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Autore: elisina    10/09/2009    0 recensioni
Bella e Jacob sono al falò, quando Bella, all'improvviso, capisce che è quello il suo posto, accanto a Jake.. Bella allora inizia a pensare da un'altra prospettiva e capisce che sta con la persona sbagliata...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Bella e Jacob sono al falò, quando Bella, all'improvviso, capisce che è quello il suo posto, accanto a Jake.. Bella allora inizia a pensare da un'altra prospettiva e capisce che sta con la persona sbagliata... Ero al falò con Jacob, ad ascoltare storie di uomini diventati leggenda, quando mi sentii improvvisamente intatta, completa. Qualcosa, come il pezzo di un puzzle, si mise al posto giusto. Tanti altri si spostarono e si misero nel giusto posto. Era una sensazione bizzarra, ma non sgradevole. Mi dava la strana consapevolezza che fosse tutto merito di Jacob, della sua mano sulla mia, del suo braccio che mi avvolgeva. Mi sembrò che fosse quello il mio posto, con Jacob, non con Edward. Lentamente e violentemente, un'idea si fede strada nella mia mente.. Se fossi stata con Jacob, non avrei rinunciato a Renèe, a Charlie, alla mia vita, alla famiglia che già avevo e a quella che abrei potuto avere con lui. Edward mi avrebbe dato il suo cuore, ma nulla di più. Non mi avrebbe mai dato la sensazione di consapevolezza che mi dava Jacob: una famiglia, degli amici, la libertà di rimanere ne stessa. Un'altra idea mi attraversò. Ero già stata senza Edward, ed ero sopravvissuta, grazie a Jacob. Certi nostri abbracci implicavano molto più di una semplice amicizia. Quante volte avevo desiderato che Jacob fosse mio fratello? Adesso avevo l'occasione di farlo mio. Istintivamente, senza un motivo preciso, mi strinsi al lui. Forse un motivo c'era: lui era fondamentale per me. Jacob apprezzò il mio abbraccio e mi riscaldò la guancia con un bacietto; io ricambiai il gesto, ma sulla mano. Lui rise. Mi sentii ancora più comoda quando lui appoggiò la testa sulle mie coscie. Io, totalmente a mio agio, iniziai ad accarezzargli i capelli, poi passai alle guancie e alla fine mi ritrovai a seguire il suo profilo con le dita, dai capelli al busto. Non sapevo neanche io il motivo, ma sentivo che quella era la cosa più giusta e nnormale da fare. Socchiusi gli occhi, e mi abbandonai al racconto che Billy Black stava narrando. All'improvviso, qualcosa di caldo mi mosse il braccio. Era Jacob, che mi scuoteva gentilmente. Sbattei gli occhi un paio di volte e mi accorsi di essere nella mia macchina, nel bosco. Accidenti, mi ero addormenteta. Ero sconvolta da me stessa, che figuraccia. “L'ho chiamato io. È laggiù. Ti aspetta da un paio di minuti. Adesso ti porterà a casa. Avrei potuto farlo io ma sai com'è.. ” Mi comunicò Jacob. Impallidii “No”. Volevo restare con Jacob, Edward poteva aspettare. “Perchè?” era triste. Il suo tono di voce spento.. Pensava che non lo volessi con me. Che sciocchezza. Cercai un motivo razionale che potesse non ferire Edward, dato che probabilmente stava ascoltando. “Victoria.” Inventai. “Potrebbe cercarmi a casa. Potrebbe fare del male a me e a Charlie.” Ero abbastanza convincente. Continuai con la mia bugia. “Edward potrebbe farsi del male”. Ero convincente, eccome. Il volto di Jacob era addolorato. “Invece, se passassi la notte a La Push, non rischierei nulla. Né io né Charlie né Edward, intendo.” Mi corressi al volo. “A me va bene”si affrettò a dirmi Jake. Era un po' meno triste di prima, ottimo. Guardai Edward: il suo volto, oltre ad esprimere rabbia, mi conunicava il suo consenso. Forse non avrebbe sofferto a causa mia. Edward salì sulla sua Volvo e sparì nella notte. Io, ancora stretta a Jake, sorrisi, e andammo a casa sua. Billy era felice che fossi lì. Jacob voleva dormire sul divano per lasciarmi il suo letto, ma io insistetti: lo volevo con me. Quando si arrese, aprì il suo armadio e, dopo una lunga ricerca, prese una maglietta a maniche corte e me la porse. “Tieni. Ti starà immensa, probabilmente ti arriverà fino alle ginocchia, ma è il massimo che ho da offrirti.” “Va bene.” Gli risposi sorridente. “Ok” Sembrava a disagio. “Ora.. Ora esco,così ti