Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: SoraRoxas    10/09/2009    5 recensioni
Hinata ama Naruto da tempo ormai immemore. Probabilmente da sempre. Tanto da rischiare la vita per lui. E persino nei suoi sogni c’è sempre questo ragazzo biondo che gli ha rapito il cuore. Ed è proprio grazie ad un sogno che Hinata capirà che deve assolutamente rimanere con lui, che non vuole perderlo.                                                             
Naruto era innamorato di Sakura. Ma ormai capisce che l’unica persona bisognosa del suo amore è la sua salvatrice. L’unica ragazza che ha dimostrato un coraggio unico solo per lui. E quando pensa di averla persa per sempre invece la rincontrerà. Ed entrambi, chiarendosi, capiranno quanto non possono fare a meno l’uno dell’altra.
{Quarta classificata al NaruHina Contest: Dream of love indetto da Mokochan e ValeHina}
{Vincitrice del premio: Miglior Trattazione NaruHina}
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'NaruHina: Love is with them! ♥'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Autore:  SoraRoxas
Titolo:  True love
Personaggi: Hinata Hyuga, Naruto Uzumaki.
Genere:  Romantico, Triste, Introspettivo.
Avvertimenti:  Spoiler!, One-shot




 
ImagesTime.com - Free Images HostingImagesTime.com - Free Images Hosting



True love


Bianco. Tutto intorno a me è di questo colore e non riesco ad orientarmi. Dove sono? Che cosa mi è successo? Cerco di trovare un punto di riferimento che possa aiutarmi ma mi rendo conto quasi subito di quanto sia impossibile.                                                                  
La paura si sovrappone a tutto il resto. Mi sento sola, spaesata e mi sembra di essere sospesa nel vuoto non riuscendo neanche a muovermi. Sbatto le palpebre più e più volte, sperando che il luogo in cui mi trovo cambi. Eppure resta immutato in modo crudele e alimenta la mia disperazione.
-Non è possibile…- sussurro sentendo la mia voce roca. Se non altro almeno una cosa positiva. Riesco ancora ad udire suoni e rumori.                        
Improvvisamente riesco a ricordare tutto quello che mi è successo prima che arrivassi qui. Avevo fatto una cosa inaspettata. Mai e poi mai avrei pensato che sarei stata capace di un gesto simile. Eppure ero andata ad aiutare Naruto contro il leader di Akatsuki. Avevo difeso l’amore della mia vita. E gli avevo confessato i miei sentimenti... Incredibile, proprio io, Hinata Hyuga.
Una lacrima mi riga la guancia mentre una concezione si fa strada nella mia testa. Adesso riesco a spiegarmi il perché sono sola in un luogo sconosciuto. Sono morta. Inevitabilmente è stato questo il mio destino. E tutto ciò proprio quando finalmente avevo avuto il coraggio che mi era sempre mancato.
Sarà questo il paradiso? A me sembra un luogo terribilmente freddo e vuoto. Dov’è il mio angelo dagli occhi azzurri?  Se manca lui, nulla ha più senso. Che gran egoista che sono. Pur di sentirmi felice vorrei davvero vedere qui con me Naruto? Questo potrebbe significare solo che anche lui sia… No, non voglio neanche minimamente pensarlo.                                                                                  
Cerco di concentrarmi su qualcosa e di ragionare logicamente. Emetto un respiro profondo e armandomi di tutto il coraggio che possiedo faccio un passo in avanti. Tengo gli occhi serrati per la paura di cadere nel vuoto al minimo movimento ma questo non accade. Anzi il mio piede tocca qualcosa di solido e sbirciando con un occhio solo mi rendo conto che è come camminare per terra. Solo che qui, sembra di essere sospesi nel nulla più totale. Mette i brividi in un modo assurdo ma so che non posso rimanere ferma per tutto il tempo.                                                               
Prendo a camminare con più decisione e sento il suono dei miei passi riecheggiare fortemente.
“Forse incontrerò qualcuno…” penso tra me e me, con una nota di speranza. Una delle mie peggiori paure è quella di rimanere da sola.
Decido di fermarmi dopo un interminabile manciata di minuti che a me sembrarono ore. Quel luogo, quel colore –il bianco- che per tutti simboleggia la purezza a me dà solo un profondo senso di perdita e di smarrimento.                   
Voglio urlare, chiedere aiuto. Ma non ce la faccio. Come sempre mi sto arrendendo di fronte ad una difficoltà, per me del tutto estranea.
Senza che me ne renda conto comincio a pensare a quello che ho abbandonato della mia vita.
La mia famiglia. Chissà se mancherò a qualcuno? Qualcosa mi dice di no, ma infondo non posso esserne completamente sicura. Sotto sotto magari qualche persona, tra loro, ci teneva a me.
I miei amici. Penso a loro senza escluderne neanche uno. Kiba, che per certi versi mi ricordava Naruto. Sempre con il sorriso sulle labbra. Un gran giocherellone. Shino, piuttosto freddo e taciturno ma anche molto cortese. Sembrava nascondere chissà quale mistero sotto quegli occhiali da sole. Neji, già proprio lui. Ormai eravamo amici. Finalmente eravamo riusciti a dissipare i vecchi screzi tra il nostro clan. Avevo cominciato a volergli bene come se ne può volere ad un fratello. Peccato che le cose che ti rendono felice non durano per sempre… E poi gli altri. A poco a poco ripenso a tutti rammentando qualche particolare che riesca a farmi sorridere.                
E per ultimo viene lui. Naruto Uzumaki. La forza portante. Il futuro Hokage di Konoha. Il mio unico grande amore. Tutto mi mancherà di lui.
I suoi capelli color del grano che ai raggi del sole diventavano belli in una maniera indescrivibile. Quei capelli che io non potrò mai toccare.
