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Autore: Ale711224    29/10/2022    1 recensioni
Questa storia inizierà con due coppie e finirà con altre due coppie, ma saranno le stesse? O cambieranno? Parla dell'amore iniziale tra Trent e Courtney e Duncan e Gwen, anche se piano piano, le cose inizieranno ad andare leggermente in maniera diversa.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, LeShawna, Shawn, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Cody/Sierra, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: A tutto reality - Azione!
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Si squadrarono per qualche secondo, poi ognuna prese la sua strada. 

 

Prima di andarsene definitivamente, la castana si rivolse alla dark che stava per entrare in classe. 

 

“Fammi un favore, di a quell’idiota del tuo ragazzo che la smettesse di fare il bambino con Trent, così fa risparmiare tempo sia a lui che a noi. 

 

-La dark si voltò, vedendo che la castana si era già avviata verso la mensa. 

 

Non aveva capito bene a cosa si riferisse. 

 

Sapeva che il suo ragazzo provava un fastidio nei confronti del loro compagno, ma nessuno, se non poche persone, ci avevano dato tanto peso. 

Pensava si trattasse di una cosa passeggera, e che prima o poi lo avrebbe lasciato stare. 

 

Entrò in classe avvolta dalla melodia di una chitarra, anche se il suono non era molto omogeneo. 

 

Vide il ragazzo seduto ad un banco vicino alla finestra, che riponeva con delicatezza nella custodia il suo strumento. 

 

Appena si accorse della presenza di Gwen, la fissò per qualche secondo negli occhi, mentre lei lo ignorò e si mise sdraiata sopra uno dei banchi in prima fila, cercando di dormire. 

 

“Ti chiedo di non suonarla più per favore, non ho chiuso occhio stanotte. 

O se devi proprio farlo, vai in un’altra aula. 

 

 

Senza più guardarlo, chiuse gli occhi nella speranza di dormire un po'. 

 

Lui non obbiettò, prese le sue cose e uscì, ma non prima di ricevere un piccolo avvertimento da parte della dark. 

 

“Ti dico una cosa, se non vuoi avere problemi, cerca di stare lontano da Duncan, ignorarlo sul momento non serve a nulla, evitalo e basta. 

Ora esci, ti ho detto troppo, già mi hai stancato…. 

 

 

-Senza dire una parola, il ragazzo uscì abbastanza perplesso, ma non fece domande. 

 

Raggiunse di nuovo i suoi amici in mensa, dopo che quasi tutti ormai se ne erano andati. 

 

Si erano aggiunti al gruppo anche Harold e Dj, un ragazzone di buon cuore, che stringeva tra le mani il suo coniglietto. 

 

“Non ti avevano proibito di portarlo a scuola? Non è un posto per gli animali... 

“Lo so Harold, ma non potevo lasciarlo a casa da solo, e poi nessuno lo verrà a sapere se resta nella sua gabbietta! 

 

-Gli amici si scambiarono un'occhiata tra di loro, per poi alzare le spalle. 

 

Il chitarrista venne notato da Lindsay, che era in compagnia di Tyler, il suo ragazzo. 

 

“Ragazzi Tarn è tornato! Ma non ha proprio una bella cera... 

 

-Ignorando come al solito le sue pronunce sbagliate, Trent si sedette al loro tavolo, ancora perplesso. 

 

“Zuccherino, Lindsay ha ragione, non hai una bella faccia, è successo qualcosa? A chi devo mettere le mani addosso stavolta? 

 

-Leshawna fece valere il suo istinto materno, cosa che venne come sempre molto apprezzata dal ragazzo. 

 

“Sto bene, ero da solo in classe quando ad un certo punto è entrata Gwen, mi dice una cosa riguardo Duncan, per poi chiedermi di uscire... 

 

“Cosa ti ha detto? -Harold era molto incuriosito dalla faccenda 

 

“Nulla di che, mi ha detto che se voglio che Duncan mi lasci in pace devo evitarlo, ignorarlo non serve a nulla.... 

 

“Ma cosi stai solo evitando il problema, non lo stai affrontando! Quella dark non mi piace per niente, quelli li sono fatti con lo stampino... 