cambi.” Balbettò imbarazzato. “Non c'è problema” Gli risposi “Non mi vergogno. Resta pure.” “Va bene”. Disse, rassegnato. Mi tolsi le scarpe, poi mi sfilai i pantaloni, infine mi liberai anche della felpa e della maglietta. Non mi vergognavo, e poi sentivo caldo. Feci ben attenzione a fingermi innocente, senza mai guardare Jacob, che era dall'altra parte del letto. Poi, istintivamente, iniziai a slegare il reggiseno, quando pensai che sarebbe stato troppo per Jake. Mi bloccai, imbarazzata. “Non preoccuparti” Mi disse, in sintonia con i miei pensieri “Ormai non mi scandalizzo più di niente.” Quando si era girato? “ Adesso mi giro” E si girò. Quando mi accorsi che non riuscivo DAVVERO a slegarlo da sola, dovetti chiedere a Jacob di farlo al posto mio. “Ok” Mi aveva risposto. In 2 secondi aveva finito. Si allontanò e mi infilai la sua maglia. Jacob aveva torto sulla maglia. Invece di coprirmi le ginicchi, arrrivava appena alle coscie, lasciandole per metà scoperte. Quando anche lui se ne accorse, diventò rosso. Era dolcissimo. Gli chiesi se aveva intenzione di dormire con i vestiti addosso. Lui, spaesato, disse “No... Ovviamente”. “Dai, allora. Spogliati che poi andiamo a letto.” La sua espressione era interrogativa. Chissà come aveva interpretato le mie parole... “Ti vergigni di me?!?” Gli chiesi incredula, dato che era immobile. “No,no” Mi rispose veloce. “Allora, dai” Lo incoraggiai. “Tranquillo”. Lentamente, si tolse felpa e maglia. Rimasi scioccata dalla quantità dei suoi muscoli.. Poi si levò scarpe e pantaloni, per poi mettersi un paio di pantaloncini blu lunghi fino al ginocchio come pigiama. “ Non avrai freddo?” A Forks, dormire così equivaleva a morire di freddo. “ Chi, io? Ma dai, non farmi ridere! Non ti ricordi che sono un licantropo?” Mi chiese ridendo. Poi continuò “Semai TU avrai freddo.” Guardò la mia camicia da notte e si soffermò un attimo sulla sua lunghezza. Ne fui felice e arrossii. Gli risposi “Beh, se avrò freddo non potrò abbracciarti?? Lo davo per scontato...” Ed era vero. Volevo abbracciarlo.. Dubbioso, mi rispose “Sì.. Credo di sì..” “Allora nessun problema” Sorrisi. Ci sdraiammo nel suo lettino – per starci entrami dovetti stringermi alle sue calde braccia. Poi gli chiesi “Victoria? A che punto siete?” “ A un punto morto, fin'ora.. Non ci attacca.” “ Allora dovrò passare quì ancora un po' di giorni..” “Ok” sorrisi. Come amavo la mia scusa per restare. Dopo un paio di minuti, ebbi un brivido. Mi strinsi al suo petto e sospirai. Ero felice perchè stavo abbracciata a Jacob. “ Non amo più Edward.”Gli comuunicai il risultato dei pensieri che mi avevano perseguitata dal falò. “ E perchè?” Mi chiese lui. “Amo un altro”. Ormai era un'ovviatà che non potevo né nascondere né negare. “Chi?” Mi domando, forse speranzoso. “Te” Gli ammisi. Allora lui, con la bocca già vicina alla mia, si avvicinò ulteriormente, fino a far incontrare le nostre labbra. Fu il bacio più bello della mia vita. Lungo, atteso, dolce, passionale, timido in un certo senso. Insomma, bellissimo, perfetto. Quel bacio implicava una serie di cose che non ci negammo. Volevamo entrambi la stessa cosa. Allora iniziai ad accarezzargli i muscoli e la schiena, mentre anche lui esplorava dolcemente fianchi e schiena. Avevo i brividi, ma dal piacere. Poi mi tolse la maglietta e mi accarezzò – sempre delicatissimo - anche lì. Lui si tolse i pantaloncini. Ci stavamo baciando di nuovo quando Jacob mi accarezzò gli slip. Mi fermai e gli bloccai la mano. Io non l'avevo mai fatto... “Neanche io” Rispose ai miei pensieri. “Ho paura. E tu? Ma è ciò che voglio. Voglio te. Ma se non vuoi farlo con me.. Va bene..” Continuò lui, serio. “Ho paura, è vero. Ma voglio farlo con te, adesso. E sai perchè?” Gli chiesi, retoricamente. “Perchè ti amo, Jacob Black”. Eh già. L'avevo detto. “Anche io ti amo, Bella Swan. Ma lo sai già.” Era dolcissimo il modo in cui pronunciava il mio nome, da far vevire i brividi. Tolsi le mani e le misi sul suo collo, mente riniziavo a baciarlo. Timidamente mi sfilò gli slip - gli tremavano le mani. Stava facendo tutto lui, non era giusto. Mi staccai dalle sue labbra e dal suo collo per togliergli i boxer. Ci misi molto perchè