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Autore: lolloshima    01/11/2022    4 recensioni
"Lily era in ritardo.
Piton l’avrebbe aspettata all’infinito, a costo di passare la notte sotto quell’albero e subire la punizione per non essere tornato al dormitorio.
Non fece in tempo e finire quel pensiero che dal sentiero che costeggiava la serra vide sbucare una chioma rossa".
*
Questo racconto ripercorre la storia profonda e struggente di un'amicizia sincera, e di un amore eterno.
La storia partecipa alla Challenge #Writeptember indetta dal gruppo Facebook Hurt/Comfort - giorno 9
*
PROMPT:
- Non sono così forte
- Questa non è una prigione
- Caratteraccio
- Ciò che resta
La storia è candidata agli Oscar della penna 2024 indetti dal Forum Ferisce la penna
Genere: Hurt/Comfort, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Severus cercò di sistemarsi alla meno peggio la giacca logora, ancora troppo grande per il suo fisico. Si abbottonò bene la camicia stinta fino all’ultimo bottone. Anche se sapeva di essere solo, si guardò intorno per assicurasi di non essere visto, alzò a turno le braccia e infilò il naso nell’incavo delle ascelle. Fortunatamente non emanava nessun cattivo odore.

Era seduto sotto il solito albero, dietro la serra di erbologia, in attesa, come tutti i giorni a quell’ora.

Si aspettava di veder sbucare da un momento all’altro, sul vialetto di ghiaia bianca, la testa rossa della sua migliore amica.

Era il loro luogo segreto, quello.

Il luogo in cui potevano stare insieme e parlare di tutto, raccontarsi i segreti più nascosti, confidarsi le paure più inconfessabili, esprimere i sentimenti più profondi.

Tutti tranne uno. Nonostante il tempo trascorso, Severus non aveva mai avuto il coraggio di confessarle apertamente i suoi sentimenti, di rivelare che quella profonda amicizia per lui era diventata qualcosa di più profondo, una ragione di vita. Una debolezza di cui non aveva mai smesso di pentirsi.

Era un appuntamento che rispettavano fin da bambini, molto prima di entrare ad Hogwards, da quando avevano iniziato ad incontrarsi dopo la scuola ai piedi del vecchio albero del parco dietro casa, e ci rimanevano delle ore a parlare.

Ma Severus non ci aveva mai fatto l’abitudine. Ogni volta che doveva incontrare Lily era come se fosse la prima, e lui riusciva a stento a controllare l’emozione: il cuore gli batteva fortissimo, il respiro si faceva faticoso, e, immancabilmente, temeva che il sudore che sentiva correre lungo la schiena gli facesse brutti scherzi olfattivi.

Ma quello non era un giorno come gli altri. La gioia di poter stare vicino a Lily si mescolava ad una tristezza incontrollabile, un senso e impotenza, una sensazione di disperazione e vuoto incolmabile.

Si appoggiò con la schiena al forte tronco e lasciò che la sua mente vagasse.

Come le onde di un oceano che si infrangono inarrestabili sulla spiaggia, uno ad uno si materializzarono i ricordi. Sottili filamenti d’argento che si aggrovigliavano nella sua testa, e che forse un giorno qualcuno avrebbe estratto e dipanato, liberandolo per sempre da quell’angoscia.

In ognuno di essi, Lily. Speciale, in tutti i modi in cui una persona può esserlo.

*

Lily timida e sorridente, gli occhi lucidi che riflettevano l’azzurro del cielo.

Aveva scoperto quel posto tranquillo ai piedi dell’albero, e lo aveva trovato subito perfetto per leggere in santa pace.

Ciao, mi chiamo Lily Evans. Anche tu vieni qui?” gli aveva detto raggiante, quando lo aveva scorto, seminascosto, accovacciato contro il lato opposto del grosso tronco.

Di solito non c’è nessuno” aveva risposto lui con un filo di voce.

