The Vampire and the Werewolf
Severus
osservò la luna piena dalla finestra ad arco dei suoi
alloggi di Hogwarts. La veste nera ricadeva perfetta sulla sua figura e
i suoi lunghi capelli scuri e lisci si fondevano quasi perfettamente
con un mantello dal colore della notte più buia.
Quel
cerchio luminoso lo riportava con la mente a molti anni prima, quando
il suo sguardo aveva incontrato per la prima volta quello del suo
compagno. Il contatto tra i loro occhi era stato breve, ma intenso; si
erano poi perduti, intenti ognuno nella loro caccia. Alla fine,
però, si erano ritrovati e da allora non si erano lasciati
mai più.
Severus
si voltò lentamente, permettendo alla luce della luna di
illuminare metà del suo volto pallido e di mettere in
risalto la sua pelle liscia e perlacea.
La
sua bocca si aprì in un ghigno sinistro, rivelando due file
di candidi denti ben allineati. I canini, che fino ad allora erano
apparsi normali, si allungarono in due punti aguzze fino a sfiorare le
sue labbra esangui.
"Ho
una sorpresa, mio caro..." disse con un tono basso e seducente.
Attraversò
la stanza ed i suoi passi non produssero stranamente alcun rumore;
sollevò il coperchio di un baule di medie dimensioni ed
alcuni conigli bianchi ne saltarono fuori, iniziando a scorrazzare per
la stanza, illuminata solo dal fuoco del caminetto acceso.
Il
grosso lupo, che era rimasto pazientemente sdraiato per diverso tempo,
si tirò su sulle zampe, trepidante:
le sue narici fremevano e la coda si muoveva appena, ben eretta ed
all'erta.
Severus
percepì i battiti accelerati dell'animale e l'odore del suo
sangue di mannaro avvolse completamente i suoi sensi, risvegliando in
lui un misto di desiderio ed appetito.
Aprì
nuovamente la bocca in quel suo macabro sorriso, rivolgendolo al lupo
di fronte a lui.
Come
quella prima volta nel bosco, i loro occhi si ritrovarono per una
frazione di secondo prima della caccia.
Con
una velocità innaturale, l'uomo si avventò sul
coniglio più vicino al lupo ed in un istante la sua mano
pallida si era già artigliata attorno all'ignara creatura.
Affondò la bocca e quei denti aguzzi nel suo collo,
consumando con ardore il suo tanto agognato pasto. Sentì un
fiotto di vita invaderlo, mentre il sangue della bestiola scorreva
finalmente dentro di lui e la sua pelliccia candida si macchiava di
rosso.
Aveva
smesso di cibarsi di esseri umani da quando aveva abbandonato la sua
vita da Mangiamorte e aveva iniziato a servire il professor Silente.
Alzò
lo sguardo sul lupo poco distante da lui e sui suoi occhi d'ambra,
mentre la sua bocca appena dischiusa faceva colare sangue fresco sui
denti e sulle labbra.
L'animale
azzerò con due agili passi la distanza che li separava,
leccando via dal suo volto il liquido rosso, riempiendosi la bocca di
quel sapore metallico che li estasiava grandemente.
Eppure
ciò che in realtà li estasiava di più
era la presenza dell'altro. Erano esseri affini, solitari, che amavano
il sangue, la caccia e la notte, forse più bestie che esseri
umani o forse una perfetta commistione di entrambi.
"Prendi
la tua metà..." offrì Severus, allungando la mano
destra, che stringeva il corpo senza vita del coniglio.
Il
lupo lo afferrò con veemenza, iniziando a sbranare la sua
preda, strappando pelle, muscoli ed ossa con la forza micidiale delle
sue mandibole.
Severus
si sedette compiaciuto ad osservare la scena, sistemandosi ben composto
sulla poltrona, le punte delle lunghe dita che si toccavano
ritmicamente.
"Guarda
che disastro che hai combinato!" esclamò con la
sua voce melliflua, indicando i resti di pelo ed ossicini sparsi
attorno al mannaro. "Sei sempre stato un vero disastro a tavola,
Remus!" aggiunse con una risata un po' sinistra.
Così
spendevano da anni le loro notti di luna piena, mentre centinaia di
studenti ignari dormivano sopra di loro: in qualche modo
dovevano pur sopravvivere entrambi. Solo ogni tanto si
concedevano ormai il lusso e l'adrenalina della vera caccia.
Da
quando avevano iniziato a cacciare assieme, tanti
anni or sono, quella
opprimente solitudine che aveva soffocato sino ad allora le loro vite
era sparita ed avevano capito che erano ognuno l'ancora ed il porto
sicuro dell'altro.
I
libri di testo e le leggende raccontano che scorra un grande odio tra
vampiri e lupi mannari: per una volta, sembra che avessero decisamente
torto.