le mani tremavano anche a me. Ci baciammo e pochi istanti dopo lo sentii dentro me. Era una sensazione molto più che bellissima. Continuammo a fare l'amore per un altro bel po' di tempo. Quando smettemmo mi disse “E' stato bellissimo” “No, molto di più.” “Ti amo” “Lo so. Ma è bello sentirmelo dire..” Gli confessai. “Ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo” Mi disse, sorridente e felice. “Anche io ti amo”. Era vero. Ci abbracciammo; mi addormentai al caldo, tra le sue braccia.. Sognai Jacob che mi diceva “ti amo”, io che lo baciavo, lui che mi chiedeva in moglie, io che accettavo.. L'indomani mi svegliai alle 9 e sentii le sue dita accarezzarmi dalla fronte all'ombelico. Ebbi un brivido e quando aprii gli occhi, lo vidi fissarmi, felice. “ 'Giorno amore” Gli dissi. “Buongiorno Bella. Come hai dormito?” “Bene come non mai” Gli confessai. “Facciamo colazione?” Mi propose. “Sì, andiamo.” Poi mi bloccai. Oh, merda! “Billy!” Stavo quasi urlando dalla paura di ciò che poteva aver sentito. “Ieri sera è uscito prima che andassimo a letto e ha dormito da Charlie o dai Clearwater. Non è ancora tornato e non credo lo sarà prima di oggi pomeriggio.” Mi raccontò. “Bene” Sussurrai e ci mettemmo in pigiama. Andammo di sotto – ci tenevamo per mano – e mangiammo. Io presi un bichiere di latte con i cereali, Jacob invece un bicchiere di succo all'arancia, una tazzona di latte e quasi mezza scatola di cereali. “Wow” Commentai. Mi sorrise. Finita la colazione, lavai tutto, e Jacob asciugò. Poi salimmo per vestirci. “Ieri sera non ho potuto toglierti i vestiti. Stamattina posso metterteli?” Mi provocò lui. “Solo se io poi metto i tuoi” “Affare fatto”. Quando mi misi i pantaloni, lui tirò su la cerniera e chisue il bottone. Poi mi chiuse il reggiseno, mi aiutò ad infilare la maglietta e mi chiuse la felpa. Era stato davvero molto bravo. Io invece fui un vero disastro: mi tremavano le mani e mi sentivo inpacciata. Nonostante questo gli chiusi i pantaloni, gli infilai la maglietta della sera precedente e chiusi la sua felpa. Ci baciammo e ci togliemmo i vestiti di nuovo, per fare l'amore. Quando finimmo, ridemmo: dovevamo vestirci di nuovo. Andammo di sotto e guardammo la tele, abbracciati. Alle 15.00, Billy entrò a casa, seguito da Charlie. Mio padre era felice e come Billy non fece una piega per la nostra stretta. Non mi chiese neanche dove avevo passato la notte; Billy gli aveva raccontato tutto, quindi. Meglio. Cenammo insieme a casa mia e Charlie non fece neanche una domanda sul fatto che Jake dormì nel letto assieme a me. Era normale: io e Jake, nati per stare assieme. Era perfetto e mi faceva sentire bene. Il pomeriggio seguente Sam e Seth uccisero Victoria, e ciò mi fece pensare a un altro vampiro: Edward. Andai con Jacob a casa sua – Jake rimase al confine – e gli dissi che con Victoria era finita, come con lui. Lo lasciaia e gli comunicai che stavo con Jacob, “il lupo cattivo”. La sera stessa i Cullen si eclissarono, per sempre. Quella sera la tribù fece una festa e, una volta a casa sua, da soli, Jacob mi chiese di sposarlo e io, come nel mio signo, accettai. Mi diede l'anello che una volta apparteneva a sua madre che, poverina, era morta anni fa in un incidente stradale. Charlie e Billy piansero per la commozione. Il branco mi accettò. Renèe ne fu contenta. Il 16 febbraio ci sposammo(era la data di nascita e di matrimonio della mamma di Jake). Abbiamo avuto tre figli: Lena, Jacob II e Lukas. Quando Lena aveva 9 anni, Jacob II 6 e Lukas 2, mio marito smise di trasformarsi il lupo, per poter invecchiare assieme alla sua famiglia. Anche tutti gli altri lupi – tranne Quil, perchè il suo imprinting aveva 3 anni-smisero di trasformarsi. Quil smise quando la bimba aveva 15 anni, come lui. Io, Isabella Marie Black, adesso ho quasi 40 anni Jacob ne ha 38 e siamo ancora innamorati e felici. Non ho saputo più niente del Cullen tranne che avevano chiamato Carlisle a New York, in un ospedale importante. Sentii la mancanza un paio di volte di Alice, ma poi mi concentrai sulla mia vita con mio marito. I.M.B.(Isabella Mare Black) commentate vi prego!!!! un bacione!!!
  
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