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Autore: Dreamer47    30/10/2022    1 recensioni
È il 2005.
Sam e Dean sono ancora all'oscuro dei piani di Azazel.
Le loro giornate sono intrise di mostri e di streghe, vogliono ancora trovare John ed uccidere l'assassino di Mary, quando una ragazza incontrata per caso entrerà a far parte della loro vita.
Hunters' legacies non è solamente la storia dei fratelli Winchester, ma anche quella di Abby Harrison, una giovane ragazza dal cuore spezzato e dal destino turbolento il cui unico scopo è la vendetta.
Insieme, riusciranno ad ottenere ciò che vogliono più di ogni altra cosa.
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU, Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
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HUNTER'S LEGACIES
Capitolo 18.
(I PARTE)


Il fuoco ardeva tutto attorno al corpo di Pamela posto su un'alta pila di legno, che aveva vissuto una vita piena e al servizio di chi più avesse bisogno, aiutando con estremo coraggio e con una forte determinazione tutti coloro che fossero in difficoltà senza mai tirarsi indietro.
Ed anche gli ultimi istanti della sua vita, li aveva passati proprio aiutando i due giovani Winchester ad attraversare il mondo invisibile dei morti separando i loro spiriti dal corpo per permettere loro di capire cosa stesse succedendo ancora una volta nel Wyoming, dove le persone avevano smesso misteriosamente di morire. 
Un altro dei 66 sigilli era stato spezzato, quando un demone di nome Alastair era riuscito ad uccidere un mietitore proprio sotto gli occhi impotenti dei due ragazzi; era stato Castiel a salvarli da un imminente morte per mano proprio del demone, che però Dean conoscesse bene. 
I due fratelli una volta tornati nel proprio corpo avevano trovato Pamela in procinto della morte dopo che un demone l'avesse attaccata mentre entrambi erano incoscienti, ma non riuscirono a fare proprio nulla per aiutarla a sopravvivere. 
Negli ultimi istanti della vita di Pamela, Sam e Dean le stettero accanto stringendole una mano, coscienti che quello fosse il massimo che potessero fare per ringraziarla.
Decisero di avvertire Bobby, ci avrebbe pensato lui a diffondere la notizia della morte della sensitiva, e decisero di prendersi almeno un giorno di pausa da tutto ciò che fosse accaduto per rimettere in ordine le idee e decidere quale sarebbe stata la loro prossima mossa per fermare i demoni e Lilith che volessero spezzare i sigilli. 
Ma Castiel non era delle loro stessa idea, tant'è che portò via Dean per aiutarlo a torcere delle informazioni ad Alastair mentre Sam chiamò Abby per avere dei rinforzi, che però fu poco felice di osservare Ruby sgattaiolare fuori dalla stanza del motel del ragazzo, chiedendosi cosa fosse venuta a fare anche lei lì. 
Sam ed Abby capirono immediatamente dove gli angeli tenessero Dean, e senza troppe presentazioni entrarono all'interno del magazzino, e la ragazza si lanciò subito in direzione di Dean, svenuto a terra in una pozza di sangue, mentre Sam si diresse verso Alastair iniziando a torturarlo con la mente. 
Abby si mise in ginocchio a terra e sollevò la testa del ragazzo per fargliela appoggiare sulle sue cosce, tenendolo sollevato ed iniziando a colpirgli piano il viso per farlo riprendere, intimandogli di scegliersi e che non l'avrebbe mai perdonato se l'avesse lasciata sola a gestire tutto quel casino, e Dean aprí immediatamente gli occhi e allungò una mano per intercettare quella di Abby, sentendosi però fin troppo dolorante. Insieme videro ciò che Sam stesse facendo al demone, al modo in cui lo stesse torturando con la mente fino a fargli sputare fuori la verità, per poi ucciderlo sotto gli occhi sconvolti dei presenti. 
La corsa in ospedale fu folle e frenetica ed Abby si sedette subito sui sedili posteriori dell'Impala mentre Sam aiutava Dean ad adagiarsi su di lei, che lo tenne più dritto possibile temendo un forte trauma cranico. 
Ai due ragazzi sembrò di dover aspettare un'eternità quando i dottori portarono Dean su una barella all'interno del pronto soccorso e Sam ed Abby iniziarono a spazientirsi perché nessuno si era degnato ad uscire per informarli delle condizioni del ragazzo. 
