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Autore: _Sherazade_    25/10/2022    0 recensioni
"Bastò un semplice, innocuo, insignificante taglietto.
Una goccia di sangue e la vera natura di Andrej venne svelata: i suoi occhi si tinsero di un intenso color cremisi e i suoi canini si erano allungati diventando ancora più appuntiti. Era un vampiro, non c'era altra spiegazione."
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» 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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» “Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”
» Prompt: Sangue (Lista pumpNIGHT)
» N° parole: 583

 

"Bloodbound"

Bastò un semplice, innocuo, insignificante taglietto.
Una goccia di sangue e la vera natura di Andrej venne svelata: i suoi occhi si tinsero di un intenso color cremisi e i suoi canini si erano allungati diventando ancora più appuntiti. Era un vampiro, non c'era altra spiegazione.
L'amico di sempre, quello con cui lei aveva passato gli anni dell'adolescenza e che si era sempre mostrato gentile, timido e impacciato, ora le si era avventato addosso. Aveva affondato i denti lì dove lei si era ferita, succhiando il suo sangue fino a farle perdere conoscenza.

«Finalmente ti sei svegliata, Marina» disse Andrej sfiorandole la guancia col dorso della mano.
«Dove mi trovo? Che cosa mi hai fatto?» chiese lei cercando di alzarsi dal letto dove era stata adagiata. Si accorse però di non riuscire a muoversi: lui l'aveva legata e non sembrava esserci modo per lei di liberarsi.
«Marina, tu hai scoperto il mio segreto...» disse lui con voce lieve.
«Sì, e non lo dirò a nessuno. Hai la mia parola» cercò di tranquillizzarlo, sebbene fosse lei per prima a non sentirsi tranquilla. «Non c'era bisogno di legarmi: liberami e parliamone».
«Marina...» il viso di lui era a pochi centimetri dal suo, la sua voce calda e suadente. Qualcuno lo avrebbe trovato affascinante, ma Marina tremava dal terrore. «Sappiamo entrambi che quello che hai detto è una bugia: io non posso lasciarti andare o altri scoprirebbero la verità».
«Ma noi siamo amici... Non ti fidi di me?»
La guardò con dolcezza, ma c'era qualcosa di diverso in lui. Qualcosa che a lei non piaceva per nulla.
«Io mi fido, e da oggi saremo molto più che amici. Ho sempre dovuto tenerti nascosta la mia reale identità, fingendo di essere quello che non ero per non dare nell'occhio e per starti vicino. Non immagini quanto questo mi sia pesato» lui avvicinò le labbra al suo collo e glielo baciò. «Ora non dovrò più essere quello che gli altri si aspettano di vedere, da oggi potrò essere con te il vero me stesso senza più bisogno di trattenermi».
«E non puoi essere te stesso e lasciarmi libera?» chiese lei con voce tremolante che tradiva la sua paura. Andrej se ne accorse e le accarezzò la testa dolcemente.
«Tu starai qui con me d'ora in poi... sei mia, ti ho marchiata nel parco quando ho succhiato per la prima volta il tuo sangue... non puoi capire da quanto desiderassi farlo» la sua voce lasciava trapelare la sua immensa emozione mescolata all'eccitazione. «Ora che sai chi sono possiamo stare insieme come avremmo sempre dovuto stare».
«Andrej...» Marina sospirò e cercò di trovare le giuste parole che spingessero quello che una volta era stato il suo migliore amico a ritrovare la ragione. «Noi siamo buoni amici, non puoi tenermi rinchiusa qui e usarmi come banca del sangue».
Lui rise e si mise a cavalcioni sopra di lei: «Vedrai che pian piano ti abituerai e capirai... Tu sei mia, lo sei sempre stata, e da adesso lo sarai per sempre».
Andrej affondò i denti nel collo di Marina e succhiò avidamente il suo sangue fino a farle perdere nuovamente i sensi. Lei aveva provato a dimenarsi, a supplicarlo, ad intenerirlo con dolci parole, provò a farlo ragionare sperando di toccare la parte più razionale di lui... ma niente era servito a far tornare il vecchio Andrej.
Prima di svenire, però, Marina gli sentì dire un'ultima frase: «Ti amo, Marina. Sei mia e non ti permetterò di lasciarmi».

L'incubo era appena cominciato.

  
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