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Autore: Marlowe    28/10/2022    1 recensioni
Stiles Stilinski è solo, Scott l'ha abbandonato per unirsi al branco di Derek e lui non è il benvenuto. Cerca di crearsi una nuova vita, peccato che i guai sembrano avercela con lui anche se ha tagliato i ponti con tutti il soprannaturale. Branchi di Alpha, serial killer e ora una malattia che sperava di non avere. Ben presto Stiles scoprirà che tutto ciò che sapeva di sè è una bugia.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Derek/Stiles, Deucalion, Scott McCall
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 5
 
STILES
 
Questo mal di testa mi stava uccidendo, era talmente forte che facevo fatica persino a prendere sonno. Avevo provato aspirina, digitopressione, una botta secca sul muro nella speranza di perdere i sensi ma niente, era sempre qui che mi logora il cervello…lo chiamai Roger, mi sembrava carino da parte mia dargli un nome visto la sua presenza costante.
Dato che non riuscivo a dormire mi ero portato avanti con il lavoro e quando dicevo lavoro intendevo i casi di mio padre. C’era qualcosa che mi sfuggiva, un sottile filo che vevo quasi raggiunto ma che non riuscivo a focalizzare con chiarezza. Cosa avevano in comune le tre vittime? Erano tutte giovani, di sessi e di età diversa ma poi?
Il modus operandi di questo killer mi ricordava tanto qualcosa ma non riuscivo a capire cosa! Per saperne di più dovevo entrare di soppiatto negli archivi della polizia e vedere cosa dicevano i rapporti delle autopsie, ma come fare? Mio padre non mi avrebbe mai il permesso di curiosare fra i fascicoli e figuriamoci se potevo chiederglielo, tra l’altro da quando c’erano tutte queste morti sospette non voleva nemmeno che uscissi di casa da solo. Come se qualcuno potesse mai volermi uccidere... no ok, qualcuno c’era, potevo fare anche l’elenco in ordine alfabetico. Insomma per trascinare via Heather dalla sua festa senza che nessuno se ne sia accorto, o per uccidere quel ragazzo che faceva il bagnino deve averli per forza narcotizzati oppure aveva la super forza e li aveva tramortiti e portati via. La terza vittima invece era in campeggio con la sua ragazza e quest’ultima aveva detto che prima di scappare dalla tenda aveva avuto delle allucinazioni, avevano assunto alcool o droghe? Chissà se potevo rintracciarla e chiederle alcune cose. Avevo già parlato con le amiche di Heather e a parte il dispiacere di saperla morta, nessuno aveva visto niente.
Guardai la sveglia sul comodino, erano le due di notte e fra tre ore dovevo essere a lavoro, ma perché avevo scelto un lavoro del genere? Non potevo fare il collaudatore di materassi? Ormai era inutile andare a dormire, non aveva senso, ma nemmeno sbattere letteralmente la testa per avere un’ispirazione era di alcun aiuto.
Mio padre aveva il turno di notte quindi potevo passare il resto del tempo che mi rimaneva guardando qualche film.
 
 
 
Erano passati altri tre giorni e finalmente avevo trovato una scusa perfetta per andare in centrale da mio padre, avrei portato a tutti dei dolci chiedendo loro di fare da cavia, non mi avrebbe mai detto di no; e mentre lui sarà occupato a buttare giù dolci come se non ci fosse un domani il suo caro figlioletto darà un’occhiatina ai fascicoli.
I piani semplici erano sempre quelli più efficaci.
Dopo la fine del mio turno preparai velocemente una selezione di pasticcini e mi diressi allegramente da mio padre, non dovevo essere sospetto anche se ultimamente, da quando non mi aggiravo più nei boschi con Scott, sembrava darmi più fiducia.
Era bello sapere che la mancanza di vita sociale fosse una fonte di gioia per il proprio padre. Il tragitto dalla pasticceria alla centrale era davvero breve, sono dieci minuti al massimo e quando scesi colsi con la coda dell’occhio una ragazza.
Era da giorni che me la vedovo sempre attorno, se l’avevano mandata a pedinarmi dovevo dirle che faceva davvero schifo, mi sarei occupato di lei più tardi.
Entrai e vidi gli agenti fissarmi curiosi e mio padre mi venne subito incontro.
<< Stiles che ci fai qui?>>
Subito sospettoso, possibile che quest’uomo dubiti sempre delle mie buone intenzioni? Fa bene, si vedeva che mi aveva cresciuto lui.