Abby iniziò a muoversi nervosamente e calciare arrabbiata tutto ciò che trovasse per terra, dalle lattine abbandonate ai mozzoni di sigaretta trasportati dal vento di quelle sera molto fresca, fino ai piccoli sassolini, mentre ogni calcio era scandito da una grande imprecazione molto colorata nei confronti di chi stesse lì sopra appollaiato fra le nuvole, dato che se Dean si trovasse in ospedale a rischiare la vita era solamente colpa degli angeli che lo avessero trascinato in una trappola mortale con un demone di quel calibro.
Due braccia le strinsero la vita e la trattennero dal muoversi ancora in maniera nervosa ed Abby sentí il volto di Sam chinarsi fino a poggiarsi sulla sua spalla, stiengendola forte e cercando di calmarla il più possibile. Ma Abby si dimenò dicendo che fosse colpa sua e che avrebbe dovuto essere lì con loro invece di lasciarli e scappare a casa sua in una sorta di ritiro spirituale per ritrovare l'equilibrio dopo ciò che avesse scoperto durante la seduta di ipnosi con Pamela.
"Shh, shh, calmati. Andrà tutto bene, Abby.." sussurrò Sam sospirando rumorosamente e stringendolaa in un abbraccio sincero. 
Ma Abby continuò a scuotere la testa e si voltò verso di lui, guardandolo con gli occhi pieni di lacrime. "No, no, sarei dovuta essere qui con voi, non me ne sarei dovuta andare e..". 
Non riuscì a smettere di piangere, tanto che il pianto interruppe le sue parole e Abby si lasciò andare contro il suo pianto, terrorizzata all'idea di perdere di nuovo Dean. 
Dopo qualche minuto, in cui la ragazza sfogò i suoi sentimenti di frustrazione e disperazione, sollevò lo sguardo verso il ragazzo e sospirò, asciugando il proprio volto ed osservando Sam negli occhi. 
Si ritrovarono troppo vicini ed entrambi fecero un passo indietro, allontanandosi istintivamente perché avevano capito la lezione fin troppo bene.
Abby deglutí a fatica e si sedette sul muretto esterno al pronto soccorso, continuando a guardarlo con aria preoccupata. "Senti Sam, non abbiamo mai parlato di quello che è successo fra noi". 
"E vuoi farlo proprio adesso?" chiese il ragazzo aggrottando le sopracciglia, pensando che fosse fin troppo sconvolta per poter affrontare una conversazione del genere. 
Abby divenne più seria e triste e fece spallucce, mentre il suo tono di voce si abbassò di molto. "Hai di meglio da fare mentre aspettiamo? Vuoi davvero stare qui, impotente tanto quanto me, a pensare che tuo fratello potrebbe non farcela questa volta?". 
Sam sospirò rumorosamente e vide nel suo sguardo neanche un po di titubanza, e si sedette accanto a lei stendendo le gambe e serrando le braccia al petto. "Ok Abby. Mio fratello era morto e ci sentivamo entrambi devastati: abbiamo cercato di aiutarci a vicenda in un modo sbagliato".
Abby lo guardò ed annuí seria perché concordava in pieno con ciò che avesse detto, e fu felice di sentirglielo dire. Ma poi abbassò il capo e si schiarí la gola, iniziando a torturarsi le mani. "Dean.. Lui ti ha mai chiesto come o quando.. noi..". 
"Mi aspettavo che mio fratello mi avrebbe gonfiato di botte, ma ha ignorato la situazione per molto tempo. Si è dato all'alcol, ma questo è tipico di lui. E quando ho tirato fuori l'argomento lui è impazzito e non l'avevo mai visto così.." sussurrò Sam sospirando rumorosamente e facendo spallucce con espressione seria. "Aveva tutta quella rabbia dentro, ma non dipendeva soltanto da me e te. Ci sono delle cose che Dean probabilmente non ti ha detto sul suo soggiorno all'inferno che lo tengono continuamente serio e teso, quindi dagli un po di tempo". 
Abby sospirò rumorosamente e distolse lo sguardo, riflettendo sulle parole del agazzo e ritrovandosi a pensare di non aver neanche avuto il tempo di chiedere a Dean come stesse da quando fosse tornato perché aveva solamente pensato a lanciargli la notizia bomba di ciò che avesse fatto con Sam in sua assenza per poi andare via. Scosse la testa dandosi della stupida e capí che da quel momento in poi avrebbe solamente potuto provare a rimediare. 
