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Autore: Francyzago77    30/10/2022    6 recensioni
Amicizia, amore, famiglia, sfide, passione. E un pallone.
Quanto basta per raccontare una storia semplice ...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Kojiro Hyuga/Mark, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La mamma, dopo aver chiuso tutte le finestre, si era recata nella piccola stanza adiacente alla cucina dove Ted e Nat avevano messo ad asciugare i panni sullo stendino, quello vecchio un po’ traballante. Dispose con più ordine tre maglie sorridendo, sicuramente era stata Nat a posizionarle così vicine, quasi attaccate, conosceva la sbadataggine della figlia e la immaginava mettere le mollette in tutta fretta presa com’era dalla discussione con il fratello. Erano bravi ragazzini, pensò accarezzando i pantaloni di Matt guardando poi se le macchie di fango fossero andate via, avevano protestato ma infine erano così felici dell’arrivo di quel bambino che li aveva sentiti fare ancora mille progetti mentre salivano di sopra. Era bello vederli euforici e gioiosi per una notizia inaspettata ma erano appunto tre ragazzini, giusto fosse così. 

Spense la luce e tornò in cucina, vide subito la porta di casa socchiusa, qualcuno doveva essere andato fuori, nel piccolo cortile. Uscì e nella penombra, vi era infatti ad illuminare soltanto un piccolo lampione, scorse Mark seduto sui gradini delle scale che conducevano al terrazzo. Si avvicinò in silenzio accorgendosi che stava piangendo. Non lo chiamò ma il ragazzo, vedendola arrivare, tentò di asciugarsi le lacrime e, complice il buio, poté nascondere gli occhi palesemente arrossati.

-Posso? – chiese la mamma indicando il gradino, mettendosi seduta accanto a lui che intanto le aveva fatto spazio. 

Mark cercava di non guardarla perché comunque un po’ di luce c’era, fioca ma c’era.

-Non vergognarti di farti vedere piangere da me – esordì con calma la donna – sono tua madre e ti conosco meglio di chiunque altro.

Allora Mark si voltò, era coi gomiti appoggiati alle ginocchia si strofinò gli occhi con le mani poi disse alla mamma:

-Ti ho delusa, puoi rimproverarmi, ne hai tutto il diritto.

-Che dovrei dirti? – sospirò la madre – Che dovevate fare più attenzione? 

S’interruppe, non riuscì a continuare l’argomento non capendo neppure il perché.

Mark, fissando un sasso in terra, aggiunse quasi affranto:

-Ti ho portato in casa un ulteriore problema.

Lei scosse la testa domandando:

-La sua famiglia? L’hanno cacciata via?

L’espressione di Mark cambiò di colpo, ora dal suo volto si percepiva rabbia non soltanto tristezza e rassegnazione.

-Sua madre – iniziò a raccontare – è una persona orribile. È stata Chris ad andar via dopo una lite furibonda. Mi sono recato a casa sua per poter parlare ma quella donna non mi ha fatto neppure entrare, riservandomi un trattamento che neanche a un cane si dà! Poi, quando ha saputo del bambino, ha proposto a Chris la più atroce delle scelte. Anzi, lo ha quasi imposto. A sua figlia.

Si fermò, talmente era preso emotivamente, la mamma aveva chiuso gli occhi, non commentò ma attese in silenzio il proseguimento della narrazione.

-La sua famiglia – continuò Mark – è dannatamente ricca. Christine è la figlia dei Price, capisci mamma, i Price? Suo fratello è il portiere che gioca in Germania e ora è tornato qua perché reduce da un infortunio. Suo padre è un uomo d’affari, sempre in giro tra Europa e Asia, totalmente assente. E sua madre è … è una donna disgustosa. 

Strinse i pugni e con un piede diede un calcio a quel sasso, scaraventandolo lontano.

La mamma gli pose una mano sulla gamba, come per frenare quell’impeto, e chiese:

-Cosa pensate di fare ora?

-Andremo a vivere insieme – spiegò Mark – firmerò con quella società, ci trasferiremo. Troverò una casa, anche in affitto, comincerò a guadagnare. Il matrimonio arriverà in seguito, Chris tra poco compirà diciotto anni, tra due sarà maggiorenne ci sposeremo allora, non occorrerà il consenso di nessuno.

-Ma dovrebbe riconciliarsi con la sua famiglia – tentò di dire la mamma – non è bello che vada via così, senza un chiarimento.

-Non può esserci un chiarimento con quella gente! – esclamò il ragazzo sdegnato – Sono consapevole che non mi accetteranno mai.

-Forse è stata la rabbia del momento – continuò la donna nel tentativo di trovare una giustificazione – non posso credere che quelli siano i veri sentimenti di sua madre.

-E invece è così! – sentenziò Mark alquanto alterato.

-No, vedrai che a mente fredda avrà un ripensamento – specificò la mamma – e vorrà riavvicinarsi a Chris, ne sono certa.

-Tu sei troppo buona – disse allora lui con vigore – e credi che tutte le persone siano come te.

-Sono soltanto una madre – rispose scuotendo la testa – e so che le madri vogliono il bene dei propri figli, con più calma e tranquillità accoglierà nuovamente Chris, sarà sicuramente così.

Mark non ne era convinto, per nulla, e infatti chiese:

-Sei disponibile a far stare Chris qui, finché non troviamo una sistemazione più stabile?

-Per me  - lo interruppe lei – può rimanere anche per sempre, ciò non toglie che ribadisco abbia bisogno di un confronto con la sua famiglia. E poi dovrà sostenere gli esami per il diploma, è un peccato abbandonare gli studi proprio ora.

Il giovane annuì affermando:

-Sì, lo so ma il bambino ha avuto la priorità su tutto. 