<< Ciao papà, ho pensato di usarvi come cavie per i miei nuovi pasticcini che dici?>>
Nemmeno gli avessi detto di aver vinto alla lotteria, si era illuminato di gioia.
<< Dico che farò questo sacrificio molto volentieri figliolo, per un padre è sempre un piacere aiutare la sua prole>>
Certo e pure il suo stomaco.
Appoggiai la scatola che mi ero portato e l’aprii rivelando le dolci delizie.
<< Prego assaggiate e fatemi sapere cose ne pensate, papà tu prendi quelli sulla destra per favore>>
Mi guardò perplesso.
<< Perché?>>
<< Perché sono vegani, ti fanno meno male>>
Pensava di potersi ingozzare e invece no!
<< Figliolo…>>
<< No niente figliolo, mangia quelli che sono buoni uguali, mi aspetto anche un parere onesto. Agenti prego servitevi pure>>
Solo ora notai che nell’ufficio di mio padre c’era una ragazza, chi era?
<< Ehi papà chi c’è nel tuo ufficio?>>
<< Oh è Caitlin, la ragazza della terza vittima>>
Si! Un colpo di fortuna, la Dea Bendata finalmente sorrideva al povero Stiles! Potevo farle delle domande senza doverla andare a cercare negli archivi.
<< Che dici se le chiedo se vuole assaggiare qualche pasticcino? Tra l’altro non mi sembra carino farla aspettare nel tuo ufficio mentre tu ti ingozzi… e ti ho detto di mangiare quelli sulla destra! Non girare la scatola cercando di confondermi>>
Sbuffò scocciato, però mi diede il permesso di andare dalla ragazza.
Entrai dentro l’ufficio e osservai la ragazza, sembrava non dormire da giorni poverina.
Mi avvicinai cautamente a lei.
<< Ciao, sono Stiles il figlio dello sceriffo>>
<< Oh scusa non ti ho sentito entrare, sono Caitlin>>
Mi sedetti vicino a lei e intanto tenni d’occhio mio padre.
<< Come ti senti? Ho saputo quello che è successo, la seconda vittima era una mia amica d’infanzia>>
Mi scoppiò a piangere davanti agli occhi, che fare? Non ero bravo a consolare la gente. Presi un fazzoletto dalla tasca e glielo porsi. Lo accettò e si mette a singhiozzare, doveva amarla molto.
<< Scusami, non volevo farti piangere>>
<< No scusami tu, solo che ancora non riesco a crederci>>
<< Forse ti sembrerò indelicato se te lo chiedo, so che eravate in campeggio e che ad un tratto ha iniziato ad avere allucinazioni, forse si è sentita male?>>
Tirò su con il naso e mi guardò attentamente, so che probabilmente mio padre glielo aveva già chiesto, ma forse con un ragazzo della sua età era più incline a confidarsi.
<< Sai, doveva essere la nostra prima volta e invece…se solo non fossimo andate in quel maledetto bosco ora sarebbe ancora viva!>>
<< La vostra prima volta?>>
<< Sì, Emily era ancora vergine e volevamo un posto speciale>>
Fu come se un mattone mi avesse appena colpito in fronte, vergine! Erano tre vergini. Il ragazzo della piscina aveva l’anello della castità su un dito della mano, l’avevo visto in una delle foto. Un’amica di Heather aveva detto che era decisa a perdere la verginità alla sua festa di compleanno e ora Emily…non poteva essere una coincidenza. Porca miseria erano sacrifici umani, l’avevo letto in uno dei libri di Deaton.
Dovevo chiamarlo immediatamente e dirgli della mia intuizione.
<< Scusa Caitlin ora devo proprio andare, ho portato dei pasticcini agli agenti, serviti pure e grazie mille per l’aiuto>>
<< Quale aiuto?>>
Mi fiondai fuori dall’ufficio e salutai velocemente mio padre e andai verso la macchina. Il cellulare già incollato all’orecchio mentre chiamavo il veterinario. Deaton poteva essere come Giles di Buffy, gli mancava solo la super biblioteca del telefilm, che a ben vedere in questo momento sarebbe stata utilissima.
Rispose dopo quattro estenuanti squilli.
<< Stiles?>>
<< Sono sacrifici umani!>>
Lo stavo praticamente urlando.
