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Autore: NPC_Stories    26/10/2022    1 recensioni
Writober 2022, non è stato dato un tema ma siccome siamo a ottobre e sento già profumo di Halloween, lo farò a tema non morti.
31 storie, una al giorno, stay tuned.
Genere: Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Genere: Fluff
Personaggi: Kethra, Liam, Killian, altri (citati)
Disclaimer: questi personaggi sono PNG inventati da Dira_ per la nostra campagna di D&D 3.5, Kethra in particolare compare già nella storia a più mani Lathander take the wheel

26. Folktale


1371 DR, al largo della costa della spada

L'oscillazione sulla nave era tollerabile, e Kethra Brightraven - figlia persa e ritrovata del capitano pirata Killian Brightraven - stava riuscendo a dormire bene per la prima volta da qualche giorno.
Era una ragazza abituata alla terraferma, un pesce d'acqua dolce come la chiamavano scherzosamente, e ci aveva messo un po' ad abituarsi a stare su una nave. Non era tanto il rollio delle onde ad aver disturbato i suoi sogni nei giorni precedenti, era più che altro una cosa psicologica. Navigare a decine di miglia dalla costa un pochino la inquietava, essere su una nave in mezzo all'oceano la faceva sentire vulnerabile. Una tempesta ben piazzata e lei, suo padre, suo fratello, la ciurma intera avrebbero potuto morire. All'inizio non riusciva a capire come i marinai potessero sentirsi a loro agio su una nave, tanto da preferirla alla sicurezza della terraferma. Ora, dopo qualche settimana di navigazione, stava cominciando a comprendere che loro vedevano la terraferma nello stesso modo in cui lei guardava al mare: una vastità incognita in cui era facile perdersi. Lei aveva la sensazione di non avere alcun controllo quando si trovava su una nave, quindi non riusciva a dormire nel timore che da un momento all'altro la nave incappasse in qualche guaio e lei non fosse abbastanza pronta per reagire. Per la ciurma era l'esatto contrario: quella piccola isola galleggiante di legno e tela era solida per loro, era sicura fino a prova contraria.
Ad un certo punto la vita diventava una questione di fiducia, e Kethra aveva deciso di fidarsi di Killian e dei suoi pirati, della loro competenza e del loro innegabile desiderio di sopravvivere.

Quindi, finalmente, stava riuscendo a dormire. Stava perfino sognando senza fare incubi… poi una mano l'afferrò per un gomito e la scosse leggermente.
Kethra si svegliò di scatto, i suoi primi pensieri confusi furono 'stiamo affondando!' e 'Cazzo, lo sapevo, non avrei dovuto dormire!', si rigirò nel letto in tutta fretta ma aveva dimenticato quanto fossero strette le brandine della nave e rovinò per terra. Atterrò addosso alla persona che l'aveva svegliata, ed entrambi si ritrovarono sul pavimento. Le assi scricchiolarono per la botta.
"Ouch!"
"Sssh!" Una mano le si posò sulla bocca, ma lei non si allarmò perché aveva riconosciuto la voce del suo fratellino, Liam.
"Kethra, sono io. Fai silenzio, papà non deve sentirci."
La donna cominciò a bestemmiare mentalmente, facendo pensieri impuri per nulla degni di una chierica di Lathander.
"Liam, è ancora notte?" Si guardò intorno, ma la stanza era avvolta nel buio più completo.
"Sì, credo manchino due ore all'alba, più o meno. Ma non potevo aspettare, è importante!"
Kethra prese un respiro profondo e ricordò a se stessa che non poteva strangolare Liam. Nonostante lei fosse una chierica del dio dell'alba aveva sempre odiato a svegliarsi presto, e adesso Liam l'aveva buttata giù dal letto molto prima che 'presto'.
"Che succede teppa?" Kethra aveva preso a chiamare in quel modo il fratellino, una parola che nel dialetto di Waterdeep significava 'monello' ma che in origine voleva dire 'criminale'. Era uno scherzo, perché per essere il figlio di un pirata il giovane Liam era un ragazzino stranamente coscienzioso e onorevole.
E poi, era una risposta adeguata al fatto che lui la chiamasse tappa. Solo perché a undici anni e mezzo Liam era alto quanto lei che ne aveva quasi ventidue, non significava che potesse bistrattare così una sorella maggiore.
"C'è un fantasma sulla nave" sussurrò lui in tono concitato. Kethra sentì rumore di stoffa smossa e capì che Liam stava frugando nelle tasche dei suoi abiti. Ne tirò fuori una fiala di vetro con il tappo di sughero, piena di un liquido che emanava una luce calda. Kethra la riconobbe come una dose di inchiostro luminoso che gli aveva regalato lei dopo uno dei suoi viaggi nell'entroterra. Era un oggetto di un certo valore su una nave dove il fuoco portava sempre con sé un pericolo, e dove comunque veniva imposto il coprifuoco la sera. La luce dell'inchiostro illuminava quanto una candela e in quel momento stava rischiarando il volto terreo di un ragazzino spaventato.
Merda. Non sta scherzando, realizzò la sacerdotessa mordendosi un labbro. Speriamo sia solo frutto della sua fervida fantasia.
"Cosa te lo fa pensare?"
"Ho sentito una voce. Era la voce di una donna. Ma ti assicuro che era una voce disincarnata perché non appartiene a nessuna delle donne della nave… Ander dice che questa nave prima apparteneva a qualcun altro e c'è stato un massacro, e gli spiriti inquieti ancora infestano la stiva."
"Ah sì? E Ander come fa a saperlo? Quel ragazzo giurerebbe di aver pescato uno squalo in un fiume se ciò gli portasse un po' di attenzioni." In cuor suo, Kethra maledisse il giovane mozzo della nave. Se ci teneva tanto a raccontare baggianate a Liam allora avrebbe dovuto esserci lui lì, sveglio a quell'ora infame del mattino, a rimediare allo spavento del ragazzino.
"Non me lo ha detto come fa a saperlo, però… potrebbe essere vero."
Kethra sospirò senza più nascondere la frustrazione. "Nostro padre che dice?"
"Uh, lui ha detto… 'Liam, io ti voglio bene, ma se rompi ancora le palle con questa storia finisci a pulire tutto il ponte con uno spazzolino'. Lui non mi crede, pensa che le leggende di fantasmi sulle navi siano solo storielle popolari per impressionare la gente."
"Ah! Per questo sei venuto da me."
"Be' sì… ma anche perché tu sei una chierica, di sicuro i fantasmi te li mangi a colazione." Liam la guardò con occhi talmente imploranti che Kethra proprio non se la sentì di rispedirlo indietro.
"E va bene, teppa. Operazione Scacciafantasmi. Andiamo a cercare questa voce disincarnata."

