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Autore: May Jeevas    25/10/2022    1 recensioni
Scorci delle vite di Arthur Kirkland e Alfred F Jones in 31 universi differenti. (HumanAU)
UsUk con accenni ad altre coppie.
Raccolta di ona shot, drabble e flash fic.
Avvertimenti e rating potrebbro cambiare durante la pubblicazione.
[Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it, lista PumpAU]
Genere: Angst, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU, Otherverse, Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno
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Alfred camminava per strada nervoso, calciando tutti i sassi che trovava lungo il cammino. A scuola l’insegnante di storia aveva assegnato i compiti da fare il weekend e lui doveva scrivere una ricerca sulla Guerra d’Indipendenza. Argomento che al ragazzo interessava davvero molto, ma che aveva già provato a trattare e la professoressa aveva detto che avrebbe dovuto essere un po’ più imparziale e raccontare gli eventi senza parteggiare per una fazione o l’altra. Più facile a dirsi che a farsi, il patriottismo di Alfred era famoso a tutta la scuola.
Entrò in casa e mangiò il pranzo da solo: sua madre era ancora al lavoro e suo fratello aveva allenamento. Lasciò i piatti nel lavello, facendosi l’appunto di lavarli prima che tornassero gli altri. Si diresse verso la sua camera, prese il computer e si distese sul letto, posizionandosi il laptop sulle cosce. Aprì youtube, voleva cercare qualche video per sfogarsi un po’. Vide un pezzo di un gameplay prima che il pensiero della ricerca tornasse a tormentarlo. Okay, avrebbe dovuto farsi una cultura sulla guerra d’indipendenza anche dalla parte degli inglesi. Il solo pensiero lo faceva rabbrividire, ma aveva bisogno di un bel voto. Provò a cercare sempre sul sito “America Revolutionary War British” e guardò i risultati. Non che si aspettasse di trovare qualcosa.
Uno dei primi video che trovò era di venti minuti e il thumbnail era un ragazzo biondo con lo sfondo una cartina dell’inghilterra. Il titolo era: “L’Inghilterra e la Guerra di Indipendenza Americana”. Alfred cliccò, pronto ad annoiarsi.
Non si annoiò. Anzi, doveva ammettere che quel ragazzo, che doveva avere non più di due o tre anni in più di lui, era davvero capace di spiegare e di rendere interessante l’argomento. Alfred dopo pochi minuti aveva preso block notes e penna per segnare le cose che pensava potessero essere utili per la sua ricerca. Una cosa che aveva apprezzato era proprio l’imparzialità del racconto; certo, si focalizzava di più sul ruolo dell’Inghilterra nella guerra, ma era riuscito a raccontare i fatti come erano senza fare favoritismi. Il ragazzo sorrise, soddisfatto: doveva solo alcuni elementi e poi la sua ricerca era avviata.
Senza che se ne rendesse conto, il tempo passò e quando sua madre lo chiamò per la cena era ancora preso dalla scrittura e dallo studio. Si maledisse per essersi dimenticato dei piatti da lavare, ma quando arrivò in cucina sua madre non sembrava arrabbiata. Basto uno sguardo di suo fratello dietro di lei per capire che Matthew lo aveva salvato per l’ennesima volta da una sgridata. Si sedettero a tavola e mangiarono la cena insieme chiacchierando della giornata. Per farsi perdonare Alfred lavò i piatti e riordinò la cucina prima di tornare in camera sua.
Il computer era ancora acceso e una delle schede del motore di ricerca era ferma a quel video. Alfred la ricaricò, andando a vedere il canale. Aveva uno strano nome: IbelieveInFaries. Andò a vedere i video, incuriosito. Era un canale su curiosità sull’Inghilterra, sia storiche che culturali. C’era una rubrica chiamata Tea Time With Arthur, e Alfred pensò che non ci fosse niente di più british. Cliccò suo titolo: TTWA: My Life in Oxford. A quanto pare il protagonista del canale era uno studente universitario al primo anno. Mentre guardava il video, Alfred notò che il montaggio era solo del ragazzo che spiegava la sua routine e dava informazioni, anche raccontando aneddoti sull’università, era affascinante. Davanti a sé aveva una tazza di té fumante con tanto di scones con panna acida e marmellata, che beveva e sbocconcellava durante le pause del discorso. Aveva degli occhi verdi come due smeraldi e le sopracciglia più folte che Alfred avesse mai visto. Era un video molto più “intimo” di quello dove aveva spiegato la guerra d’indipendenza, e questo lato, senza un vero motivo, colpì Alfred, che si trovò a cercare altri video sul canale del ragazzo. C’erano rubriche storiche, culturali e altri argomenti interessanti.
Finì che passò la nottata davanti a YouTube a “conoscere” questo ragazzo. Quando andò in cucina per fare colazione sapeva che si chiamava Arthur, che era nato e cresciuto a Londra ma che adesso studiava a Oxford Storia e Letteratura, che era amava il té, il suo genere di musica preferito era il punk, amava i libri fantasy, soprattutto gli scritti di Tolkien che considerava il padre vero di quel genere, che aveva meno iscritti di quelli che si meritava (almeno secondo Alfred) e altri dettagli che adesso, con gli occhi gonfi di sonno davanti al caffè erano confusi nella sua mente.
Prese un sorso di caffè, cercando di darsi un tono e di svegliarsi un attimo. I video di storia sapeva che potevano tornargli utili, quindi si era iscritto. Prese il cellulare e aprì YouTube, andando nella sezione messaggi. Fissò il nero del caffè, cercando di scrivere due righe.