Anche io sono qui per stare da sola.” Gli era risultata subito simpatica. “A volte gli altri sono insopportabili”. Adorabile.

Ti dispiace se stiamo soli in due?” gli aveva detto tutto d’un fiato, senza aspettare risposta.

Erano bastati pochi giorni, e quel timido bambino esile, che indossava abiti troppo vecchi e troppo grandi per lui, e che la scrutava attraverso lunghi capelli corvini che gli ricadevano sul volto pallido, era già diventato importante.

Sei il mio migliore amico” gli aveva detto, tenendogli le mani, mentre la brezza primaverile faceva fremere le fronde dell’albero sopra le loro teste.

*

Lily taciturna e spaventata, che non voleva confidargli quello che gli stava capitando.

Lily, ti prego, dimmi cosa succede”

Cose strane”, aveva detto. “Cose che accadono solo perché le penso”.

Da mago di talento quale era, Piton aveva capito subito. Si era accorto che dietro agli occhi della sua amica si celava uno spirito magico, e l’aveva rassicurata.

Stai tranquilla. Guarda...”

Con dolcezza, le aveva fatto vedere cosa avrebbe potuto fare, se solo fosse stata in grado di controllare l’energia magica e di incanalarla attraverso una bacchetta.

Le aveva offerto i fiori che aveva creato dal nulla, con un semplice movimento delle dita, strappandole un sorriso.

Adesso prova tu. Segui i miei movimenti.”

Guidandole la mano malferma, le aveva insegnato ad effettuare le prime, timide magie.

Il primo incantesimo che Lily aveva voluto fare da sola, era stato incidere le lettere S e L sul tronco del loro albero.

E adesso saremo amici per sempre” aveva proclamato trionfante. Inconsapevole che quelle lettere erano state incise a fuoco anche nel cuore del suo timido e impacciato amico.

*

Lily sciolta in un pianto inconsolabile, tutto riversato sulla sua spalla.

Non mi capiscono” mugolava tirando su con il naso “Petunia mi odia, dice che sono una pazza, che sono strana”.

Non capiscono quanto sei speciale” le sussurrava lui all’orecchio, beandosi del solletico che i suoi morbidi capelli gli procuravano sul volto.

Sei destinata a cose incredibili, che i tuoi genitori non possono comprendere. Non è colpa loro, sono solo dei babbani…”

Dei cosa?” Lily si era staccata da lui e aveva fissato i grandi occhi verdi, gonfi e arrossati per il pianto, sulle iridi di catrame dell’amico.

Babbani. Sono dei babbani, persone che non sono in grado di fare magie… scusa, non volevo offenderti...”

Piton aveva temuto che Lily gli avrebbe tirato uno schiaffo, per le sua insolenza. E invece aveva riso. Il pianto iniziale si era tramutato in una risata spontanea, limpida e cristallina, tanto luminosa che per un attimo sembrava aver oscurato la luce del sole.

Babbani…. Sei proprio divertente, Severus” gli aveva detto buttandogli le braccia al collo, e facendo fermare il battito del suo cuore.

*

Lily che lo salvava dal precipizio della sua disperazione.

Tu sei speciale, Severus”

Io sono diverso, vorrai dire. Non hai notato che tutti mi evitano? E che nessuno vuole stare in mia compagnia?”

Il broncio di Lily aveva avuto l’effetto di un pugno in faccia.

...eccetto te, naturalmente. Ma mi lascerai anche tu, appena ti accorgerai che non sono alla tua altezza.”

Se intendi che succederà a causa del tuo caratteraccio, allora ti do ragione”, aveva detto lei in tono canzonatorio, mentre muoveva con grazia la bacchetta in un gesto apparentemente casuale. Quando nella sua mano era comparso un giglio bianco, glielo aveva consegnato, sorridendo.

Solo una persona speciale avrebbe potuto insegnarmi a fare questo.”

Lui l’aveva guardata, e il suo cuore era scoppiato.

Tu sei unico, Severus”.

