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Autore: LadyPalma    31/10/2022    3 recensioni
| Storia partecipante alla "Everything has challenged" indetta da VigilanzaCostante e alla "To be writing challenge" indetta da BellaLuna sul forum Ferisce più la penna.
Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2023 indetti sul forum Ferisce più la penna.
Larys Strong è un uomo ambiguo, freddo, potenzialmente crudele; non il tipo di uomo che una donna penserebbe mai di volere accanto come marito. Specialmente se prima era sposata con un re e al centro di ogni attenzione.
Ma il modo in cui la guarda – perché lui la guarda – batte ogni paragone.

Una raccolta di brevi momenti in cui Alicent riflette sulle differenze tra il suo primo e il secondo marito. Ovviamente what-if.
[Larys/Alicent]
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alicent Hightower, Helaena Targaryen, Larys Strong
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Larycent [Alicent/Larys]'
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Premessa per gli Oscars della Penna: Per chi si trova su questa storia senza conoscere minimamente il fandom, basterà dire che Alicent nella serie è sposata con il re, Viserys, da cui ha avuto quattro figli (tre sono quelli mostrati nella serie), sebbene lui nomini come erede al trono Rhaenyra, la figlia avuta dal primo matrimonio – cosa che porterà inevitabilmente a uno scontro tra fazioni. Larys è invece una figura minore, estremamente ambigua e ambiziosa, che arriva a uccidere il padre e il fratello maggiore per ingraziarsi il favore di Alicent (o così dice lui). In questo what-if della serie ho immaginato che Larys e Alicent si siano sposati dopo la morte di Viserys e che si siano trasferiti a Harrenhal, di cui lui è adesso il lord, lasciando il trono a Rhaenyra. 





 

Incomparabile

 

 

Larys Strong è un uomo ambiguo, freddo, potenzialmente crudele; non il tipo di uomo che una donna penserebbe mai di volere accanto come marito. Specialmente se prima era sposata con un re e al centro di ogni attenzione.
Ma il modo in cui la guarda – perché lui la guarda – batte ogni paragone.


 

"Come stai, Alicent?"
Non lo chiede sempre, non come faceva Viserys ogni singola mattina, ma quando lo chiede sembra che gli importi davvero. La guarda negli occhi finché lei non risponde – invariabilmente un secco "Bene" in tono infastidito – e anche dopo, soprattutto dopo, con quel sorrisetto appena accennato di chi sa riconoscere perfettamente la bugia.
Non lo dice, però; sposta invece lo sguardo sulle unghie che lei si sta torturando e le stringe le mani, con una delicatezza insospettabile.
Mattina dopo mattina Alicent finisce per rispondere "Non bene", le ferite sulle dita cominciano a guarire.




A mezzogiorno Larys è una presenza fissa e ingombrante. Viserys solo di rado pranzava insieme a lei, e Alicent è più abituata a essere una regina che una moglie. È più abituata a vuoti sorrisi in un confortevole silenzio che a fiori offerti durante un'autentica conversazione.
Lei dei fiori non sa che farsene, nemmeno se lui glieli pone tra le mani o tra i capelli. E non sa che farsene delle parole, se nessuno le ha mai insegnato a usarle.
Ma lui vuole ascoltare e allora lei parla. Parla e lui ascolta – e poi ride, un suono improbabile che a lei sembra quasi un privilegio udire.
"Sei divertente, Alicent".
Le viene quasi da piangere per quel complimento da niente eppure allo stesso tempo così intimo e personale. Di essere divertente non lo aveva mai saputo prima.



Il pomeriggio di solito lo trascorre in passeggiate oziose nei corridoi tetri del nuovo palazzo. Dicono che ci sono fantasmi da sempre tra queste mura, eppure ce ne sono di meno di quelli che abitavano gli occhi di Viserys. Qui, Aemond è tornato a essere il bambino che non è mai stato e Aegon, da quando non è più in linea per il trono, sembra tornare a respirare, mentre Helaena…
"Ci sono insetti che hanno più di cento zampe?"
"I millepiedi possono avere anche 750 paia di zampe. Posso mostratene uno, se vuoi".
"Sì, ve ne prego, padre".
Alicent ha un tuffo al cuore, lo sente allargarsi come non avrebbe mai creduto. Mai ha sentito sua figlia chiamare Viserys padre, adesso invece chiama con quell'intimo appellativo un perfetto sconosciuto e, a giudicare dalla sua reazione rilassata, non è neanche la prima volta. Se Helaena può chiamarlo padre, pensa, allora lei può cominciare a pensarlo davvero come marito.