* * *


Un'ora di ricerche clandestine condotte a passi lentissimi per non fare rumore, su e giù per la nave, avanti e indietro, alla fine con grande sorpresa di Kethra rivelarono che c'era davvero una voce misteriosa.
Era tutt'altro che disincarnata però: apparteneva a un uccello grande quanto una colomba, ma di un mimetico color marrone-grigiastro, che era rimasto incastrato in una cassa. A quanto pare l'uccello era riuscito ad entrare ma poi non era più riuscito a uscire.
Kethra e Liam erano riusciti a individuare la fonte della voce, e una volta aperta la cassa il pennuto ne era svolacchiato fuori. Aveva riempito il contenuto - stoffe e abiti - di cacca di uccello, l'odore era terribile. Doveva saperlo benissimo, perché appena libero dalla sua prigione di legno volò subito fuori e si posò su un barile.
"Udite la mia maledizione, figli dell'uomo!" decretò il volatile, mimando perfettamente una voce umana. E poi, guardando Kethra e Liam con occhi neri e inespressivi: "Il peso dei vostri crimini ricadrà su di voi!"
I due fratelli Brightraven rimasero a fissare l'animale in silenzio basito per qualche secondo, poi Kethra perse la pazienza.
"Ma vaffanculo, uccellaccio!" Si tolse una scarpa e la lanciò al volatile, prendendolo in pieno. Il corollax aprì le ali per frenare la caduta, si alzò in volo sopra le loro teste (sebbene non ci fosse molto spazio nella stiva) e iniziò a gridare: "Le anime offese pretendono vendetta! Fa freddo, fa così freddo! Vi prego, vi prego, non voglio morire! Il mare vi inghiottirà tutti!"
"Così sveglierà tutta la ciurma" Liam impallidì. Era sollevato che la voce non appartenesse ad un fantasma, ma cominciava a intravedere all'orizzonte guai ancora più grossi. Saltò, cercando di afferrare il volatile, ma l'animale era elusivo e riuscì a non farsi prendere.
Purtroppo i corollax non sono solo dei graziosi uccellini che ripetono le parole che sentono dagli umani. Sono anche perfettamente in grado di difendersi quando si sentono minacciati.
Kethra percepì il pericolo e si lanciò su Liam, buttandolo a terra un attimo prima che l'uccello, con un battito d'ali particolarmente energico, li inondasse di una cascata di luci multicolori.
Spruzzo colorato non era un incantesimo che si potesse evitare, ma spingendo Liam a terra la sorella maggiore era riuscita a fare in modo che lui chiudesse gli occhi per istinto e in questo modo lo aveva salvato: si trattava di un incantesimo basato sulla vista. Se Liam non avesse chiuso gli occhi, senza difese contro la magia com'era, sarebbe svenuto e sarebbe rimasto momentaneamente accecato. Kethra invece aveva un po' più di esperienza contro gli incantesimi che influenzano la mente, e rimase soltanto confusa per un momento.
"Uccellaccio del malaugurio" sbottò, e prese in mano le due piccole mazze che usava per combattere. In origine non voleva far del male alla bestiola, ma aveva attaccato il suo fratellino.

