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Autore: valetraba    01/11/2022    1 recensioni
Vicky si risveglia dal coma dopo un incidente in auto, non ricorda nulla della sua vita; ad attenderla al suo risveglio c'è Logan, un ragazzo apparentemente comprensivo, dolce e protettivo nei confronti della giovane protagonista, ma anche misterioso. Vicky cerca di ritornare alla sua vecchia routine, ma Logan glielo impedisce, suscitando sospetti. I suoi dubbi vengono confermati dall'incontro di un'anziana signora, Rose. I loro rapporto si consolida, fin quando non incontra il nipote, Ryan. Vicky inizia a cercare la verità nascosta, scoprendo che il suo amore in passato, è stato diviso tra i due ragazzi.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Le giornate in ospedale sono interminabili, passo da una visita all'altra sfoderando ai vari medici falsi sorrisi, quando mi annunciano che procede tutto alla perfezione. Alcuni ci credono altri fingono, come la dottoressa Elisabeth, una donna che per la sua età mantiene un fisico perfetto, avrà una cinquantina d'anni, ma estremamente ben portati. Intuisce i miei pensieri e le mie emozioni, in un solo sguardo, certo è anche il suo lavoro visto è una psicoterapista e psicologa. E contrariamente di quanto pensi la gente comune, chiacchierare con lei è beneficiante. Il suo studio al contrario del verde delle pareti del resto della struttura, è bianco e carta da zucchero, una piccola stanza ma molto accogliente, ben arredata per essere di un ospedale. Un grande tappeto beige accoglie un lettino con accanto una piccola poltrona marrone, l'arredamento si completa con una pianta di quelle tropicali e un grande dipinto che ritrae un famoso lago presente in Italia, lago di Braies, rileva la scritta accanto alla firma del pittore.

Elisabeth ha sempre una matita che utilizza per raccogliere i folti capelli neri, ma non appare mai in disordine. Li avvolge facendo un'acconciatura elegante, come quelle delle donne degli anni '80, lasciando quei pochi capelli mossi ricadere davanti agli occhi.

Abbiamo provato a iniziare questo percorso partendo dal mio ultimo ricordo, ma non avendo neanche quello, ha cambiato metodo focalizzando le mie sedute sul mio attuale stato d'animo e sul mio ragazzo.

"Cosa pensi di Logan?" Chiede Elisabeth. Non so cosa dire, titubante cerco una risposta.

"Sono sicura che sia stato un ottimo fidanzato, si prende cura di me nonostante la mia situazione difficile, lo apprezzo" Ammetto

"Perché dici "sia stato", non lo vorresti nella tua vita attualmente?"

Mi mette in difficoltà, lo percepisce, e mi incoraggia a continuare "Non sono qui per giudicarti Vicky, sono qui per aiutarti"

Senza controllare la mia espressione quasi disgustata ammetto "Lei l'ha visto vero? Un bel ragazzo certo, se pur troppo tatuato per i miei gusti. Non ho idea di che tipologia di ragazza fossi prima, ma non so se uno come Logan rispecchiasse i miei canoni di fidanzato" Un interminabile silenzio segue la mia secca risposta.

"Uno come Logan?" Mi incoraggia a continuare, alzando il sopracciglio sinistro.

Ripensando alla litigata con l'altro ragazzo aggiungo "Sembra uno che cerca guai"

Convinta che avrebbe ribattuto su questo mio modo superficiale di giudicare quel ragazzo, la dottoressa sorprendendomi nuovamente, conferma la mia teoria "Spesso amiamo l'imperfezione, ciò che ci fa star male, annoiati da questo mondo ossessionato dall'esser costantemente impeccabili". Quella donna così composta come appare, forse ha una vita più complicata della mia, per quel che poco che penso di sapere sulla mia.

Tra sedute e fisioterapia, Logan mi ha raccontato cosa è accaduto, ovviamente dopo che ho insistito in modo assillante. Sono vittima di un incidente con l'auto, ho perso il controllo, distrazione o malore si ipotizza, e sono finita fuori strada. Ho sbattuto la testa, per un mese sono stata in coma ma i risultati non mostrano gravi danni celebrali. Il mio corpo reagisce bene.

Chi fossi io prima? Non ho idea. Il ragazzo che è sempre nella mia stanza, anzi il mio ragazzo, dovrò abituarmi, dice che lavoravo come receptionist in un hotel, qui vicino New York, città dove vivo insieme a lui da due anni. La mia famiglia? Non ho una famiglia, sono figlia unica, i miei genitori sono morti anni fa ed io mi sono trasferita per ricostruirmi una nova vita, presa dal forte dolore della loro perdita. Su chi frequentassi prima di trasferirmi qui, lui sostiene di non sapere molto, sono sempre stata vaga, perché non gradivo parlare del mio passato, mi rattristiva, e ha sempre rispettato questa mia decisione.