Tornò a guardare il ragazzone accanto a lei e gli sorrise amichevolmente. "Quindi è tutto a posto fra di noi?". 
"È tutto a posto, Abby..". 
Abby osservò il suo sorriso sincero e rivide il suo amico di ormai vecchia data, e non provò più imbarazzo quando lo strinse in un forte abbraccio. Gli voleva davvero bene, ma non poteva immaginarlo in un ruolo diverso dall'amico. Non con quello che provava per Dean. 
Sciolse l'abbraccio e tornò a guardarlo con aria più seria. "Bene Sammy, allora adesso che siamo di nuovo amici, devo dirtelo: sei un idiota! Ma che cazzo stai combinando con Ruby? Lei è un demone, ti sta manipolando: chissà qual è il suo vero losco scopo! Dovresti ucciderla". 
Lo vide scuoterea testa ed osservò il suo sguardo rassegnato come se avesse fatto discusso quell'argomento almeno un milione di volte, ma poi sospirò ed iniziò a raccontarle della sua relazione con Ruby, lasciandola completamente basita e sconvolta nel sapere che Sam si portasse a letto Ruby e che lei in cambio gli desse una mano su come trovare ed uccidere Lilith. 
Abby avrebbe avuto davvero tante cose da dire il ragazzo, come fargli notare come avesse completamente perso il senno e che scoparsi un demone non era affatto un'azione che Sam avrebbe potuto fare, ma le parole le morirono in bocca mano a mano che il ragazzo continuò a raccontare di come Ruby lo avesse salvato durante quei quattro mesi in cui Dean rimase all'inferno. 
In soccorso di Abby arrivò un'infermiera che li avvicinò per dire loro che Dean fosse stabile e sveglio e che avrebbero potuto trascorrere dei brevi momenti con lui per non stressarlo ancora di più, dato che aveva riportato delle ferite molto notevoli e aveva bisogno di riposo. 
I due le corsero dietro spazientiti e la ragazza lì condusse fino ad una stanza singola, dove osservarono una scena che probabilmente non avrebbero msi più scordato: Dean era legato a parecchi macchinari che monitorassero lo stato del cuore e i vari parametri vitali, mentre numerosi punti tenessero insieme i lembi aperti delle ferite sul volto e sulle braccia. 
Ad Abby vennero gli occhi lucidi e si sentí mancare il respiro, e spinse avanti Sam rimanendo sulla soglia, perché non voleva che Dean soffrisse di più se si fosse accorto  del suo dolore. Lo vide voltarsi verso il fratello ed accennare un sorriso stanco e dolorante, sentendosi però felice di avere il fratello al suo fianco e Sam subito gli strinse una mano; ma Dean andò alla ricerca per la stanza della seconda persona che avrebbe voluto avere lì a suo fianco, ed Abby si fece forza ed entrò avvicinandosi a lui dalla parte opposta rispetto a Sam. 
Osservò il suo viso tumefatto dai colpi che Alastair gli avesse inflitto e cercò di trattenere le lacrime e di non farle scivolare, afferrando stretta la sua mano sinistra fra le sue e sforzandogli di sorridere. "Mi hai fatto morire di paura, Dean..". 
Lo vide ridere di cuore, ma poi la sua espressione si tramutò in dolore, segno che anche un'azione banale come quella gli facesse male, ma Dean sorrise comunque mentre la guardava mentre cercava di tranquillizzarla. "Sono solo dei graffietti, ragazzina..". 
Abby sorrise ed annuí mentre gli occhi le si gonfiarono di lacrime e si trovò costretta a distogliere ll sguardo, scuotendo la testa e sentendo un forte dolore dentro di sé. 
L'infermiera tornò dopo qualche minuto, bussando delicatamente alla porta e dicendo loro che l'accesso fosse consentito solamente ad un visitatore per volta dato l'orario, e non appena Abby fece per andare lasciare la mano del ragazzo per andare via e lasciarlo solo con il fratello, Dean la trattenne istintivamente e spostò lo sguardo su Sam, che capí ed annuí con un sorriso. "Ci vediamo domani mattina, ok?". 
"Certo idiota!". 
"Puttana". 