<< Come prego?>>
<< I tre ragazzi morti, sono sacrifici umani>>
<< E da cosa lo avresti dedotto?>>
Gli feci un resoconto delle mie scoperte e l’unica cosa che ottenni da lui fu un “faccio delle ricerche e ti richiamo”.
Bè avevo messo all’opera una mente in più ed ero sicuro di essere sulla pista giusta, però aspetta…anche io ero vergine! Il killer poteva prendermi di mira, e se fosse la ragazza che continuava a pedinarmi? Aveva senso, altrimenti perché continuvaa a seguirmi? Voleva sacrificarmi! Ma col cavolo! Ero sopravvissuto a Peter Hale e a un kanima per farmi uccidere da una ragazza sconosciuta? Ma non se ne parlava proprio.
L’affrontavo o mi rifugiavo in casa? L’avevo resa a prova di lupo mannaro ma non a prova di pazza omicida!
Avevo deciso, l’affrontavo, possibilmente in un posto affollato, con tanti testimoni e con zero opzioni di un possibile rapimento, il supermercato era perfetto.
Mi diressi verso il negozio e notai che la ragazza mi stava ancora seguendo. Camminai velocemente e scelsi una corsia abbastanza vuota, quella dei detersivi, così in caso di attacco le potevo lanciare un ammorbidente negli occhi e per accecarla.
La ragazza entrò nella corsia e si bloccò vedendomi fermo ad aspettarla. Lo ammettevo, mi ero appoggiato a uno scaffale per assumere una posa figa.
Mi presi il tempo per osservarla con attenzione, era carina, alta, slanciata, lunghi capelli neri e occhi verdi, aveva un che di famigliare.
Dovevo aver davvero sviluppato un sesto senso per i lupi mannari perché capii immediatamente che anche lei lo era. L’aveva mandata Deucalion?
<< Allora signorina, credo che sia molto maleducato da parte tua continuare a pedinarmi. Di quale branco fai parte?>>
<< Branco? Non so di cosa tu stia parlando. Una ragazza non può semplicemente venire al supermercato a comprare due cose?>>
<< E nel frattempo ti apposti davanti alla pasticceria e alla centrale di polizia nell’esatto momento in cui ci sono anche io?>>
Mi fissò imbronciata.
<< Te lo chiedo di nuovo, a quale branco appartieni?>>
Alzò un sopracciglio ed ebbi l’illuminazione, una sola persona aveva quelle sopracciglia così espressive e lei aveva la stessa espressione del lupo costipato.
<< Fai parte del branco di Derek>>
Mi guardò sorpresa, non se lo aspettava che ci arrivassi? Ma lo sapeva chi stava pedinando almeno?
<< Come l’hai capito?>>
<< Dalle tue sopracciglia, ora la domanda è, chi sei tu?>>
<< Sono Cora Hale, la sorella minore di Derek>>
<< Ma non eri morta nell’incendio?>>
Ero stato indelicato? Non mi interessava, questi Hale spuntavano come funghi, non rimanevano mai morti. Ero contento per Derek ma sinceramente parlando, perché mi aveva sguinzagliato dietro la sorella?
<< Sono sopravvissuta e sono cresciuta altrove>>
Strano, ma non feci domande, non volevo che pensasse che mi interessasse anche se dentro mi stavo logorando dalle curiosità.
<< Perché mi stai seguendo sorella di Derek?>>
<< Abbiamo saputo che i gemelli alpha ti si sono avvicinati e abbiamo pensato che fosse il caso di tenerti d’occhio, per la tua sicurezza>>
<< Avete pensato? Ma per favore! Tuo fratello mi ha minacciato di morte più volte di tutti i cattivi di Beacon Hills messi insieme fino ad ora. Non ho bisogno della vostra protezione>>
Evidentemente dovevo essere un comico mancato perché si mise a ridere.
<< Sei un fragile umano, è ovvio che hai bisogno di protezione>>
Te lo do io il fragile umano spocchiosa.
<< L’unico motivo per cui gli alpha mi si sono avvicinati è perché continuate a lasciarmi una scia intorno. Ora stupida, pensi che non noteranno il tuo odore intorno ai posti che frequento?>>
La vidi sbiancare di colpo, davvero non ci avevano pensato? Che grande guardia mi aveva mandato Derek, ma poi che voleva? Prima mi cacciava e poi voleva proteggermi? Ma fai ordine nel cervello bacato che ti ritrovi lupo costipato.