Lasciamoli stare per ora, ce ne occuperemo più tardi... 

 

-Dopo il breve confronto, si salutarono e tornarono tutti a casa. 

 

 

Fuori dal cancello, Courtney stava aspettando che suo padre la passasse a prendere, e nel mentre venne raggiunta da Duncan. 

La ragazza tentò come al solito di ignorarlo, ma più andava avanti e più gli risultava difficile…. 

 

“Che fai? Il tuo Romeo non ti porta a casa oggi? Non dirmi che è corso dalla mammina dopo quel piccolo “incidente” di prima? 

 

-Cercò di mantenere la calma, cosa che con quel tipo, era impossibile. 

 

“La sai la differenza qual è tra te e lui Duncan? 

 

“Che lui è uno sfigato chitarrista da quattro soldi al contrario di me? 

 

“No, è che a differenza tua, lui è amato per il suo carattere, mentre tu per la tua ignoranza e cattiveria. 

 

A lui non serve dimostrare di essere un “duro” per piacere agli altri, perché sa che sarebbe solo tempo sprecato. 

La sua innocenza e gentilezza di distinguono più del suo talento. 

 

Invece di divertirti a maltrattare la gente, pensa cosa potresti fare per migliorarti. 

 

“Principessa, non serve migliorarmi, le persone mi amano perché sono così, è questo l’importante. 

Se non fossi cosi, come le spieghi tutte le ragazze che mi vengono dietro e tutti gli amici che ho? 

Forse perché a forza di stare a contatto con quegli sfigati dovresti cambiare giro. 

 

Poi se tu vuoi continuare a dare retta al chitarrista dei poveri fallo pure, ma non sai cosa ti stai perdendo! 

 

-La ragazza gli si avvicinò di qualche centimetro, quanto bastava per guardarlo bene negli occhi. 

 

Non poteva negarlo certo, era veramente un bel ragazzo. 

Ma il modo in cui si comportava toglieva tutte le buone intenzioni di stabilirci un rapporto. 

 

Fortunatamente, in quel momento suo padre la venne a prendere, e il punk se ne andò. 

 

Una volta salita in macchina, sbuffò per la bizzarra discussione avvenuta poco fa con quel tipo... 

Riusciva ad essere veramente irritante, e non solo con loro, anche con i professori...... 

 

Suo padre lo notò, e cercò tranquillamente di iniziare una conversazione con sua figlia. 

 

Era molto raro che la venisse a prendere, di solito sia lui che sua madre non erano mai a casa a quell’ora. 

 

Erano entrambi avvocati, figli di altri avvocati, e anche lei avrebbe voluto prendere quella strada. 

 

Questo mondo gli era sempre piaciuto, anche se aveva paura gli potesse portare via un cumulo di tempo. 

 

Suo padre era molto preoccupato per lei in questo periodo, la vedeva sempre stressata e sempre di corsa. 

 

 

“Tesoro, come ti sei trovata oggi? 
 

“Sono in classe con le stesse persone da 5 anni ormai papà, mi ci sono abituata... 

 

“Capisco... 

E quel ragazzo? Deve essere uno dei tuoi amici... 

 

“Ma lo hai visto papà? Secondo te io posso essere amica di uno del genere? 

Già è tanto che riesco a sopportare la sua presenza... 

 

“Tesoro, lo sai che non si giudicano le persone per il loro aspetto esteriore…. 

 

“Credimi papà, parli così perché non lo conosci, se lo conoscessi mi daresti ragione... 

 

-I due continuarono la loro conversazione fino a casa. 

 

Una volta arrivati, la ragazza buttò il suo zaino e le scarpe in camera sua, per poi andare in salotto a salutare sua madre. 

 

Si erano presi qualche giorno di ferie per poter aiutare loro figlia a sistemarsi bene con la scuola, anche se ci riusciva da sola... 

 

“Ciao mamma, com’è andata oggi? 

 

“Amore tutto bene, a te il primo giorno? Fatto nuove amicizie? 

 

“Il solito, non vedo l’ora di andarmene da quell’inutile scuola... 