Abby rise e si sedette sulla sedia accanto a lui e rifiutò più volte con un sorriso divertito l'invito di Dean a sdraiarsi accanto a lui nel letto per riposare un po; incrociò le gambe sulla sedia ed inclinò la schiena appoggiandosi con i gomiti sul letto, mentre con la mano destra iniziò a carezzargli i capelli per farlo rilassare un po di più. 
Dean aveva provato a riposare, ma aveva finito per voltarsi nella direzione della ragazza, trovandola con gli occhi chiusi ed il viso appoggiato al materasso mentre continuava a carezzargli la testa e a piangere silenziosamente, incapace di controllarsi. 
Le sfiorò il viso ignorando la fitta al torace che gli provocò quel movimento e sentí le lacrime sotto i polpastrelli, osservandola spalancare gli occhi con aria sorpresa. "Perché piangi?". 
"Va tutto bene, torna a riposare.." sussurrò Abby con voce rotta dal pianto silenzioso, spazzandosi via le lacrime e mettendo su un sorriso, ma sapeva di non essere mai riuscita a ingannare Dean, che sollevò un sopracciglio come a dirle Vuoi prendere in giro proprio me?, così fece spallucce e sospirò. "Se io fossi rimasta, ti avrei convinto a non andare". 
"È davvero per questo che stai piangendo?".
Il respiro lento, la voce bassa e pacata con cui parlasse, lo sguardo sofferente con cui la guardasse. Fu troppo per Abby che sentí altre lacrime scorrere lungo il suo viso e si odiò per lasciare a sé stessa il permesso di farsi vedere in quel modo da Dean proprio in un momento come quello. "Mi dispiace tanto. Ma tu eri morto, Dean. Ti avevo visto morire, ho aiutato Sam e seppellire il tuo corpo. E mi si è spezzato il cuore, perché io..". 
Abby prese il respiro e distolse lo sguardo lacrimoso, scuotendo la testa e rimanendo sorpresa di se stessa perché anche in un momento come quello non riusciva a dire quelle due paroline che avrebbero potuto appianare la situazione con Dean, nonostante quel sentimento le bruciasse nel petto indipendentemente dal fatto di stare o meno insieme a lui. Riusciva a pensare quanto lo amasse, era riuscita a dirlo a Pamela o a Sam, ma non riusciva a dirlo ad alta voce guardando Dean dritto negli occhi. 
Forse perché non l'aveva mai davvero detto, neanche a Nathan nonostante fossero stati insieme per così tanto tempo. Era sicura di avergli voluto bene, ma fino al punto di amarlo? Con Dean aveva scoperto delle sensazioni che non aveva mai sentito prima, una complicità che non pensava potesse esistere con un'altra persona, una sintonia ed una passione straordinaria, ed il dolore più profondo e straziante quando l'avesse perso. 
E probabilmente era proprio questo che ma terrorizzava e le bloccasse le parole in gola, non riuscendo ad esprimere ad alta voce ciò che sentisse per lui. 
Tornò a guardarlo, trovandolo ancora in attesa del completamento della sua frase, ma Abby non disse nulla e scosse la testa, serrando le labbra in una linea sottile ed accennando l'ombra di un sorriso mentre tornava a carezzargli la testa. "Dovresti riposare, Dean..". 
"Mmh.." sussurrò il ragazzo sospirando e portando dolorosamente il braccio destro sotto la nuca per stare più comodo e più sollevato, guardandola meglio con espressione seria; allungò la mano sinistra fino al suo collo macchiato di sangue, probabilmente il suo, e sfiorò la collana a forma di cuore che le avesse regalato qualche tempo fa. Sorrise ironicamente perché neanche lui, la sera del Natale precedente, era riuscito a dirle quanto in realtà l'amasse, ma aveva usato come paragone al suo amore proprio il cuore intriso di zarconi che Abby non avesse mai smesso di portare al collo, dicendole che la collana come il suo cuore ormai le appartenessero. Sospirò e tornò a guardarla mentre le carezzava una mano intrecciando le sue dita come quelle della ragazza, e sospirò rumorosamente tornando a guardarla negli occhi e prendendo la decisione più difficile che potesse adottare. "Non sono stati quattro mesi all'inferno: sono stati quaranta lunghissimi anni. Ho raccontato questa storia solamente a Sam, ma voglio che la conosca anche tu, ragazzina". 
 
  
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