<< Vi suggerisco caldamente di smetterla di pensare, non è decisamente il vostro forte. Ti pregherei anche di piantarla di pedinarmi, non solo non ne sei capace ma potrebbe mettermi in pericolo>> la guardai << non che la mia sicurezza sia affar vostro. Torna dal tuo branco lupacchiotta e lascia in pace il fragile umano>>
Feci per voltarmi e andarmene quando lei mi afferrò per un braccio, questi Hale e i loro modi rozzi.
<< Forse non hai capito quant’è pericoloso il nemico>>
Strattonai il braccio e la guardai direttamente negli occhi.
<< So perfettamente chi è e ora lasciami in pace, non ho bisogno dell’aiuto del branco>>
<< Certo che ne hai bisogno>>
Possibile che non sappia cosa avesse fatto suo fratello?
<< Tu dici? Eppure mi sembrava chiaro il messaggio di Derek, mi ha rivoltato contro il mio migliore amico dicendomi chiaramente che non sono il benvenuto nel vostro mondo. Ora lasciami in pace>>
<< Mio fratello non lo farebbe mai>>
<< Chiediglielo Cora, domanda al caro Derek quanto la mia presenza sia ben voluta da lui e dal resto del branco>>
Mi allontanai da lei che mi guardava ancora perplessa. Per oggi ne avevo avuto abbastanza, prima mi cacciavano e poi continuavano a girarmi intorno. Non ero un giocattolo, ero stufo di farmi mettere i piedi in testa. Stiles Stilinski aveva una dignità che fino ad ora era rimasta sepolta sotto strati di insicurezza, ma era il momento ti tirare fuori le palle e dimostrare a tutti quello che il povero umano era in grado di fare. Scommettovo che loro nemmeno stavano indagando sugli omicidi, figuriamoci, saranno troppo impegnati a controllare Deucalion o a far seguire il sottoscritto per aiutare quelle povere anime.
Uscii dal supermercato non prima di aver acquistato qualche snack, quei maledetti lupastri mi faranno ingrassare a causa della fame nervosa. Mentre salii in macchina mi suonò il cellulare per un messaggio, sarà il solito operatore telefonico ma quando guardai il mittente rimasi piacevolmente colpito e sorrisi.
 
 
DEREK
 
Erano ormai quattro notti che fissavo la finestra della camera di Stiles dal marciapiede opposto a casa sua, non potevo nemmeno avvicinarmi a meno di un metro dalla sua abitazione che qualcosa mi respingeva indietro. Che diamine aveva combinato il ragazzino? Mi sentivo un vampiro che non poteva entrare se non ricevendo il permesso del padrone. Come facevo a proteggerlo se non potevo controllarlo da vicino? Se dovevo dirla tutta però, non sentivo l’odore degli alpha da nessuna parte. Forse volevano solo farmi distrarre e cogliermi di sorpresa utilizzando Stiles come esca.
Se io non riuscivo ad entrare era improbabile che ci riuscissero loro, finché rimaneva in casa era al sicuro e io potevo tornare al loft per farmi una meritata dormita. Non chiudevo occhio da giorni ed ero a pezzi. La situazione mi stava logorando i nervi, in più Scott si rifiutava di venire agli allenamenti, questi mocciosi erano così emotivi.
Volevo solamente staccare un attimo la spina, riposare il cervello e chiarirmi le idee ma appena misi piede in casa capii subito che non sarebbe stato possibile.
Cora era seduta sul divano imbronciata mentre Peter rideva come una iena. Isaac, Boyd e Scott, ma tu guarda si era fatto vivo; fissavano tutti il più vecchio del gruppo. Cosa era successo ora?
<< Qualcuno può spiegarmi perché quello psicopatico di mio zio si sta sganasciando dal ridere?>>
Scott mi guardò con aria di sufficienza, ultimamente il ragazzo stava iniziando a essere un po' troppo insolente per i miei gusti.
<< Cora si è fatta scoprire da Stiles>>
Mi voltai verso mia sorella e vidi che arrossiva dalla vergogna, come aveva fatto a farsi scoprire?
<< Davvero Cora? Come ha fatto a beccarti?>>
Mi fissò astiosa, ora sta a vedere che era colpa mia.
<< A quanto pare si è accorto subito della mia presenza e ha capito immediatamente che sono un lupo mannaro, mi ha affrontato a viso aperto e mi ha chiesto a quale branco appartenersi. Nemmeno un dubbio sulla mia natura>>
Se possibile Peter rise ancora più forte.
