio!”

“Non parlavo di me, ma della magia! Puoi scoprire quello che vuoi, sapere quello che ti serve, avere tutte le risposte che cerchi. Dovresti fare pace con te stesso e tornare ad essere quello che sei. In passato hai commesso un errore. Può capitare a tutti…”

“Potevo uccidervi?”

“Ma non è successo. Se avessi voluto veramente ucciderci, avresti dato fuoco alla casa o qualcos’altro, e io non sarei qui a parlare con te, ora. Non è un caso … e lo sai! Sei maturato da allora. Hai il potere di dominarla e di non farti più dominare. Sei tu che decidi come usarla e se può essere tua amica o nemica. Puoi permettere alla tua natura di aiutarti, se vuoi!”

“Ci penserò Will, grazie!”

Le parole dell’amico lo avevano davvero toccato.



 

Poco dopo, Merlin sentì di non poter più aspettare a parlare con Arthur. L’averlo visto pochi istanti prima, mentre cercava di evitarlo, gli aveva messo in mente almeno un milione di domande che avrebbe voluto fargli.

Era quasi buio. Non mancava più molto alla cena. Era stata una lunghissima giornata. Erano successe un’infinità di cose. 

 

Lo trovò seduto sulla riva del fiume: ogni tanto scagliava qualche pietruzza nell’acqua. Era bellissimo con quella cornice verde attorno e l’argento dell’acqua che lo illuminava a tratti, ma guardandolo meglio, vide che era triste e arrabbiato.

 

“Chi è là?” trasalì Arthur.

“Sono Merlin. Tranquillo”
“Che vuoi?”

“Accertarmi che tu non muoia di fame e che partecipi alla cena!”

“Cosa t’importa?”

“Non lo so … ma m’importa!”

“Prima sei scappato come un coniglio!”

“È vero. Non ho mai nascosto di non essere una persona particolarmente coraggiosa….”

 

Arthur lo stava trattando con astio e rancore, ma Merlin sapeva che Arthur si stava difendendo, dalla reazione che Merlin aveva avuto, dal timore di perderlo come amico e chissà da cos’altro.

 

“Dove hai messo il tuo migliore amico? L’hai mandato nella gabbia dei leoni, sperando che lo mangino? Non è questo che fai ai tuoi amici?” chiese Arthur sarcastico.

“In effetti, potrei mandare te, dai leoni, se non la pianti!”

“Te lo chiedo ancora, Merlin. Che cosa vuoi?”

“Voglio capire Arthur …”

Merlin cominciò a giocare con la corteccia di un albero li’ vicino. “Perché un ragazzo come te, voglio dire un bellissimo ha un’ossessione per un uomo come Alined?”

“Se lo sapessi te lo direi. È quello che mi chiedo da quando sono qui. Grazie per il ‘bellissimo’!”

“Sei innamorato di lui?”

“No. Io lo odio!”

“Allora cosa ti attira di lui?”

 

Arthur buttò un altro sassolino nel fiume e si alzò in piedi, continuando a guardare l’acqua.

“Niente, Merlin. Di lui non mi attira niente di niente!”

“Prova a spiegarmelo, perchè per me è incomprensibile”

“Tu non mi stai ascoltando, Merlin!”

“Ma non è possibile? Qualcosa dovrà pur esserci!”

“Se c’è, ti assicuro che io non l’ho capita …”

“Lui è … brutto, ma non significa niente. Anche i brutti possono piacere …”
“Non mi piace!”

“Ha trent’anni più di te! Magari, senza volere, ti ricorda la figura di tuo padre ed è un modo per tenerlo legato a te …”

“Ma cosa dici? Prima la magia, ora questo. Ti giuro che l’idea di un incesto con … è la cosa più disgustosa che abbia mai sentito. Io sarò anche malato, ma tu non sei molto più sano di me, Merlin!”

“Sei malato?”

“Se la pazzia è una malattia, allora sì!”

Merlin si girò verso Arthur. “Tu non sei pazzo … non del tutto comunque!”

“Grazie tante!” disse Arthur allibito.

“Non volevo dire questo …”

“Lascia stare, Merlin … Tutti i ragionamenti che tu puoi fare, io li avrò fatti almeno mille volte. Colpa mia? Colpa di Alined? Colpa del destino?”

“Perché non sei andato via?”

“Volevo farlo, ma fuori mi aspettava la guerra, senza più Elyan al mio fianco, e dopo quel che ho visto, ho scelto il male minore.”

 

“Scusami Arthur … consideri la cosa soddisfacente, almeno dal punto di vista sessuale?”

“Ho capito … e la risposta è no!”

“Sul serio?”

 

Arthur sospirò spazientito. Doveva essere più diretto se voleva che Merlin capisse, a costo di diventare un po’ brutale.

“Non ho mai raggiunto l’orgasmo, stando con lui, e non provavo nemmeno … eccitazione. Ti basta?”

“È una cosa … strana, però! Devi ammetterlo … Ma come riuscivi a farlo, allora?”

 

Arthur si girò e lo guardò negli occhi. Merlin riusciva a scorgere nella penombra le sue enormi pupille che lo fissavano. 

“Secondo te?” chiese Arthur rigido.

Merlin continuava a guardarlo per capire: “Oh ... certo … scusa …” Per fortuna era buio perché Merlin si accorse di avere le guance in fiamme. 

“Era un amante … egoista!” affermò Merlin.

