BALLO CON SORPRESA PARTE I PALAZZO JARJAYES, ottobre 1780 Il suono di calde e fragorose risate, udibili fin dal giardino, riempiva la vastità degli immensi saloni di palazzo Jarjayes, rompendo la silenziosa tranquillità che vi si respirava abitualmente. La chiassosa baldoria, seguita dalle sonore e stridule grida di Nanny, era dovuta all'inattesa ed improvvisa visita di Genevieve De Jarjayes Baronessa di Dampierre, di due anni più grande di Oscar, giunta come era solita fare senza alcun preavviso quel pomeriggio stesso, accompagnata non solamente dalle due figlie Catherine e Marguerite, ma anche dall'altra sorella maggiore la severa e volitiva Delphine Contessa De Limoges. Le frivole chiacchiere e i gustosi pettegolezzi salottieri di Genevieve e gli strilli delle discole ragazzine allietavano la formale e rigida quotidianità di palazzo. Oscar da poco rientrata dopo un'uggiosa giornata trascorsa a Corte organizzando come meglio conveniva i turni di guardia e il servizio d'ordine per il giorno seguente, fu ben lieta di trovarsi a dover condividere la tavola con sua sorella Genevieve, certo non poteva altrettanto dirsi della compagnia di Delphine, sempre pronta ad ostentare la sua innata ipocrisia e superbia. Oscar e Genevieve, erano quasi coetanee e sebbene la loro educazione fosse stata totalmente differente, erano riuscite in quei brevi periodi trascorsi insieme a stabilire un rapporto cordiale, seppur le loro vedute la maggior parte delle volte fossero in disaccordo, potevano discorrere liberamente. Oscar, era cresciuta abituata alla ferrea disciplina militare, frutto degli insegnamenti paterni e quindi poco propensa ad aprirsi, le confidenze intime non erano il suo forte, ma a Genevieve non erano sfuggiti gli sguardi che Oscar di soppiatto rivolgeva ad Andre...non potevano certo dirsi occhiate innocenti e quel leggero rossore che imporporava le gote di Oscar quando André ricambiava il suo sorriso. I due avevano trascorso anni insieme ed era stato quasi del tutto inevitabile che la loro semplice amicizia fraterna si fosse trasformata in un vero e proprio sentimento , lampante e tangibile ad occhi attenti ed indagatori come quelli della maliziosa sorella. Genevieve, aveva progettato e programmato su richiesta delle figlie l'organizzazione di un ricevimento, che si sarebbe tenuto di lì a due sere e dove sarebbero intervenuti non solamente i più stretti e intimi familiari anche alcuni nobili di casa a Palazzo, ben lieti di poter trascorrere un allettante serata all'insegna del divertimento. La festa sarebbe stata gradita agli ospiti sopratutto per il tema che proponeva il travestimento, sarebbe sicuramente stata un successo presagiva Genevieve, vedere sfilare e danzare quelle maschere dai colori variopinti e soprattutto avrebbe cercato di convincere Oscar a prendervi parte, magari convincendola ad indossare un vestito che l'avrebbe resa irriconoscibile agli occhi dei partecipanti. -"Zia Oscar, so che non amate molto le feste, ma vorrei sperare che anche voi interverrete al ballo."- chiese Catherine la maggiore delle figlie di Genevieve. -"Catherine, se il mio dovere alla Reggia me lo consentirà ne sarò ben lieta."- -"Oscar, non vorrai mica scontentare Catherine?!"- replicò Genevieve -"Sai quanto le mie figlie tengono a questo ricevimento, non vorrai deluderle?"- -"E va bene Genevieve....ci sarò."- Oscar uscì dal salottino e Genevieve ne approfittò per parlare con André. -"André, la tua presenza sarà ben gradita."- riprese Genevieve con tono malizioso -"Quindi sarà necessario che tu pensi a come vestirti."- -"Vi ringrazio Madame, di avermi invitato...ecco...vedete non sono molto propenso a partecipare a questi eventi mondani."- rispose André un po' imbarazzato. -"André, sei cresciuto a Palazzo e non vedo cosa possa esserci di male se ti parecipassi alla festa, dovrai solo pensare a concederti qualche ora di svago...magari ci sarà pure qualche sorpresa in serbo per te."- continuò Genevieve sorniona. André era rimasto particolarmente colpito dalle parole di Genevieve e dal tono di come le aveva pronunciate conoscendo la baronessa di Dampierre, la festa si sarebbe piacevolmente animata, magari con qualche insolita trovata. -"André, la Baronessa vuole che il salone sia adeguatamente decorato per l'occasione, non vorrai sottrarti ad aiutarmi"- disse Nanny, rivolgendosi al nipote con le mani sui fianchi. -"Ci mancava pure un ricevimento e per giunta da organizzare in cosi poco tempo. La Baronessa non cambierà mai è un vero tornado e tu André vedi di non dartela a gambe per i preparativi"- -"Ecco vedi nonna, la Baronessa vuole che sia presente come invitato e dovrò cercare un "abito" adeguato alla circostanza."- -"Questa poi..."- continuò Nanny -"E dove pensi di poter trovare qualcosa che si addice alla serata?"- chiese Nanny con un tono di voce come a schernire il nipote -"Non preoccuparti nonna, ho già in mente qualcosa."- Nanny si lambiccava il cervello su come poter allestire lo spazio e su dove predisporre il banchetto, la si sentiva bofonchiare mentre dava come sempre ordini alla servitù. -"Alla mia età devo ancora occuparmi delle stramberie di Madame De Dampierre ci mancava pure la festa, eppoi quelle due pesti di Catherine e Marguerite tali e quali alla madre quando si tratta di stravaganze. Una volta tanto avrei desiderato che il Generale fosse a Palazzo, almeno in questa casa non ci sarebbe stato tutto questo baccano."- -"Nonna, non ti agitare, potresti sentirti male."- -"Parli bene tu, André...come vedi è tutto sulle mie spalle e la servitù non rispetta i miei ordini."- -"Su nonna, vedrai che farai un'ottimo lavoro, come sempre."- -"Va bene, visto che hai altro da fare levati di torno e fammi tornare a lavoro."- -"D'accordo, me ne vado. Ti voglio bene nonnina."-