Per il resto no, sempre la solita gente noiosa e priva di interesse. 

 

-Una cosa di Courtney che non gli piaceva molto, era che giudicasse le persone senza conoscerle. 

Provava una sorta di ribrezzo per le persone della sua età, amava rapportarsi in genere con persone più grandi, persone dove “ne valeva davvero la pena di parlare” ... 

 

“Capisco... 

Trent invece? Come sta? 

 

“Bene, ha i suoi soliti problemi, ma sta bene…. 

 

“Ancora gli danno fastidio? Domani credo che andrò a farmi una bella chiacchierata con la preside.... 

 

“Inutile mamma, sai che non vuole, è fatto così... 

Aspettiamo che le cose si sistemino da sole... 

 

-Sandra, la mamma di Courtney, era come lei. 

Non amava le ingiustizie, né tantomeno i prepotenti. 

Al contrario suo però, Courtney si limitava di più a farsi gli affari suoi, almeno fino a quando non riguardavano lei in prima persona. 

 

 

-Nel frattempo Duncan era rimasto a scuola a chiacchierare con il professor Mclain. 

 

Come al solito, gli stava facendo il solito discorso di avvertimento, come ogni anno. 

 

Era stufo di sentirsi dire sempre le stesse cose, anche se non faceva nulla per evitarle... 

 

 

“Nelson ascoltami bene, quest’anno voglio impegno da tutti quanti voi, specialmente da te, hai intenzione di farti bocciare di nuovo? 

Che credi che io non mi sia stufato a vedere la tua faccia svogliata tutte le mattine? 

 

“Ascolti lei prof, ormai per me venire a scuola è diventata una noia, quindi potete semplicemente darmi il diploma e finirla lì? 

 

“Magari Nelson, purtroppo il sistema scolastico ci vieta di fare cose del genere, sennò sai quanti ne avremo buttati fuori a quest’ora, te compreso... 

 

“Si ne sono perfettamente a conoscenza, e non ci sono tipo dei crediti o cose del genere? Almeno per permettermi di riprendermi in caso? 

 

“Vai in segreteria e informati domani, io ora vado a casa, arrivederci Nelson, e mi raccomando domani puntuale... 

 

“Arrivederci prof.…. 

 

-Il professore si allontanò verso la sua vettura, lasciando il ragazzo davanti all’entrata della scuola. 

 

Aveva in mano un volantino con il numero della segreteria, lo gettò nel secchio più vicino e se ne andò. 

 

Una volta arrivato a casa buttò la sua roba per terra e si chiuse in camera sua. 

Accese la musica ad alto volume, come era solito fare, disturbando sua sorella che era nella stanza accanto e stava studiando. 

 

Loro due erano fratelli gemelli, e Duncan aveva sempre fatto fatica ad accettarlo. 

 

Quando era più piccolo desiderava tanto avere un fratello, ma poco tempo dopo i suoi genitori si sono separati. 

Lui viveva con sua madre e sua sorella, mentre suo padre si era trasferito all’estero appena divorziato, ovvero 10 anni fa, e da lì non lo ha mai più rivisto. 

Lo chiamava ogni tanto, ma il loro rapporto si limitava a quello. 

 

Lui e sua sorella erano gli opposti più opposti che esistevano in quel momento sulla terra. 

 

Lei era studiosa e molto educata, aveva un carattere molto gentile. 

 

Un piccolo difetto che aveva, è che non era molto sveglia, si faceva fregare facilmente. 

 

Lui invece era sempre scorbutico e odiava a morte studiare. 

Era stato bocciato una volta alle medie, e una alle superiori, con qualche sospensione e qualche nota. 

 

Nonostante questo, era molto intelligente e anche vendicativo. 

 

In passato, alcuni dei ragazzi che abitavano vicino a lui, avevano provato a bucargli le ruote della bici davanti al vialetto della scuola. 

 

Quando se ne accorse, si alzò la mattina molto più presto del solito, rubò un cacciavite dalla cassetta di suo padre, e lo usò per manomettere i loro manubri. 