“Ero io che non volevo. Qualche volta ha provato a fare diversamente, ma mi sono sempre rifiutato … l’idea che potesse darmi piacere era più terribile di tutto il resto …”

 

“Se non provavi nemmeno un po’ di piacere, perché tornare da lui?”

“Non riuscivo a sottrarmi! Nonostante lo volessi davvero. Ho provato ogni volta, te lo giuro!”

Arthur aveva la voce rotta, come se stesse per piangere.

“È per questo che ti sei messo con Gwen?” sussurrò Merlin.

“Speravo bastasse a fermarmi o almeno a fermare lui!” Ormai grosse lacrime scorrevano sul viso di Arthur.

“Le sole cose che provavo erano la nausea e l’odio. Non erano per Alined, non erano per quello che facevo con lui, erano solo per me!” Arthur piangeva amaramente e Merlin stava male, nel vederlo così. Non sapeva cosa fare, se non rimanergli accanto.

 

Più tardi Arthur si calmò.

Si sentiva meglio. Da quanto non si sentiva così? Più leggero e libero. Merlin era riuscito in un’impresa che Arthur non credeva possibile. Lui era convinto che sarebbe morto con quel segreto. E Merlin era ancora lì. Aveva voluto sapere tutto e Arthur aveva diviso quel peso con lui.

 

Arthur gli rivolse uno sguardo speranzoso. “Merlin, cosa pensi sinceramente di questa situazione?”

Merlin riordinò per un attimo le idee. 

[“Arthur, sembri aver sviluppato una vera e propria dipendenza da Alined … mi pare un modo per sfogare la tua vera natura”]*

 

“Una dipendenza?”

“Sì! Come se lui fosse una droga, per te …”

“Potrebbe essere vero. Pensi che se accettassi la mia natura, cambierebbe qualcosa?”

“Forse sì, non lo so …”

“Non credi che se fosse per questo, avrei scelto di sfogare la mia natura con un’altra persona? Magari tu?”

“Oh!” fece Merlin scandalizzato. “Sono qui solo da tre mesi. Non ero qui quando arrivasti al circo. E l’unico omosessuale al tempo era Alined.”

“Ma tre mesi fa avrei scelto di cambiare … persona” lo guardò Arthur, torvo.

“Bisogna essere in due a scegliere queste cose …” ricambiò Merlin con un atteggiamento di sfida nel volto.

“Non è vero! Con Alined non è così! Io non ho scelto un bel niente … ma con te avrei potuto…”

“Io non credo”

“Tu non credi che, se veramente avessi voluto, non sarei riuscito a farti capitolare già dai primi giorni? Mi sottovaluti, Merlin!”

“Sei tu che mi sottovaluti, Arthur! Dimentichi che ho promesso a me stesso di non avere più alcuna relazione con gli uomini.”

“E tu pensi che la tua natura te lo permetta? Illuso, non puoi sceglierlo. Tu sei così! Fai finta di avere a disposizione una bella bistecca al sangue, e tu adori le bistecche al sangue; poi c’è un piatto di fagioli, che riesci a mangiare ma non ti piacciono molto. Per quanto tempo riuscirai a mangiare fagioli prima di affondare i denti su una succulenta, tenera bistecca?”

“Si tratta di forza di volontà!”

“Vero. Puoi anche riuscire a mangiare fagioli per tutta la vita, ma desidererai sempre quella bella bistecca. Perché rinunciare? Non ha senso!”

“Comunque, è un paragone del cavolo! E mi sembra che questo valga più per te che per me.”

“Sì, ma almeno lo ammetto. Non mi nascondo dietro mille scuse.”

“C’è una differenza tra di noi. Io ho amato prima un uomo e poi una donna. Forse c'era qualche disparità ma l’amore era molto profondo, in entrambi i casi.”

“Per come la vedi tu, allora io sono meno bisessuale di te. Ma se mi permetti, non credo si possano quantificare i sentimenti. Tu non puoi sapere quanto ho amato Elyan e io non posso sapere quanto tu abbia amato Mordred e Freya”

 

Merlin era un po’ confuso. Non sapeva più come ribattere e all’improvviso sbottò: “E poi  io odio i ragazzi belli!”

“Perchè?” chiese Arthur offeso.

“Sono troppo sicuri di sé e hanno troppa gente intorno per i miei gusti.”

“Tu non hai ancora superato il trauma di Mordred, ma ti ho già detto che non puoi fare di un’erba un fascio.”

 

Merlin tacque. Ripensava all’inspiegabile dipendenza di Arthur. Perché Arthur era così dipendente da Alined? Alla luce di ciò che aveva appena scoperto, quale poteva essere il motivo di quella dipendenza tossica?

Ed ebbe un’idea, un lampo luminoso nella mente. E ripensò alle parole di Will: ‘La soluzione c’è già! la magia può aiutarti’

“Arthur! So cos’è successo!”

L’altro lo guardò confuso.

“Alined è … un mago!”














 

* Frase di Ceppeugenia che ho letto su una recensione. Una sua geniale ipotesi sul complicato rapporto Arthur/Alined. L’ho adorata e l’ho trovata perfetta per la mia storia! E da lì si sono aperti nuovi scenari … Grazie mille, cara!


Ciao! Grazie a chi é arrivato fin qui. I colpi di scena non sono ancora finiti, come immaginerete, ma la fine é sempre più vicina. 

Un abbraccio

 
   
 
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