I suoi occhi, azzurri come il cielo quando ti annuncia che fuori c’è una giornata stupenda. Quelli che io non sono mai riuscita a guardare in modo diretto. Non mi sono mai persa nella profondità del suo sguardo. Ma quanto avrei voluto farlo…     
Il suo sorriso, così tremendamente perfetto. Ricordo che non si faceva pregare per sorridere. Nonostante avesse avuto un passato orribile, lui rideva sempre. Anche nelle situazioni più difficili sfoggiava quel sorriso di cui mi ero innamorata incondizionatamente. L’unica cosa che riuscivo ad osservare, nascosta dietro quell’albero che era diventato il mio rifugio quando volevo guardarlo e apprendere da lui.
Sospiro, mentre una malinconia infinita mi avvolge nelle sue spire.                                                                                       
All’improvviso un rumore molto simile ad un singhiozzo mi lascia abbandonare i miei pensieri più tristi. Mi guardo intorno, spaesata.
“Ma allora non sono sola!” questa frase accende una nuova forza dentro di me e riprendo a camminare, sperando di riuscire a trovare la fonte di quel suono piuttosto inconfondibile. Quante volte l’avevo sentito uscire dalle mie labbra…     
Ad ogni passo sento di essere sempre più vicina. Il cuore prende a battermi in modo irregolare, sia per l’emozione che per la paura. Non so chi possa esserci quindi dovrò stare all’erta.                                                                                            
Dopo qualche minuto nel mio campo visivo appare una figura indistinta. Non riesco a riconoscerla, sono ancora troppo lontana. Per sicurezza prendo a avanzare in modo cauto.  Eppure per quanto cerco di essere il più silenziosa possibile, il misterioso individuo si volta verso di me come se avesse udito dei rumori terribilmente forti.                                                                                                               
E finalmente lo riconosco. Quello che vedo mi lascia di sasso… Non posso credere ai miei occhi. Sento il respiro mozzarsi per uno, due, tre secondi e poi perdo il conto perché la mia mente si svuota di tutto il resto. Gli occhi,  i capelli, la bocca, il corpo slanciato. E' lui.
-N-Naruto?- la mia voce è un sussurro appena percettibile e prima che possa accorgermene le lacrime mi rigano il volto. Anche lui era segnato dal mio stesso destino? Perché la morte è così crudele? Perché ha portato anche lui qui?                                               
-Credevo di essere solo, Hinata…- la sua voce. Esattamente come la ricordo, squillante e maledettamente perfetta. Il mio nome, pronunciato da lui, diventa come una melodia dolce e mi piace da matti.                                                              
Non mi lascia il tempo di dire nulla che riprende a parlare. Ma il suo tono è diverso, appare più serio.                                                                                              
-Speravo di incontrarti…- continuo ad osservarlo, in tutta la sua bellezza, mentre le parole che ha pronunciato arrivano con lentezza al mio cervello. Lo vedo avvicinarsi a me un bel po’, il sangue prende a scorrermi con una velocità inumana e con tutta probabilità il rosso diventa il colore predominante sul mio viso. La gola mi si secca in un attimo. Mi rendo conto che posso abbandonare l’idea di parlare.       
-Volevo ringraziarti Hinata. Per tutto quello che hai fatto per me. Per avermi difeso, protetto ma soprattutto amato. Nessuna l’ha mai fatto. Ma vorrei prima di ogni cosa il tuo perdono. Per colpa mia hai perso la vita, perdonami…- la voce gli si spezza e due piccole lacrime scendono da quei pozzi blu. Ora ne sono certa. Il singhiozzo che ho sentito prima veniva da lui e io non sopporto di vederlo così. Eppure, come sempre, pensa di più agli altri che a sé stesso. Con delicatezza mi poggia una mano sulla guancia e mi asciuga una lacrime, abbozzando un sorriso.
-Non posso rimanere ancora per molto- afferma, sospirando subito dopo.                                   
Quella notizia mi atterrisce. Tutti i sentimenti provati spariscono in modo crudele sostituiti solo dalla paura di perderlo ancora.
Tento di chiedergli spiegazioni, di provare a convincerlo a restare. Ma è tutto inutile perché dalla mia bocca non esce nemmeno una sillaba.
-Voglio solo che tu ricordi una cosa. Che il nostro è vero amore. Forse non te l’ho mai dimostrato… Ma io ti amo davvero e chi si ama a tal punto si ritrova dovunque vada. Niente può separarci anche se non posso rimanere adesso. Ti amerò in eterno, Hinata.- il cuore mi batte all’impazzata dopo questo meraviglioso discorso. Il più bello che abbia mai sentito in tutta la mia breve esistenza.
Sono talmente presa dai miei pensieri da non accorgermi che si è avvicinato ancora di più. I suoi occhi si socchiudono e le sue labbra, stranamente calde, si poggiano sulla mia fronte donandomi un bacio. Puro e semplice, ma cerco con tutta me stessa di godermelo fino in fondo. So che questo momento non potrà durare per sempre e questa consapevolezza mi strappa dei leggeri singulti.
Lui, dopo essersi staccato dal nostro piccolo contatto, mi guarda con dolcezza.                         
-Non lasciarmi sola, ti prego…- la mia prima vera frase, detta senza balbettii ed incertezze, fa capire quanto non voglia lasciarlo andare. La sua bocca si piega in un sorriso amaro mentre capisco che il terribile momento della separazione è arrivato. 
-Non lo farò mai, te lo prometto!- esclama mentre una luce accecante ci avvolge. No! Urlo il suo nome più volte mentre sento il dolore travolgermi. Mi sembra di essere diventata cieca, non vedo più nulla. Solo il buio mi è compagno…     