Ho dei colleghi, ma non ho instaurato grandi amicizie, perciò mi limito a frequentarli solo in orario di lavoro. Le mie giornate ruotavano attorno a Logan e ai suoi amici, che ancora non ho avuto modo di conoscere, anzi rincontrare. I medici ritengono che ancora non sono pronta a gente nuova. Il percorso di recupero della memoria sarà lungo, e uscita dall'ospedale continuerò le sedute con la dottoressa Elisabeth, nessun può stabile quando i ricordi ritorneranno.

E' tutto ciò che sono riuscita a farmi raccontare da Logan, anche se i suoi occhi non sembrano sinceri come vorrebbero apparire. Ad esempio non so chi sia l'altro ragazzo che era presente al mio risveglio, non è più tornato. Ho provato a chiedere chi fosse ma in tono secco e intimidatorio la risposta è stata "Nessuno". Ho intuito che non avrei dovuto insistere, ma non è questo che intendo fare. Appena avrò recuperato un' altra buona dose di forze, tornerò sull'argomento, non sarà facile ma ricomporrò il puzzle della mia vita.

Non dubito di quanto amore ci sia negli occhi di questo ragazzo, seduto ogni giorno accanto a me, sempre pronto ad accompagnare ogni mio movimento. Infermieri, oss e medici lo elogiano, ricordandomi quanto io sia fortuna ad avere al mio fianco un uomo così, quasi mi volessero convincere.

Per quanto possa essere premuroso e affettuoso non ricordo nulla di lui, di noi, ed ogni domanda che gli faccio sulla sua vita, così come sulla mia, è sempre vago, sintetico.

Trascorriamo un po' di tempo insieme solo nel primo pomeriggio, quando non sono occupata con le visite. Spesso cerco di riposare, ma la sua continua presenza mi mette disagio.

"Cosa hai da pensare tanto?" Chiede Logan, alzando gli occhi dal suo tablet.

Sfuggo dai miei pensieri, ignorando la sua domanda: "Cosa rappresenta il tatuaggio che hai sotto la manica della t-shirt? Posso vederlo?" Tra le varie scritte, un piccolo disegno cattura la mia attenzione. La sua espressione cambia improvvisamente, lasciando spazio a una smorfia di dolore, trattenendo quasi le lacrime.

"Niente" Risponde secco, ma capendo che la sua espressione aveva tradito quella profonda bugia, posa il tablet sul tavolino e abbandona la comoda poltrona che giace all'angolo della stanza. Siede accanto a me e aggiunge: "Tatuaggi che si fanno da ragazzini". Insoddisfatta di quella risposta , con le dita gli sfioro il braccio accarezzandolo lentamente, per poi sollevare la manica e vedere ciò che rappresenta. Un tatuaggio insolito, una piccola stella colpita da una freccia. SI meraviglia al mio tocco sulla sua pelle, la sua espressione lascia spazio a un piccolo accenno di felicità, non abbandonando però il pensiero che lo tormenta. Nonostante sia preso da ogni mio tocco freddo sulla sua pelle chiara e calda, con un cenno di testa scaccia quel tormento, e cambiando completamente espressione aggiunge: "Forse questo lo ricorderai.." Si allontana leggermente dal mio letto e solleva la sua maglietta verde petrolio, che mette in risalto la muscolatura.

"Cosa fai?" Urlo incredula e sorpresa.

La sua risata rimbomba nella stanza, il suo sorriso crea leggere fossette sul suo volto, come l'espressione divertita che mostrano i bambini. Intuendo l'imbarazzo nei miei occhi, mi sfotte: "Tranquilla, voglio solo mostrarti un tatuaggio che ci appartiene"

Sul suo petto sinistro, appaiono due piccole e stilizzate rose che si intrecciano, una nera e l'altra rossa. Un lungo  silenzio alla vista di quell'immagine sovrasta la stanza, interrotto dal mio inutile e amaro sussurro:"Perché ci appartiene?"

Un'altra mancata risposta, prende il posto di uno dei suoi tanti sorrisi, questa volta ricchi di speranza. SI riabbassa la t-shirt sistemandosi, dolcemente avvicina il suo viso al mio, sfiorando i nostri nasi. Sento il mio respiro farsi affannoso, i battiti aumentare e il suo odore di menta sovrastarmi. Chiudo leggermente gli occhi sperando che si allontani, respingerlo mi sembra maleducato, ma sarebbe come baciare uno sconosciuto. Intuendo i miei pensieri, Logan sposta appena il suo viso, senza mostrare segni di delusione. Appoggia lievemente le sue labbra sulla mia fredda fronte, quasi fossi di cristallo, sussurrandomi vicino all'orecchio:"Presto lo ricorderai amore mio!".

 

   
 
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