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Autore: NPC_Stories    25/10/2022    0 recensioni
Writober 2022, non è stato dato un tema ma siccome siamo a ottobre e sento già profumo di Halloween, lo farò a tema non morti.
31 storie, una al giorno, stay tuned.
Genere: Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Genere: Fantasy, lore
Personaggi: Terry, Arthindol

25. Mythical


1373 DR, rovine di Oreme, Anauroch

"Egli è venuto come avevi predetto, viandante" mormorò la voce nell'ombra. "L'altro astrofilo. Il folle."
Il viandante mantenne un'espressione impassibile sul volto pallido, ma dentro di sé sentì una fitta allo stomaco.
"Speravo tanto di sbagliarmi" mormorò. "Pregavo che non avesse alcun piano per il futuro…"
"Una mente matura non si lascia sviare dalla speranza, viandante" il sussurro dall'ombra aveva un tono secco, di rimprovero, quasi di delusione.
Ma dopotutto quella voce apparteneva a uno scaglioso, un rettiloide, una creatura a sangue freddo che già di suo non avrebbe lasciato molto spazio ai sentimenti… e per di più era anche un lich. E non un lich qualsiasi, ma uno dei più antichi del mondo. Era una leggenda, il mitico re sarrukh del regno di Isstosseffifil, o di quel che ne restava: le rovine della capitale, Oreme. Egli era lord Arthindol, il potente arcanista che aveva permesso agli antichi Netheresi di trovare i Papiri di Nether, atto che aveva portato a un avanzamento magico che quel popolo non avrebbe mai potuto contemplare altrimenti.
Per questo, per il suo inestimabile contributo alle tradizioni magiche degli umani, il viandante lo stimava come un vero e proprio padre della magia, più di quanto lo fossero gli stessi dèi. Era naturale, quindi, che si fosse rivolto a lui ora che la magia era in pericolo.
"L'astrofilo vuole impedire che la magia crolli, non lo posso definire folle per questo" commentò il viandante a denti stretti. "Se non sapessi che è troppo pericoloso, sarei d'accordo con lui."
"Ma sai che è troppo pericoloso. Sei consapevole che tentare di cambiare un evento nel futuro che hai già sperimentato nel tuo passato porterà solo a una frattura del continuum."
Il viandante esitò, ma poi annuì. "Certo. Per questo mi chiedo in che modo pensi di poterlo fare lui."
"Se fossi a conoscenza del suo piano, lo approveresti?" La voce sussurrante si avvicinò, segno che il sovrano di Oreme si era alzato dal suo trono. Nell'oscurità completa, il viandante sentì i suoi movimenti striscianti, e alla fine lo udì parlare così vicino che, se avesse allungato un braccio, probabilmente lo avrebbe toccato. O più probabilmente avrebbe toccato una sua barriera magica. "Fino a che punto si spinge il tuo desiderio di preservare il mondo in cui hai vissuto finora?"
"Non posso in alcun modo avallare il piano del mio simile" chiarì l'umano. "Se l'astrofilo riuscisse nel suo intento di impedire la Piaga della Magia, la mia esistenza diventerebbe un refuso e io scomparirei come se non fossi mai esistito. Tuttavia nonostante io abbia cercato di tenere sempre un profilo basso, ho comunque compiuto delle azioni che hanno avuto conseguenze. Se io non fossi mai esistito, oggi alcune cose sarebbero diverse nella città in cui vivo, e quindi una catena di cambiamenti seguirebbe la mia scomparsa. No, sono convinto che il mio destino sia esistere. Non lo dico solo per egoismo, sono convinto che l'astrofilo sia in errore."
Il sarrukh rimase in silenziosa contemplazione per quasi un minuto.
"Questi sono i pericoli connaturati in qualunque viaggio nel tempo" commentò. "Compiere azioni che hanno conseguenze, poi essere cancellati dal continuum, e veder cadere come un castello di carte tutte le proprie conseguenze sul mondo. Questo rischia di creare un buco nel tessuto spazio-temporale, sebbene sarebbe un buco molto più piccolo rispetto a tutte le altre possibili conseguenze a catena dell'impedire la Piaga della Magia. L'astrofilo ha pensato solo a come farlo, a mitigare le conseguenze della sua decisione di tornare indietro nel tempo e impedire un evento che lui stesso ha vissuto, ma non ha pensato a tutto il resto."
"Tutto il resto?" Domandò l'umano, senza capire. "Che altro c'è?"
Il sarrukh tacque di nuovo. Esitò così a lungo che il viandante iniziò a temere che non sarebbe giunta risposta.
"Voi umani non potete pretendere di capire tutto" commentò alla fine lo scaglioso. "Nemmeno uno come te, astrofilo viandante, che hai vissuto per secoli e hai viaggiato attraverso i millenni. Ascolta la voce di chi ha vissuto decine di millenni. Voi umani non potete avere il quadro generale di cosa accade nell'universo."
Il viandante non replicò, ma il suo non era un silenzio di accettazione, era più un silenzio di sfida.
Alla fine decise di non dare al sarrukh la soddisfazione, ma di cambiare argomento.
"Sono qui per parlare della mia soluzione. Una che non prevede di impedire il futuro, ma di porvi rimedio il prima possibile. Mi occorre la tua saggezza, Padre della magia. Puoi prestarmi ascolto?"
Il lich fece sibilare la lingua biforcuta, che ormai era secca quanto una striscia di cuoio.
"Perché no. L'esistenza è tediosa, nella città di Oreme. Ho ascoltato l'altro astrofilo, ascolterò anche te. Se il tuo piano è folle te lo dirò senza mezzi termini. Se non lo è… potremo negoziare."

Terry deglutì, sentendosi nervoso per la prima volta dall'inizio di quel colloquio. Che cosa poteva mai voler negoziare quella creatura antica dal potere quasi divino?
Il suo istinto gli diceva che stava per addentrarsi in un terreno pericoloso.

   
 
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