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Autore: Isobel Connis    31/10/2022    0 recensioni
Nella clinica Hendersen un giovane fisioterapista si ritrova ad affrontare un lungo percorso riabilitativo con un nuovo paziente,; un tenente dell'esercito ricoverato inseguito alle ferite riportate durante l'ultima ronda. Il soldato rifiuta l'aiuto di tutti, ma il giovane medico é più che deciso a rimetterlo in piedi.
Sequel della Long Find Myself, una raccolta di shot sugli eventi antecedenti e postumi la storia principale.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Titolo: Only you
Autore: IsobelConnis.
Challenge bimestrale Giugno/Luglio: #200summerprompt del gruppo Facebook Non solo Sherlock - Multifandom
Fandom: Original.
Tipologia: Slice of Life,
Rating: giallo
Personaggi: Drew Maxwell, Yuichi cLark
Prompt: “Solamente tu” La sua stanza, Sotto la neve
Genere: generale,
Avvertimenti: slash
Note: Questa shot è situata nella linea temporale di https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=4025794&i=1
 
***

«Solamente tu alla veneranda età di trentun anni puoi emozionarti così di fronte alla neve»
Ridendo Drew si voltò in direzione di Yuichi, sfoggiando un sorriso tanto luminoso quanto bello, in grado di fargli perdere un battito ogni volta che lo vedeva.
«Ehi, li ho compiuti da poco, ho tutto il diritto di comportarmi ancora come un trentenne» disse porgendogli la seconda tazza di cioccolata calda che aveva in mano, tornando a guardare il panorama, in particolare Maya, intenta a rotolarsi tra i mucchi di neve.
Sorrise reclinando la testa indietro quando, le braccia muscolose di Yuichi lo avvolsero, invitandolo ad appoggiarsi al suo petto.
Con un sospiro rilassato voltò appena lo sguardo per sfiorare con un bacio la sua mascella, salendo poi per catturare le sue labbra.
Sorridendo Yuichi rispose al bacio, accarezzandogli il viso con la mano libera.
Per la prima volta nella sua vita, Yuichi aveva trovato un nuovo significato per la parola casa, e lo aveva fatto osservando Drew negli occhi, fissando il suo sorriso solare dopo avergli consegnato il suo regalo di Natale, sussurrandogli un timido “se lo vuoi, ovviamente” che lo aveva fatto sciogliere come non credeva possibile. Abbassando lo sguardo al suo regalo, Yuichi aveva fissato incredulo quel sottile anello di platino che ora, invece, gli ornava l’anulare destro.
Come un cliché si erano baciati sotto la neve, sussurrando il loro amore.
In abiti civili, nell’esercito, durante le rotazioni, Yuichi era entrato in contatto con tantissime persone, aveva osservato i suoi commilitoni abbracciare le loro famiglie e stringere le loro fidanzate, aveva visto l’amore, ma non aveva mai visto qualcuno che sapesse amare come lo faceva Drew.
Quel ragazzo, il suo fidanzato, era la persona più bella che avesse mai incontrato. In quell’anno e mezzo, aveva imparato a conoscere ogni cosa di lui. Gli aveva fatto capire che la vita era meravigliosa e degna di essere vissuta, che l’assenza di un arto non ti rendeva meno importante, né ti limitava. Aveva visto Drew giocare a basket con ragazzi “normali” e tenergli testa dignitosamente, vincendo anche in molte occasioni, viveva la sua vita al massimo e, a detta di Solo dopo esser rientrati da una serata con dei suoi amici, aveva perfino ripreso ad uscire di più.
Yuichi lo amava, lo aveva realizzato quando aveva creduto di aver perso ogni cosa, ma ne aveva avuto la certezza ogni giorno che ne era seguito.
Sei mesi prima, si era sottoposto allo stesso intervento di Drew per l’osteointegrazione, e da ormai tre mesi, camminava con molta più facilità di prima. Solo aveva subito creato dei prototipi per lui come quelli di Drew.