*

Lily che arrivava di corsa, radiosa e sorridente più del solito. Gli occhi verdi brillavano e i lunghi capelli rossi danzavano al vento. A Piton era sembrato ancora una volta che il sole avesse ceduto parte della sua luce per donarla a lei.

Severus! Severus! E’ arrivata!!” gridava mentre saltellava verso di lui. “Avevi ragione, la lettera è arrivata!”

La sua gioia era incontenibile.

Piton ne era sicuro. Era certo che un talento magico come quello di Lily non sarebbe sfuggito alla comunità dei maghi.

E la tua? E arrivata?”

Stamattina…”

Meno male! Così potremo stare insieme anche alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwards! Devi stare sempre con me Severus, io non so nulla di magia”

Te la caverai benissimo, invece”

Non sono così forte. Non senza di te! Promettimi che staremo sempre insieme”

“…”

Promettilo, Severus!” lei fissava quegli occhi neri come carboni, che spiccavano sul suo viso emaciato, incorniciato dai sottili capelli nerissimi.

Lo prometto. Non ti lascerò mai, Lily”

A costo della mia vita.

*

Lily che lo aveva preso per mano, appena scesi dal treno e varcati i cancelli di Hogwards, e lo aveva trascinato sotto quello che sarebbe stato il loro nuovo albero.

Ci incontreremo qui. Qualsiasi cosa succeda, questo sarà il nostro posto.”

Sì..”

Promettimelo.”

Te lo prometto Lily”

E adesso tocca a te.”

Non c’era bisogno di dire altro. Piton sapeva cosa gli stava chiedendo Lily.

Ma agli alunni era proibito fare magie all’interno delle mura di Hogward. Se avesse usato la bacchetta, avrebbe messo nei guai entrambi. E non voleva assolutamente che Lily potesse avere dei problemi a causa sua.

Dallo zaino estrasse il coltellino che usava per estrarre il succo dai bacelli per le sue pozioni.

Si era inginocchiato di fronte al tronco dell’albero e, a mano, aveva inciso con la grafia più elegante di cui era capace, le loro iniziali: L S.

Con un enorme sforzo aveva frenato l’istinto di circondare quelle lettere con un cuore. Non era nel suo stile, certo. Ma soprattutto, non voleva perderla.

Sei un amico davvero speciale, Severus.”

Ecco. Avrebbe tenuto i suoi veri sentimenti per sè. Non era il caso di rischiare.

*

Lily che lo guardava senza dire niente, mentre lui se ne stava rannicchiato ai piedi del grande tronco, con le braccia strette attorno alle ginocchia piegate sul petto, gli occhi persi nel vuoto.

Non c’era stato bisogno di parlare, quella volta.

Era bastato il responso del Cappello Parlante che, impietoso, abbattendosi come una mannaia, aveva creato la prima, profonda crepa nella loro amicizia.

Solo due parole, erano bastate. Due banali e semplici parole, che però avevano segnato il destino di entrambi.

Grifondoro, per Lily. Serpeverde, ovviamente, per lui.

Non potevano esserci direzioni più antitetiche, percorsi più lontani, case più rivali.

Severus Piton! Non fare il bambino. L’appartenenza ad una casa o ad un’altra non significa niente. La nostra amicizia non ne risentirà”

Promettimelo!”

“….”

Lily era già distratta, e quel lampo di luce negli occhi, che non era riuscita a nascondere, diceva chiaramente quanto lei fosse felice, in realtà, della destinazione nella Casa dei Grifondoro.

La tua è una reazione infantile, Severus.”

La stessa Casa dove era stato smistato anche quell’arrogante di James Potter.

*

Lily che arrivava all’appuntamento con un fagotto nascosto nella borsa, pieno di ingredienti recuperati qua e là per la pozione che Severus aveva inventato.

Non sarà un po’ troppo pericolosa? Ho letto che questi sono ingredienti che di solito vengono usati nella magia oscura...” gli chiedeva preoccupata, mentre lo guardava annotare appunti e formule ai lati del libro di testo.