***

Apro gli occhi, lentamente. Una luce abbagliante però, mi costringe a richiuderli subito dopo. A poco a poco sento tutte le percezioni tornare presenti  e dolori lancinanti in buona parte del corpo mi fanno gemere. Non so dove mi trovo ma francamente non m’interessa. Vorrei solo sapere cosa è successo e perchè mi sento così male.
I miei occhi, identici a quelli di mio padre,  tentano di riaprirsi sfidando il bagliore di poco prima. Quando finalmente tutto intorno a me diventa nitido , capisco di trovarmi in un luogo piuttosto familiare. E’ una delle stanze dell’ospedale di Konoha. Lenzuola candide mi avvolgono, il sole illumina completamente il luogo e una pace perfetta mi circonda, interrotta solo dal cinguettio degli uccelli.                      
Ma come ci sono arrivato qui? Questo proprio non lo ricordo. La testa mi fa un male assurdo e infatti, quando vado a tastarla, sento delle bende. Qualcuno deve averla fasciata e anche piuttosto bene.
Cerco di stiracchiarmi con tutta la forza che possiedo ma la schiena si lamenta in modo atroce.
“Ma cosa diavolo ho fatto per ridurmi così?” penso tra me e me, cercando di rilassarmi.
Sento il bisogno impellente di alzarmi, di muovermi. Non sono mai stato un tipo pigro e non ho nessuna intenzione di diventarlo adesso. Non sarà il dolore fisico a fermarmi.  Infatti dopo qualche secondo sono già con i piedi piantati per terra. Peccato che le gambe non abbiano nessuna intenzione di sostenere a lungo il mio corpo. Tremano e se non fosse per i riflessi pronti che ho sviluppato in questi lunghi anni sarei già con la faccia a terra. Invece mi appoggio al muro lì accanto al letto e tiro un profondo respiro. Non mi sono mai sentito così debole. E’ come se avessi sprecato tutta la mia energia in un solo attimo.                                                 
Rimanendo poggiato sempre al muro striscio fino alla finestra, sperando di vedere un panorama bellissimo che mi faccia ritrovare la vitalità che credo di aver perso. Invece davanti ai miei occhi si staglia una visione orribile. Il mio villaggio semi-distrutto. E tutto quello che è successo –che avrei preferito non ricordare- torna nella mia mente come un fulmine che squarcia il cielo in un attimo. L’attacco di Pain, il mio combattimento contro di lui, il vero nemico cioè Nagato, la scoperta di essere il figlio del quarto Hokage, aver liberato quasi completamente il chackra della volpe… Ma una cosa mi atterrisce più di tutte, mi fa soffrire dannatamente. Il sacrificio di Hinata.                                                                                                                      
Tutta la scena mi si ripresenta crudelmente. Ogni secondo di paura ed angoscia per lei, le sue parole così toccanti… e quella frase che mi ha lacerato il cuore per sempre. Perché so che non potrò più sentirla. Involontariamente sento del calore sulle guance e capisco che sono lacrime. Quante volte ho sofferto per aver perso le persone più importanti della mia vita? Ma per Hinata è diverso, lo so. Per lei non è lo stesso dolore. E’ qualcosa che mi soffoca e non mi lascia la possibilità di riprendermi. Avverto il senso di colpa che mi attanaglia le viscere. Dovrò fare i conti con la sua famiglia e con tutti gli altri. Non sono riuscito a salvarla, non ho fatto nulla per lei. E invece io sono qui, vivo. Le lacrime si fanno copiose ed incessanti e mi rendo conto di quanto quella ragazza timida, che un tempo avevo definito persino strana, fosse di vitale importanza per me. Di quanto, inspiegabilmente, l'amassi.
Sbatto un pugno sulla finestra mentre piango senza ritegno. Come quando ero bambino e mi sentivo solo perché nessuno mi voleva. Tranne lei che avrebbe dato qualsiasi cosa per starmi accanto e aiutarmi.                                                                        
E proprio mentre do sfogo a tutto quello che serbo nel cuore, sento la porta spalancarsi di botto. Neanche mi giro. Non voglio vedere nessuno, per un solo giorno voglio vivere di nuovo nella solitudine di un tempo.                                               