<< Ti avevo avvisata nipote, il ragazzo è furbo e intelligente. È ovvio che ti avrebbe scoperto, solo non pensavo così in fretta. Sei un po' scarsa sai?>>
La delicatezza di mio zio mi lasciava sempre stupito, ma dopotutto girare il coltello nella piaga era il suo forte.
<< Non sono scarsa! È lui che non è normale. Sai cosa mi ha detto? Che non la vuole la nostra protezione, anzi che se Deucalion continua a girargli intorno è colpa nostra che gli lasciamo una scia intorno!>>
Sussultai, non aveva torto, i gemelli si erano avvicinati a lui dopo il nostro incontro al supermercato. Se sentivano l’odore di Cora ovunque lui si trovava era ovvio che pensino facesse parte del branco. Come facevo a proteggerlo? Guardai Scott, forse poteva tornare ad essere suo amico, sapevo che lo voleva e non desterebbe troppi sospetti, ma avevo come il sentore che il ragazzino gli sbatterebbe la porta in faccia, era troppo orgoglioso.
<< Ah dimenticavo, ha detto anche che dovremmo smetterla di pensare perché non è il nostro forte. Si può sapere che accidenti gli hai fatto Derek? Non ho mai visto uno più astioso di lui>>
<< Certo che ha detto così, devi sapere cara nipote, che era Stiles ha ideare i piani del branco. Nessuno dei presenti, me escluso, ha un minimo di quoziente intellettivo per pianificare qualcosa, non sono in grado nemmeno di fare la lista della spesa>> poi mi guardò trionfante, sbaglio o mio zio stava un po' troppo dalla sua parte?
<< E vuoi sapere cosa gli ha fatto? Ha fatto in modo che Scott e tutti i suoi amici lo abbandonassero e lo hanno estromesso dal branco. È rimasto solo e isolato. Mi sembra ovvio che sia astioso. Si sta ricostruendo una vita nuova e noi continuiamo a stargli fra i piedi>>
<< Ma se era una risorsa così valida perché l’hai cacciato Derek?>>
Già Derek, perché avevi estromesso l’unica persona che aveva dimostrato di avere del potenziale e che ti aveva salvato la vita? Che ti aveva tenuto a galla in una piscina impedendoti di affogare o che si era fatto pestare da Gerard senza rivelargli nulla?
<< L’ho fatto per la sua sicurezza, pensavo che allontanandolo da noi sarebbe stato al sicuro dalla minaccia degli alpha>>
<< Bè mi pare che il tuo piano si sia rivelato un fallimento>> disse Scott, fece per andarsene ma lo trattenni, non mi piaceva il suo sguardo.
<< Cosa hai intenzione di fare McCall?>>
Mi guardò furioso, non lo avevo mai visto così deciso in vita mia.
<< Vado a riprendermi il mio migliore amico che tu lo voglia o no>>
Lo lasciai andare, mi rendovo conto ora di come quell’umano fosse il collante che legava il branco. Era imbranato, insicuro ma era l’unico in grado di tenerci uniti, quello che dovrebbe fare un vero alpha.
<< Non credo che per il giovane McCall sarà tanto facile riacquistare la sua fiducia, incrocia le dita nipote>>
Si alzò e finalmente se ne andò.
Mandai tutti a dormire e poi mi sdraiai sul mio letto, ripensai allo sguardo risoluto di Stiles mentre mi teneva testa al supermercato, al fuoco dietro ai suoi bei occhi color ambra. Ci sarebbe voluto un miracolo per farci perdonare da lui.
 
 
 
   ANGOLINO DI MARLOWE
Buonasera a tutti! Nuovo capitolo, finalmente Stiles ha avuto l'illuminazione e ha capito dei riti sacrificali, è stato bravo nonostante il fastidio continuo di Roger (il mio per inciso si chiama Bob). Ha beccato anche Cora a pedinarlo, la ragazza deve migliorare, non è tagliata come spia che dite? Ero davvero tentata di far difendere il ragazzo con l'ammorbidente ma a lui (per ora) bastano le parole. Zio Peter è sempre dalla sua parte, amo quest'uomo quindi nella mia storia avrà un ruolo importante. Derek vi sembra abbastanza pentito o lo torturiamo ancora un po'?
Ora le domande importanti:
- Di chi è il messaggio che Stiles ha ricevuto? Idee?
- Stiles perdonerà Scott?
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Alla prossima
Mar
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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