Fidati di me”, aveva detto, in un tono che sembrava una preghiera.

Più tardi, distesi a pancia in su ad ammirare i rami dell’albero che si intrecciavano nel cielo, aspettavano che l’intruglio riposasse.

Severus, se tu fossi un animagus, che animale saresti?”

Non lo so. E tu?”

L’ho chiesto prima io, imbroglione!” Lily aveva riso.

Una cerva” aveva risposto lui dopo un po’, girato su un fianco nella sua direzione, mentre ammirava il contorno del suo profilo disegnato dalla luce dell’imbrunire.

Come?”

Il tuo animale. Secondo me è una cerva. Una dolce e tenera cerbiatta. Questo è l’animale che vedo in te.”

Una cerva. Mi piace…” gli occhi di Lily si erano persi in pensieri che l’avevano portata molto lontano da lì, in un dormitorio di Hogwards, dove un ragazzo occhialuto e spocchioso aveva annunciato a gran voce a tutti componenti della casa Grifondoro che l’animale che lo rappresentava era un cervo.

Questo pensiero mi rende felice, Severus.”

*

Lily che era in ritardo.

Il tempo passava, il sole stava quasi per tramontare, e Lily non si era ancora vista.

Piton lo sapeva, l’avrebbe aspettata all’infinito, a costo di passare la notte sotto quell’albero e subire la punizione per non essere tornato al dormitorio.

Ma ancor prima di concludere quel pensiero, dal sentiero che costeggiava la serra aveva visto sbucare la chioma rossa di Lily.

Scusa il ritardo, Severus. James non aveva capito la formula di pozioni, e così mi sono fermata al dormitorio a spiegargliela”. A Piton non erano sfuggite le guance arrossate e uno strano luccichio nei suoi occhi di smeraldo.

Quell’arrogante potrebbe stare più attento in classe, invece di farti perdere tempo.”

Severus, non essere egoista, tu stesso mi hai aiutato quando ero in difficoltà.”

Io sarei egoista? Ma non capisci che quel Potter è solo un presuntuoso prepotente, che ne approfitta di te?”

Io so badare a me stessa!”

Non mi sembra, visto che perdi il tuo tempo con quella feccia!”

Ultimamente non fai che lamentarti! La maggior parte del mio tempo libero lo passo con te, vuoi forse impedirmi di trascorrere quello che resta con altre persone?”

Questa non è una prigione, puoi frequentare chi vuoi! Tutti, ma non ‘quelli’...”

Sai che ti dico? Che forse hanno ragione loro...”

E su cosa avrebbero ragione?”

Sul fatto che sei solo un Mocciosus, Severus!” Lily se n’era andata offesa, e a Piton non era rimasto che guardare la sua schiena dritta sempre più lontana e sentire, ad ogni suo passo, delle fitte lancinanti che trafiggevano la sua anima.

 

Il sole stava per calare oltre l’orizzonte.

La brezza tiepida si stava lentamente trasformando in un vento freddo e tagliente.

Piton si riprese dai suoi pensieri, raddrizzò la schiena curva, stirò le spalle e allungò il collo, per darsi un contegno.

Era il momento di salutarsi.

Con un leggero movimento del polso, dalla bacchetta fece comparire un giglio bianco.

Lo depose ai piedi dell’albero e appoggiò una mano sulla corteccia ruvida del tronco, proprio in corrispondenza di quelle lettere incise tanto tempo prima, L S.

“Buon compleanno Lily, amore mio.”

Quando spostò la mano, attorno alle iniziali era apparso, quasi fosse marchiato a fuoco, un grande cuore.

Vieni ancora qui, sotto il nostro albero?” gli sussurrarono all’orecchio le fronde della vecchia pianta, mosse da un vento improvviso. “Dopo tutto questo tempo?

Gli occhi di Piton si gonfiarono di lacrime.

“Sempre...” riuscì a rispondere tra i singhiozzi.

 


 

   
 
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