-Naruto sei d-davvero tu...- quella voce che mai avrei pensato di risentire. La sua. Non riesco a crederci, è totalmente impossibile. Per questo non mi volto subito. Anzi al contrario penso di aver perso il senno. Ma quando la mia mente e i miei occhi decidono che è il momento di vedere se è tutta un’allucinazione o la realtà, mi ritrovo davanti lei. La mia coraggiosa salvatrice. Non riesco a dire nulla e in pochi attimi e proprio lei ad azzerare la distanza tra noi. Mi sento avvolgere dalle sue braccia e il suo corpo si stringe al mio mentre poggia la testa sul mio petto. La sento singhiozzare fortemente. Forse neanche lei ci crede. Eppure siamo entrambi vivi, alla fine insieme. E la felicità di questo momento mi fa sentire bene come non lo sono stato mai, mi dà la forza di stringerla a me ancora di più mentre nuove lacrime traditrici si impossessano delle mie guance.                                                                          
Mi stacco solo per guardarla, per far imprimere bene nella mia testa la sua bellissima figura. E nonostante gli occhi arrossati, i capelli in disordine e qualche ferita fortunatamente curata, è sempre lei. La mia Hinata.                                              
-Stai bene?- le chiedo sperando in una risposta affermativa.                                                      
-Adesso che ti ho visto si...- il suo viso si colora di rosso mentre risponde. Le sue parole mi colpiscono. E’ davvero così forte quello che prova per me? E’ questo quello che chiamano il “vero amore”? E io che invece sono stato per troppo tempo dietro a Sakura. La ragazza sbagliata.
-Ho avuto tanta paura, per questo mi sono fiondata a difenderti. Ho persino sognato che... che mi abbandonavi...- la sua voce diventa un sussurro mentre capisco che ha di nuovo dato libero sfogo al pianto. Odio vederla in questo stato. E armandomi di una consapevolezza, a me del tutto nuova, prendo il suo viso tra le mani e unisco le nostre labbra in un bacio. Non ho mai fatto una cosa simile ma so che è la più giusta da fare ora.
In un primo momento le sue labbra restano immobili, si vede che è sorpresa. Ma poi la sento rispondere con passione mentre le mani si intrecciano nei miei capelli. E vorrei che questo momento non finisse mai. La paura che tutto ciò possa essere un sogno mi spaventa. E quando ci stacchiamo è solo perché abbiamo entrambi il fiato corto.
-Anche io mi sono spaventato a morte.. Ho pensato di averti persa per sempre.. Ma non ti abbandonerò mai Hinata. Ora che sei qui con me, non permetterò a niente e nessuno di dividerci- il suo sguardo cambia in modo eloquente e sembra che ciò che abbia appena detto la colpisca come se avesse già sentito queste parole dette da me.
-Hinata?- comincio a preoccuparmi. Sembra immersa in chissà quale mondo ma quando sto per toccarla alza lo sguardo e mi sorride dolcemente.
-Ti aiuterò Naruto!- esclama, felice. E anche se non capisco in cosa deve aiutarmi non posso fare a meno di ammettere che la sua felicità mi contagia. E il suo sorriso timido, incerto, è il più bello che abbia mai visto. Con tutta probabilità capisce che sono un po’ confuso dalla sua ultima frase e allora continua: -Ti aiuterò a ricostruire Konoha. Perché tu sarai il prossimo Hokage e sarai il migliore di tutti i tempi!- la sua fiducia in me mi fa arrossire e sento il cuore battere sempre più forte.                                                                                                                                       
-Grazie di tutto. Io..-il rossore sul mio viso si fa sempre più evidente ma devo riuscire a dirglielo perché lo sento davvero. -Io.. ti amo Hinata!- sento di bruciare terribilmente. Anche lei deve essere imbarazzata al massimo ma almeno si sta risparmiando le figuracce che invece sto facendo io.
Solo quando odo dei piccoli risolini alzo la testa. Sta ridendo. E io che non ho mai avuto la fortuna di ascoltare la sua meravigliosa risata mi stupisco di quanto sia cristallina, che scalda il cuore. E quando si interrompe mi lascia sorpreso nuovamente. Mi ritrovo la sua mano intrecciata alla mia e capisco quanto ho bisogno di lei.                                                                                                                    
-Sarà per sempre, vero?- mi chiede con una nota speranzosa nella voce. Ci rifletto un attimo per capire il vero senso di questa domanda. E alla fine intuisco che si riferisce a quello che entrambi proviamo, totalmente, l’uno per l’altra.                                    
-Non per sempre... Sarà in eterno!- esclamo con sicurezza, perché di questo ne sono convinto. E un sorriso sincero mi illumina il volto.
Finalmente la mia vita prenderà una piega diversa...