Arthur sentì il suono di una notifica e rivolse la sua attenzione al cellulare: un messaggio su YouTube.
Chi è che usa quel sito per mandare messaggi?
Aprì la casella. Il nome dell’account era AmericanHero. Arthur arricciò il naso a quel nick, il suo patriottismo che veniva fuori in tutte le occasioni.
Hey, dude! Ho scoperto il tuo canale per una ricerca che dovevo fare, grazie perché mi hai dato una mano! Fai dei video interessanti, e te lo dice un americano convinto! Mi sono iscritto, ciaooo!
Arthur rimase un attimo interdetto. Poi un sorriso si fece strada sul volto.
La verità è che aveva cominciato a caricare video al liceo, ripetendo le lezioni prima delle interrogazioni o verifiche, più per allenarsi. Poi era diventato un vero e proprio passatempo e aveva creato tante rubriche. Non aveva molti iscritti dal potersi considerare un influencer (anche perché odiava quel termine), però fare video, montarli e pensare a nuove idee da proporre gli piaceva davvero molto, e avere dei feedback, anche brevi messaggi come quello appena arrivato, era sempre piacevole. Si mordicchiò il labbro, fissando lo schermo. Non sapeva mai come rispondere.

Alfred era uscito con i suoi amici quando vibrò il cellulare. Era una notifica di YouTube.
Ciao, ti ringrazio per il messaggio e per i tuoi apprezzamenti. Spero che i video siano istruttivi e che ti possano essere d’aiuto per lo studio anche in futuro. Ciao, e buona giornata, se hai dubbi o altro non esitare a chiedere, anche se potrei metterci un po’ a rispondere.
Alfred si ritrovò a sorridere in maniera idiota. Okay che Arthur non era una celebrità, ma il fatto che avesse speso del tempo per rispondere al suo messaggio gli faceva davvero piacere.
“Messaggio della tua nuova ragazza?” La voce di Francis lo colse di sorpresa, e di scatto infilò il cellulare in tasca.
“Ma che pensi. Figurati!” Afred suo malgrado arrossì, più per le parole di Francis che per altro.
Il francese non smise di fissarlo.
“Sarà, ma quel sorriso non mi inganna. E fidati di me, che di queste cose me ne intendo.”
Alfred scosse la testa. “Non questa volta, puoi fidarti.”
Francis alzò le mani in segno di resa. “Come vuoi. E vieni un po’ a ballare con noi, senza fare l’associale!” disse prima di dirigersi di nuovo in pista.
Alfred annuì senza muoversi, una mano indugiò sulla tasca che conteneva il cellulare.
Francis osservò da lontano quel sorriso dipingersi ancora sul volto di Alfred. Il ragazzo poteva dire quello che voleva, ma lui aveva un presentimento e di rado sbagliava…

 


Angolino di May
Aggiornamento matturino oggi, così, sorpresa!
Francis cupido lo sto utilizzando un po’ troppo forse, però qui più che altro capisce ancora prima di Alfred come finirà.
Phew, anche questa è stata un parto. Dal quale potrebbe nascere anche qualcos’altro, anche se non assicuro nulla.
Al solito, critiche costruttive e pomodori marci sono ben accetti.
Mata ne!

   
 
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