I'm on the outside, looking inside
What do I see?
- fratello
Ti ricordi di Revali,
Fratelli in armi, amici, nemici, forse. Non era facile – la distinzione tra amicizia e alleanza era sottile, tra di voi. E non ti è mai passato per la testa che potesse essere più di così, che non abbiate cozzato abbastanza, quando avreste potuto.
Ti ricordi di Revali – delle discussioni unilaterali e delle polemiche, prolisso, logorroico; erano difficili – i complimenti, anche quelli che ti saresti meritato. Ma gli sguardi che vi scambiavate – in battaglia, e al di fuori, seduti davanti alle fiamme ballerine – stretti, vicini, sotto un albero nella pioggia; quando Hyrule ancora si elevava da terra con dignità e portamento, e la civiltà era cosa comune, le dispute come quelle erano permesse. Preoccupazioni infantili, bambinesche, quelle di dover andare d’accordo a tutti i costi, trattenersi i commenti, le occhiate, e le attrazioni, latenti – pungeva di rosso, sulle tue guance, l’aria fredda e il sangue, e come funzionava, per lui? Il suo profilo era importante e regale: il becco lungo, ti chiedevi, quale sensazione avrebbe provocato sulla tua pelle.
Ma non è più tempo; ti ricordi di Revali – sulle punte crudeli delle montagne, gelate, in cappotti camosciati e circondato da sorrisi riconoscenti. Teba ti aspetta, ma non è lo stesso. Si confonde nella neve; Revali non lo ricordi così – l’avresti riconosciuto, ovunque fosse, ed era ovvio, era ovvio, come l’azzurro nel cielo.