E come marito lo pensa durante le sere. Se prima erano motivo di tormento, adesso sono quasi momenti da attendere con curiosità. Il sesso non è solo dovere, è il suo nome pronunciato con adorazione, un tocco che esplora il suo corpo e raggiunge posti di sé che neanche conosceva, soprattutto è voglia di toccare e di esplorare a sua volta. Con Viserys sopportava, con Larys…
"Che cosa dovrei fare?"
"Che cosa vuoi fare, Alicent?"
Il sesso è volere, esigere, dare tanto quanto ricevere. E poi il sesso è esplodere, è bruciare, è restare invece di scappare.
"Voglio… farlo di nuovo".

 

"Ho ucciso per te, posso farlo ancora. Senza Rhaenyra, Aegon sarebbe re in un secondo".
Sono parole che Larys sussurra soltanto di notte, non con il rimorso che ci si aspetterebbe, ma con l'indifferenza che potrebbe avere solo un mostro. Ma quel per te brucia ogni paura, consuma ogni resistenza e scalda ogni fibra dell'essere di Alicent. Non ha sterminato la sua famiglia, no, la sua famiglia in fondo è lei. 
"No, nessun omicidio" mormora lei in risposta, nel tono più fermo e allo stesso tempo più dolce che riesce a tirare fuori.
Ché rispetto alla corona è più bello stare a Harrenhal con tutti i suoi fantasmi, ché è più bello essere felice e non essere un fantasma.
Quel mostro china il capo e posa un bacio tra i capelli di lei, farebbe di tutto per lei, per lei, per lei.  Anche smettere di essere crudele, perfino provare a essere una persona ordinaria.
Come può agli occhi di Alicent quell'uomo essere un mostro? Di certo, insieme a lui, lei mai, mai sarà un fantasma.


 

Larys è un uomo più ambiguo di quanto chiunque potesse immaginare: glaciale e crudele com'è, è capace di scaldare più del fuoco di un drago e malcela una dolcezza disarmante; esattamente il tipo di uomo che Alicent, senza saperlo, sognava di avere accanto come marito. 
Forse perché, in fondo, è meglio essere moglie che regina, è meglio avere l'attenzione costante di un singolo uomo che quella volubile del mondo.
E il modo in cui la ama – perché lui la ama – è incomparabile.










 

NDA: Il mio progetto voleva essere semplice: raccontare una giornata, scandita nei diversi momenti, della vita di Alicent e Larys in un mondo alternativo che non è mai successo, dove ho preferito concentrarmi molto più sullo slice of life e sul loro rapporto più che su come si sia arrivati a un simile scenario.
Mi rendo conto che Larys è molto più soft di come appare nella serie, ma niente mi toglie dalla testa che con Alicent sarebbe esattamente così – perché, se non altro, lui la vede (forse troppo) – e credo sarebbe una figura amica anche per Helaena, se non per gli altri figli. Se ha ucciso per Alicent, allora sono abbastanza romantica da credere che per lei avrebbe potuto anche rinunciare a qualsiasi altra ambizione, in fondo è un uomo che non ha mai avuto niente ed è sempre rimasto ai margini, quindi perché no?
Prompt per la "To be writing challenge", mese di ottobre: hurt/comfort.

Pacchetto per la “Everything has challenged”:
Prompt: “Cause you throw your head back laughing
Like a little kid
I think it's strange that you think I'm funny, 'cause
He never did”
Trope: Second love (il secondo amore, nato dopo uno che ha distrutto)
Situazione: personaggio A si rende conto durante la storia delle cose che personaggio B fa e il suo/a ex non aveva mai fatto.
 

 
   
 
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