Ridendo nell’osservare le sue protesi aveva rassicurato il ragazzo che quelle fossero perfette e che non aveva fretta.
Solo l’aveva ignorato, esattamente come l’aveva avvertito Drew.
Il suo fidanzato lo aveva aiutato con la pazienza e il sorriso, buttando lì che, se avesse voluto, ora, avrebbe potuto fare almeno del lavoro d’ufficio nell’esercito.
Yuichi aveva schiuso le labbra per rispondere in maniera affermativa, ma si era reso conto che non era ciò che voleva, non lo era più, al contrario gli aveva detto che avrebbe finalmente sfruttato la sua laurea in informatica per lavorare in quel campo.
«Ti ho perso»
«Come?» chiese Yuichi abbassando lo sguardo, incontrando il volto del suo ragazzo che lo fissava sornione.
«Dicevo, andiamo a letto?» ripeté voltandosi, posando la tazza contro la penisola per poter legare le sue braccia al collo, giocando con i suoi capelli.
«E cosa vorresti fare a letto?» chiese chinandosi a mordicchiare il suo collo facendolo squittire e ritirare.
Drew soffriva il solletico, e Yuichi amava la cosa, amava poter decidere quando bearsi della sua risata. Lui un po’ meno, ma non gli importava, il broncio che metteva su con il viso arrossato e gli occhi lucidi di divertimento, valeva ogni “pugno” e borbottio che gli rifilava, perché sì, Drew era estremamente fisico, in tutti i sensi.
«Dormire?» propose senza davvero crederci, facendo schioccare la lingua contro il palato.
«Dormire suona bene» lo prese in giro baciandogli le mani, e facendolo arrossire.
«Yui»
«Cosa?»
Ridendo Drew scosse la testa sporgendosi per baciarlo «Nulla… solo… Non vedo l’ora che sia maggio» ammise
«Anche io» ammise prendendolo per mano, conducendolo fino alla sua stanza, alla loro, stanza, si corresse mentalmente facendo stendere Drew sotto di sé, aprendogli con i denti l’accappatoio ed esponendolo ai suoi occhi.
A differenza della prima volta che lo fece, Drew non si sottrasse al tocco, lasciando che osservasse il suo corpo ancora.
La prima volta che avevano fatto sesso a casa, e Yuichi aveva osservato il suo corpo, Drew si era irrigidito e aveva cercato di coprirsi e spegnere la luce, confessandogli che non lo aveva mai fatto con la luce accesa, che preferiva non mostrare al partner il suo corpo per non doverne spiegare cicatrici e ustioni.
In un primo momento, Yuichi aveva pensato di assecondarlo, ma poi, esattamente come aveva fatto lui, aveva usato la terapia d’urto. Lo aveva voltato sullo stomaco, bloccandolo per impedirgli di muoversi e notato che la piccola ustione al fianco, era stata nascosta dal tatuaggio di una clessidra e che lo stesso aveva fatto sulle sue spalle, era ben mascherato, il tatuatore aveva fatto un lavoro magistrale integrando la pelle rovinata alle piume, rendendole quasi reali. Drew aveva soffocato un singhiozzo contro il cuscino, ma Yuichi non si era fermato, iniziando a baciare l’intero tatuaggio, centimetro dopo centimetro, sussurrandogli quanto fosse bello e perfetto.
Drew non aveva risposto, limitandosi a riprendere il controllo di sé, e solo allora, Yuichi lo aveva voltato di nuovo, baciando il suo viso, sussurrandogli che fosse tutto a posto, che non lo avrebbe più fatto se non voleva, ma che non aveva nulla da temere con lui.
Togliendosi la maglia si era mostrato a lui, guidando la sua mano alla scoperta delle sue cicatrici, raccontandone la storia.
Soffiando tranquillo Drew lo aveva stretto e si era scusato, sussurrandogli che era pronto per farlo, se ne avesse avuto ancora voglia
La risata di Drew lo risvegliò di nuovo, facendogli nascondere il viso nell’incavo del suo collo «Mi distrai»
«Me ne sono accorto» sussurrò dolcemente Drew giocando con i suoi capelli «Ma non importa… il sorriso che si dipinge sul tuo volto si fa perdonare da solo»
  
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