 

Quel giorno 2 di quei 4 ragazzi finirono in ospedale, e lui rischiò per la prima volta di essere sospeso e denunciato. 

 

Sorrise però al ricordo di quella scena, pensando a quanto fosse bella la vita quando si è piccoli. 

Senza stress ne preoccupazioni, avrebbe tanto desiderato tornare a quei tempi. 

 

Improvvisamente gli arrivò un messaggio da parte di Gwen, che lo distolse dai suoi pensieri.  

 

Lui ignorò il messaggio, buttando il cellulare sul divano. 

 

Gli piaceva molto come ragazza, ma a volte la trovava troppo fastidiosa. 

 

Era molto gelosa di Courtney, perché sapeva che in passato la perfettina aveva fatto girare la testa al punk. 

 

Ora si poteva dire che la sua ormai “cotta” era finita, ma non era finita la voglia che aveva di stuzzicarla in continuazione. 

 

Non sapeva perché, ma la odiava e lo intrigava allo stesso momento, anche se rimaneva sempre una rompiscatole. 

 

 

Da un’altra parte, Gwen si stava occupando del figlio di sua zia, nonché suo cugino, Samuel, che da lì a poche ore, avrebbe compiuto 7 anni. 

 

Amava molto quel bambino, lo aveva visto nascere e se ne era innamorata subito. 

Purtroppo il padre se ne è andato prima che lui nascesse, e la madre era morta di parto. 

 

Samuel è stato cresciuto dalla mamma di Gwen, che lo ha sempre trattato come se fosse il suo terzo figlio. 

 

Gwen aveva un fratello più grande, Max, che lavorava in Inghilterra come cuoco. 

 

Si vedevano poco durante l’anno, solo durante compleanni e feste Natalizie. 

 

Samuel era un bambino molto allegro e vivace, ma allo stesso tempo educato e gentile. 

 

Aveva una grande passione per il pianoforte 

Da quando aveva 4 anni prendeva delle lezioni, e Gwen si occupava di accompagnarlo ogni tanto. 

 

Una volta finiti di sistemare gli addobbi per la festa, Gwen lasciò Samuel con sua madre, e uscì di casa. 

 

Non era per nulla amante dei bambini, ed averne la casa piena non sarebbe stato dicerto un confort per lei. 

 

Continuava a smanettare con il suo telefono in attesa di una risposta da parte del suo ragazzo, ma non arrivò nulla. 

 

Spense il telefono sbuffando, per poi continuare a camminare lungo la strada. 

 

Gli piaceva un sacco camminare al tramonto, lo trovava estremamente rilassante. 

 

Con Duncan ricordava le lunghe passeggiate che facevano durante l’estate. 

 

Lui la passava a prendere dopo cena, o nel tardo pomeriggio, e camminavano per ore in quelle strade, parlando del più e del meno. 

 

Era una cosa che faceva sempre anche con suo padre quando era più piccola. 

 

Purtroppo, come la mamma di Samuel, anche il suo papà era volato in cielo, investito da un camion. 

 

Aveva insistito tanto per andarla a vedere il primo giorno di danza, nonostante si fosse operato da poco e il forte temporale. 

 

A quei ricordi, una lacrima scese dal suo viso, ma la pulì velocemente. 

 

Continuò a camminare, e senza accorgersene, si rese conto di essere arrivata davanti all’entrata di un negozio di strumenti musicali. 

 

Era aperto da poco lì in zona, e non ci aveva più di tanto fatto caso. 

 

Decise di entrare per pura curiosità, anche se ormai era tardi e stava quasi per chiudere. 

 

Passeggiò un po' lì intorno, per poi soffermarsi a guardare il reparto dei pianoforti. 

 

Anche a lei affascinavano, ma non aveva tutti quei soldi per potersene permettere uno. 

 

Prima di uscire, diede un'ultima occhiata alle pianole. 

 

Certo un pianoforte sarebbe costato troppo, ma con una pianola ci si poteva ancora ragionare. 

 

Proseguendo verso sinistra, si accorse della presenza di una chitarra posta al centro nel reparto delle pianole. 