* * *


"Che diavolo sta succedendo qui?!" Un furioso capitano pirata spalancò la porta, lasciando che sbattesse teatralmente contro la parete di legno della nave.
Si trovò davanti una scena assurda: suo figlio cercava di acchiappare un uccello impazzito usando una rete da pesca, mentre sua figlia saltava come una scimmia per intercettare il volo dell'animale con le sue mazze. Il corollax, spaventato, svolacchiava andando a sbattere contro cordame e lanterne appese (per fortuna spente), facendo un casino inenarrabile.
"LIAM! KETHRA!" Tuonò, richiamando all'ordine i due giovani.
I figli del capitano si congelarono sul posto.
"Uh… papà, posso spiegare…" abbozzò Liam.
Il corollax volò in direzione del capitano, andando a rifugiarsi sulla sua spalla.
"Cosa diamine pensavate di fare, ragazzi? Avete allarmato mezza ciurma con questo casino, e perché avete pensato che la piccola Polly meritasse di morire?"
"Cos… non volevamo uccidere l'uccello" chiarì Liam. "Kethra voleva solo spaventarlo per spingerlo nella rete."
"Polly?"
"Sì, Polly" il capitano aggrottò la fronte. "Ander l'ha comprata da un mercante di animali esotici all'ultima sosta. Non ve l'aveva detto? La sta addestrando a ripetere certe frasi, per mandarla sulle navi schiaviste e creare panico fra la ciurma prima del nostro attacco."
"Quel piccolo bastardo" sibilò Kethra. "Ha detto a Liam che c'era un fantasma sulla nave!"
"E io ho detto a Liam che erano baggianate" li rimbrottò il genitore. "Ma sembra proprio che Ander si sia divertito a farvi uno scherzo. Bene, bene, vuol dire che oggi sarete in tre!"
"In… tre?"
"A pulire il ponte della nave con uno spazzolino" spiegò Killian, in tono così serio e funereo che Kethra, pur essendo cresciuta senza genitori, riconobbe all'istante un tono di voce da 'questo non è negoziabile'. Mugugnò il suo dolore spirituale. Non solo era stata svegliata a un orario infame, avrebbe anche dovuto fare lavoro da mozzo.
Liam, dal canto suo, sembrava solo dispiaciuto e imbarazzato.
"Mi dispiace, papà…"
Killian sentì una fitta al suo morbido cuore di padre, sapeva che il ragazzino era stato tratto in inganno, ma in quanto capitano non poteva fare passi indietro. Doveva comunque insegnare una lezione ai suoi figli - una lezione sulla responsabilità, e sul rispetto per gli altri - e comunque lui doveva pensare al bene di tutta la ciurma. "Ti scuserai con tutti quelli che hai buttato giù dalla branda prima del tempo, ma lo farai dopo aver pulito il ponte" insistette, e Liam, che era un bravo bambino coscienzioso, annuì.
"Io invece prenderò Ander a calci nel culo" promise Kethra, in tono fermo. "…Dopo aver pulito il ponte, sì, ho capito." Aggiunse, prevedendo l'obiezione di Killian.
Il capitano sorrise sotto i baffi, e fu davvero difficile mantenere l'espressione arrabbiata e severa. Kethra e Liam erano la sua gioia, e il burbero pirata era sinceramente felice che avessero legato così tanto, considerando che fino a pochi mesi prima erano due estranei l'uno per l'altra. A dispetto dei suoi timori iniziali, non c'erano gelosie o dissapori fra i due fratelli Brightraven: Liam adorava la sua sorellona e lei sembrava essersi adattata bene a quel ruolo.
Non era poi così strano, in fin dei conti, che il giovane Ander gli avesse voluto tirare quello scherzo. Fino a poco prima era lui il 'ragazzo grande' di riferimento per Liam, e la saggezza popolare dice che non capisci quanto tenevi a una cosa finché non l'hai persa.

   
 
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