Nota Autrice: 
Ok. Non me l’aspettavo proprio.. Ancora non ci credo! Quarta. Al mio primo contest. E vincitrice del premio: miglior trattazione NaruHina. E’ inutile dire quanto sia felice di questo. Perché credo sia indescrivibile. Mi spiace solo di alcuni errori che avrei potuto evitare ma che –presa dall’emozione e tutto il resto- ho fatto. Ringrazio infinitamente Moko e Vale, due ragazze splendide e giudicesse ineguagliabili! ^^ Come tutte le altre concorrenti vi dedico la mia ff perché lo meritate, davvero. E sappiate che aspetto con ansia la seconda edizione di questo bellissimo contest! <3  
P.S= Vale scusa se ho cambiato i codici dei bannerini ma non capisco come mai non li faceva vedere... ç_ç


ANGOLO DELL’IMMAGINE:
E ora... Il mio lavoro con Photoshop che ho voluto aggiungere non so per quale motivo. E’ il mio primo esperimento e non è affatto un granché! -.-“   Ve lo spiego in poche parole: avete presente quella scena con un pizzico di NaruSaku che ha lasciato tutti i fan del NaruHina di m****? Ecco! Io l’ho cambiata!  E le frasi che vedete sono mie. Tranne quel “thanks” che vedete a lato. Nel manga lo dice Sakura a Naruto ma io in questo caso vedo meglio che il biondino lo dica ad Hinata! Voi che dite? Spero vi piaccia! ^///^


 



ImagesTime.com - Free Images Hosting




{Perché è così che deve essere... <3}
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: SoraRoxas