 

 

A quel punto, notando la sua confusione, le si avvicinò un commesso dall’aria abbastanza gentile. 

 

“Buona sera signorina, le posso essere utile? 

 

-Le parole del ragazzo fecero sobbalzare Gwen, che non si era per nulla accorta della sua presenza... 

 

 

“Oh no no, stavo soltanto dando un’occhiata, la ringrazio…. 

 

“Si figuri, mi scusi anche, non era certo mia intenzione spaventarla. 

Per caso è intenzionata a partecipare al nostro concorso? 

 

“A che concorso si riferisce mi scusi? 

 

“Vede quella chitarra posta lì? La settimana prossima ci sarà una lotteria della fortuna, ovvero chi pesca il numero fortunato vincerà quella meraviglia! Lei non è interessata? 

 

“Ah no grazie, non mi serve una chitarra, e poi non so nemmeno come si suona…. Mi dispiace... 

 

“Non si preoccupi, era solo per informazione, comunque ora mi deve scusare, ma il negozio sta chiudendo, le devo chiedere gentilmente di uscire. 

 

“Oh si mi scusi, arrivederci e buona serata... 

 

“Grazie mille, anche a lei. 

 

-Uscì dal negozio e se ne andò verso casa. 

 

Ormai erano passate più di 3 ore, quella dannata festa doveva pur essere finita. 

 

Una volta rientrata a casa, c’era un casino tale da fare invidia ad una stalla. 

 

Bicchieri sparsi ovunque, piatti divisi a metà, fazzoletti sporchi sul divano e sui mobili.... 

 

Sua madre stava cercando di pulire insieme alla mamma di uno dei bambini. 

 

La festa era finita e tutti se ne erano tornati a casa loro, per fortuna anche direi. 

 

Ecco il motivo del perché preferiva uscire in quei momenti.... 

 

Una volta finito di pulire tutto, salutarono la signora e si misero a preparare la cena. 

 

“Gwen tesoro, a proposito, Samuel resterà per un paio di giorni a dormire da un suo amichetto, quindi non serve che lo accompagni a scuola per questa settimana, ok? 

 

“Si va bene mamma, ma parli del bambino che ha il fratello in carcere? 

 

“Non più, gli hanno dato gli arresti domiciliari per 6 mesi, starà in collegio fino a quel momento... 

 

“Poteva evitare di farsi coinvolgere il quella rissa allora.... 

 

“Tesoro voi adolescenti non siete così semplici da capire, e poi lo ha fatto per difendere la sua ragazza, sbaglio o anche Duncan lo ha fatto per te in passato? 

 

“No mamma, quel giorno era Duncan che aveva infastidito quei ragazzi perché avevano parcheggiato nel posto dove di solito parcheggia lui, solo che non aveva messo in preventivo che loro erano in 5, di cui uno 2 volte campione di arti marziali... 

Io non ero nemmeno presente al momento... 

 

“Non sapevo di questa faccenda…. 

Spero non si sia ferito gravemente…. 

 

“Fortunatamente è riuscito a cavarsela con un braccio rotto, l’importante che abbia capito la lezione.... 

 

“Scusami tesoro, ma Duncan non sembra il tipo che impara dai suoi errori, soprattutto se continua ad infastidire quel bel giovanotto che viene in classe con te... 

 

“Ti riferisci a Trent?  

 

“Si, il figlio di Valter, è un così bravo ragazzo, perché se la prende tanto con lui io non capisco…. 

 

“Pazienza, basta che non ci vado di mezzo io, fino a quel momento possono fare quello che vogliono.... 

 

 

-La mamma di Gwen a volte non condivideva questo atteggiamento della figlia. 

Sapeva del carattere turbolento e poco amichevole di Duncan, ma gli dava fastidio che continuasse a prendersela con quel ragazzo. 

Non voleva assolutamente opporsi alla relazione tra lui e sua figlia, anche se non gli ispirava molta fiducia.... 

 

Dopo cena, Gwen andò in camera sua, si preparò lo zaino, si fece una doccia e poì andò a dormire, pronta per un altro giorno di scuola. 

   
 
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