Challenge: “Too sick
to spook” del
gruppo “Facebook Hurt/Comfort Italia, Fanart e Fanfiction Gruppo Nuovo”
Prompt:
“Quante volte ti ho detto che è troppo pericoloso?” di @Valentina Marigliani
Fandom: Haikyu!!
Genere: Hurt/Confort
Tipo: flash-fic
Personaggi:
Atsumu e Osamu Miya
Rating: PG-13, verde
Avvertimenti: slice of life
PoV: terza
persona
Disclaimers:
i personaggi non sono miei, ma di Haruichi
Furudate. I personaggi e
gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.
Salto
Osamu sbuffò per l’ennesima volta fissando il
fratello che si finiva di vestire.
“Se mamma e papà ci beccano, la punizione si
protrarrà all’infinito, lo sai vero?”
“Non lo sapranno mai, saremo di ritorno
presto”
“Che senso ha andare ad una festa, se non
possiamo restarci?” si lagnò Osamu scendendo dal letto.
“E come pensi di uscire? Sono in salotto, ci
vedranno passare” aggiunse posando le mani sui fianchi.
“Finestra, albero e scendiamo giù” spiegò Atsumu,
prendendo a passarsi il cerone bianco sul viso. Sbirciando il gemello nello
specchio.
“Ci voglio andare anche io alla festa di Halloween,
ma vorrei evitare di rompermi l’osso del collo” sbuffò iniziando a cambiarsi a sua
volta.
“Lo abbiamo già fatto una volta” ricordò il
biondo con un sorriso.
“Sì e mi sono slogato una caviglia e il resto
le ho prese dalla mamma che si è spaventata a morte!” sbottò afferrando il
cerone dalle mani del fratello.
“Mi sono spaventato anche io”
“Tu ridevi come un cretino altro che…” gli
ricordò scuotendo il capo.
“Non è vero”
“Sì, invece…”
“No!”
“La finite voi due” la voce della loro madre
fece trattenere il fiato ai due gemelli.
“Sì, stiamo andando a letto” gridò Osamu,
sentendo la madre andare oltre la loro porta, se fosse entrata sarebbero stati
guai seri.
“Sono bello anche da zombie” chiosò Atsumu
sottovoce, finendo di truccarsi.
“Una botta di vita” lo canzonò il fratello.
“Spengi la luce” ordinò il biondo aprendo la
finestra.
“Tu sei pazzo” mormorò Osamu osservando il gemello
scavalcare la finestra.
“Puoi sempre stare a casa…”
“Fossi matto, non mi perderei mai la festa,
lo sai. E poi non posso lasciarti fare questa follia da solo” sogghignò nella
semi oscurità.
Atsumu si sistemò sul davanzale e saltò in
avanti, mentre Osamu tratteneva il fiato vedendolo sparire nell’oscurità delle fronde.
Già farlo di giorno era pericoloso, farlo con la poca luce dei lampioni era una
follia. Aguzzò la vista, ma non lo vedeva, non aveva sentito nessun tonfo per
fortuna.
“Tsumu?” chiamò
piano con il cuore in gola.
“Ci sono ora scendo, ti faccio un fischio
quando sono a ter--”
Il rumore sordo di un ramo che si spezzava, ingoiò
il resto delle parole di suo fratello, ci fu un fragore di frasche e schiocchi
sinistri, un’imprecazione e un botto. Poi solo silenzio.
Osamu si sporse, ma era troppo buio per
vedere, per un istante fu tentato di mandare all’aria il piano, ma invece di
fare la cosa più ragionevole e prendere la porta, saltò in avanti replicando
esattamente il balzo del gemello. Atterrò su un ramo che sembrava robusto e
senza curarsi di graffiarsi le mani e il viso, scese rapidamente a terra. Il fratello
giaceva immobile ai piedi dell’albero.
“Quante volte ti ho detto che è troppo
pericoloso?” sbottò arrabbiato, ma l’altro non si mosse e a Osamu mancò l’aria,
gli posò una mano sulla spalla per voltarlo.
“Buu!” gridò, facendolo sobbalzare per lo
spavento.
“Sei un imbecille, Tsumu!
Credevo ti fossi rotto l’osso del collo” proruppe risentito afferrandolo per la
camicia strappata.
“Dovevi vedere la tua faccia” rise divertito,
ma vide il viso adombrato di Osamu, che gli sfiorò il sopracciglio con un dito.
“Ahia!” sibilò.
“Ti sei tagliato sopra il sopracciglio” lo
informò con un sospiro avvilito.
“Beh il trucco sarà più realistico”
“Idiota!”
Raggiunta la festa, Osamu trascinò Atsumu in
bagno per sincerarsi dell’entità del danno. Prese delle salviette e le inumidì
con l’acqua ripulendo con attenzione il taglio, non sembrava grave, vide il
gemello trasalire.
“Male?”
“No” ribatté con un
sorrisetto strafottente.
Osamu premette un po’ di più e lo sentì
gemere.
“Sei proprio uno stronzo”
“E tu un irresponsabile”
“Hai saltato anche tu, Samu”
gli fece notare.
“Certo” rispose fissandolo negli occhi “Non potevo
lasciare che ti divertissi da solo” sentenziò, buttando la carta sporca nel
cestino.
“Ha smesso di sanguinare”
“Andiamo a divertirci allora”
I due gemelli si unirono ai loro amici, sulla
pista da ballo, si divertirono parecchio e il tempo passò anche troppo in
fretta; era molto tardi quando decisero che era ora di rincasare.
Stavano ancora discutendo su come risalire in
camera, quando giunsero davanti a casa, dove la loro madre li stava aspettando
sulla soglia.
Ora sì, che erano nei guai.
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Note dell’autrice:
Ecco qui spero abbia un senso e spero di
aver centrato il prompt e l’hurt/confort. Buon Halloween
a tutti!!!!
Bombay