Personaggi: Esteban Powell, Orion Parrish, Kei Nakajima, Gabriel Mendoza, Mathieu Levesque-Simard, Jackson Salmon
Essere il figlio del proprietario di un locale – nel suo caso anche di più – aveva innumerevoli vantaggi, primo tra tutti il poter bere gratis a fiumi e offrire un po’ quello che gli pareva, nessuno lo sapeva meglio di Esteban Powell, che tornò al tavolo dove poco prima aveva lasciato alcuni dei suoi vicini con un largo sorriso ad increspargli le labbra carnose e con un vassoio pieno di bicchieri rumble che lo seguiva galleggiando a mezz’aria.
“Ecco qui… come promesso, sidro speziato per voi. Alcolico, s’intende.”
Esteban si fermò accanto al tavolo circolare situato in una angolo della sala fiocamente illuminata da lanterne e candele galleggianti, guardando i bicchieri pieni di liquido ambrato e ghiaccio disporsi autonomamente davanti ad ognuno dei suoi vicini prima di occupare la sedia rimasta libera tra Orion e Jackson, che strinse il suo bicchiere esalando un leggero sbuffo:
“Spero molto alcolico, dopo due ore passate a sentire alcune delle teorie su un omicidio più idiote mai concepite dall’uomo…”
“Non erano idiote, Jackie!”
Orion fece per portarsi il bicchiere alle labbra, ma la sua mano si bloccò a mezz’aria quando udì le parole di Jackson e istintivamente ruotò la testa verso di lui, guardando il vicino spalancando leggermente gli occhi castani pieni di indignazione mentre Jackson al contrario scuoteva lentamente la testa senza smettere di osservare pensoso il sidro che stava facendo roteare leggermente all’interno del bicchiere:
“Dai Orion, quando siamo arrivati a quella dell’assassino che si trasforma in piccione e vola via dopo il delitto quasi ho rimpianto le serate di gossip di mia madre e delle sue amiche cameriere dell’Arconia…”
“Se dici così forse ti sei perso il momento in cui Carte e Niki si sono messi a discutere a proposito dell’eventualità che la Signora Turner abbia una sorella gemella segreta ancora più cattiva di lei…”
Mathieu, accanto a lui, parlò ad un soffio dal bordo del bicchiere con un basso mormorio cupo e vagamente esasperato prima di assaggiare un sorso di sidro di mele chiedendosi quali altri stronzate avrebbe dovuto udire di lì alla fine della settimana, ma nessuno sembrò sentire le sue parole mentre Orion sbuffava guardando Jackson con viva disapprovazione: l’astronomo avrebbe pagato fiumi di monete d’oro per sedersi e farsi raccontare tutti i sordidi segreti dei suoi vicini, e invece lui osava lamentarsi.
“Sei una lagna, io ci parteciperei volentieri, a quella riunioni…”
“Anche io, non sai quanto. Pensi che potresti farci invitare?”
Kei si sporse leggermente oltre l’amico per gettare un’occhiata speranzosa a Jackson, che per la gioia dei due vicini promise con un sospiro di fare qualcosa a riguardo: tutto pur di non farsi perseguitare dalla sete di gossip dei suoi vicini.
“Io continuo a ripetervelo, è ovviamente stata l’odiatrice del caffè.”
Gabriel si strinse nelle spalle e parlò con il tono pacato e sostenuto di chi è certo di essere nel giusto prima di portarsi il bicchiere alle labbra, per nulla interessato a cosa i vicini potevano avere da ridire nei confronti della sua inattacabile teoria mentre Mathieu, al contrario, lo guardava scuotendo leggermente la testa e aggrottando le sopracciglia color grano:
“Non c’è niente di ovvio, non puoi accusarla solo perché odia il caffè.”
“Sapete che c’è, forse prima o poi verrò fuori che io avevo ragione e voi torto, e allora dovrete riconoscere il mio genio.”
Gabriel fece spallucce con noncuranza, il gomito piantato sul tavolo e il bicchiere in mano, ma quando stava per bere un altro sorso di sidro l’espressione sostenuta sparì dal bel volto del mago, lasciando il posto ad una vaga traccia di sgomento mentre prendeva rapidamente consapevolezza delle parole appena pronunciate: il ragazzo spalancò inorridito i grandi occhi scuri e aggrottò le sopracciglia, sussurrando qualcosa con un filo di voce senza rivolgersi a nessuno in particolare mentre fissava assorto un punto del tavolo.
"Sto iniziando a parlare come Naomi…”
Gabriel aveva appena pronunciato il nome dell’amica quando, prima che alcuno dei presenti potesse parlare, su tutti e sei i loro telefono apparve la medesima notifica. Kei fu il primo a chinare lo sguardo sullo schermo per vedere di cosa si trattasse, sbattendo le palpebre un paio di volte con leggera incredulità prima di deglutire a fatica e condividere con gli altri il messaggio appena letto con tono titubane:
“Ragazzi. Naomi ha scritto sul gruppo che dobbiamo smetterla di cazzeggiare e dirle subito che pizze vogliamo.”
“Non… Non pensate che lei possa sentirci, vero?”
Dopo qualche lunghissimo istante di silenzio Mathieu parlò con una punta di apprensione, il bicchiere mezzo pieno in mano e gli occhi chiari che scivolavano da un vicino all’altro mentre Gabriel, sulla sedia accanto alla sua, si guardava attorno con circospezione, quasi aspettandosi di vedere una chioma riccia e un tacco a spillo spuntare da un angolo della sala. Per qualche breve istante nessuno proferì parola, tutti impegnati a riflettere sulla domanda di Mathieu, finchè Orion non ruppe il silenzio sollevando la testa verso il soffitto e sbraitando qualcosa con tono preoccupato:
“Naomi sei bellissima, ti adoriamo!”
Esteban, che aveva malauguratamente scelto quel preciso istante per bere un sorso di sidro, al grido del vicino sobbalzò e quasi si fece andare di traverso la bevanda, tossicchiando brevemente prima di voltarsi verso Orion e guardarlo stralunato mentre Jackson si affrettava a bere a sua volta per non rischiare di ridergli in faccia:
“Orion, che cazzo urli?!”
“Magari ci ascolta! Cazzo, ieri ho detto a Kei che a volte fa la capetta, mi ammazzerà!”
Mentre il terrore si faceva rapidamente largo sul viso di Orion Gabriel, sedutogli di fronte, non riuscì e contraddirlo e anzi annuì serio prima di sollevare leggermente il bicchiere verso di lui, facendo mentalmente gli auguri a lui e alla sua incolumità:
“Orion, è stato bello conoscerti. Brindiamo a te. Ma poi ce ne andiamo, prima che Naomi arrivi davvero."
“Sarebbe un problema se Naomi mi ammazzasse, è troppo sveglia e conosce la legge, non trovereste mai le prove della sua colpevolezza.”
Se per caso vi state chiedendo perché manchino due signorinelli all’appello, Moos stava probabilmente facendo teorie con una maschera idratante sul viso bevendo Earl Grey con Naomi e Piper, mentre Carter era quasi di certo impegnato in una
A tal proposito, giuro che non me lo sono dimenticata il prossimo capitolo di OMITB, la prima parte l’ho quasi finita T.T Scusate immensamente per il ritardo, se non altro saranno due capitoli lunghissimi e forse un pochino mi farò perdonare. Intanto grazie a Pulsatilla per avermi chiesto di scrivere di questi bei signorini🥂
A domani con l'ultima OS🧡
Signorina Granger