-Giusto – asserì la mamma mettendo una mano sulla sua.

Riuscì a guardarla negli occhi dicendo con imbarazzo:

-E’accaduto tutto così in fretta, non me l’aspettavo. È poco che stiamo insieme, neppure un anno. Però, quando mi ha detto di essere incinta, non sono riuscito a fare altro se non prometterle che non l’avrei abbandonata.

Cercò con lo sguardo l’approvazione da parte della madre la quale, dopo aver stretto ancor di più la mano del figlio, affermò:

-Chi ha conosciuto da vicino la morte non può rifiutare la vita.

Quindi non dissero più nulla e Mark poté appoggiare il capo sulla spalla di sua madre, rimanendo vicini, seduti sotto la luce fioca del piccolo lampione.




 

Era ormai tardi quando la mamma entrò in camera di Nat. Trovò la figlia ancora in piedi che preparava l’occorrente per la scuola.

-Dovresti già dormire da un pezzo! – esclamò la donna con un tono quasi di rimprovero – Hai visto che ore sono?

-Lo so ma oggi è stata una giornata particolare – replicò la ragazzina – e non riuscivo a prender sonno. E poi volevo aspettarti.

Mise nella cartella l’ultimo libro quindi si buttò sul letto attendendo la madre che intanto si spogliava per indossare la camicia da notte. 

-Con Ted abbiamo chiacchierato fino a mezz’ora fa – raccontò Nat – poi lui è crollato dal sonno ed è andato nella sua stanza. Sai, Matt ci ha fatto vedere che ha puntato la sveglia alle cinque e quarantacinque, te lo immagini che si alza così presto?

Risero mentre la mamma si metteva nel letto, accanto alla figlia.   

-Ha detto che deve lasciare libero il bagno a Chris – raccontò stringendosi alla donna – e domattina sarà puntuale e veloce!

Entrambe erano divertite, Matt amava dormire fino a tardi e ogni mattina era una lotta contro il tempo con un unico bagno e gli orari scolastici da rispettare.

Spenta la luce le due si augurarono la buonanotte.

Non passò molto, nel buio si sentì la voce di Nat chiedere:

-Mamma, sei sveglia?

-Sì – rispose la donna – ma tu perché non dormi?

-Non ci riesco – disse la ragazzina – ho mille pensieri che mi frullano in testa.

-Dormi Nat – replicò la madre – e non pensarci.

Si tirò più su il lenzuolo, poi facendosi coraggio domandò alla mamma:

-Sei arrabbiata con Mark?

La donna allora si voltò, accese la luce della lampada sul comodino e chiese:

-Perché dovrei?

Nat quindi si scoprì, si sedette con le gambe incrociate e asserì:

-Guarda che non sono Matt, io lo so come si fanno i bambini!

E mentre la mamma si alzava per sedersi anche lei, continuò:

-La mia compagna di banco ha una sorella di sedici anni che le ha spiegato tutto. Durante l’intervallo, nella mia classe, tra noi femmine non si parla d’altro!

-Avrei dovuto affrontare l’argomento con te – sospirò la donna – ma il tempo passa e  mi accorgo tardi che non sei più una bambina. 

-Ma non si discute di queste cose con i genitori – affermò con spavalderia Nat facendo infastidire la signora Lenders.  

-E invece – replicò la donna – è proprio da una madre che una figlia dovrebbe venire a conoscenza di certe cose, come le chiami tu!

Sorrise a Nat che un poco era arrossita, la strinse a sé.

-Chris e sua madre hanno litigato, vero? – domandò la ragazzina spiazzando la donna – Per questo starà qui con noi, è stata cacciata di casa?

-Chi te lo ha detto? – la mamma era stupita – E’ un tuo pensiero?

Nat fece di no con la testa poi confessò:

-Ted ha sentito Mark e Chris discutere nella tua camera, mi ha chiamata e allora ci siamo messi ad origliare dietro la porta.

-No, non si fa così Nat! – la rimproverò decisa la mamma.

-Ma le stanze sono attaccate – si giustificò lei – è facile ascoltare!

-Non rendete la situazione ancora più difficile di quella che è! – replicò la donna con tono serio e fermo.

-Però è vero che Chris non vuole tornare a casa perché ha litigato con sua madre? – insistette Nat volendo capire.

-In parte è vero – tentò di spiegare la mamma – non è facile accettare che la propria figlia aspetti un bambino, così giovane. Normale ci sia stata una lite.

-Ma tu con Mark non hai litigato! – esclamò Nat con incredulità – Anzi hai accettato con gioia la notizia.

-Mark è un ragazzo – balbettò la donna – è diverso.

-Diverso? – Nat s’inalberò subito – Diverso perché è un maschio? Vorresti dire che se capitasse a me mi butteresti fuori di casa!

-Oh no – rispose con difficoltà la mamma – cacciarti di casa no però credo mi arrabbierei, sul momento.

-Non è giusto, non è giusto! – ripeté Nat – Tutto questo perché sono una femmina!

La madre, non sapendo più cosa dire, si rimise sotto le coperte chiosando:

-Ora basta Nat, dormi e non chiedermi niente! 

Spense la luce mentre la figlia si era stranamente ammutolita.

Sentì Nat rigirarsi tra le lenzuola, in continuazione.

-Dormi, ti prego – disse esortando la figlia – domani hai la scuola!

-Alla madre di Chris non piace Mark! – asserì allora Nat.

-Basta! – replicò esausta la donna – Il discorso è chiuso.

-Io da grande – aggiunse la ragazzina – sposerò Ed Warner, vedi di fartelo piacere!

E detto questo si addormentò, facendo sorridere la mamma.

   

   
 
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